“Sul Galibier volevo un ritmo alto, non ero soddisfatto di come andavano le cose ed allora mi sono mosso in prima persona”. L’analisi è di Geraint Thomas. Letta in maniera asettica non fa una piega. Studiata eventi alla mano, di pieghe ne fa parecchie: quando Thomas si muove infatti, davanti il suo compagno di squadra Egan Bernal sta cercando di assestare una spallata al Tour. Bernal alla fine guadagna una trentina di secondi, mostrando un colpo di pedale invidiabile in altitudine estrema: del resto è uno che abita a 2700 metri di altezza… Avrebbe però incamerato molti più secondi se il gallese non avesse trasmesso la scarica elettrica ad un drappello davanti al quale Mas – il gregario rimasto ad Alaphilippe – conduceva un ritmo soporifero.
Insomma, nel Team Ineos i due più forti sono di fatto separati in casa. “Sto bene, sono contento, perché ho guadagnato circa trenta secondi su Alaphilippe -spiega Bernal -. E’ stato Thomas a dirmi di fare quello scatto e poi anche lui avrebbe provato. Si tratta di un accordo studiato a tavolino”. Se lo dice lui… Ma le dichiarazioni potrebbero essere di facciata.
Una guerra intestina non sarebbe una novità, visto che il Team Sky, del quale l’Ineos ha preso il posto, ci ha abituato dai tempi di Wiggins e Froome a rapporti tesissimi. Una ‘guerra’ che fanno il gioco di Julian Alaphilippe: il francese non riesce a tenere in salita, ma limita i danni, recuperando con una discesa disegnata con un pizzico di artistica follia. Alla fine una trentina di secondi da Bernal, mentre gli altri rivali arrivano con lui. Tradotto: meglio di così al buon Alaf non poteva andare.
Dalle pugnalate agli errori tattici. Li fa tutti la Movistar, che si salva perché Nairo Quintana, dopo un Tour decisamente opaco, vince con un arrivo solitario. ”Il piano era di favorire la scalata in classifica di Landa, per questo la squadra ha tirato per poi allentare quando ha capito che Mikel non era in giornata”. Una disdetta, perché dando molto sull’Izoard la Movistar mangia sensibilmente il margine di Quintana, che sarebbe rientrato alla grande in classifica.
Giornata insomma che ha detto molto, sia pure senza verdetti definitivi. Ad Alaf resta un minuto e mezzo su Bernal, mentre 5 secondi più dietro c’è Thomas. Kruijswijk a 1’47”, Pinot a 1’50”, Buchmann a 2’14”. Pinot non è lo sconfitto, ma la delusione di giornata. Dopo quanto fatto sui Pirenei ci si attendeva qualche acuto, ma probabilmente il suo grande nemico – il caldo – lo ha frenato.
Il primo tappone alpino prevede Col de Vars, Izoard e Galibier. Si va tre volte sopra quota 2000. Per ritrovare una difficoltà altimetrica del genere concentrata in una sola tappa, bisogna risalire al 2011 nella Pinerolo-Serre-Chevalier. Una cinquantina di km a tutta, poi c’è il parto della fuga di giornata. Stesso numero del giorno precedente: 34 attaccanti. Ci sono due italiani (Caruso e Bettiol), cacciatori di tappe come van Avermaet, grandi delusi come Adam Yates e Romain Bardet. Categoria a parte per Nairo Quintana, che sul Col de Vars svetta con 7’30’’, avendone 9’30’’ di ritardo da Alaphilippe…
Salita del Vars agonisticamente contenuta, poi discesa da record: Nils Politt diventa il primo corridore del Tour ad abbattere il muro dei 100 km/h. La sua velocità scendendo dal Vars infatti tocca i 101,5. Sull’Izoard, violento forcing della Movistar che screma notevolmente il gruppo maglia gialla ma compromette il rientro in classifica di Quintana. Caruso (che alla fine sarà quinto) si toglie la soddisfazione di transitare per primo sull’Izoard, poi sull’infinito Galibier (23 km) la musica la suona Quintana. Dietro c’è la difesa di Alaphilippe (“Una giornata di follia, ho dato tutto e sono contento. Poteva andare peggio”), lo scatto di Bernal e lo sgarbo di Thomas. Ancora due sulle Alpi e il rebus di uno dei Tour più incerti degli ultimi anni sarà risolto.
ORDINE D’ARRIVO
1. Nairo Quintana (COL/MOV) in 5h34:15 (media 37,4 km/h);
2. Romain Bardet (FRA/ALM) + 1:35;
3. Alexey Lutsenko (KAZ/AST) + 2:28;
4. Lennard Kämna (GER/SUN) + 2:58;
5. Damiano Caruso (ITA/BAH) + 3:00;
6. Tiesj Benoot (BEL/LOT) + 4:46;
7. Michael Woods (CAN/EF1) + 4:46;
8. Egan Bernal (COL/INE) + 4:46;
9. Serge Pauwels (BEL/CCC) + 4:46;
10. Steven Kruijswijk (NED/JUM) + 5:18.
21. Fabio Aru (ITA/UAE) + 7:24.
29.Adam Yates (GBR) a 49’35”
55.Vincenzo Nibali (ITA) a 1h37’12”
CLASSIFICA GENERALE
1. Julian Alaphilippe (FRA/Deceuninck) 75h18:49;
2. Egan Bernal (COL/INE) + 1:30;
3. Geraint Thomas (GBR/INE) + 1:35;
4. Steven Kruijswijk (NED/JUM) + 1:47;
5. Thibaut Pinot (FRA/FDJ) + 1:50;
6. Emanuel Buchmann (GER/BOR) + 2:14;
7. Nairo Quintana (COL/MOV) + 3:54;
8. Mikel Landa (ESP/MOV) + 4:54;
9. Rigoberto Uran (COL/EF1) + 5:33;
10. Alejandro Valverde (ESP/MOV) + 5:58.
14. Fabio Aru (ITA/UAE) + 16:21.