Di Redazione
Si è aperta oggi la due giorni del Consiglio Federale della Fipav, in corso di svolgimento nella sede di via Vitorchiano. Prima dell’inizio dei lavori il presidente Giuseppe Manfredi e i consiglieri hanno ricevuto la visita del presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, e del segretario generale Juri Stara.
Il presidente federale ha ringraziato il numero uno del CIP sia per la sua presenza, sia per il sostegno dato alla Fipav nell’ultimo quadriennio, un periodo in cui il Sitting Volley italiano ha raggiunto grandi traguardi, uno su tutti la qualificazione ai Giochi Paralimpici di Tokyo con la nazionale femminile. Manfredi ha continuato spiegando che l’intenzione della Fipav è quella di continuare a investire nel sitting, rafforzando l’attività sul territorio come dimostra il crescente impegno dei comitati periferici. Il numero uno della Federvolley ha inoltre ringraziato Guido Pasciari (presente in sala) per il fondamentale contributo dato alla crescita della disciplina paralimpica, motivo per il quale è stato nominato dal CF coordinatore tecnico del settore per il quadriennio 2021-2024.
Il presidente Luca Pancalli, dopo aver ricordato come il rapporto tra CIP e FIPAV sia ottimo, ha fatto i complimenti per gli straordinari risultati ottenuti in brevissimo tempo. Pancalli ha poi spiegato che, attraverso l’esempio delle ragazze della nazionale italiana femminile, tanti atleti hanno ritrovato la speranza di tornare a giocare. Il numero uno del CIP ha chiuso il suo intervento elogiando la capacità della Federazione di saper penetrare nel mondo scolastico, tramite un percorso che si basa su valori socio-culturali come quello dell’inclusione.
A prendere la parola è stato quindi il coordinatore tecnico del sitting volley Guido Pasciari, che ha evidenziato come la Fipav abbia puntato forte sulla crescita della disciplina paralimpica, portando in Italia Amauri Ribeiro, uno dei migliori tecnici al mondo. Pasciari ha terminato spiegando che la vera forza del sitting è quella di saper coinvolgere tutti: sia atleti disabili, che normodotati.
(fonte: Comunicato stampa)