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Emanuele Arioli confermato mental trainer dell’Agnelli Tipiesse Bergamo

Di Redazione

Emanuele Arioli, mental trainer del team Olimpia dal 2011, seguirà le performance sportive mentali degli atleti bergamaschi anche nella nuova Agnelli Tipiesse.

Emanuele lavora quotidianamente per Perform Sport Medical Center, insieme al Fisioterapista Bonfanti arruolato anch’egli nel team, e si occupa anche di progetti educativi nello sport e di formazione in ambito sportivo. La sua attività prevalente è far crescere atleti, aumentarne le abilità mentali per poter utilizzare tutte le risorse durante le performance sportive, sempre cercando di creare unione degli intenti nelle aree importanti di un atleta per ottenere il suo miglior risultato, area tecnica, atletica e soprattutto mentale.

E il risultato della scorsa stagione ne attesta tutte le sue qualità: una vittoria di Coppa Italia dopo un incipit difficile e tortuoso, è la dimostrazione di un percorso mentale ed un lavoro in team con lo staff e gli atleti assolutamente di successo.

Attualmente lavora molto anche nel calcio, ambiente che conosce bene e con cui lavora da molti anni. La sua attività spazia anche in altri sport, rugby, basket, tennis, moto, mondo bici,ma anche in sport più particolari come le bocce e il tiro con l’arco.

Come ti sei avvicinato al mondo della pallavolo bergamasca?

Nel 2011 la squadra militava in B1, Angelo Agnelli mi ha chiesto di intervenire per un problema che si era creato, le cose si aggiustarono ed in quell’anno rimasi vicino all’ambiente per capire come provare a fare crescere la “famiglia” Olimpia.
Per “colpa” di Angelo mi sono proprio appassionato e sentito da subito parte di questa famiglia!”

Che tipo di esperienze hai fatto nel mondo del volley?

Nel volley ho avuto 3 esperienze, la prima nel 2009 in una squadra di femminile, dal 2011 al 2014 con Olimpia e poi da tre anni sono rientrato su richiesta di Angelo a cui devo molto per il rapporto d’amicizia che ci lega e non ho potuto dire di no cercando di trovare spazio nelle attività che ho. L’ho fatto volentieri proprio perché Olimpia per me è famiglia e Bergamo la mia città, Non solo nei rapporti societari e di squadra ma anche con la gente che vive il palazzetto. Difficilmente in altri sport trovo questa emozione, anche se devo ritenermi fortunato perché ovunque io abbia lavorato e nelle esperienze che ho fatto nello sport di alto livello ho trovato ambienti positivi, forse anche per l’apporto e il contributo della mia professione e le mie idee di sport. C’è tanto divario tra ambienti professionali e purtroppo ambienti non professionali, ma la differenza fondamentale che trovo nel mio lavoro non è tanto nella tipologia di sport o nei contesti societari ma negli atleti come persone.”

Cosa ti aspetti da quest’annata?

Buona la ripartenza di questo nuovo progetto, nuova sfida. Si vede già un’ ottima professionalità nella creazione di un buon gruppo di lavoro dirigenziale nel trovare le strategie utili nel poter dare al coach Graziosi un ambiente favorevole a poter fare il meglio possibile.
L’unione di due realtà non è mai facile ma ci sono i presupposti per fare un ottimo lavoro insieme valorizzando tutte le categorie, dal settore giovanile alla prima squadra. Ci vorrà pazienza e tanta umiltà nel cercare insieme l’unità di intenti

Le prime impressioni sul gruppo che si appresta ora alla sua quarta settimana di lavoro?

Il gruppo mi è sembrato un buon mix di ragazzi di valore e di prospettiva, questo gruppo se lavorerà da squadra riuscirà a trovare delle sinergie utili per un buon campionato. Le difficoltà saranno molte perché ripartire sempre da giocatori in un contesto nuovo non è mai facile, ma quando si comincerà a pensare insieme e giocare insieme si troveranno delle belle sorprese. Sarà importante portare avanti il “must” che stava caratterizzando la squadra che ha vinto la Coppa Italia, che è anche la caratteristica che contraddistingue la “bergamaschita’ “vera e propria …non mollare mai, ogni palla ha un valore…
Quest’anno servirà ancora di più, più lavoro per “andare oltre”.
Cuore, lavoro e testa per poter divertire e divertirsi”

(Fonte: comunicato stampa)


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