Samuele Battistella non poteva sapere. Un pugno di rabbia scagliato sul manubrio nonostante la medaglia d’argento nel mondiale Under 23 sia tanta roba: evidentemente nel suo animo il ragazzo di Castelfranco Veneto (farà 21 anni il prossimo 14 novembre, stesso giorno di Vincenzo Nibali) intuiva di aver gettato via una grande occasione. Aveva osato in colpevole ritardo nella leggera pendenza che porta al traguardo di Harrogate: una incertezza fatale a vantaggio dell’olandese Nils Eekhoff, vittorioso di potenza pura in una volata a sette.
Battistella e soprattutto Eekhoff non potevano sapere che la sorte dell’olandese era già segnata da 123 km. In un mondiale convulso, tra secchiate di pioggia che spodestavano i timidi tentativi del sole, vento trasversale da classica del nord che spezzava il gruppo, Eekhoff si era aggrappato all’ammiraglia. Cinquecento metri, poca roba rispetto ai 173mila del percorso, ma decisivi per il più drastico dei provvedimenti della giuria: squalifica. Ci può stare, ormai il Var del ciclismo ha conquistato un ruolo importante: basta ricordare la squalifica di Gianni Moscon, per un fatto analogo, nel mondiale Elite di Bergen, in Norvegia. E l’Italia ride: secondo oro dopo quello di Antonio Tiberi nella cronometro juniores, a cui vanno aggiunti il bronzo di Filippo Ganna nella crono elite e l’argento di Alessio Martinelli nella prova in linea juniores.
Gara complessa, con una parte in linea e due giri sul circuito di Harrogate, lo stesso che domenica i professionisti ripeteranno per sette volte. Numerose le situazioni, tatticamente non sempre lineari secondo una tradizione degli under 23. Konychev e soprattutto Covi sono gli italiani che si fanno vedere di più. In particolare l’ultimo va in avascoperta con il belga Dewulf, il danese Kron e il britannico Balfour. Una volta ripresi, nel circuito va via la fuga decisiva. Battistella, lo svizzero Bissegger, il britannico Pidcock, i norvegesi Foss e Andersen e il polacco Sajnok. Quest’ultimo non tiene nel tratto di salita, mentre Anderson soffre un problema meccanico proprio sul più bello. I quattro in testa si guardano tanto, troppo: da dietro rientrano il colombiano Higuita, appunto Eekhoff e il danese Kron. Sette per tre medaglia: Eekhoff ha il destino segnato, Battistella raccoglie poco dopo. Bissegger argento, Pidcock bronzo. Per l’Italia è il ritorno alla vittoria tra gli Under 23 dopo 17 anni: l’ultimo fu Chicchi a Zolder nel 2002.
ORDINE D’ARRIVO
1 Samuele Battistella (Italy) 3:53:52
2 Stefan Bissegger (Switzerland)
3 Thomas Pidcock (Great Britain)
4 Sergio Andres Higuita Garcia (Colombia)
5 Andreas Lorentz Kron (Denmark)
6Tobias s Foss (Norway)
7 Pascal Eenkhoorn (Netherlands) 0:00:38
8 Mikkel Bjerg (Denmark)
9 Mathieu Burgaudeau (France)
10 Torjus Sleen (Norway)