Mentre il tennis olimpico prende il via a Parigi, l’assenza più pesante è quella di Jannik Sinner, costretto al forfait da una tonsillite che ha riacceso i riflettori sulla gestione della sua salute e della sua carriera.
Il numero uno italiano, attualmente in convalescenza a Montecarlo, ha voluto rassicurare personalmente Giovanni Malagò, presidente del CONI, sulla sua volontà di partecipare ai Giochi: “Ho provato in tutti i modi ad esserci perché ci tenevo”, il senso della telefonata che ha addolcito la delusione del dirigente.
La decisione di rinunciare alle Olimpiadi non è stata presa a cuor leggero. Con la febbre a 38 martedì, Sinner e il suo team hanno valutato attentamente i rischi anche di esporre l’anca destra, già provata dall’infortunio di Madrid, allo stress della terra rossa. Una superficie particolarmente logorante per un giocatore con un dritto “open stance” come il suo.
Questa scelta riflette un approccio sempre più cauto nella gestione della carriera del 22enne altoatesino. Un corpo ancora in crescita e la volontà di investire anche sulla vita privata stanno plasmando le decisioni del team Sinner.
“L’ultima parola è sempre del giocatore”, sottolineano fonti vicine al campione.
Guardando al futuro, il team di Sinner dovrà affrontare alcune questioni cruciali. Innanzitutto, capire l’origine dei due virus che lo hanno colpito in due mesi il calo di pressione a Londra e l’attuale tonsillite. Sarà fondamentale rinforzare le difese immunitarie del giocatore e evitare, forse, alcune leggerezze commesse in passato.
Il calendario incombe, con impegni cruciali per difendere la sua posizione nel ranking. Montreal dal 6 agosto, Cincinnati e gli US Open saranno tappe fondamentali. Senza dimenticare la Davis a Bologna e lo swing asiatico, prima di un autunno europeo che si preannuncia intenso.
Questa fase di assestamento, con le sue lezioni incorporate, è un passaggio necessario nella crescita di un campione. Per Sinner, l’obiettivo è chiaro: tornare in campo più forte e consapevole, pronto a difendere la sua posizione nell’elite del tennis mondiale. Il tempo e la prudenza sono dalla sua parte.
Francesco Paolo Villarico