Gli appassionati italiani hanno ancora negli occhi la dura battaglia disputata a Monte Carlo tra Jannik Sinner Holger Rune. Una semifinale nella quale il danese è riuscito a rimontare lo svantaggio di un primo set dominato dall’azzurro, scuotendosi anche grazie ad una forte reazione contro il pubblico, schierato quasi interamente contro di lui. “Benzina per alimentare il mio tennis” disse a caldo il classe 2003 di Gentofte, poi battuto nel match per il titolo da Andrey Rublev.
Rune ha rilasciato una lunga intervista al collega Jannik Schneider per Tennis Majors, nella quale si è soffermato proprio su quel match e sul proprio atteggiamento in campo. Holger afferma di esser pronto a sfruttare l’energia di un pubblico avverso per ribaltare situazioni negative, ma in realtà crede di esser un ragazzo molto tranquillo nella vita di tutti i giorni, diverso da quel che mostra in partita. Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista.
“Se affronti un ragazzo del posto e (Jannik) Sinner ha molti fan lì, è piuttosto dura. Non importa quello che fai, urleranno per lui. O lo accetti e ti ritroverai in una situazione difficile o combatti contro di essa. Ho perso il primo set 6-1 e ho pensato “Oh mio Dio, non posso continuare così”. Dovevo trovare una soluzione per rientrare in partita. E attraverso quell’energia l’ho trovata, l’ho trovata davvero” afferma Rune. “Nella partita contro Sinner ho usato alcune emozioni negative come carburante e sono riuscito a giocare molto meglio. Nella maggior parte dei casi, direi che gioco meglio quando sono calmo e mostro emozioni positive. Ma per partite come questa, quando non sei al meglio, soprattutto contro avversari bravi come Sinner, devi trovare un modo. Se non lo fai, perderai”.
Rune conferma di esser un grande fan dei film di James Bond, ma non si paragona alla presuntuosità del personaggio: “Sì, sono un fan da un po’. È passato un po’ di tempo dall’uscita dell’ultimo film, ma lo guardo ancora di tanto in tanto. Ma non credo di essere arrogante. Sono un ragazzo con i piedi per terra. In campo sono diverso, penso solo che sia perché metto così tanta passione in quello che faccio. Sono molto competitivo. Ma quando sono fuori dal campo non sono così, non sono presuntuoso”.
Per il danese, è positivo quando in un match c’è un po’ di “pepe”, o almeno viene fuori la personalità dei giocatori, diventa più interessante per gli spettatori: “Per il pubblico e per guadagnare anche nuovi fan, è bello avere personalità forti e partite nelle quali vengono fuori un po’ di contrasti. Deve accadere qualcosa in più del solo giocare, i fan ammirano lo sport ma anche i personaggi. Se riesci a mostrarlo fino a un certo punto, allora è una cosa positiva per lo sport”.
Holger è uno dei giocatori che cerca di rispondere personalmente ai fan via social: “Sì, lo faccio ancora. Ovviamente dopo lunghi tornei e quando ho molto lavoro da svolgere, è più difficile. Quando ho avuto il tempo ero più che felice di farlo, è stimolante rispondere alle loro domande. Spero di continuare così”.
Marco Mazzoni