Si ferma al terzo turno la corsa a US Open per i due italiani impegnati nella serata di sabato, Flavio Cobolli e Matteo Arnaldi. Cobolli gioca una partita tutt’altro che negativa ma non riesce a battere Daniil Medvedev, ex campione del torneo e n.1, uscendo sconfitto per 6-3 6-4 6-3. Arnaldi invece cede in tre all’australiano Jordan Thompson per 7-5 6-2 7-6(5). Nel tabellone maschile quindi per i colori azzurri resta in gara agli ottavi di finale solo Jannik Sinner.
Quando giochi una partita coraggiosa, affrontando di petto un tennista solido e forte come Daniil Medvedev, lottando alla pari per quasi due ore e mezzo e forzando l’ex n.1 a giocare al suo miglior livello per batterti, puoi uscire dal campo non felice ma assolutamente soddisfatto della tua prestazione. Questa la sintesi della partita buonissima giocata da Flavio Cobolli sull’Ashe nel terzo turno di US Open 2024. Ha corso tantissimo il romano, ha retto gli scambi e spesso imposto la sua fisicità e velocità di approccio alla palla, confermandosi un grande agonista, davvero mai domo. Un solo dato è negativo per Flavio nel match: la percentuale di prime palle in campo. Pensare di battere Medvedev servendo solo il 39% di prime è assurdo, e questo dall’altro lato spiega anche che razza di partita abbia fatto nello scambio, per restare comunque in gioco e competitivo nell’arco del match.
Cobolli è partito a spron battuto: piedi molto vicini alla riga di fondo e via, spinta a tutto braccio cercando di imporre i suoi ritmi e aprire l’angolo per l’affondo. Come sempre Medvedev staziona un po’ dietro, e questo ha dato il tempo all’azzurro di forzare i colpi e comandare vari scambi. Ovviamente la difesa e contro mossa del moscovita è da campione, ma c’è match, c’è intensità e anche scambi divertenti. Flavio è il primo ad andare in vantaggio con un break nel terzo game. C’è uno scambio di oltre trenta colpi, vinto dal russo, ma forse lo paga sulle gambe tanto che il romano spinge a tutta col diritto e si prende due grandi punti, uno sulla palla break che lo manda avanti 2-1. Immediata la reazione del campione di US Open 2021, sfrutta anche un doppio fallo del nostro e forza gli errori con la sua ragnatela e pure un passante di rovescio da cineteca, 2 pari. Cobolli subisce un altro break, andando sotto 4-2, e sotto soprattutto ai colpi di un Medvedev salito in cattedra. Bellissimo il diritto che gli vale il break. Ha alzato il livello Daniil, è dura per Flavio in questa fase stargli dietro, tanto che nell’ottavo game concede altre tre palle break (non consecutive), ma in qualche modo respinge l’assalto del rivale, un fulmine in campo e molto deciso con le sue accelerazione. Medvedev chiude il set 6-3 con un turno di servizio ingiocabile ben tre ace.
Anche il secondo set è molto combattuto, ma gira su di un solo break, strappato da Medvedev nel terzo game. Tuttavia Cobolli è in crisi nera già nel sul primo turno di servizio, salvato per i capelli dopo esser scivolato sotto 0-40 per colpa di suoi errori. È bravo a ritrovare un minimo di servizio e focus nella spinta, con scelte giuste. Purtroppo nel terzo game invece Medvedev strappa il break sul 30-40, con un buon passante che sorprende l’attacco coraggioso ma non perfetto dell’azzurro. Medvedev gioca sicuro nei suoi game, il servizio è in ritmo e in risposta pressa molto, non è facile per Cobolli restare aggrappato al set, ma ci riesce con la sua notevole intensità. Non è mai domo, nonostante diversi punti eccellenti del rivale continua a spingere a tutto a braccio e si prende molti rischi, e questo esalta il pubblico by night di NY, che lo sostiene a scena aperta – suscitando anche qualche reazione non simpatica di Daniil. Nell’ottavo game Medvedev si imballa al servizio, commette due doppi falli di fila e si ritrova sotto 0-40. Cobolli purtroppo non riesce a sfruttare la grande occasione per riaprire il set, e nemmeno una quarta chance (rischia con successo il S&V Daniil, primo assoluto dell’incontro). Nel successivo è Flavio a crollare 0-40, con tre set point da difendere. Riesce a restare a galla, con grande grinta, ma non a riaprire il set, chiuso dal russo per 6-4.
F. Cobolli vs D. Medvedev
Non una serata da ricordare per Matteo Arnaldi in chiusura di programma sul Grand Stand di US Open. Il ligure infatti gioca una partita nervosa e poco dinamica per i suoi notevoli standard, in particolare nei primi due set, finendo battuto dall’australiano Jordan Thompson per 7-5 6-2 7-6(5). Un dato numerico ben spiega l’andamento del match: 49 errori di Arnaldi, un dato enorme che sottolinea quanto sia stato falloso e incerto il nostro giocatore, in particolare nei primi due set. Thompson ha badato al sodo, conducendo una partita più solida con buon ritmo, portando così l’azzurro a sbagliare tanto. Un po’ di fretta nel cercare di uscire dallo scambio per Arnaldi, situazione che ha già vissuto più volte in questa stagione e sulla quale sicuramente dovrà lavorare. Pure 9 doppi falli per Matteo, contro i 9 ace dell’australiano (e zero doppi falli). Un altro dato molto negativo per Matteo è l’aver vinto solo il 37% dei punti con la seconda palla di servizio, mentre Thompson ha portato a casa due punti su tre, e questo spiega sia una maggio efficacia del colpo che il rendimento in risposta dei due.
Arnaldi non era partito male: ha subito una palla break nel secondo game, ma Thompson la gioca con attenzione. Poi il set prosegue sui turni di servizio, con la prima palla del ligure che va e viene, e qualche doppio fallo di troppo. La spinta è discreta, con il rovescio apre il campo appoggiandosi bene, ma troppi errori, soprattutto in risposta. Purtroppo l’australiano concede poco e in risposta sul 5 pari approfitta di un turno di battuta pessimo dell’azzurro, che commette un doppio fallo e sbaglia per troppa fretta due diritti, uno sulla palla break per che manda avanti Jordan 6-5. Serve bene l’australiano, chiude a 15 il set, 7-5.
La confusione tattica e incertezze nelle scelte di “Arna” si aggrava nel secondo set, quello giocato peggio dal nostro tennista. Infastidito, commette tantissimi errori e si lamenta col suo team, ha perso focus e non trova il modo di riprendere il filo del suo miglior tennis. Una negatività che non aiuta, mentre Thompson continua a servire con continuità e giocare sereno, approfittando dei tanti unforced del nostro. Arnaldi cede due turni di servizio tra quinto e settimo game, giocati proprio male sia come scelte e che come attitudine. L’australiano con un altro turno a zero chiude il parziale per 6-2.
Nel terzo set finalmente Arnaldi si scuote. Inizia a servire meglio, è anche più attivo in campo arrivando sulla palla con più convinzione e commette molti meno errori. Il set scorre fluido sui game di servizio, ed è Matteo a scappare avanti trovando finalmente il primo break a favore nel match nel sesto game. Purtroppo il vantaggio dura un alito di vento: Arnaldi pareva più sciolto, invece torna a sentire la pressione e affretta i tempi di gioco, sbagliando sotto il pressing costante e preciso di Thompson, che si prende l’immediato contro break per il 4-3. Non ci sono altri scossoni, il parziale approda rapidamente al tiebreak. Scatta bene Arnaldi, vola avanti 3-0 con due mini break, ma Jordan se li riprende subito – uno con un punto clamoroso. Matteo sembra esserci mentalmente, torna avanti 4 punti a 2 con un bello schema dalla risposta, ma purtroppo commette un doppio fallo e poi un altro errore evitabile. Il nono doppio fallo dell’incontro, sul match point, gli è fatale.
Una sconfitta complessivamente meritata, visto che Thompson ha affrontato e condotto la partita con più sicurezza e continuità. Un vero peccato, perché a livello di gioco e colpi Arnaldi può assolutamente battere un rivale come l’australiano e correre nella seconda settimana di uno Slam.
M. Arnaldi vs J. Thompson