Di Redazione
Una notizia, e che notizia, in due righe: alle Super Finals di Champions League in programma sabato 1° maggio a Verona non saranno ammessi i giornalisti, i rappresentanti dei media. La CEV, infatti, ha comunicato soltanto pochi giorni fa che “le misure in atto per frenare la diffusione del nuovo coronavirus e la ‘bolla bio-sicura’ stabilita appositamente per questo evento impediscono agli organizzatori di aprire il processo di registrazione per l’accredito dei media“. Se per tutti o solo per quelli non eletti in una qualche forma di via indiretta, non è ufficialmente dato saperlo.
Noi di Volley NEWS abbiamo tempestivamente contattato la stessa CEV segnalando che “pur comprendendo e rispettando le esigenze organizzative legate al contenimento della pandemia e alle limitazioni imposte dalle autorità, riteniamo che questa decisione sia iniqua e non tenga in considerazione l’importanza che l’informazione ricopre per gli appassionati della nostra disciplina e il rispetto che le è dovuto, a maggior ragione in un momento in cui l’impossibilità di accedere agli impianti ha, purtroppo, allontanato anche gli spettatori dal mondo della pallavolo“.
Come risposta abbiamo ottenuto che: “Questo evento può andare avanti solo nel rigoroso rispetto dei protocolli Covid-19 adottati dalle rispettive autorità (sanitarie) nazionali. Abbiamo fatto del nostro meglio per trovare una soluzione ragionevole. Tuttavia, non abbiamo avuto altra scelta che rispettare la decisione presa all’inizio di questa settimana dalle autorità italiane“.
Ecco, noi questa diversa decisione presa dalle autorità italiane non la conosciamo, soprattutto non comprendiamo come possa oggi – quando si parla di una prossima, seppur limitata, possibile riapertura degli impianti anche al pubblico – essere differente dall’applicazione di un protocollo che per un’intera stagione ha già consentito ai media e ai giornalisti di seguire gli eventi dal vivo e di raccontare anche la pallavolo, nel pieno rispetto “dei protocolli Covid-19 adottati” e della professionalità di tutti.
Noi stessi, come Volley NEWS, siamo stati presenti di persona a tutti i principali eventi svoltisi sul territorio nazionale (Finali Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana maschile e femminile), compresi quelli organizzati dalla stessa CEV (CEV Cup, Challenge Cup e le precedenti fasi della Champions League). E questo nonostante tutte le difficoltà logistiche ed economiche legate alla pandemia di coronavirus.
Noi, comunque, seguiremo la manifestazione, perché è giusto farlo. Lo faremo con tutti i mezzi e gli strumenti che ci saranno messi a disposizione e, come sempre, nel miglior modo possibile. Per voi e nel rispetto dei nostri lettori e degli appassionati.
Sabato a Verona, quindi, i giornalisti non ci saranno, perché agli organizzatori non è stato possibile “aprire il processo di registrazione per un accredito dei media“. E staremo anche a vedere quanto sarà davvero vero. Ma siamo pronti a scommettere che intorno al campo ci saranno gli allenatori di altre squadre, i procuratori. Magari qualche moglie, marito, fidanzato o fidanzata o altri parenti ancora. Le autorità, istituzioni e tanti altri addetti e non ai lavori non mancheranno di certo. E molti di questi, siamo pronti a rilanciare, non saranno nemmeno direttamente coinvolti nell’evento ma soltanto… “ospiti”. I giornalisti del volley, però, quelli no. Non saranno (tutti) presenti.
Poi, però, non ci si può stupire se alle ultime finali di Coppa Italia femminile, a Rimini, in tribuna stampa c’erano due soli inviati accreditati. A proposito: uno, era il nostro. Ma, allora, non domandiamoci più quello che manca alla pallavolo per avere maggiore visibilità e credibilità, anche importanza e, di conseguenza, pure un ritorno da tanti punti di vista che sembrano appartenere solo ad altre discipline. Lo diciamo con rammarico e dispiacere. Altre conclusioni le lasciamo a voi. Forse, nel 2021 il nostro sport è ancora differente. Ma inizia ad avere, purtroppo, molto da imparare dagli altri.