Jules Marie, attuale numero 819 del ranking ATP in singolare ma con un passato da n.228 (miglior classifica raggiunta nel marzo 2015), ha rilasciato un’intervista ai microfoni di TennisActu nella quale ha parlato dei problemi economici che, come tutti i giocatori di bassa classifica, si ritrova ad affrontare in questo periodo di stop forzato dell’attività internazionale a causa dell’emergenza Coronavirus: “Penso che, fino a quando il virus non sarà eliminato del tutto, sarà impossibile ripartire con i circuiti ATP e ITF. Faccio un esempio: se tra qualche mese ci saranno ancora dei casi in Brasile, a tutti i tennisti brasiliani sarà vietato disputare tornei? Non avrebbe senso una cosa del genere. Per quanto mi riguarda, spero che il Governo francese trovi il prima possibile una soluzione per consentirci di giocare regolarmente all’interno del Paese, magari istituendo un circuito nazionale al quale, se ci fosse un montepremi in palio, parteciperebbero sicuramente anche i giocatori più forti, alzando di conseguenza il livello generale“.
“Sono sicuro che nel 2020 il circuito non potrà ripartire e, al momento, ho dei dubbi anche sulla prossima stagione. Mi restano cinque o sei anni di attività, al momento ho zero entrate dunque non posso immaginarmi un futuro con trasferte all’estero per disputare i tornei Futures“, ha proseguito il ventottenne transalpino. “Negli ultimi anni hanno cercato di aumentare i premi in denaro nei tornei di categoria inferiore, ma non basta per supportare economicamente l’attività di un tennista che naviga tra la 300esima e la 400esima posizione: il divario con i Top-100 è ancora troppo grande. Quando sono stato nei primi 300, chiudevo le stagioni sempre in negativo e mi sono ritrovato con numerose situazioni complicate da gestire. Non tutti i tennisti hanno la possibilità di entrare nelle qualificazioni degli Slam (Marie vi ha partecipato in due occasioni, nel 2013 e nel 2015, al Roland Garros, ndr) e dunque sono necessari aiuti concreti“, ha concluso Marie, che già al termine della stagione 2015 decise di ritirarsi proprio per motivi economici, salvo poi cambiare idea dopo poco più di un anno (tornò nel circuito nel gennaio 2017).