Di Redazione
L’attesa è terminata. Questo weekend la pallavolo torna in campo con i primi match ufficiali. I presidenti delle due leghe, quindi, si interrogano su come far riprendere al meglio il volley giocato, dopo il lungo periodo di stop. Uno dei nodi più consistenti è la presenza del pubblico sugli spalti, come riporta Tuttosport nell’edizione odierna.
Mauro Fabris, presidente della Lega femminile, esorta dicendo che senza i palazzetti pieni il campionato salta:
«A porte chiuse possiamo reggere fino a Natale ma non di più. Non è solo una questione di botteghino. Per gli sponsor è essenziale la presenza nei palazzetti per le loro iniziative. Molti sono legati al territorio e la serata alla partita diventa un’occasione importante di promozione».
Incalza Massimo Righi, presidente della Lega maschile:
«Il calcio può reggere grazie ai diritti televisivi, il nostro sport non può farci affidamento. E poi la presenza dei fan sugli spalti crea un’atmosfera di festa, una sensazione di partecipazione e trascina il merchandising. IL nostro obiettivo, nella consapevolezza del quadro epidemiologico, è arrivare all’apertura del campionato con una presenza del 25-30% della capienza degli impianti, e su tutto il territorio».
In occasione della Supercoppa femminile, la rispettiva Lega ha deciso di non forzare la mano e prevede, il 6 settembre a Vicenza, di allestire tribune per soli ospiti, evitando così che la Piazza risulti vuota.
Diverso il destino della Lega maschile : «All’Arena avremo la possibilità di accogliere 3808 spettatori, su una capienza di 14.000 – prosegue Massimo Righi – da questo numero dovremo scalare tutti gli addetti ai lavori. Stiamo lavorando in questi giorni per definire tutti gli aspetti, visto che sarà un’organizzazione complessa da gestire. Dovremo tenere presente anche l’incognita del meteo ed elaborare un piano b in caso di maltempo. In prospettiva campionato stiamo lavorando alla definizione di un protocollo molto scrupoloso, nel rispetto dell’evoluzione della situazione epidemiologica, per consentire la presenza del pubblico: mascherine, biglietti nominativi, regole di afflusso e, soprattutto, di deflusso con aree predisposte appositamente per questa fase, che sarà la più delicata da gestire. Siamo consapevoli dell’ impegno e dei costi da sopportare ma pronti a fare al meglio».
Il tasto dolente resta l’aumento dei contagi registrato negli ultimi giorni, sul quale si esprime Fabris: «Siamo consapevoli ma vogliamo anche essere razionali. L’aumento era atteso. Dopo le ferie si registrerà un ritorno a comportamenti più responsabili. Il passaggio decisivo sarà novembre».