Di Redazione
Il centrale ucraino Dmytri Pashitsky è ufficialmente un giocatore del Trefl Gdansk: ieri è sceso in campo da titolare (siglando anche 12 punti) nel recupero di campionato contro l’Indykpol AZS Olsztyn, perso dalla sua squadra per 3-1. Ma il blitz operato dalla squadra polacca e dalla FIVB per “liberare” il giocatore, che non aveva ottenuto il transfer dalla Federazione russa (per la quale è tesserato), non è andato giù alla sua ex squadra. In un comunicato stampa, lo Zenit San Pietroburgo afferma infatti che il contratto con il giocatore non è stato mai risolto, rimproverandogli la mancanza di trasparenza sulle sue intenzioni.
“Quando Dmitry Pashitsky si è infortunato nella partita con il Kuzbass Kemerovo, durante la quale è stato sostituito – si legge nel comunicato – la dirigenza ha incontrato il giocatore e ha accettato di lasciarlo andare in congedo a tempo indeterminato, per il trattamento del suo problema fisico e la risoluzione di problemi personali. Non è un segreto che, al momento dell’inizio dell’operazione speciale in Ucraina, i parenti di Dmitry erano nel paese: il giocatore era sconvolto dall’inizio del conflitto. Il nostro club ha affrontato questo problema con comprensione e non si è preoccupato del fatto che il giocatore avrebbe lasciato temporaneamente la squadra“.
“Non ci sono stati – aggiunge la società russa – tentativi da parte nostra di insistere sul fatto che Dmitry continuasse a giocare in conformità con il suo contratto, che non è stato mai risolto, come confermato da lui stesso sulla sua pagina Facebook ufficiale. In questa situazione siamo sorpresi dal fatto che Dmitry appaia in una conferenza stampa con la divisa di un altro club e che i rappresentanti di questa squadra affermino che il contratto è stato risolto. Ricordiamo che nel 2020, grazie all’assistenza della nostra società, il giocatore ha ottenuto il passaporto russo: ora vediamo che questo fatto sembra non significare nulla per Pashitsky, che pure in un’intervista aveva dichiarato: ‘Mi sento più russo che ucraino’“.
Lo Zenit si rivolge poi direttamente al suo (ormai ex) giocatore: “Caro Dmitry, se oggi si scopre che sei diventato di fatto un giocatore del Trefl, dovremo solo trarre le conclusioni da questa situazione estremamente spiacevole. Tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, più di una squadra russa si è trovata di fronte alla necessità di lasciar partire i propri giocatori, compresi quelli chiave, a stagione in corso. In questo momento difficile, tutti i club hanno soddisfatto le esigenze degli atleti e non hanno impedito loro di recedere dai propri contratti. Eravamo pronti a fare lo stesso, nel caso in cui tu avessi espresso chiaramente il desiderio di lasciare lo Zenit. Saresti stato capito. Ora, invece, non ti capiamo davvero e ci dispiace molto“.
(fonte: VC Zenit San Pietroburgo)