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Ciclismo, Tour de France: Alaphilippe in stile classica, per lui tappa e magglia gialla

“Quando una giornata è così dura dall’inizio alla fine, di solito vince sempre il più forte”. Matteo Trentin dipinge un quadro essenziale della terza tappa del Tour, quella del ritorno in Francia dopo la corposa parentesi in Belgio. Il più forte è Julian Alaphilippe: si impone da dominatore sul traguardo di Epernay e conquista la maglia gialla. Per i francesi un ritorno alla leadership che mancava dal 2014, dal primato di Tony Gallopin. La vittoria di ‘Alaf’ non è una sorpresa: uno come lui, abituato a vincere le classiche, ha il marchio del predestinato per un traguardo del genere. Hanno però entusiasmato le modalità dell’azione. Poteva attendere lo strappo finale, immaginarselo come il Muro di Huy, ma ha anticipato. Quattro côte più un arrivo complicato da strade strette e imperfette. La più dura è quella di Mutingny: 16 km all’arrivo, è qui che il vincitore esce a doppia velocità.
 
Dietro si organizzano. La Jumbo soprattutto cerca la difesa della maglia gialla. Non più quella di Teunissen: l’olandese diventato improvvisamente monarca in Belgio, si scioglie e torna mestamente ma carico di gloria dalla parte della servitù. La Jumbo difende van Aert, anch’egli adatto al finale e messo meglio in classifica di Alaphilippe. La squadra olandese insegue spalleggiata dagli uomini di Sagan e van Avermaet. Ma non c’è niente da fare. “Ho dato tutto, posso dire di aver realizzato un sogno – le prime impressioni della maglia gialla-. Avevo più opzioni, si pensava che potessi attendere anche gli ultimi 300 metri. Mi sentivo bene però e ho deciso di anticipare. Poi, una volta partito, non mi sono posto più domande…”
 
In attesa di capire se Alaphilippe un giorno potrà diventare un uomo da Tour (difficile, ma sarà comunque interessante valutare la sua tenuta sul primo arrivo in quota giovedì), uno sguardo alle schermaglie tra i favoriti per la gialla finale. Egan Bernal e Thibaut Pinot sono i più svegli nella bagarre finale, gli altri restano dietro. Cinque secondi di margine, una goccia nel mare del Tour. Però contano, danno fiducia.
 
Cronaca di giornata. Per tornare in patria i francesi scelgono Epernay. Un solo precedente, al Tour del 1963, prima tappa con partenza da Parigi. Anche allora, come adesso, giornata non banale. Non tanto per la vittoria di Eddy Pauwels che conquistò la gialla, quanto per la presenza in fuga di Federico Bahamontes, il leggendario scalatore spagnolo che giocò di anticipo senza aspettare le montagne. Alla fine in quel Tour lo spagnolo fu secondo dietro Jacques Anquetil.
Tornando all’attualità, vanno in fuga in 5: Rossetto (Cofidis), Wellens (Lotto-Soudal), Ourselin (Total Direct Energie), Offredo (Wanty-Gobert) e Delaplace (Arkea-Samsic). Non è una azione senza speranza, tanto che quando Wellens decide di fare tutto da solo, lui capace di vincere due volte al Giro d’Italia, è lecito assegnargli più di una chance. Ma non c’è spazio per nessuno. Il Tour cambia leader: tocca a re ‘Alaf’.

ORDINE D’ARRIVO
1. Julian Alaphilippe (Fra, Deuceninck-Quick Step) in 4h40’29”
2. Michael Matthews   (Aus, Team Sunweb)             a     26″
3. Jasper Stuyven     (Bel, Trek-Segafredo)            s.t.
4. Greg Van Avermaet  (Bel)                                   s.t.
5. Peter Sagan        (Svk)                            s.t.
6. Matteo Trentin     (Ita)                            s.t.
7. Sonny Colbrelli    (Ita)                            s.t.
8. Xandro Meurisse    (Bel)                            s.t.
9. Wout Van Aert      (Bel)                            s.t.
10. Thibaut Pinot      (Fra)                            s.t.
12. Egan Bernal        (Col)                            s.t.
13. Geraint Thomas     (Gbr)                           a    31″
14. Jakob Fuglsang     (Den)                            s.t.
23. Vincenzo Nibali    (Ita)                            s.t.
25. Adam Yates         (Gbr)                            s.t.
30. Alejandro Valverde (Spa)                            s.t.
35. Nairo Quintana     (Col)                            s.t.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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