Dopo aver demolito Ostapenko con un netto 6-0 6-4 al WTA 1000 di Madrid, Ons Jabeur si è presentata alla stampa bella “carica”, accusando senza mezzi termini l’organizzazione dei tornei di Madrid e Roma (ma quelli di tutta Europa in generale) di riservare un trattamento diverso alla giocatrici rispetto ai giocatori. Una disparità nelle scelte di gioco, spazi di allenamento e visibilità in tv e generale, a suo dire ormai insopportabile.
“Come donna sono molto orgogliosa di far parte di uno sport come il tennis” afferma la tunisina. “Credo però che abbiamo ancora molta strada da fare, soprattutto qui a Madrid e a Roma, in Europa in generale. Sento che devono rispettare molto di più le donne, devono rispettare il modo in cui giochiamo. Ci sono cose che sentiamo qui, molte cose soprattutto in allenamento, dove guardiamo come vengono trattati gli uomini e le donne, e il trattamento è completamente diverso. Forse la gente fuori non se ne rende conto. Sono una di quelle persone che alza la voce. Mi piace molto guardare il tennis femminile, gli sport femminili in generale. Penso che meritiamo di meglio, e non lo dico senza fare alcuno sforzo, penso che sia normale chiedere che riceviamo ciò che meritiamo”.
Dopo questa sparata dritta al cuore dei due maggiori WTA 1000 sul rosso in Europa, Ons continua la sua riflessione su sport & donna, anche relativamente all’impatto sui media: “Penso che il tennis femminile sia arrivato molto lontano. Sono grata a Billie Jean King e alle altre donne che hanno combattuto duramente, Serena, Maria, tutte loro. Hanno rappresentato lo sport in modo fantastico. Penso che ci siano molte tenniste che dovrebbero essere consapevoli di ciò che sta accadendo. Ci sono momenti in cui le persone giudicano il tennis femminile senza nemmeno guardare una partita. Questo mi dà molto fastidio. Ho la sensazione che a volte siamo come… programmati. Dici: ‘Dai, andiamo a guardare il calcio.’ Che tipo di calcio? Calcio maschile? Calcio femminile? Anche io sono cresciuta guardando la TV, guardando il calcio e vedi Ronaldo. Non hai la possibilità di guardare molto lo sport femminile in generale. Penso che le cose stiano cambiando, ma siamo nel 2024, abbiamo bisogno di qualcosa di più. Voglio guardare la televisione e non guardare “Coppa del mondo di calcio femminile”. Posso poi intitolare gli altri “Mondiali di calcio maschile”? Sono i piccoli dettagli che fanno la differenza. A me, per esempio, piacerebbe arrivare in albergo, qui in Spagna, accendere la televisione e vedere che trasmettono una partita di tennis femminile. Non ho ancora visto una sola partita femminile da quando sono arrivata. Tutto quello che mostrano è maschile e capisco che ci siano tanti spagnoli che giocano, ma è così difficile chiedere una partita sola? È molto frustrante vedere tutto questo. Come puoi ispirare le ragazze se non mostri una sola partita femminile? È chiaro il loro pensiero, il tennis maschile è migliore” conclude Jabeur.
Parole davvero dure, senza mezzi termini, dritte al punto. Dopo aver difeso a spada tratta la scelta della WTA di portare le Finals in Arabia Saudita, ora Ons attacca il sistema intero, spingendo con forza l’immagine del tennis femminile. Critiche che di sicuro non passeranno inosservate.
Marco Mazzoni