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    Cobolli avanza a Delray Beach, Darderi esce di scena a Buenos Aires

    Flavio Cobolli, avanza a Delray Beach

    Una vittoria sofferta ma importantissima, e una sconfitta. Questo il bilancio per i due tennisti azzurri impegnati nei tornei ATP nella notte. Flavio Cobolli supera in tre set Zachary Svajda nel 250 di Delray Beach e vola nei quarti di finale, dove da Lucky loser affronterà la testa di serie n.2 Frances Tiafoe. Il romano ha sconfitto lo statunitense col punteggio di 6-4 6-7 6-2, un match piuttosto rapido durato 2 ore e 14 minuti, nel quale è stato bravo a vincere il 72% di punti con la prima di servizio e strappare ben 5 break a Svajda, allunghi che si sono rivelati decisivi. Tanta spinta col diritto e la costanza nel continuare ad accelerare nonostante qualche errore di troppo sono state le chiavi del suo successo, che gli regala una super sfida contro Tiafoe (e unico tennista europeo rimasto in tabellone).
    Il primo set è stato molto combattuto: dopo un break e contro break nelle fasi iniziali, la bagarre è iniziata sul 3 pari, con tre break consecutivi. Decisivo quello strappato dal romano nel nono game, da 0-40 ha ottenuto il break alla terza chance, per il 5-4. Bravo quindi Flavio a chiudere col servizio il parziale, nonostante un doppio fallo in apertura. Dopo i tanti sussulti del primo set, il secondo è volato via liscio sui turni di battuta, fino al tiebreak, con uno Svajda più aggressivo che ha costretto a Cobolli a salvare tre palle break complessive. Nel gioco decisivo, l’americano è scattato al comando subito, 3-0, e poi 6-1, chiudendo alla prima palla set.
    Il match si è deciso al terzo set, dove Cobolli ha messo enorme pressione al servizio dell’americano, costretto ad annullare palle break sia nel proprio primo e terzo turno di battuta. Il break per Flavio è finalmente arrivato sul 3-2, la sua maggior pressione e forza fisica è stata premiata con un game in risposta vinto a zero (gran diritto lungo linea sulla palla break decisiva) che ha di fatto spaccato la partita, conclusa per 6-2 con un secondo break nell’ottavo gioco. Premiata la maggior forza e continuità nella spinta del romano, nonostante una partita ricca di alti e bassi e molti errori.

    Svajda – Cobolli ATP Delray Beach Zachary Svajda472 Flavio Cobolli666 Vincitore: Cobolli ServizioSvolgimentoSet 3Z. Svajda 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A2-5 → 2-6F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-152-4 → 2-5Z. Svajda 0-15 0-30 0-402-3 → 2-4F. Cobolli 0-15 df 0-30 15-30 30-30 ace 40-302-2 → 2-3Z. Svajda 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace1-2 → 2-2F. Cobolli 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2Z. Svajda 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-400-1 → 1-1F. Cobolli 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 2-0* 3*-0 3*-1 4-1* 5-1* 6*-1 ace6-6 → 7-6F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-406-5 → 6-6Z. Svajda 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 30-30 40-305-4 → 5-5Z. Svajda 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-404-4 → 5-4F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-3 → 4-4Z. Svajda 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace3-3 → 4-3F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 A-403-2 → 3-3Z. Svajda 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-1 → 2-2Z. Svajda 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1Z. Svajda 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1F. Cobolli 0-15 df 15-15 30-15 40-15 40-304-5 → 4-6Z. Svajda 0-15 0-30 0-40 15-40 30-404-4 → 4-5F. Cobolli 15-0 15-15 df 15-30 15-40 df 30-40 df3-4 → 4-4Z. Svajda 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A3-3 → 3-4F. Cobolli 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3Z. Svajda 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 15-401-2 → 2-2Z. Svajda 15-0 15-15 15-30 30-30 30-401-1 → 1-2F. Cobolli 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace 40-40 df A-401-0 → 1-1Z. Svajda 0-15 df 15-15 30-150-0 → 1-0
    Zachary Svajda 🇺🇸 vs. Flavio Cobolli 🇮🇹
    #### Service Stats– **Serve Rating**: Svajda 246 vs. Cobolli 264– **Aces**: Both players recorded 4 aces.– **Double Faults**: Svajda 1 vs. Cobolli 6– **First Serve %**: Svajda 68% (71/105) vs. Cobolli 59% (57/97)– **First Serve Points Won %**: Svajda 63% (45/71) vs. Cobolli 72% (41/57)– **Second Serve Points Won %**: Svajda 47% (16/34) vs. Cobolli 48% (19/40)– **Break Points Saved**: Svajda 62% (8/13) vs. Cobolli 67% (4/6)– **Service Games Played**: Both engaged in 15 service games.
    #### Return Stats– **Return Rating**: Svajda 127 vs. Cobolli 161– **First Serve Return Points Won %**: Svajda 28% (16/57) vs. Cobolli 37% (26/71)– **Second Serve Return Points Won %**: Svajda 53% (21/40) vs. Cobolli 53% (18/34)– **Break Points Converted**: Svajda 33% (2/6) vs. Cobolli 38% (5/13)– **Return Games Played**: Both contested 15 return games.
    #### Point Stats– **Net Points Won**: Svajda 50% (12/24) vs. Cobolli 77% (24/31)– **Winners**: Svajda 20 vs. Cobolli 40– **Unforced Errors**: Svajda 7 vs. Cobolli 17– **Service Points Won %**: Svajda 58% (61/105) vs. Cobolli 62% (60/97)– **Return Points Won %**: Svajda 38% (37/97) vs. Cobolli 42% (44/105)– **Total Points Won**: Svajda 49% (98/202) vs. Cobolli 51% (104/202)
    #### Service Speed– **Max Speed**: Svajda 199 km/h (123 mph) vs. Cobolli 205 km/h (127 mph)– **1st Serve Average Speed**: Svajda 173 km/h (107 mph) vs. Cobolli 179 km/h (111 mph)– **2nd Serve Average Speed**: Svajda 138 km/h (85 mph) vs. Cobolli 150 km/h (93 mph)

    Niente da fare invece per Luciano Darderi, che al 250 di Buenos Aires ha subito la rivincita da Sebastian Baez, dopo il loro scontro della scorsa settimana a Cordoba (torneo vinto proprio dall’italiano). L’argentino si è imposto in due set, con lo score di 6-4 7-5 in 1 ora e 39 minuti di partita. Luciano è apparso più provato fisicamente rispetto alla straripante forza fisica con le quale ha sbaragliato il campo a Cordoba, sorprendendo tutti i suoi rivali. Baez, nel maggior torneo nel suo paese, ha fatto valere le sue doti di corsa e velocità in campo, riuscendo a tenere maggiormente l’iniziativa e spostando molto Darderi, che ha commesso più errori e alla fine è stato sconfitto. Solo il 55% di prime palle in campo per l’azzurro, numeri inferiori rispetto alle vittorie precedenti, mentre Sebastian ha servito con maggior accuratezza e risposto molto, finendo per aggiudicarsi molti più punti in risposta (il 47% sulle seconde dell’italiano) e tre break complessivamente, che hanno fatto la differenza.
    Nel primo set un solo break ha scavato il solco tra i due: l’ha conquistato Baez nel quinto game, ma era un allungo nell’aria, poiché Darderi aveva salvato un complicatissimo e duro terzo game, con una caterva di palle break annullate. Baez una volta in vantaggio non sbanda, serve bene, controlla la velocità dello scambio e chiude 6-4.
    Nel secondo set Darderi è più pimpante, scatena la potenza del suo diritto e strappa un break che lo porta avanti 3-1. Il vantaggio purtroppo dura poco: Baez ottiene il contro break nel settimo game alla prima chance (3-4) e quindi strappa l’allungo decisivo sul 5 pari, sfruttando un doppio fallo di Luciano sul 15-40. Nonostante un doppio fallo, Beaz chiude 7-5 e vola ai quarti di finale. La favola vincente di Darderi si chiude con questa sconfitta, ma resta un’altra buona prestazione complessiva contro un avversario molto temibile su questi campi.

    Baez – Darderi (1-1) ore 00:00ATP Buenos Aires Sebastian Baez [5]67 Luciano Darderi45 Vincitore: Baez ServizioSvolgimentoSet 2S. Baez 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-306-5 → 7-5L. Darderi 0-15 15-15 15-30 15-40 df5-5 → 6-5S. Baez 0-15 15-15 30-15 40-154-5 → 5-5L. Darderi 15-0 15-15 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5S. Baez 15-0 30-0 40-0 40-153-4 → 4-4L. Darderi 0-15 0-30 15-30 15-402-4 → 3-4S. Baez 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-4 → 2-4L. Darderi 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 ace1-3 → 1-4S. Baez 0-15 0-30 15-30 30-30 30-401-2 → 1-3L. Darderi 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2S. Baez 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 df 40-40 A-400-1 → 1-1L. Darderi 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1S. Baez 15-0 15-15 30-15 40-155-4 → 6-4L. Darderi 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-305-3 → 5-4S. Baez 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-3 → 5-3L. Darderi 15-0 30-0 40-04-2 → 4-3S. Baez 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2L. Darderi 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-402-2 → 3-2S. Baez 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2L. Darderi 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 1-2S. Baez 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-300-1 → 1-1L. Darderi 15-0 ace 30-0 40-0 40-150-0 → 0-1
    Sebastián Báez 🇦🇷 vs. Luciano Darderi 🇮🇹
    #### Service Stats– **Serve Rating**: Báez 294 vs. Darderi 246– **Aces**: Báez 0 vs. Darderi 4– **Double Faults**: Báez 4 vs. Darderi 2– **First Serve %**: Báez 67% (41/61) vs. Darderi 55% (42/76)– **First Serve Points Won %**: Báez 73% (30/41) vs. Darderi 64% (27/42)– **Second Serve Points Won %**: Báez 65% (13/20) vs. Darderi 53% (18/34)– **Break Points Saved**: Báez 50% (1/2) vs. Darderi 67% (6/9)– **Service Games Played**: Both played 11 service games.
    #### Return Stats– **Return Rating**: Báez 143 vs. Darderi 121– **First Serve Return Points Won %**: Báez 36% (15/42) vs. Darderi 27% (11/41)– **Second Serve Return Points Won %**: Báez 47% (16/34) vs. Darderi 35% (7/20)– **Break Points Converted**: Báez 33% (3/9) vs. Darderi 50% (1/2)– **Return Games Played**: Both played 11 return games.
    #### Point Stats– **Service Points Won %**: Báez won 70% (43/61) of his service points, while Darderi won 59% (45/76).– **Return Points Won %**: Báez won 41% (31/76) of his return points, compared to Darderi’s 30% (18/61).– **Total Points Won**: Báez won 54% (74/137) of the points, whereas Darderi won 46% (63/137). LEGGI TUTTO

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    Svajda il suo percorso diverso verso il mondo del tennis Pro

    Zachary Svajda

    Il 20enne statunitense Zachary Svajda la prossima settimana entrerà ufficialmente per la prima volta tra i top 200 del ranking mondiale, grazie ai quarti di finale raggiunti al Challenger di Cary. Non un fatto “clamoroso” per un giovane di discreto talento che quest’anno ha passato le qualificazioni a US Open, ma il sito ufficiale dell’ATP ha sfruttato l’occasione per interpellarlo e raccontare il suo diverso percorso da junior verso il mondo Pro. Infatti Svajda ha scelto insieme alla sua famiglia di non giocare praticamente alcun torneo junior dai 10 ai 15 anni per focalizzarsi totalmente sulla crescita tecnica e fisica, senza competere. Una decisione che potrebbe apparire bizzarra per molti esperti e coach, visto che formazione ottenuta nella competizione è considerata imprescindibile momento di crescita. Tuttavia a casa Svajda non sono esattamente dei profani o sprovveduti: la madre Anita e papà Tom sono infatti entrambi coach presso il Pacific Beach Tennis Club a San Diego, una struttura di tutto riguardo in California.
    “Ci pensavamo quando avevo nove, dieci anni. Semplicemente non vedevamo il motivo di giocare questi tornei junior ogni settimana”, racconta Svajda. “Abbiamo cercato di concentrarci sul miglioramento. So che è diverso perché il gioco nei tornei è sempre differente dall’allenamento. Oltretutto non potevamo permetterci di viaggiare in giro per il mondo giocando gli ITF o altro. Ci siamo detti: tentiamo una strada diversa e proviamo a migliorare ogni giorno, speriamo che entro i 15, 16 anni io possa diventare un buon giocatore e da lì partirò per i tornei”.
    Molti allenatori avrebbero storto il naso, sottolineando l’importanza della partita e dello stress della competizione in giovane età per acquisire esperienza. La famiglia Svajda ha trovato una sua soluzione, facendo allenare il piccolo Zachary ogni settimana con l’ex stella dell’Università di San Diego Uros Petronijevic, che ha vissuto con gli Svajda per due anni ed è stato fondamentale dalla crescita del piccolo. “Ovviamente è un po’ diverso dai tornei, ma è così che ho formato la mia esperienza di partita” ricorda Svajda.
    Un percorso originale, davvero diverso, ma che in fondo con lui ha funzionato. Svajda infatti ha vinto due volte i Campionati nazionali USTA Boys’ 18 a Kalamazoo (2019, 2021).
    La famiglia Svajda ha anche un secondo asso nella manica, il fratello minore Trevor, tre anni più giovane, che ha seguito lo stesso approccio di Zachary. Ad agosto, il diciassettenne Trevor è stato finalista a Kalamazoo e ha gareggiato nelle qualificazioni agli US Open. “Io gli dico sempre di non pensare a me, di seguire la sua strada” afferma Zack, “Qualunque cosa sia, non stressarti inutilmente. A Kalamazoo era nervoso dicendo di sentire la pressione di dover vincere perché io c’ero riuscito. Ho cercato di tranquillizzarlo e ha funzionato, visto che è arrivato in finale, è stato grandioso”.
    Zachary non ha un fisico imponente, il suo punto di forza sono impatti molto puliti da ogni posizione di campo e con ogni colpo, la conferma di quanto abbiamo lavorato sulla tecnica di gioco in giovane età. Colpisce anche per la sua calma e comportamento irreprensibile nel corso delle partite, non mostrando alcuna emozione sia nei momenti buoni che in quelli difficili. “Ogni partita, sia che vinca o che perda, tengo sempre lo stesso comportamento, non mi sento affatto frustrato. Fin da bambino sono sempre stato un tipo tranquillo dentro e fuori dal campo, magari anche per timidezza. Immagino che in un certo senso questo si sia tradotto nel lato tennistico. Non urlo mai niente o non esterno molto. Sto cercando di lavorare per mostrare un po’ più di energia positiva, ma ci vorrà del tempo perché è un comportamento che non mi appartiene. Mi piace semplicemente rimanere calmo e presente, passare al punto successivo. Forse è perché vengo da San Diego, un posto dove si vive in grande relax. Niente mi stressa davvero. Non riesco a ricordare l’ultima volta che ho alzato la voce“.
    Serenità e autocontrollo sono certamente due punti a favore per la sua crescita nel mondo del tennis. Seguiremo con curiosità i risultati di Svajda, a partire dai quarti di finale che lo vedono oggi impegnato a Cary contro il britannico Toby Samuel. Nel live ranking è già n.194 con 314 punti, in caso di vittoria odierna potrebbe avvicinarsi alla posizione n.185.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Challenger 2023: otto tennisti da seguire

    Zachary Svajda

    Arriva un nuovo anno e sono otto i tennisti del mio taccuino che terrò particolarmente d’occhio fra speranza e curiosità. Cinque per gioventù. Due perché hanno il tennis e, probabilmente, anche la maturità per puntare alla top 100. L’ultimo perché è un personalissimo guilty pleasure.

    I cinque giovani prospetti da tenere d’occhio:
    Zachary Svajda: mio pallino personale. Statunitense, 20 anni, numero 301 del mondo. Fisico da impiegato, doti di anticipo sulla palla fuori dal comune. Storia particolare la sua, come la sua sensibilità umana. A undici anni dice ai genitori che non vuole più giocare tornei under per dedicarsi esclusivamente all’allenamento. Poi a 17 anni vince i campionati nazionali under 18 e, insieme al titolo, anche una wild card per il tabellone principale degli Us Open, torneo dove porterà al quinto set il nostro Lorenzi. Due anni dopo sempre agli Us Open batte Cecchinato e impegna strenuamente Sinner. Sembra un talento pronto ad esplodere… E quest’anno, in estate, dopo il trionfo nel challenger di Tiburon, sconfiggendo Ben Shelton in finale, Svajda sembra aver raggiunto la maturità tennistica per cominciare la corsa ai top 100. E invece…. Zachary nelle settimane successive inanella una serie di sconfitte e, soprattutto prestazioni, abbastanza sconcertanti, frutto di una mente brillante, ma probabilmente anche problematica. Sarebbe davvero un bene per il tennis muscolare dei giorni nostri l’emergere della leggerezza di Svajda. La sua stupefacente facilità di gioco meriterebbe davvero ben altri palcoscenici.
    Ethan Quinn: diciotto anni e mezzo e nuova promessa del tennis statunitense. Primo nella classifica di fine anno della ITA Collegiate Tennis Rankings (pur essendo una matricola) e numero 454 del ranking ATP. Giocatore dallo splendido tennis, capace di far tutto in campo. Vincitore quest’anno di due ITF a San Diego e Champaign e già in grado di portare al terzo set buoni giocatori come Del Bonis, Thompson e Kovacevic. Anche nel 2023 dividerà la sua attività fra circuito professionistico e carriera universitaria, ma nutro molti dubbi che nel 2024 sarà lo stesso. Il circuito ATP lo attende. Sono convinto che Ethan ci farà divertire.
    Abedallah Shelbayh: diciannovenne giordano, numero 470 del ranking ATP. Ha vinto tre ITF quest’anno e raggiunto una semifinale nel challenger di Mallorca, torneo in cui ha battuto Dominic Stricker. Mallorca è anche il luogo, con più precisione l’Accademia di Rafa Nadal, che Shelbayh da adolescente ha scelto come centro di allenamento, grazie al sostegno nientemeno che della principessa della Giordania. Nel 2021 ha giocato il campionato NCAA per i Gators della Florida, ma pochi giorni fa ha deciso di dedicarsi a tempo pieno all’attività nel circuito professionistico. Giocatore dal rovescio quasi nalbandiano, ricorda come stile di gioco Holger Rune per geometrie e velocità di piedi. Credo di poter azzardare che diventerà il giocatore più forte della storia della Giordania…
    Macs Kasnikowsky: diciannovenne polacco che ha chiuso l’anno al numero 385 del mondo. Il suo 2022 ha avuto una svolta in estate e in ottobre con alcuni ottimi risultati in tornei ITF fra Polonia, Estonia e Bulgaria. Tale svolta si è poi consolidata in novembre con una tournèe canadese di challenger che ha portato in dote una semifinale e un secondo turno, in entrambi i casi provenendo dalle qualificazioni. Kasnikowski è un contrattaccante da fondo dotato di poca potenza, ma con solidi fondamentali, lucidità tattica e attitudine da lottatore. Uno che sa come si vincono le partite.
    Jonas Forejtek: ventunenne ceco, numero 263 del ranking ATP. Sarebbe bello se il percorso di sviluppo di un tennista fosse una strada in discesa, magari con qualche curva invece di essere in realtà un percorso pieno di passaggi a livello e salite ripide. Così è stato per Jonas Forejtek che dopo aver vinto nel 2019 gli Us Open juniores battendo fra gli altri Nardi e Nakashima, si ritrova da un anno e mezzo un po’ impantanato fra la duecentesima e la trecentesima posizione mondiale. Fra i suoi migliori risultati ci sono due semifinali challenger e un exploit, la vittoria contro Marin Cilic nel 250 di Sofia. Il tennis di Forejtek rientra nei canoni della migliore scuola ceca, solidità da fondo (soprattutto con lo splendido rovescio bimane, meno con il dritto un po’ alla Gulbis) e ottimi colpi di inizio gioco, ma i risultati stentano ad arrivare. Nel 2022 dopo una buona prima parte di stagione ha inanellato un record di 5 vittorie e 12 sconfitte a livello di tornei challenger e quali degli slam. Ancora troppi alti e bassi nel suo gioco. La parola d’ordine per il 2023 è allora trovare un maggiore equilibrio nel suo tennis. Le vittorie arriveranno di conseguenza.

    I due ventiquattrenni forse pronti alla svolta:
    Yosuke Watanuke: ventiquattrenne giapponese numero 145 del mondo. Giocatore di culto capace di giocare un tennis straordinario. Molto discontinuo purtroppo e piuttosto incline agli infortuni, almeno fino al novembre di quest’anno, momento in cui Watanuke sembra aver trovato la quadra del suo gioco a livello challenger. I risultati parlano chiaro: finale a Yokohama, successi a Kobe e Yokkaichi con conseguente best ranking raggiunto nel giro di poche settimane. Sarebbe fantastico se Watanuke riuscisse a ripercorrere lo stesso percorso del suo connazionale Nishioka che proprio intorno ai ventiquattro anni ha dato una svolta alla sua carriera. Stagione quindi fondamentale quella che sta per arrivare per Yosuki che insieme al fratello coach ed ex-giocatore Yusuki, proverà a mettere ordine nel suo potenzialmente straordinario tennis. Se fosse un cartone animato il titolo potrebbe essere Yosuki & Yusuki alla conquista dei top 100.
    Aleksandar Kovacevic ventiquattrenne statunitense numero 158 nel ranking ATP. Bel talentino quello di Aleks, ma a frenare la sua carriera c’è stata finora una certa volubilità mentale che mi piace ricondurre alle sue origini slave. Ha sprecato tante occasioni Kovacevic: nel 2021 nel turno decisivo delle quali dell’Us Open contro Trungelliti, perde una partita incredibile sprecando otto match-point, quest’anno nel challenger di Indianapolis in finale contro Yibing Wu arriva un’altra sconfitta incredibile dopo aver avuto sei match point. Due possibili punti di svolta della propria carriera svaniti in un festival di rimpianti. Nonostante queste sventure tennistiche, Kovacevic ha raggiunto sul finire di questo 2022 il suo best ranking, grazie soprattutto all’incredibile semifinale raggiunta da lucky-loser nell’ATP 250 di Seoul, torneo dove lo statunitense ha messo in mostra il meglio del suo repertorio: ottimo servizio, propensione offensiva, dritto solido e rovescio monomane con cui è in grado di trovare angoli impossibili. Seoul resterà un exploit nella carriera di Aleks? O riuscirà invece a trovare continuità di gioco e soprattutto capacità di lottare in campo e vincere partite anche non giocando al meglio? Credo sia questa una delle risposte che potrà dare il 2023 di Kovacevic.

    Il guilty pleasure:
    Alafia Ayeni: ventitreenne statunitense, numero 432 del mondo. Ho scoperto in una mite serata di agosto questo ragazzone di Walnut Creek impegnato nel challenger di Lexington. In pratica un giocatore da NBA piazzato su un campo da tennis, con il suo serve & volley del tutto personale caratterizzato da volèe più che colpite quasi spinte per inerzia e con il suo gioco da fondo impaziente e un po’ casuale. Un mostro di atletismo e potenza con una tecnica da affinare. Nel 2022 i risultati non sono mancati peraltro. Ha cominciato la stagione intorno alla novecentesima posizione e grazie a ben sette tabelloni quali challenger superate su sette, ai quarti di Winnipeg e alla semifinale di Lexington ha raggiunto l’obiettivo di entrare in top 500. Anche a livello di college ha disputato una gran stagione con Cornell University chiudendo con un record di 19 vittorie e sei sconfitte. Dal 2023 giocherà il suo ultimo anno di college a Kentucky University e se continuerà a mostrare i progressi messi in evidenza nella seconda parte dell’anno, credo che fra le pieghe della stagione Alafia troverà un posto per sé.

    Antonio Gallucci LEGGI TUTTO