ROMA – Parla inglese la prima tappa del Tour of the Alps. Tao Geoghegan Hart (Team Sky) ha tagliato per primo il traguardo della piccola città austriaca di Kufstein, anticipando in volata lo spagnolo Alex Aramburu (Caja Rural) e lo svizzero Roland Thalmann (Vorarlberg Santic). Un successo importante, il primo da professionista, per il talento classe 1995, tra gli alfieri di Chris Froome nell’ultima corsa a tappe con lo sponsor che ha fatto la storia recente del ciclismo. Furbo e potente allo stesso tempo, Geoghegan Hart ha calcolato bene le traiettorie nelle ultime due curve per poi staccare di mezza bici il resto del gruppo, una ventina di atleti tra cui c’erano tutti i grandi favoriti di questa edizione del Tour of the Alps: Majka, Pello Bilbao, Froome e Nibali.
Proprio lo Squalo è stato l’altro grande protagonista di giornata, nonostante abbia chiuso fuori dai primi dieci. Il suo strappo in salita, a 13 chilometri dalla fine, ha acceso la gara e dimostrato l’ottima condizione del siciliano che vuole sfruttare al meglio il Tour of the Alps per prepararsi al Giro d’Italia e a quel tris di maglie rosa che gli farebbero salire ancora un gradino nel gotha del ciclismo italiano. Nell’ultimo chilometro, Nibali non ha forzato, controllando i principali rivali per la vittoria finale: su tutti Chris Froome, sesto, che ha assistito con il sorriso allo sprint di Geoghegan Hart, prima maglia ciclamino di questa edizione. Grazie agli abbuoni, il britannico ha quattro secondi di vantaggio su Aramburu e sei su Thalmann. Un vantaggio minimo che proverà a difendere nella seconda tappa del Tour of the Alps: 178 chilometri da Reith im Alpbachtal a Scena, il percorso più lungo e duro della cinque giorni italoaustriaca (diretta domani, martedì 23 aprile, dalle 14:00 su Repubblica Tv Sport).