Di Redazione
Altro appuntamento con i pensieri in casa capitolina.
Con un titolo del genere potrei fermarmi qui e lasciare che i vostri occhi indaghino all’infinito questa frase di derivazione cartesiana, ma per vostra sfortuna non sarà così. Non è mia intenzione convincervi, o peggio ancora obbligarvi, a leggere, ma sono qui ad aggiungere la mia voce a quella di gente ben più “autorevole” di me. “Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine” (Virginia Woolf), “Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso” (Daniel Pennac), “I libri mi riempivano il cranio e mi allargavano la fronte. Leggerli somigliava a prendere il largo con la barca, il naso era la prua, le righe onde” (Erri De Luca).
Ma ce n’è una in particolare che riesce sempre a fare un sacco di rumore, ed è quella di Pier Paolo Pasolini: “Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”. In tanti hanno provato a spiegare nero su bianco la bellezza e il beneficio della lettura, ma per nessuno è stato semplice. D’altronde, quando si ha un libro fra le mani e ci si addentra fra le sue pagine, si entra come in una sorta di dimensione onirica difficile da spiegare a parole. Perché leggere, al di là degli indiscutibili benefici come la riduzione dello stress, l’arricchimento del proprio vocabolario e bagaglio di conoscenze, ci aiuta a scoprire noi stessi.
Dalle nostre più recondite fragilità, ai desideri o obiettivi che fino a qualche momento prima non avremmo pensato d’avere. Con questo non dico che tutti i libri sono belli allo stesso modo, alla stregua di un’opera d’arte che può o non può essere di nostro gradimento. In un momento difficile come questo poi, la lettura è forse una delle poche cose che può darci le risposte alle nostre valanghe di dubbi e incertezze, ma è una scoperta lenta, ricca di sali e scendi, cambi di direzione e traguardi imprevedibili. La lettura è una montagna russa, un giro in pista a 300 chilometri orari: è adrenalina pura, anche se all’inizio può sembrare tutto il contrario. Per questo richiede allenamento e pazienza: anche mezz’ora al giorno, una pagina per volta. Fino a non poterne più fare a meno.
Come una disciplina sportiva, prima si inizia, meglio è. Per questo, da oltre cinque anni, l’Associazione Italiana Editori promuove lancia l’iniziativa “Io leggo perchè”, una grande raccolta di libri a sostegno delle scuole con lo scopo di avvicinare i più giovani alla pratica quotidiana della lettura (attiva fino al 29 novembre).
(Fonte: comunicato stampa)