Jannik Sinner mostra sempre molta calma in campo, senza mai mostrare irritazione o andare fuori controllo. A Sinner è stato chiesto se sapesse quante volte aveva buttato a terra o rotto una racchetta e la verità è che erano così poche che il 18° classificato ATP le ricorda con precisione.
“Credo che siano state due volte e ne ricordo precisaente una. Era al Bonfiglio, un torneo che si disputa a Milano. Era un torneo under 18 e ho perso nei ‘quarti’ dopo aver avuto un match point e ho rotto la racchetta. Mentre lasciavo il campo mi sentivo peggio per aver rotto la mia racchetta che per aver perso. Ho capito che quel tipo di atteggiamento non si adattava alla mia personalità”, ha detto il 19enne in un’intervista a ‘Marca’.
Sinner ha passato la sua quarantena in Australia ad allenarsi con Rafael Nadal. Cosa ha imparato? “Si imparano molte cose da qualcuno che ha vinto 20 Grand Slam. Ciò che sottolineo di più è quanto sia stato gentile con me e che è un grande lavoratore. Sia Rafa che il resto della squadra sono persone normali. Quando è il momento di divertirsi, è il momento di divertirsi e quando è il momento di allenarsi, è il momento di lavorare”.
D’altra parte, ha anche parlato dei paragoni che possono nascere con Novak Djokovic, dato che il serbo è stato guidato dall’attuale allenatore di Sinner, Riccardo Piatti, quando aveva l’età dell’italiano. “È vero… Piatti ha anche aiutato a rilanciare la carriera di molti come Ivan Ljubicic, Milos Raonic o Borna Coric. Non mi paragona solo a Novak. Quello che fa è raccontarmi le storie di molti giocatori. Mi fa pensare a cosa dovrei fare per essere migliore. Parliamo tutto il giorno e guardiamo le partite quando siamo ai tornei. La mia vita è il tennis”, ha garantito.