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    Sinner vince un’altra dura battaglia contro Rune, è in semifinale a Monte Carlo (vs. Tsitsipas)

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Non c’è niente da fare. Quando Jannik Sinner e Holger Rune si sfidano, la lotta senza esclusione di colpi è assicurata, ancor più se il palcoscenico è quello del Centrale del Principato. L’azzurro vendica la sconfitta patita contro il danese nella semifinale dello scorso anno al Masters 1000 di Monte Carlo, uscendo vincitore da una durissima battaglia di quarti di finale durata 2 ore e 40 minuti, conclusa per 6-4 6-7(6) 6-3 a favore di Sinner. Un match duro, complesso, che ha vissuto molte fasi e molti “film” al proprio interno, tra colpi di grande classe, enorme spinta da entrambe le parti e pure una fase di tensione altissima. Sul 5 pari del secondo set infatti Rune ha chiamato il supervisor dopo aver ricevuto un warning per aver irriso il pubblico che lo beccava, decisione un po’ al limite e che continuerà a far discutere. Sinner lì non ha sfruttato lo 0-40 per andare a servire per il match (ne aveva già avuto uno in precedenza nel set), e al tiebreak non ha sfruttato nemmeno due match point sul 6 punti a 4, subendo un grandissimo punto del rivale e la sua feroce risalita. Veramente bravo Holger in quella fase, non solo grande agonista ma anche tennista con frecce terrificanti nel suo arco. Nel terzo set Jannik è stato granitico, bravo ad alzare la percentuale di prime di servizio e soprattutto salvare con freddezza e calma una delicata palla break nel quinto game, per poi piazzare sul 4-3 l’allungo decisivo, sfruttando da campione un turno di servizio senza prime palle del rivale.
    È stata una vera battaglia, una delle vittorie più sofferte in tutto il 2024 per l’azzurro, che patisce l’aggressività e il tennis a folate violente del rivale, un sorta di disordine aggressivo che digerisce a fatica insieme alla sua ruvida personalità che lo rende un competitor davvero tosto. L’importante è averla portata casa, giocando con discreta qualità e moltissima sostanza, per una volta più di rimessa e pazienza (oltre alla sua consueta intensità), con meno punti vincenti dell’avversario ma anche molti meno errori. Proprio la sua maggiore stabilità, focus e continuità di gioco sono state le sue carte vincenti, del resto sono tra le sue qualità principali, che lo distinguono ed elevano su tutti gli avversari. In semifinale c’è Tsitsipas, sarà una partita totalmente diversa da quella appena vinta.
    Rune è… Rune, ormai lo conosciamo. Grande colpitore, fisico terrificante che gli consente di reggere la progressione di Jannik, moltissime soluzioni che alterna in modo tutt’altro che casuale. È il “cattivo” di turno, quello un po’ scorbutico e rissoso, pronto a qualsiasi cosa per farcela. In questo non c’è stata alcuna novità. E nemmeno sul piano tattico: alla fine le sue migliori armi sono l’aggressività, il prendersi grandi rischi in risposta spingendo a tutta per allontanare Sinner dalla riga di fondo ed aprirsi il campo per l’affondo, alternando sulla terra battuta anche molte smorzate. Un incedere di petto, tirando spesso tutto a tutta, che non piace a Sinner poiché gli toglie il comando del tempo di gioco e non gli concede quel ritmo sul quale costruisce le sue vittorie. Holger è un fighter vero, uno che fiuta i momenti ed è capace di trovare stabilità e grandi colpi nei momenti decisivi. Non ha servito benissimo il danese, ma nel secondo set proprio col servizio ha salvato due 0-40 pericolosissimi; e riuscendo a salire in modo clamoroso sul ritmo di Jannik ha strappato il punto più bello del match salvando in risposta il primo match point nel tiebreak. Queste sono le fasi che dimostrano che razza di lottatore e gran tennista sia. Alla fine Holger ha perso perché nel terzo set non ha retto come Jannik sino alla fine, è incappato in un turno di servizio pessimo sul 4-3, dove non ha messo nessuna prima palla in campo e pure il doppio fallo sulla chance di break. Spingendo così tanto, spesso davvero al limite e con la pressione così alta, sono errori che possono capitare, fa totalmente parte del suo modo di stare in campo.
    Sinner ha giocato complessivamente una buona partita e un ottimo primo set, in gestione, in grande controllo dopo aver strappato il break nel quinto game. Paradossale come nel secondo set abbia perso solo 5 punti al servizio, ma gli ultimi due, al tiebreak, li ha pagati carissimi, come il non aver sfruttato le sei palle break concentrate in due 0-40. Bravo Rune, ma sul 5 pari ha giocato male due risposte, non da lui, e infatti si è visibilmente stizzito dopo averne sparata una in rete su di una seconda di servizio non irresistibile. Anche lui sente la pressione, è fortissimo ma umano. La sua vera forza è stata il non abbattersi dopo aver perso male il secondo set, è ripartito ancor più forte chiudendo il parziale con il 69% di prime in campo, contro il modestissimo 44% del secondo. Ha chiuso la partita con meno vincenti e anche meno errori dell’avversario, ma per una volta è stato soprattutto Rune aver fatto e disfatto, rischiato di più. La forza di Sinner è stata la calma, la lucidità di giocare in modo solido e concreto, capitalizzando le sfuriate fuori giri dell’avversario, pronto ad attendere la chance nel terzo set. Rune resterà sempre un avversario scomodo per Jannik, questa vittoria (la n.25 in stagione!) impatta gli head to head sul 2 pari e lo porta in semifinale, con la conseguente conferma del n.2 nel ranking ATP la prossima settimana, il contro sorpasso di Alcaraz è scongiurato. È l’ennesima conferma di quanto Sinner si diventato forte in ogni settore di gioco e contro avversari irriducibili. Alla fine, il più duro resta sempre (o quasi) lui.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Rune scatta al servizio sotto un bel sole. Due Ace, un doppio fallo, rovescio piuttosto profondo e molta corsa, entra bene nell’incontro. Sinner invece attacca la rete nel primo turno al servizio, aggredendo una palla deviata dal nastro e mostrando una reattività notevolissima. Anche il servizio dell’azzurro fila via bene, con un Ace esterno chiude a zero, 1 pari. Si spinge con grande decisione, è un match intenso sul piano fisico, tanto che Holger si affida anche alla smorzata per uscirne, con risultati modesti vista la velocità di Jannik nell’avanzare. Sul 2-1 Sinner smarrisce la prima di servizio, Rune risponde super aggressivo. Proprio una sbracciata a tutta sul 30 pari, chiusa con un affondo successivo, il danese strappa la prima palla break del match. Ottimo Sinner, prima di servizio in campo e accelerazione dal centro col diritto, buon margine e grande velocità. È necessaria la battuta in campo per l’azzurro, per tenere fermo in risposta il rivale, assai baldanzoso. 2 pari. La situazione si ribalta nel game successivo: è Jan a brillare in risposta, prende possesso del tempo di gioco e attacca. 15-30. Holger combina un disastro sotto rete, tocca goffamente un passante basso ma gestibile, gli costa il 15-40, prime due palle break da difendere. Paziente Sinner, scambia con buon ritmo e sposta Rune, una di qua, una di là… alla fine il pressing ha successo, un palla del danese (27esimo colpo!) muore in rete. BREAK Sinner, 3-2 e servizio, impressionante come abbia cambiato passo dopo aver salvato la palla break e sullo slancio scappato via al comando, con palle sempre più veloci e incisive. Ha messo il pilota automatico l’azzurro, la palla gli esce dalle corde veloce, profonda, non sbaglia mai e viene pure a rete a chiudere la porta in modo autoritario. Continuo ed efficace, Rune sembra non saper cosa fare… 4-2 Sinner, consolidato il vantaggio con un parziale di 11 punti a 2. Buona reazione di Holger, vince un bel game e resta in scia sul 3-4. Nell’ottavo game Jannik commette un doppio fallo sul 15 pari, rimedia con un servizio esterno perfetto a 192 km/h, sulla riga, poi un’altra bordata a 208, in questo l’azzurro è totalmente un altro tennista rispetto a questo torneo dello scorso anno. Ci prova Rune, ma non va. 5-3 Sinner. Prima vincente – > diritto profondissimo, quasi sulla riga – > altro diritto a due dita – > Ace! La cronaca dei 4 punti PERFETTI che chiudono il decimo game di Jannik per il 6-4. Due prime su tre in campo, con solo due punti persi, e ben 62% dei punti vinti sulla seconda di Rune. Ottimi numeri e la sensazione di discreta superiorità di Jannik nello scambio.
    Secondo set, Rune scatta al servizio ma deve subito affrontare la frustrazione di un rivale che non concede niente e gioca con ritmo ossessivo, meccanicamente geometrico. 15-30, già suona l’allarme rosso. Si salva col servizio e per una volta anche con un paio di sbavature di Jannik, le prime del match in pratica. Perfetto invece Sinner al servizio, colpi fluidi e precisi, pure un contro piede quasi “irridente” a chiudere un altro game a zero. 1 pari.  Sul 2 pari Rune si incarta… Due doppi falli, rischia troppo, 0-30. Ha smarrito totalmente il servizio.. Cinque servizi out di fila, Jannik da campione strappa in riposta, affonda e chiude con un diritto da tre quarti campo. 0-40, tre palle break. Bravo Rune sulla prima, gran volée in allungo, poi sbaglia Sinner, 30-40. Altra scelta rischiosa di Holger, smorzata ben eseguita e parità. 5 punti di fila per il danese, resta in vita in un momento che poteva spaccare definitivamente la partita. Forte del momento positivo, Rune spara due risposte micidiali, fa il pugno quando lo score segna 15-30. Esagera poi col rovescio, era occasione d’oro visto che si giocava sulla seconda di Jannik. Ride amaro verso il suo angolo dopo aver perso uno scambio assurdo, con Jannik bravissimo nel passare da difesa estrema ad attacco con un diritto cross micidiale. Che classe, in momento delicato. 3 pari. Il parziale avanza in equilibrio, più solido Rune in questa fase, spinge molto ottiene buoni punti. Si prende grandi rischi Holger sul 4 pari, ma è bene ripagato, si porta 5-4 con bel piglio, del resto per scardinare la solidità dell’azzurro non ha altra strada percorribile. Sinner non sente affatto la pressione, con un game perfetto impatta 5 pari e in risposta carica a tutta col diritto. Una sbracciata micidiale, un vero schiaffone alla palla (161 km/h!) che lascia di sasso Holger, per lo 0-30. Si becca un warning per rifiatare e poi se la prende col pubblico, da villian conclamato. La reazione di Rune è scomposta, manca di rispetto al pubblico e il giudice di sedia gli assegna un warning. Holger pretende il supervisor e si siede. Arriva, discute, il gioco riprende con Sinner che non si è fatto minimamente sfiorare dallo stucchevole teatrino del rivale… Con un’altra mazzata delle sue forza l’errore del rivale, si prende il punto dello 0-40. Non gioca bene Jannik, soprattutto la terza, con una risposta in rete evitabile. Si salva per la seconda volta nel set da 0-40, per il 6-5, stavolta con qualche complicità di un Sinner non così pronto alla spallata con tre chance così favorevoli. Resta perfetto però nei suoi game, altro turno a zero (solo 3 punti persi nel set alla battuta) e tiebreak. Dominano i giocatori al servizio, fino al 3-2, dove è chiamato out un diritto di Jannik …no! La verifica del punto inverte la chiamata, si rigioca il punto, la battuta dell’azzurro è precisa. Si gira 3 pari e poi 4-3 Sinner, con una risposta esagerata da Rune, impossibile da colpire da così vicino. Ecco il primo punto in risposta, passante splendido di rovescio di Sinner, clamorosa frenata e sbracciata cross. Pugno in aria, per il 5-3. Martella Holger col diritto, 4-5, Jannik ha due punti al servizio per chiuderla qua. Trova una riga perfetta col servizio, non c’è modo rispondere. 6 punti a 4, DUE MATCH POINT SINNER!!! Bellissimo punto, lo vince Rune bravo a reggere sul rovescio e trovare un gran vincente col diritto. 6-5, MP ma ora serve Holger. Esce di poco la risposta dell’azzurro, 6 pari. Gran prima al T, ora è Set Point Rune. Di nuovo senza prima di servizio, come sul 6-4 Sinner, si ferma sul nastro il rovescio dell’azzurro. 8 punti a 6 Rune, si va al terzo. Non riesce a chiuderla Jannik, un set dominato nei suoi game, è bastato un punto nel tiebreak, quello del 6-4, a far girare tutto (oltre alle 6 palle break non sfruttate).
    Terzo set. Sinner assorbe bene il brutto finale del secondo parziale, buon turno di battuta, può fare corsa di testa. Caldissimo Rune, buon turno di battuta anche per lui e 1 pari. La lotta, continua, e ora con oltre due ore nelle gambe testa e fisico conteranno quanto e più dei colpi. Ritrova efficacia al servizio Jannik, due Ace nel terzo gioco, per il 2-1. Continua a prendersi molti rischi il danese, rimonta da uno scomodo 15-30 nel quarto gioco, efficace con servizio e diritto, per il 2 pari. Super aggressivo Holger nel quinto game, risponde a tutto braccio e la palla gli sta in campo. Dal 30-0 si porta 30-40 con grande merito, c’è una palla break da difendere… Non gioca nemmeno così profondo Sinner, Rune si fa ingolosire da uno spazio e la palla corta non passa la rete. Resta avanti 3-2 Jannik, forse accusando il primo calo fisico come dimostrano i suoi colpi meno profondi e intensi in questo game complicato. Ritrova un turno di battuta più agevole l’azzurro sul 3 pari, forte di un servizio tornato a sostenerlo. 4 prime palle, e 4 punti. 4-3 Sinner, ossigeno puro in set tirato. Bravissimo Jannik a prendersi il primo punto dell’ottavo game, due grandi difese e via di corsa avanti a chiudere sulla palla corta, come un felino. 0-15. Imbastisce un gran punto dalla risposta, palla a dx e poi a sx, fino all’errore del danese. 0-30 e il pubblico s’infiamma. Rischia di nuovo la palla corta Holger, gli esce talmente storta che diventa imprendibile (colpo splendido quanto fortunoso…). FANTASTICA Risposta di Jannik di rovescio, profondissima, è vincente! 15-40, due palle break importantissime per l’azzurro. Ha perso del tutto la prima palla Rune nel game, lo paga con il doppio fallo!!! BREAK SINNER! Serve per il match sul 5-3. Con un gran diritto vincente Jannik spacca lo scambio sul 15 pari, un rischio ben speso con una seconda di servizio. 30-15, mancano due piccoli mattoni a completare l’opera. Non chiude Jan col diritto, a campo discretamente aperto, e poi sbaglia. 30 pari. Rune NON molla, mai. Apre benissimo il campo Sinner col rovescio, gli vale il terzo match point, dopo i due del tiebreak. Gran servizio, la risposta vola via!!!! Game Set Match Sinner! 2 ore e 40 minuti di lotta, si vendica di Rune e vola in semifinale, dove trova Tsitsipas. Grande grinta e lotta, ma anche molta testa, contro Rune è un ingrediente indispensabile per vincere.

    [7] Holger Rune vs [2] Jannik Sinner (non prima ore: 13:00)ATP Monte-Carlo Holger Rune [7]473 Jannik Sinner [2]666 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-5 → 3-6H. Rune 0-15 0-30 15-30 15-40 df3-4 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4H. Rune 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-2 → 2-3H. Rune 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 ace1-2 → 2-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace ace1-1 → 1-2H. Rune 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-1 → 1-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 2*-2 3-2* 3-3* 3*-4 3*-5 4-5* 4-6* 5*-6 6*-6 7-6*6-6 → 7-6J. Sinner 15-0 30-0 40-06-5 → 6-6H. Rune 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-405-5 → 6-5J. Sinner 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5H. Rune 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-404-4 → 5-4J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4H. Rune 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-3 → 4-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 3-3H. Rune 0-15 df 0-30 df 0-40 15-40 30-40 40-40 A-402-2 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2H. Rune 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1H. Rune 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace4-5 → 4-6H. Rune 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-5 → 4-5J. Sinner 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-30 ace3-4 → 3-5H. Rune 15-0 30-0 40-02-4 → 3-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 2-4H. Rune 15-0 ace 15-15 15-30 15-402-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 df 30-40 40-40 A-402-1 → 2-2H. Rune 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-301-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace1-0 → 1-1H. Rune 15-0 ace 30-0 30-15 df 30-30 40-30 ace0-0 → 1-0

    🇩🇰 Holger Rune vs 🇮🇹 Jannik Sinner**SERVICE STATS**
    | Statistica | 🇩🇰 Rune | 🇮🇹 Sinner ||——————————|—————–|—————–|| Serve Rating | 271 | **314** || Aces | **6** | 5 || Double Faults | 5 | **2** || First Serve % | 53% (50/95) | **59% (53/90)** || 1st Serve Points Won % | 82% (41/50) | **87% (46/53)** || 2nd Serve Points Won % | 49% (22/45) | **68% (25/37)** || Break Points Saved % | 75% (6/8) | **100% (2/2)** || Service Games Played | 15 | **16** |
    **RETURN STATS**
    | Statistica | 🇩🇰 Rune | 🇮🇹 Sinner ||——————————|—————–|—————–|| Return Rating | 46 | **107** || 1st Serve Return Points Won %| 13% (7/53) | **18% (9/50)** || 2nd Serve Return Points Won %| 32% (12/37) | **51% (23/45)** || Break Points Converted % | 0% (0/2) | **25% (2/8)** || Return Games Played | **16** | 15 |
    **ADDITIONAL STATS**
    | Statistica | 🇩🇰 Rune | 🇮🇹 Sinner ||——————————|—————–|—————–|| Net Points Won % | **72% (21/29)** | 58% (11/19) || Winners | **33** | 28 || Unforced Errors | 23 | **11** || Service Points Won % | 66% (63/95) | **79% (71/90)** || Return Points Won % | 21% (19/90) | **34% (32/95)** || Total Points Won % | 44% (82/185) | **56% (103/185)**|
    **SERVICE SPEED**
    | Statistica | 🇩🇰 Rune | 🇮🇹 Sinner ||——————————|—————–|—————–|| Max Speed | **217km/h (134mph)** | 215km/h (133mph) || 1st Serve Average Speed | **198km/h (123mph)** | 196km/h (121mph) || 2nd Serve Average Speed | **165km/h (102mph)** | 158km/h (98mph) |
    L’italiano ha servito meglio, con una percentuale più alta di prime di servizio (59% vs 53%) e di punti vinti sia sulla prima (87% vs 82%) che sulla seconda di servizio (68% vs 49%), salvando anche tutte le palle break affrontate. In risposta, Sinner è stato molto più efficace, vincendo il 34% dei punti totali, in particolare sulla seconda di servizio di Rune (51%), e convertendo il 25% delle palle break. Rune, invece, pur mettendo a segno più ace (6 vs 5) e vincenti (33 vs 28), ha commesso più errori non forzati (23 vs 11) e ha vinto solo il 21% dei punti in risposta, senza convertire nessuna palla break. Nel complesso, Sinner si è aggiudicato il 56% dei punti totali contro il 44% di Rune, dimostrando una maggiore solidità al servizio e una migliore capacità di sfruttare le occasioni in risposta. LEGGI TUTTO

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    Holger Rune minacciato di morte, la denuncia della madre Aneke

    Aneke Rune, madre di Holger

    Aneke Rune, madre di Holger, ha rivelato gravi minacce di morte contro il figlio, ricevute via email dopo che il 20enne danese ha perso la semifinale dell’ATP 500 di Acapulco contro il norvegese Casper Ruud. “Se qualcuno conosce questo idiota (vedi email sopra), ditegli che è illegale minacciare di morte”, scrive Aneke in una storia Instagram.
    Davvero violento il messaggio ricevuto da Aneke. “Fottuto figlio di puttana. Sto aspettando. Ti darò la caccia e ti pianterò un coltello nella nuca. Allora ti taglierò quella stupida testa. Sarà su tutti i notiziari. Accidenti, questa sarà una lezione per tutti quanti. Feccia di merda. Vengo a prenderti. Morirai con un coltello”, Questo mitomane è probabilmente uno degli scommettitori che dopo aver perso la propria puntata si scaglia contro il “colpevole” della sua perdita.
    Non è la prima volta che tutto questo accade a Holger. “I messaggi spesso dicono ‘Voglio uccidere la tua famiglia’ o ‘Spero che tu abbia il cancro’”, aveva affermato Aneke in una recente intervista al magazine danese BT. Purtroppo questo genere di minacce sono ormai molto comuni ai danni di tennisti. Alcuni rivelano e denunciano i fatti, altri preferiscono cancellarle con meno clamore, ma è indubbio che la situazione sia scappata di mano e servirebbero controlli più adeguati a proteggere i tennisti (e non solo) contro questi abusi.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Patrick Mouratoglou: Tra il sogno di allenare Kyrgios e la realizzazione con Rune

    Nick Kyrgios nella foto – Foto GETTY IMAGES

    Holger Rune e Patrick Mouratoglou hanno recentemente annunciato il loro terzo ritorno professionale, un’ottima notizia per entrambi, anche se il tecnico francese custodisce nel suo cuore un sogno che potrebbe non realizzarsi mai: allenare Nick Kyrgios.
    Potrebbe sembrare il titolo di un documentario, o forse il motivo per cui qualcuno potrebbe stancarsi della professione. Tuttavia, se c’è qualcosa che caratterizza Patrick Mouratoglou, oltre all’esperienza e alla ricchezza, è uno spirito combattivo che lo porta sempre a legarsi a progetti grandiosi, specialmente quelli ricchi di potenziale. Nel caso dell’australiano, oltre a questo potenziale, ci troveremmo di fronte a una delle sfide più ardue che il circuito possa offrire al momento. Non stiamo parlando solo del suo atteggiamento, ma di una persona che ha percorso l’intera sua carriera in solitaria, senza la necessità di un allenatore.
    “Penso che sarebbe uno dei giocatori più emozionanti da allenare”, ha commentato il coach francese riguardo al tennista di Canberra, rivelando a Tennis Majors un sogno che ancora spera di realizzare in futuro. Qual è il problema? Perché un giocatore decida di avere un allenatore, prima deve desiderarlo. Non è possibile lavorare con un giocatore che non vuole avere un coach al suo fianco, quindi questa sarà una decisione che lui dovrà prendere un giorno, o forse non la prenderà mai, vedremo”, aggiunge Mouratoglou, che sicuramente ha esplorato questa possibilità recentemente, anche se per ora non è stata la persona capace di convincere Nick ad accettare l’aiuto di un professionista.
    Alla fine, tra i rifiuti di Kyrgios e gli infortuni che lo hanno tenuto fuori dal circuito per più di un anno, l’australiano sembra ora più vicino al ritiro definitivo che a qualsiasi altro piano. Ecco perché il francese non ha perso tempo, anche se vincere la battaglia con Holger Rune sta richiedendo diversi sforzi. Di fronte a lui c’è ancora una lunga lista di lezioni da insegnare al giovane danese, anche se nella sua mente ci sarà sempre quel desiderio di alleenare insieme al cavallo più selvaggio dello scuderia. Una missione così impossibile che nemmeno Tom Cruise sarebbe pronto ad affrontare.
    “Nick è incredibile, ha un potenziale illimitato, possiede così tanto e può essere così complicato che è normale che risulti uno dei progetti più complessi”, riconosce il tecnico, che ha avuto il privilegio di seguire le carriere di Serena Williams, Simona Halep, Stefanos Tsitsipas o Coco Gauff, tra gli altri. “Ci sono volte in cui lo ascolto dire certe cose e non sono nemmeno sicuro che lui stesso si capisca, ma dopo tanto tempo a osservare le sue reazioni, credo di iniziare a comprenderlo. Sicuramente non sono l’unico a sentirlo, ma è qualcosa che posso percepire. Credo davvero che ci siano molte cose interessanti su cui potrei lavorare con Nick, molti aspetti da implementare, cose che potrebbero portarlo a vincere uno Slam o anche di più”, conclude.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Una svolta nella carriera di Holger Rune: La nuova dinamica con la madre manager

    Holger Rune – Foto Getty Images

    Holger Rune, la giovane promessa danese, ha deciso di riorganizzare la sua squadra, segnando un punto di svolta nella dinamica con sua madre e manager, Aneke Rune. Questa decisione, lungi dall’essere improvvisa, è il risultato di un piano di sviluppo personale e professionale attentamente considerato da entrambi.
    Aneke Rune, che ha svolto un ruolo cruciale nella carriera di suo figlio per 15 anni, non solo come madre ma anche come manager, ha deciso di fare un passo indietro nel suo ruolo onnipresente. La notizia, annunciata alcune settimane fa dallo stesso Holger, segnala una virata verso la ricerca di un equilibrio che favorisca i risultati del giocatore 20 enne sul campo. Questo cambiamento arriva in un momento di transizione per Holger, che ha recentemente sperimentato una serie di cambiamenti nel suo team di allenatori che non hanno risuonato positivamente nelle sue prestazioni.
    In un’intervista con il media danese BT, Aneke ha rotto il silenzio su questa decisione congiunta, sottolineando che l’idea di ridurre il suo coinvolgimento era stata considerata da quando Holger è diventato adolescente. “L’idea era che mi sarei gradualmente allontanata di più quando lui avrebbe potuto iniziare a gestire più cose da solo”, ha spiegato Aneke, enfatizzando la maturità raggiunta da Holger e la sua capacità di comunicare in modo efficace le sue necessità e priorità al suo team.
    Il percorso di Holger Rune con allenatori del calibro di Patrick Mouratoglou e Boris Becker, tra gli altri, riflette un periodo di intensa ricerca e adattamento. Aneke confessa che la sua decisione di rimanere più a lungo vicino a suo figlio è stata motivata dalla necessità di fornire stabilità di fronte alle sfide affrontate. Tuttavia, con il recente allineamento di un ambiente di lavoro più stabile e il riconoscimento reciproco all’interno del team, Aneke sente che è il momento giusto per modificare il suo ruolo.Nonostante il suo ritiro parziale dalla linea del “fronte”, Aneke continuerà ad essere una figura chiave all’interno del team di Holger, sebbene con responsabilità lontane dalla gestione della stampa e della comunicazione. Il suo impegno prosegue attraverso l’organizzazione logistica e il supporto in compiti meno visibili ma altrettanto importanti per il benessere e le prestazioni del giocatore.
    Questo cambiamento segna non solo una nuova fase nella carriera professionale di Holger Rune ma anche nella sua relazione personale con sua madre. Aneke riflette sull’equilibrio tra essere manager e madre, sottolineando l’importanza di recuperare aspetti della loro relazione che erano stati oscurati dall’enfasi professionale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rune e Mouratoglou di nuovo insieme!

    Rune e Mouratoglou

    C’eravamo tanto amati… Il titolo del leggendario film di Ettore Scola degli anni ’70 calza a pennello per introdurre una notizia dell’ultima ora, che ha abbastanza dell’incredibile. Il noto coach francese Patrick Mouratoglou annuncia con un post social che sarà di nuovo, e da subito, l’allenatore di Holger Rune.
    “Sono entusiasta di iniziare una nuova collaborazione con Holger Rune” si legge nel post. Ci conosciamo da quando Holger aveva 13 anni e ho sempre creduto nelle sue potenzialità. Ha obiettivi alti e anch’io per lui. È l’inizio di una nuova avventura. Ci vediamo ad Acapulco, Indian Wells e Miami”.

    Anche Holger ha commentato la scelta di ripartire con il francese: “A volte hai bisogno di provare una varietà di cose per capire cosa funziona per te e cosa no. Negli ultimi mesi ho imparato cosa è più importante per me. Con Patrick ho ottenuto alcuni dei miei migliori risultati e credo che lui possa aiutarmi a raggiungere i miei obiettivi”.

    Sometimes you must try a variety of things to find out what works for you and what does not. In the recent months I have learned a lot about what’s important for me. With Patrick I did some of my greatest triumphs and I believe he can help me achieving my goals pic.twitter.com/nkl5vWf25d
    — Holger Rune (@holgerrune2003) February 21, 2024

     La notizia è abbastanza clamorosa visto il tourbillon di cambiamenti attraversati dal team Rune negli ultimi mesi, a dir poco instabili e conditi da risultati scadenti, assai al di sotto del suo potenziale, fino al ritorno all’ovile presso l’allenatore francese.
    Mouratoglou e Rune hanno percorso molti anni assieme, visto che il danese si è allentato fin da giovanissimo presso la sua struttura in Costa Azzurra; poi è diventato per molti mesi il suo allenatore principale nell’estate nel 2022, fino ad un primo addio annunciato ma di fatto che non avvenne e lo portò al picco in carriera nell’autunno di quell’anno, con vittorie importanti e un livello di gioco altissimo, culminato nella vittoria a Parigi Bercy con 5 top 10 battuti nel torneo, record storico. Poi nel 2023 è iniziato un altro tiro e molla, concluso con una separazione tra i due, con comunicati incrociati di reciproca stima, ma addio fu. Seguirono mesi un po’ burrascosi, con un infortunio alla schiena, polemiche di vario tipo con Holger protagonista, l’addio allo storico allenatore danese e quindi l’ingaggio di Boris Becker prima e Severin Luthi poi, rapporti terminati velocemente e in modo brusco. In tutto questo anche il cambio di management e il passo indietro della madre Aneke, onnipresente nella vita del figlio e con un discreto peso anche a livello di scelte di gioco.
    La sensazione è che Rune si sia rivolto a una sorta di porto sicuro, una struttura e una persona che conosce come nessun’altra e che ha sempre creduto in lui. È singolare che Patrick e Holger abbiano rotto più volte in passato – anche se poi la vera separazione è stata una sola – poi poi tornare nuovamente assieme. Non resta che attendere, già dalla prossima settimana ad Acapulco, il ritorno della coppia. Finché durerà…
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    Rune si cancella da Los Cabos, in Danimarca si parla di un problema al braccio

    Holger Rune (foto Getty Images)

    “Sono stato bene a Rotterdam. Sono uscito dal torneo troppo presto ma non ho giocato un brutto match, complimenti al mio avversario. Mi rimetterò a lavorare duro per alzare il livello dove sento di dover migliorare”. Così Holger Rune ha salutato il 500 olandese sui social, dopo la sconfitta a sorpresa patita dal “neo” kazako Shevchenko. Disastroso il modo nel quale il danese ha affrontato la palla break decisiva nel rush finale del terzo set, un tentativo di serve and volley senza senso, sulla seconda di servizio e dietro una palla lenta e centrale. Ha accettato di buon grado la battuta d’arresto, ma è uscita oggi la notizia della sua rinuncia al prossimo evento nel quale era iscritto, il 250 messicano di Los Cabos. Un forfait pesante per il torneo, visto che Rune era la stella dell’evento che lancia il ritorno del grande tennis in America nel 2024.
    Rinunciare ad un torneo, ancor più 250, può sempre starci, ma le ultime settimane di Holger sono state a dir poco turbolente. Le rinunce di Luthi prima e Becker poi come suoi coach, le parole della madre che ha deciso di farsi da parte a livello manageriale, e in patria rincarano la dose. I media danesi infatti affermano che Aneke ha deciso di viaggiare di meno col figlio quest’anno, fatto confermato dallo stesso Holger a Rotterdam, “Comunque ci sentiremo sempre per telefono dopo e prima delle partite, il suo apporto nella mia vita sportiva resta importante”. Facile per la stampa locale ipotizzare delle frizioni interne che hanno portato a questa decisione. Oltre a questo fatto relativo al suo team, si parla anche di un possibile fastidio al braccio sofferto dal classe 2003 al rientro dall’Australia, che l’avrebbe penalizzato nel corso delle ultime prestazioni, non proprio di grande livello.
    Al momento questa è solo un’indiscrezione, ma la decisione non volare in Messico a Los Cabos potrebbe inserirsi in questo quadro. Dopo la finale persa a Brisbane dall’ottimo Dimitrov dell’ultimo periodo, brutte le sconfitte sofferte da Cazaux a Melbourne, il ritiro a Montpellier contro Coric in un match nel quale era nettamente sotto, e quindi lo stop al secondo turno questa settimana. Precarietà nella guida tecnica, scelte forse affrettate, un evidente nervosismo in campo acuito probabilmente dalle non perfette condizioni fisiche, Rune resta uno dei tennisti più attesi del 2024 ma qualcosa evidentemente non sta andando per il verso giusto.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Rune, Becker e… la fretta, a generare caos

    Rune in allenamento a Torino con Becker (foto M.Mazzoni)

    “La fretta è una cattiva consigliera”. La saggezza popolare quasi mai mente. Affrettare i tempi, non essere in grado di pazientare per compiere i passi giusti, difficilmente ti permette di arrivare lontano, o rende il viaggio scomodo, periglioso. Il turbinio di fatti, parole e cambiamenti nella vita sportiva di Holger Rune delle ultime settimane sembrano aver una linea comune nella sua fretta di arrivare in cima, dove sono sbarcati Alcaraz e Sinner, dove anche il danese vuole assolutamente arrivare. In fretta. Avvolgiamo il nastro dei ricordi di qualche mese, cercando di capirci qualcosa.
    Torino, ATP Finals. Chi scrive ha avuto la fortuna di assistere a bordo campo ad alcuni allenamenti di Holger, con il suo team al completo e mamma al seguito. Ne avevo già scritto nel corso del (bellissimo) torneo, ma il focus del racconto era sul gioco, su quel che Boris stava cercando di comunicare al suo giovane pupillo nelle prime settimane di lavoro insieme. C’era enorme curiosità per vederli all’opera, perché il tedesco è personaggio complesso ma mente fina nel vedere e analizzare il gioco, mentre Holger ha innata quella baldanza un po’ spaccona del “ora ti faccio vedere io”, con una mamma un tantino invadente sempre presente. Un triangolo scaleno, a dir poco esplosivo… E infatti, è esploso. Perché? 
    Quel che ricordo distintamente delle ore di training è la cura di Becker nel dettaglio. Alla fine di ogni sessione di palleggio, il campione di Wimbledon era prodigo di parole per Holger, sulla chiusura del colpo con la mano sinistra sul rovescio, sull’equilibrio al momento dell’impatto della risposta, su come caricare la racchetta al servizio. E via dicendo. Parole precise, dettagli che fanno da differenza. Rune ascoltava, forse. Non un cenno d’intensa, quasi mai un’occhiata sullo sguardo di Boris. Una comunicazione importante, ma a senso unico. Senza uno scambio. Solo scambiando pareri e sensazioni si cresce, il confronto è sempre necessario. Attenzione: magari Holger era poi un fiume in piena fuori dal campo, questo lo scrivente non può saperlo… ma era abbastanza netta la sensazione di un giovane pronto a spaccare la palla ad ogni colpo, meno ad ascoltare. Ancor più stridente il quadretto quando il danese si sedeva in panchina a bere e rifiatare. Con mamma, in rigoroso danese non comprensibile ai forestieri, dialoghi continui, con gesti di colpi e movimenti. Boris restava nei pressi della rete, a testa china sulle corde della sua racchetta. Evidentemente pensieroso. A vederlo così, pure un po’ zoppicante per i postumi delle sue caviglie martoriate da troppi scatti gladiatori da giocatore, sembrava triste. Quasi un ospite non desiderato. Affermazione un po’ forte, ma c’era la sensazione che questo triangolo non avrebbe funzionato.
    Facile pensare che sia stata mamma Aneke a spingere la rottura. Trapela dalla Danimarca che invece è tutta farina di Becker e soprattutto di Holger, tanto che mamma ha pure fatto un passo indietro, affidando la cura del figlio al colosso del management IMG, da pochi giorni responsabile dei contratti, scelte e mille cose del giovane top10, comunicazione inclusa. Holger ha scelto di svoltare, che il rapporto con Boris non funzionava, come quello a dir poco effimero con Luthi, durato il tempo di un brunch domenicale.
    Holger in una dichiarazione sui social scrive: “Dopo la fine del rapporto con Christensen, che durava da circa 15 anni, ho provato diverse soluzioni. In questo periodo ho capito cose mi serve per stare bene e per crescere tennisticamente come voglio. Per coltivare le mie ambizioni ho bisogno di avere al mio fianco professionisti che condividano la mia stessa visione. Persone di cui io mi possa fidare ciecamente, che siano sempre a mia disposizione. Questo è quel di cui ho bisogno affinché mi senta sicuro. Detto, tutto questo, ringrazio di cuore Lars, Severin e Boris: vi voglio bene”.
    Una dichiarazione d’intenti forte: si fa come dico io. Voglio qualcuno al fianco che mi aiuti, ma io ho il comando delle operazioni. In questo si spiega facilmente perché Boris ha mollato: pretendeva di metterci del suo, di spiegare a questo talento acerbo come sgrezzarsi, come tagliare zavorre per decollare. Come cambiare. Sicuramente Rune non condivideva il punto di vista di Becker, e addio è stato. Poco importa che il tedesco abbia fatto il primo passo, come il tutto si è rotto non lo sapremo mai. Quel che conta è che Rune ha scelto di correre con la sua visione, con la propria testa. E ha voglia di recuperare il tempo perduto rispetto ad Alcaraz prima e Sinner poi, rivali che oggi vede da lontano e che vuol disperatamente raggiungere.
    Il suo 2023 è stato ricco di alti e bassi, guastato da problemi alla schiena arrivati sulla terra battuta e che l’hanno penalizzato fino all’autunno. Difficile raccogliere ottimi risultati con un tennis muscolare come il suo senza essere a posto fisicamente. Ma lui ha forte, fortissimo in testa il suo autunno 2022. Quello dell’esplosione, quando ha randellato a destra e a manca spiazzando ogni rivale. Compiendo un record storico a Bercy, quando ha battuto 5 top10 in un torneo, roba pazzesca. Quel torneo, quel suo tennis, è la sua pietra angolare, è dove vuole essere. Non accetta di non esser più quello, che altri hanno fatto meglio e l’hanno superato. Lo si vede da tante piccole cose, come il disgraziato post social nel quale metteva con un cerchio rosso il campo periferico a US Open, rispetto alle grandi arene assegnate a Jannik e Carlos. Beh, in quel campo “dimenticato da Dio”, poi Holger c’ha lasciato le penne, quindi gli organizzatori del torneo non c’avevano visto poi così male…
    Questo piccolo episodio è uno dei vari nel quale il danese ha mostrato insofferenza per risultati non in linea con le sue aspettative. Questo il vero nocciolo del problema: forse è necessario che qualcuno, mamma (ma si è tirata indietro?), il nuovo coach, il nuovo management, faccia capire a Holger che ha tutto il potenziale per arrivarci lassù, magari scalzare pure Jannik e Carlos, ma che serve il tempo per curare al 100% il fisico, migliorare vari aspetti del suo gioco, ancora troppo altalenante e carente in alcune fasi, e la sua mentalità, ancora troppo rabbiosa e poco stabile. Forse proprio l’esempio di Sinner dovrebbe illuminarlo. Jannik è arrivato doveva voleva arrivare, a vincere tornei top e battere uno dopo l’altro tutti i top. Ma… ha faticato, ha capito dove non andava bene, si è preso il tempo per sbagliare e migliorare. Con questa fretta di farcela, Rune può solo incancrenire frustrazioni e problemi che, per un carattere un po’ “fumino” come il suo, rischiano al contrario di rallentare ancor più la sua scalata. Del resto, un ancestrale detto nei nativi americani recita “Chi corre sempre, saprà sempre meno cose di colui che resta calmo e riflette”. Già, la saggezza popolare…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Holger Rune e il carosello degli allenatori: Il puzzle da completare nel 2024. Rune risponde all’addio di Becker “Necessito di persone che mi conoscano bene e che possano esserci costantemente. Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo coach”

    Holger Rune – Foto Getty Images

    Il mondo del tennis si trova di fronte a un vero e proprio giallo: la sorprendente separazione tra il giovane promettente Holger Rune e l’ex campione Boris Becker dopo soli tre mesi di collaborazione. La notizia ha colto di sorpresa gli addetti ai lavori e i fan, soprattutto per la motivazione addotta da Becker: una questione di tempo. La partnership, iniziata con ambizioni elevate e occhi puntati verso le ATP Finals dell’anno precedente, si è sciolta in maniera inaspettata con un annuncio sui social media da parte del tecnico tedesco.
    Becker, con un messaggio di sincero rammarico e affetto verso il suo ormai ex allievo, ha lasciato intendere che l’impegno richiesto per portare Rune ai livelli attesi era oltre le sue attuali possibilità. Parole che svelano un percorso condiviso intenso, ma che si è dovuto interrompere per responsabilità che il coach non può eludere.
    Il percorso di Rune nel circuito è stato un susseguirsi di collaborazioni altisonanti ma effimere. Patrick Mouratoglou, prima, e Severin Luthi, poi, hanno entrambi accompagnato il danese in un tratto del suo viaggio, senza però riuscire a imprimere la continuità necessaria per un atleta di alto livello. E così, in meno di un anno, Rune si ritrova nuovamente alla ricerca di un mentore, un maestro di tennis che possa plasmare il suo indiscutibile talento e guidarlo verso il successo che molti gli preconizzano.
    Il 2024 si prospetta come un anno decisivo per Rune, che al momento si sta riprendendo da un infortunio al braccio che lo ha costretto al ritiro durante le semifinali del torneo ATP di Montpellier. Kenneth Carlsen, assumendo temporaneamente il ruolo di allenatore, dovrà adesso navigare in acque turbolente, cercando di stabilizzare la nave di Rune in vista delle sfide future.La domanda che tutti si pongono è: cosa accade nel team di Rune? Il continuo avvicendarsi di allenatori di calibro evidenzia un malessere o una difficoltà di fondo che necessita di essere indagata e risolta. Il talento di Rune non è in discussione, ma la coesione e la stabilità del suo team sembrano essere il tassello mancante per completare il puzzle di una carriera che si spera possa essere ricca di successi. Nel tennis, come nella vita, il tempo è un fattore cruciale, e per Holger Rune il tempo di trovare la chiave giusta è ora.
    Il tennista danese si è espresso sulla questione tramite un comunicato stampa diffuso da IMG. “Come sapete, negli ultimi 12 mesi ho sperimentato diverse configurazioni di allenamento. Dopo aver lavorato con lo stesso allenatore per 15 anni, per tutta la mia vita nel tennis, non è facile trovare la combinazione perfetta al primo tentativo”, ha riflettuto Rune.“Mi ha arricchito molto questo percorso e ho scoperto cosa è importante per me per sentirmi a mio agio e allo stesso tempo sviluppare il mio gioco come desidero. Ho grandi ambizioni e obiettivi elevati, e per questo ho bisogno di persone intorno a me che condividano la mia visione e su cui possa fare affidamento per raggiungere i miei scopi. Necessito di persone che mi conoscano bene e che possano esserci costantemente. Questo mi dà sicurezza e gioia in un mondo dove gli ambienti e le condizioni cambiano ogni settimana. Vorrei ringraziare tutti coloro che sono stati coinvolti in questo processo, Lars, Boris, Severin, vi voglio bene”, ha aggiunto, prima di rivelare che presto annuncerà i membri del suo nuovo team.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO