BOLOGNA – Luca Baraldi, lei è a.d della Virtus: che inizio di stagione è quello della sua squadra?
«Siamo molto soddisfatti. In sofferenza all’inizio contro Milano, e ancora di più contro Napoli, abbiamo recuperato situazioni complicate. Al di là di indiscutibili qualità tecniche, e nonostante assenze pesanti, questa squadra ha mostrato il carattere che ha».
Il vostro mercato è stato sottovalutato?
«Se sei una big e non prendi grandissimi nomi, sembra che non ti sia mosso. Invece devo dire grazie sia al dg Ronci che al coach Scariolo. Volevamo giocatori compatibili con un progetto tecnico di alto livello. Questo è il quinto roster di Virtus che vivo: tra carattere e gestione, competenza e coesione, un gruppo così non l’abbiamo mai avuto. Lavorando, arriveranno soddisfazioni».
Intende essere nelle prime otto di Eurolega?
«E’ l’obiettivo principale, per continuare a giocarla».
Una licenza pluriennale è impossivile da ottenere?
«Cerchiamo di meritare sul campo, l’Eurolega è in trasformazione e adesso non si riesce a vedere tanto oltre. Poi abbiamo un altro grande obiettivo, lo scudetto femminile. Non vuol dire che non penseremo al campionato degli uomini o alla Coppa Italia. Squadra e staff sono costruite per vincere».
Qualcuno dice che Zanetti sia deluso dal basket e a breve potrebbe uscire. E’ così?
«Il finale della stagione scorsa, e alcune cose inopportune che non commentiamo di questo inizio stagione, non hanno fatto bene. Ma gli investimenti per migliorare la squadra dimostrano quanto il presidente Zanetti creda nel futuro del club. Però questo sistema senza ricavi deve evolversi e cambiare. Sponsor e biglietti restano le uniche fonti, gli azionisti sono costretti a sforzi non ripagati da visibilità televisiva o penetrazione nei mercati internazionali».
E l’Eurolega?
«Vedremo come andrà. Per partecipare in modo competitivo bisogna aumentare gli investimenti di quattro volte rispetto a quelli che saranno i maggiori ricavi. Al prestigio non corrisponde quindi un equilibrio economico. Bisogna evolversi sia in Italia che in Europa, sarà questo a determinare quanto un imprenditore come Zanetti continui o meno a investire. Peraltro arriviamo al massimo livello sportivo quando la situazione di famiglie e aziende è più complicata. Servono fatti nuovi. In Lega lo diciamo da due anni, con scarsi risultati. Noi staremo vicini a chi ci ha dato fiducia. Come? Agevoleremo gli abbonati, per esempio regaleremo loro la prima partita di playoff in campionato».
In Eurolega la Virtus torna dopo 15 anni: cosa significa?
«Una soddisfazione enorme. Zanetti nel 2017 l’aveva promesso entro cinque anni insieme alla vittoria dello scudetto. Impegni mantenuti, dando una spina dorsale al club, che oggi è esempio per molti e non solo nel basket. Poi siamo contenti per i nostri tifosi, sono di altisismo livello e meritano questo palcoscenico. Come gli oltre cento sponsor che ringraziamo e a cui diamo maggiore visibilità. Il loro ruolo è fondamentale: più ce ne sono e più si possono gestire meglio i costi per i tifosi, è una partnership anche sociale».
Cosa significa aver vinto già sette trofei?
«In cinque anni è un record, merito di un gruppo di lavoro molto quadrato. Abbiamo un tecnico campione d’Europa e del mondo, big tra gli uomini e le donne».
Il palazzo è la prossima sfida?
«Costruire un impianto costa il doppio rispetto a due anni e mezzo fa. Pandemia e crisi hanno cambiato i modelli di fruizione e stiamo rivedendo la progettualità. Non si possono fare date, ma non ci sono rallentamenti nella volontà».