Scritto da Andreas Seppi
Un caso incredibile a Brazzanville faccio fatica a memoria a ricordarmene di altri simili negli ultimi anni. Peccato che i nostri baldi giovani che fino a qualche giorni fa erano in Uganda, nessuno di loro vada. Per di più si gioca su terra! Però vedo un coraggiosissimo Agostini e Marino iscritto in quali. Forza ragazzi
In effetti è un CH50, che, in caso di vittoria, porterebbe ad un bel salto in classifica. Bisogna però vedere se e quanto sia possibile arrivare anche dall’Uganda (non è che perchè Kampala e Brazzaville sono in Africa basti una corsa di taxi per arrivarci, 5 h mediamente d’aereo più 4/5 di macchina). Credo che questi Challenger dovrebbero in primo luogo servire ai giovani tennisti africani, per farli salire in classifica (un po’ come succede in Asia e Suid America) e poter partecipare, progressivamnte, a tornei più remunerativi anche in altri continenti. dovrebbero svolgersene almeno 1 al mese. Purtroppo, come è capitato ai precedenti di Kigali, anche qui fanno la voce grossa i tennisti di altri continenti, in generali di basso ranking. La situazione del tennis in Africa, se escludiamo quella mediterranea e la Repubblica Sudafricana, credo sia veramente desolante. Ma diciamo che in molti di questi paesi il tennis è veramente l’ultimissimo dei problemi.