L’impresa straordinaria di De Gendt, che arriva da solo dopo una fuga iniziata al pronti via. Alaphilippe che si riprende la maglia gialla di autorità, sfilandola ad un Ciccone comunque all’altezza dell’improvviso compito. Thibaut Pinot che assesta, se non proprio una spallata, un bel colpo agli altri big. Geraint Thomas che rischia grosso ma si salva con classe. Vincenzo Nibali che conferma i timori emersi a La Plance des Belles Filles e crolla in maniera netta. Uno dei giorni più enigmatici del Tour, da Macon a Saint Etienne, un percorso da classica – in molti l’hanno definita la piccola Liegi – è un rincorrersi di motivi che vanno di pari passo con i sette Gpm spalmati sul percorso.
Saint Etienne del resto è una città che al Tour offre sempre tanto. Bernard Hinault ci ha vinto la sua prima tappa al Tour, nel 1978, e l’ultima, a cronometro nel 1986. L’anno prima, e i media francesi ogni volta che si arriva nella città della Loira lo ricordano con puntualità, l’arrivo del Tasso fu un quadro tragico: il volto grondante sangue dopo una caduta con l’australiano Phil Anderson. Quell’anno fu l’ultimo in cui i francesi, proprio con Hinault, esultarono per la gialla sui Campi Elisi. Poi un lungo tunnel senza uscita, in fondo al quale c’è una luce, Thibaut Pinot. Il francese che ama l’Italia mostra tutti i suoi miglioramenti, anche caratteriali, nel finale di tappa.
Julian Alaphilippe: la maglia gialla è di nuovo sua
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Ciclismo, Tour de France: Alaphilippe sfila la gialla a Ciccone. Tappa a De Gendt, crolla Nibali
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