Di Redazione
Roberto Serniotti tira le redini del Cuneo Volley in A2 maschile dal dicembre 2018, quando venne chiamato per sostituire Mauro Barisciani. E di Cuneo, Serniotti, ne ha fatta una seconda casa viste anche le sue precedenti esperienze nella società piemontese. La sua intervista al Corriere Torino:
«I primi approcci con il volley risalgono alla scuola Arti e Mestieri di Torino. Giocavo ma fin da subito mi sono reso conto che mi piaceva di più allenare. Prima nelle serie minori, poi l’approdo a Cuneo dove sono rimasto fino al 2000».
Quindi un’altra stagione a Cuneo (2002-2003) dopo un’esperienza in Grecia e tante altre, in Italia e all’estero:
«Ho girato molto e sono sempre riuscito ad avere un contratto, cosa non sempre facile in un mestiere come il nostro che ha poche tutele. Mia moglie ha sempre condiviso i miei spostamenti».
Cosa le hanno lasciato queste diverse espierienze?
«Ti confronti con mondi diversi e devi fare molta attenzione a non stravolgerli urtando situazioni e persone consolidate nei rispettivi ruoli. Ogni realtà infatti, al di là di quanto possa sostenere, vuole mantenere le proprie peculiarità».
Le più belle?
«La vittoria della Champions League al Tours, come primo allenatore, la parentesi tedesca con due titoli nazionali, la Coppa Cev e la Coppa di Germania. In Italia ovviamente Cuneo quando era in auge e dal tendone circense nel quale giocava passò all’attuale Palazzetto».
Nel 2017, dopo parentesi anche romane e trentine, il ritorno a casa, in una realtà da rifondare:
«Una bella sfida. Qui mi piace tutto, la città, la gente, il clima. Posso definirmi un cuneese acquisito. Credo ci siano tutte le premesse per fare bene e salire di categoria, rispettando i giusti step. Inutile fare il gran balzo se non si ha una struttura adeguata per sostenerlo. Si sta lavorando in questo senso e ho molta fiducia».
Punta al gruppo, divertirsi e star bene con chi lo circonda:
«Sono orgoglioso del mio staff, fatto di persone giovani e preparate. Amo anche seguire le vicende delle nostre giovanili, autentici bacini da cui attingere per la squadra maggiore».