All’Australian Open, la serata di trionfo di Jannik Sinner ha riscosso ammirazione e plausi. In una conferenza stampa post-partita, i suoi allenatori, Darren Cahill e Simone Vagnozzi, hanno condiviso riflessioni ed emozioni su questa vittoria storica.
Questo trionfo non solo celebra il talento eccezionale di Jannik Sinner, ma sottolinea anche l’importanza di un team di supporto forte e dedicato, che gioca un ruolo fondamentale nel plasmare i campioni.
Simone Vagnozzi: “È stato un match incredibile. Daniil ha iniziato molto bene, giocando in modo aggressivo. Abbiamo iniziato a credere nella possibilità di una rimonta quando Jannik è riuscito a strappare il servizio di Daniil sul 5-1, portandosi sul 5-3. Daniil ha forse avvertito la stanchezza del lungo torneo.
Una vittoria stupenda, non so che dire. Forse devo ancora metabolizzare tutto. E’ un’emozione grandissima vincere una partita così, una finale Slam due set a zero sotto, contro un Medvedev che onestamente giocava un tennis incredibile…. Jannik è stato bravissimo e se lo è meritato perché ha avuto una forza d’animo bestiale.
Ci aspettavamo che Medvedev partisse forte e aggressivo perché arrivava da un torneo lungo, quindi sapevamo che lui non avrebbe voluto allungare troppo gli scambi. Però, onestamente, non ci aspettavamo che potesse farlo così bene, perché un Medvedev così sulla riga di fondo, che serve l’85% di prime palle: praticamente gli errori non c’erano, quindi Jannik si è trovato un po’ in difficoltà. Non è partito benissimo, soprattutto al servizio, ma ci poteva stare in una finale Slam che ci fosse un po’ più di tensione. Poi penso che sul 5-1 del secondo set, quando Jannik ha brekkato Medvedev, un po’ qualcosa è cambiato. E’ cambiata l’inerzia: ha avuto la chance sul 5-3 di rientrare e lì Medvedev ha fatto vedere le prime crepe. Ha fatto un passo indietro, ha giocato meno aggressivo, stava un metro più lontano: abbiamo visto un po’ di luce e Jannik è stato bravo a restargli attaccato tutto l’inizio del terzo set e poi piano piano a portarla a casa.
Dal terzo set in poi Medvedev è riuscito comunque a mantenere un livello costante. Jannik non è riuscito a brekkarlo quelle volte che Medvedev cercava di velocizzare gli scambi facendo qualche serve & volley, ha mancato qualche chance e si è trovato in situazioni delicate sul 30 pari. Mi ricordo al quinto set uno scambio al primo game di quaranta colpi o qualcosa del genere: però Jannik colpiva già meglio la palla, alla fine nonostante fosse un po’ più stanco riusciva a colpire meglio… ma è stata complicata”.
“Noi con Jannik ci lavoriamo tutti i giorni, sappiamo che gran lavoratore sia e che livello abbia. Sapevamo quanto potesse fare bene qui in Australia ma, come avevamo detto, non eravamo venuti qui con il tarlo di doverlo vincere per forza questo Slam ma solo di voler andare il più avanti possibile e di vivere ogni partita come fosse una finale. Poi naturalmente quando in finale ci arrivi vuoi vincere e…niente, l’emozione è grandissima e, ripeto, devo ancora un po’ metabolizzare.
Adesso sicuramente la prima cosa da fare è recuperare. Cercare di prendere tutta la fiducia che si può prendere fa questo torneo. Poi rimettere i piedi a terra e lavorare: l’anno è appena iniziato, è lungo, e quindi dobbiamo da una parte prendere tutto quello che c’è di buono e dall’altra rimetterci subito all’opera perché qua non ti regala niente nessuno. Quindi si torna alla solita routine, però con qualcosina in tasca di importante. Come si festeggerà? Una bella mangiata, un po’ di alcool…così magari domani sull’aereo dormiamo tutto il tempo”.
IL DISCORSO DI JANNIK SINNER
IL DISCORSO DI DANIIL MEDVEDEV
Darren Cahill: “Daniil ha giocato un tennis fantastico, considerando ciò che ha dovuto affrontare fisicamente in questo torneo. Jannik ha mostrato grande carattere, mantenendo il servizio nei momenti cruciali. Il nostro lavoro era di rafforzare la sua attenzione e la sua concentrazione.
Durante la conferenza, Cahill ha anche sottolineato l’importanza di una mentalità da campione e la necessità di essere coraggiosi nei momenti decisivi.
Il mio ruolo è stato meno importante di quello di Simone, che ha dovuto trovare il modo di riportare Jannik in partita. Una volta fatto ciò, è diventata una questione di lotta, perché Daniil non avrebbe mollato facilmente.”
La nuova superstar del tennis: Interrogato sulla possibilità che Sinner diventi la nuova superstar del tennis, Cahill ha risposto con entusiasmo. “Penso che questo sport abbia già alcune superstar, come Carlos [Alcaraz]. Loro, insieme a Jannik, portano bellezza nel gioco. Hanno personalità amabili e una rivalità amichevole.”
L’impatto sulla carriera di Sinner: Parlando delle aspettative per Sinner, Vagnozzi ha notato che le vittorie dello scorso anno, come quella contro Daniil e Carlos, hanno dato a Jannik la fiducia necessaria per credere nelle sue capacità.
L’importanza dell’educazione e del supporto familiare: Rispondendo a una domanda sull’importanza dell’educazione e del supporto familiare di Jannik, Vagnozzi ha elogiato i genitori di Sinner per il loro ruolo nel suo sviluppo sia come atleta che come persona.
Cahill e Vagnozzi hanno espresso fiducia nel futuro di Sinner nel tennis mondiale. “È un ragazzo speciale, il modo in cui colpisce la palla è speciale. Non si accontenterà mai, vuole continuare a migliorare.”
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