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Ciclismo Cup, Giro dell'Appennino: Masnada l'uomo da battere

ROMA – Nel nome di Fausto Coppi. A cento anni dalla nascita dell’Airone, il Giro dell’Appennino gli rende omaggio variando il percorso di gara per passare attraverso i luoghi che hanno caratterizzato la vita del campionissimo piemontese (domenica, dalle 17, su Repubblica Tv Sport). Lo stesso Coppi è presente tra i tanti nomi illustri che hanno conquistato la corsa, arrivata all’80a edizione e quinto appuntamento della Ciclismo Cup. Non c’è sosta per la competizione che assegna il titolo italiano a squadre, con i ciclisti che tornano in strada a soli due giorni dalla conclusione del Tour of the Alps, vinto da Pavel Sivakov del Team Sky. Proprio dal gruppo di atleti che più si sono distinti nelle giornate di gare in Austria e Trentino arriva il favorito per il Giro dell’Appennino: Fausto Masnada, della Androni Giocattoli-Sidermec, vincitore di due delle cinque tappe del Tour. L’italiano andrà a caccia del terzo successo in una settimana, provando a regalare alla propria squadra, attualmente seconda in classifica con 314 punti, il sorpasso sulla Neri Sottoli-Selle Italia, prima con 322. La Neri comanda anche la graduatoria individuale con Simone Velasco, in testa con 22 punti di vantaggio su Nicola Bagioli della Nippo-Vini Fantini-Faizanè.

IL PERCORSO – Il tracciato, lungo 198.7 km, sarà senza circuiti e si svilupperà tra il basso Piemonte e la Liguria, portando da Serravalle e Genova. È un percorso molto dispendioso, con varie salite impegnative e adatto agli scalatori. Cambia il primo tratto di gara, modificato per passare attraverso le terre di Coppi: si transiterà per il Passo Coppi, sfiorando Castellania in cui l’Airone è nato, due volte per Novi, dove c’è il Museo dei campionissimi, e per Tortona, luogo di morte del ciclista. Sul Passo Coppi ci sarà il primo di quattro gran premi della montagna. Poi si tornerà sul percorso dello scorso anno, passando per il Passo della Castagnola. La salita più dura, il passo della Bocchetta, i ciclisti l’affronteranno dopo 136 km e sarà seguita da altri due strappi: Fraconalto e il Passo dei Giovi, punto in cui ci sarà l’ultima selezione e potrebbe esserci l’attacco decisivo, a 34 km dall’arrivo. Poi si scenderà verso Genova, dove si percorrerà anche un tratto di lungo mare e si farà un passaggio nella Val Polcevera per rendere omaggio alle vittime del crollo del Ponte Morandi. Conclusione nel centro della città, in via XX Settembre, con il traguardo posto alla fine di un rettilineo di un chilometro in leggera ascesa e che potrebbe dare spazio anche a una volata, come l’anno scorso quando vinse Giulio Ciccone.

I FAVORITI – Non saranno presenti squadre World Tour, quindi sarà lotta tra le Professional, con qualche spazio per inserimenti di ciclisti delle Continental. Sarà proprio Masnada, terzo l’anno scorso, l’atleta da battere: è lui lo scalatore più in forma. In lizza per la vittoria anche Velasco, trionfatore al Trofeo Laigueglia, ma se bisognerà vedere la sua tenuta su un tracciato più impegnativo come quello del Giro dell’Appennino. Possibili protagonisti di fughe in salita anche il suo compagno di squadra Edoardo Zardini, Alex Aranburu della Caja Rural, squadra che spesso corre all’attacco come al Tour of the Alps, Alejandro Osorio e Ivan Santaromita della Nippo, e Sergio Samitier della Euskadi. In gara il campione nazionale russo, Ivan Rovny della Gazprom-Rusvelo, e colombiano, Oscar Quiroz della Coldeportes, che potrebbero dire la loro. In caso di arrivo in volata, da tenere d’occhio saranno Marco Canola, sempre della Nippo, e Francesco Gavazzi, Matteo Montaguti e Davide Ballerini dell’Androni. Al via ci sarà uno solo dei passati vincitori della corsa, Danilo Celano che corre con la Amore&Vita Prodir e proverà a replicare il successo del 2017. Possibile sorpresa tra le Continental, al pari di Celano, è Jacopo Mosca, della D’Amico Um Tools.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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