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    L’Italia fa polpette della Lettonia ed entra tra le prime 8 degli Europei

    Di Redazione L’Italia vola ai quarti di finale dei Campionati Europei maschili: basta poco più di un’ora agli azzurri per travolgere in tre set la malcapitata Lettonia nel primo turno a eliminazione diretta, e conquistare quel posto tra le prime 8 del continente che era un traguardo tutt’altro che scontato alla vigilia della manifestazione. La nazionale di Fefè De Giorgi tornerà in campo mercoledì 15 settembre contro la vincente della sfida tra Germania e Bulgaria, che avrà inizio tra poco (ore 19). Troppo ampio il divario tra i nostri e la Lettonia, ma l’Italia è brava a sfruttarlo da subito, prendendo il volo sul 14-11 del primo set e non mollando più fino allo scontato finale. Ancora bravissimo Simone Giannelli a dare fuoco alle polveri di tutti i suoi attaccanti, sfruttando spesso e volentieri i centrali Gianluca Galassi (100% su 7 palloni!) e Simone Anzani; ancora decisivi il muro (12 punti) e la battuta, ancora protagonisti Daniele Lavia, che si carica la squadra sulle spalle nel terzo set senza commettere neppure un errore, e Fabio Balaso. Le novità positive, anche in chiave futura, sono la discreta prestazione di Giulio Pinali, che chiude con 9 punti e il 41% in attacco, e soprattutto l’impatto di Francesco Recine, entrato dal secondo set al posto di Michieletto e capace di sigillare secondo e terzo parziale. Poco da dire su una Lettonia che non riesce a entrare in partita neppure quando, nel terzo set, gli azzurri le concedono qualche errore in più: annullato l’atteso Egleskalns, decisamente negativo anche l’apporto dei due “italiani” Freimanis (Taranto) e Dardzans (Perugia). I SESTETTI – Nessun cambiamento nello starting six dell’Italia, che ancora una volta si presenta con Giannelli in regia, Pinali opposto, Anzani e Galassi centrali, Michieletto e Lavia schiacciatori e Balaso libero. La Lettonia schiera Petrovs in palleggio in diagonale a Egleskalns, Freimanis e Svans al centro, Ozolins e Smits in posto 4 e Ivanovs con la maglia del libero. 1° SET – La Lettonia inizia molto aggressiva spingendo Michieletto all’errore dell’1-2 e si tiene nella scia degli azzurri, grazie alla fisicità dei propri attaccanti e a numerosi errori in battuta (7-7). Il primo break lo sigla Galassi a muro per l’11-9, ma un’invasione rimette subito il punteggio in parità. Per poco: Galassi e Lavia riportano avanti gli azzurri e Pinali tira fuori dal cilindro l’ace del 14-11, costringendo la Lettonia al time out. Quando in battuta va Lavia, però, per gli avversari è notte fonda: un muro di Galassi (17-12) e due consecutivi di Giannelli per aumentare a dismisura il vantaggio (20-12). Gli azzurri volano sul 23-13 e chiudono senza problemi con Michieletto e Lavia (25-15). 2° SET – Dentro Dardzans nella Lettonia al posto di un disastroso Egleskalns, ma il copione non cambia: subito due muri di Anzani (2-0), poi l’Italia vola sul 5-2 con un errore di Smits e sull’11-4 con l’ennesimo block di Michieletto. Gli azzurri imperversano e, dopo l’ace del 16-7 del talento trentino, De Giorgi lo toglie per lasciare spazio a Recine; intanto Pinali va a segno ancora una volta dai nove metri (19-9). Nel finale sale in cattedra proprio Recine: muro-punto (21-10), due attacchi vincenti consecutivi (24-11) e per chiudere in bellezza anche l’ultimo punto, dopo due set point annullati (25-13). 3° SET – Confermato Recine nel sestetto di partenza azzurro, mentre Keel propone Jansons al centro. Il set si apre con due muri consecutivi di Smits su Pinali (0-2), ma Lavia rimedia subito sul 3-3 ed è sempre lui a mettere la firma sul controbreak azzurro (8-5). Ancora Lavia, stavolta con l’ace, per il 10-7; poi due errori azzurri, a cui però fanno da contraltare il muro di Recine e l’ace di Galassi per il 13-8. Il time out della Lettonia non cambia la situazione: Recine sigla il più 6, Anzani e Galassi fanno volare gli azzurri (16-11, 18-12). Entra Romanò, che si iscrive alla festa con il muro del 20-12; Galassi fa uscire l’Italia da una situazione complicata (22-12) ed è ancora una volta di Recine l’ultimo pallone per il 25-16. Italia-Lettonia 3-0 (25-15, 25-13, 25-16)Italia: Giannelli 4, Balaso (L), Galassi 8, Sbertoli ne, Romanò 1, Anzani 6, Michieletto 8, Lavia 13, Piccinelli (L) ne, Ricci ne, Pinali 9, Cortesia ne, Recine 8, Bottolo ne. All. De Giorgi.Lettonia: Ivanovs (L), Svans 3, Sauss 1, Smits 7, Egleskalns 1, Petrovs D. 1, Buivids ne, Skruders ne, Freimanis 4, Petrovs A. (L) ne, Platacs ne, Ozolins 3, Dardzans 4, Jansons 1. All. Keel.Arbitri: Rajkovic (Croazia) e Aro (Finlandia).Note: Spettatori 575. Italia: battute vincenti 5, battute sbagliate 13, attacco 53%, ricezione 71%-55%, muri 12, errori 18. Lettonia: battute vincenti 0, battute sbagliate 7, attacco 29%, ricezione 43%-38%, muri 2, errori 18. LEGGI TUTTO

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    Sofia D’Odorico: “Novara può fare come la nazionale”

    Di Redazione Tra le protagoniste della vittoria azzurra ai Campionati Europei femminili è stata quella più inaspettata, visto che sull’aereo ci è salita solo all’ultimo secondo, in sostituzione dell’infortunata Caterina Bosetti. E oggi Sofia D’Odorico, intervistata da La Stampa Novara, ammette: “È stato incredibile, ancora non mi sembra possibile. Ma è stata un’emozione grande, e mi sono ritrovata la medaglia d’oro al collo“. Nel corso della kermesse continentale D’Odorico ha giocato poco, ma ha avuto modo di “studiare” alcune delle future compagne di squadra: “Nika Daalderop ha fatto cose egregie con l’Olanda. Ebrar Karakurt ha grandi potenzialità, grandi altezze di attacco, tira forte, tira alto, quindi va benissimo. E ha tantissima grinta e fame di vincere, aspetto determinante, è la base“. Così lo sguardo della schiacciatrice friulana si sposta sul campionato: “È un po’ presto per fare pronostici, certo Conegliano è ancora la squadra favorita, ma la Igor è molto competitiva. Poi, e questo l’ho notato anche in nazionale, a fare la differenza è il gruppo. L’Italia aveva individualità fortissime, come la Serbia, ma abbiamo vinto grazie alla chimica che si è creata. E anche a Novara possiamo fare come la nazionale“. LEGGI TUTTO

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    Orioli e Bovolenta si raccontano al rientro dall’Iran: “Un sogno sin da bambini”

    Di Redazione In attesa del test match di questo pomeriggio, che vedrà affrontarsi sul campo la Consar Ravenna e Sa.Ma. (militante in A3), due giovani giocatori di Ravenna, raccontano la loro esperienza con la nazionale azzurra Under 19 ai Mondiali in Iran, chiusi al sesto posto: Mattia Orioli, che sarà presente oggi in campo e Alessandro Bovolenta, uno dei protagonisti assoluti di questo mondiale, con 82 punti in sei partite, che non potrà essere però presente all’allenamento congiunto a seguito di un infortunio riportato proprio durante il mondiale. “E’ stata un’esperienza bellissima e unica – spiega Orioli, che ha celebrato il suo mondiale con 37 punti all’attivo – perché giocare un mondiale a 17 anni è un sogno che si coltiva fin da bambini. E’ stata un’esperienza indimenticabile e, speriamo, da ripetere. Ogni partita è stata una battaglia, una lotta, soprattutto quella del quarto di finale contro la Bulgaria che purtroppo è andata male, ma siamo stati comunque bravi a non mollare mai e a dare l’anima in tutte le partite. E’ stata un’esperienza di gruppo e di crescita pallavolistica unica non soltanto sotto l’aspetto agonistico in sé ma anche per gli allenamenti in due mesi, per la vita di gruppo con gli altri ragazzi. Sono molto contento di averla fatta e di avere anche trovato amici e li ringrazio tutti”. “Giocare un mondiale a questa età è una cosa fantastica. Mi sono trovato davvero bene con tutto lo staff e i compagni – sottolinea Bovolenta –  si è creata un’ottima sintonia che secondo me si è fatta vedere in campo e fuori. Abbiamo giocato al massimo in ogni partita, vincendo tutte le gare del girone e l’ottavo di finale, fermandoci purtroppo ai quarti di finale dove abbiamo incontrato una squadra, la Bulgaria, molto forte”. “Ce la siamo giocata fino all’ultimo, – prosegue Bovolenta – una partita con parziali tiratissimi, anche il tiebreak è finito 18-16, vuol dire che si è perso per un’inezia. Siamo stati bravi a riprenderci subito e a vincere la semifinale per il 5°-6° posto, poi ci ha battuto l’Argentina. E’ stata un’esperienza incredibile, che mi ha sicuramente migliorato a livello pallavolistico e personale, perché giocando a questo livello contro nazionali così forti si cresce davvero tanto”. (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Europei maschili: Nimir Abdel-Aziz è il bomber della prima fase

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    Battuti anche i cechi, Italia agli ottavi a punteggio pieno

    Di Redazione L’Italia di Fefé De Giorgi, è giovane, ha talento, ma sa anche soffrire e riorganizzarsi quando serve. Soprattutto, sa vincere, e lo fa anche contro la Repubblica Ceca: 3 set a 1 che ci spediscono agli ottavi a punteggio pieno. Come noi solo la Francia. E ora appuntamento a domenica 12 per la sfida contro la Lettonia. I SESTETTI – Italia che vince non si cambia, e allora De Giorgi ripropone ancora gli stessi starters: Pinali opposto a Giannelli, Anzani e Galassi al centro, Lavia e Michieletto schiacciatori e Balaso libero. I cechi, invece, sono costretti ad andare a caccia di punti preziosi per ottenere un piazzamento migliore, e allora Jiri mescola un po’ le carte schierando Finger opposto al regista Bartunek, Galabov e Vasina schiacciatori, Sedlacek e Polak centrali e Monik come libero. 1° SET – I padroni di casa servono per primi con Vasina ma il primo punto del match lo mette a terra l’Italia con un ottimo primo tempo di Anzani. In avvio, però, manchiamo di precisione al servizio e sul 9-6 per i cechi De Giorgi chiama prontamente il timeout. La reazione degli azzurri c’è e si impatta di nuovo sul 10 pari. Michieletto, poi, con un ace dei suoi, ci porta avanti (12-11). Con Giannelli di tocco, Lavia di forza e ancora Michieletto al servizio si vola sul +4. Da qui in avanti si gioca in controllo, mantenendo un vantaggio che oscilla sempre tra un minimo di tre e un massimo di cinque punti. E infatti il set si chiude agevolmente con il punteggio di 25-20 a firma di Gianluca Galassi con un muro imperiale. foto Cev 2° SET – Nel secondo set si torna a giocare ancora punto a punto, con i cechi che provano a scappare (come sul 5-3 o sul 9-7) per poi subire prontamente il ritorno degli azzurri. Quando i punti di distacco diventano però 3 (11-8), De Giorgi ferma ancora il gioco per richiamare all’ordine i suoi, che nelle ultime azioni avevano effettivamente perso la bussola in attacco. Il timeout, come nel primo set, si rivela “illuminante”: in un amen si impatta sull’11 pari, poi si mette la freccia con il terzo ace del match di Michieletto. Finger, dall’altra parte, continua però a non sbagliare nulla e si viaggia affiancati fino al 22-21 per l’Italia. A questo punto Pinali decide che il tira e molla è durato anche troppo: 3 ace di fila e altro set vinto (25-21). 3° SET – Tornati in campo si rivede ancora Mattia Bottolo, esordio oggi per lui a questi Europei, entrato a metà del secondo set al posto di Lavia. La Repubblica Ceca prova ancora a scappare in avvio di set, e questa volta sembra riuscirci. La carta del timeout De Giorgi la gioca sul -5 (12-7), ma non basta. Ce ne vuole un secondo (sul 15-9), ma serve a poco anche questo. Siamo nervosi in difesa, imprecisi in attacco e gli avversari prendono il largo. Solo Pinali, il migliore degli azzurri, e Bottolo tengono l’Italia in linea di galleggiamento. Recuperiamo dal 22-17 al 23-21, ma cediamo comunque il set 25-23. foto Cev 4° SET – Di ritorno in campo, siamo noi a partire forte (5-2) e questa volta a chiamare il timeout è Jiri. Galassi a muro e le pipe di Michieletto ci (ri)mettono in condizione di giocare in scioltezza e controllare, come fatto ottimamente in avvio di match. L’Italia vola così sul +5 (10-5), poi sul +8 (16-8), ma il finale è thrilling. Bartunek al servizio, e le solite schiacciate chirurgiche di Finger, riportano la Repubblica Ceca a un solo punto di distanza (22-21). Si soffre, ma arriviamo a vedere il traguardo con tre match point a disposizione. Il closer, ancora una volta, si chiama Gianluca Galassi: gran veloce al centro, dopo tre attacchi respinti, e palla a terra per il 25-22 che ci consegna la quinta vittoria di fila. Repubblica Ceca-Italia 1-3 (20-25, 21-25, 25-23, 22-25) LEGGI TUTTO

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    Chirichella: “L’ingrediente fondamentale? La cazzimma. Sylla capitana? Ci sono rimasta male”

    Di Redazione Cristina Chirichella è ormai un viso più che conosciuto nella Nazionale italiana femminile, di cui per anni è stata capitana. Nella vita di tutti i giorni è una centrale dell’Igor Novara, abituata quindi ad alti livelli. Alti livelli che Chirichella e compagne hanno ricercato negli Europei appena disputati, anche come riscatto rispetto alle Olimpiadi di Tokyo. In un’intervista a Il Mattino, però, oltre a spiegare cosa ha influito su quella storica vittoria contro la Serbia, Chirichella confessa anche di avere un grosso dispiacere. Chirichella, è stata proprio la m… di Tokyo cui parla Paola Egonu la scintilla per poter ripartire e vincere l’Europeo? “La voglia di rivincita è stata fondamentale. Abbiamo avuto critiche eccessive dopo l’eliminazione all’Olimpiade. Equel desiderio di riscatto ha animato le nostre giornate“.È stata anche la vittoria della “cazzimma” come spesso dice lei ricordando le origini napoletane? “Senza cazzimma non sarebbe stato semplice battere la Serbia a casa sua. Ma non bastava solo quello: c’era bisogno del cuore da gettare su ogni pallone, di lottare, di non mollare. Non eravamo quelle del Giappone. Dovevamo dimostrarlo”. Dopo Tokyo quale è stato, secondo lei, il momento più importante? “Ritrovarci in palestra non è stato semplice dopo le Olimpiadi. Ma ognuno di noi voleva ribaltare il destino negativo, c’era un grande desiderio di non chiudere l’estate solo con brutti ricordi. Ci siamo messi di impegno e siamo riusciti a prenderci una rivincita su tutto. Anche su noi stesse”. Un po’ le è dispiaciuto perdere la fascia di capitano della Nazionale? “L’allenatore avrà avuto i suoi buoni motivi, io lo rispetto. Ma ci sono rimasto male, lo ammetto” LEGGI TUTTO

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    Novità per il Volley Bergamo 1991: arriva la giovane Luna Cicola

    Di Redazione Non sono finite le sorprese per il nuovo Volley Bergamo 1991. In palestra con la squadra orobica, da oggi, c’è una novità inaspettata: la giovane schiacciatrice Luna Cicola, reduce dall’avventura ai Campionati Europei Under 18 di Beach Volley (in cui, in coppia con Margherita Tega, si è fermata agli ottavi). Figlia d’arte – il padre Fosco Cicola è stato a lungo protagonista nei campionati indoor e sulla sabbia – la schiacciatrice è nata nel 2004 a Lamezia Terme e ha mosso i primi passi nella pallavolo a 12 anni con il Volleyrò Casal de’ Pazzi. Passata poi al Volley Club Frascati, nelle ultime due stagioni ha giocato alla Volley Academy Piacenza, diventando attaccante dopo gli inizi da palleggiatrice. A Bergamo vestirà la maglia numero 10 e si dividerà tra lo studio al Liceo Scientifico e la palestra: “Sono super emozionata e non riesco proprio ad esprimerlo a parole. Quello che sto vivendo è l’obiettivo di sempre, il sogno di ogni giovane pallavolista che inizia per divertirsi ma spera di arrivare un giorno in serie A. Ora devo dimostrare in campo tutta la voglia che ho…“. In che modo potrà essere d’aiuto a coach Giangrossi e alla squadra? “Posso essere utile in particolare in ricezione e in difesa, che sono sempre state le qualità che mi hanno differenziato. Ma posso dare una mano anche grazie alla grinta che ho dentro e alla voglia di raggiungere sempre un obiettivo. E l’obiettivo di questa esperienza in serie A è imparare il più possibile, sbagliare, provare tutto quello che posso provare e riprovare di nuovo“. Un’arma in più per il Volley Bergamo 1991, che oggi festeggia anche l’arrivo di Marie Schölzel: la centrale tedesca, terminati gli impegni con la sua Nazionale ai Campionati Europei, è a disposizione di Lino Giangrossi e del suo staff. Cresce dunque il gruppo che, dopo un week end di riposo, riparte dalla sala pesi del Centro Sportpiù con capitan Loda, Fatim Kone, Isabella Di Iulio, Sofia Turlà, Giorgia Faraone, Khalia Lanier, Emma Cagnin e le ultime due arrivate per una settimana di allenamenti ad alta intensità. Il tutto, aspettando che anche Ana Paula Borgo possa unirsi al gruppo e che Alicia Ogoms e Stephanie Enright facciano ritorno in Italia, dopo la conquista di una medaglia di bronzo con il Canada e una medaglia d’argento con Portorico ai Campionati NORCECA. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Le pagelle degli Europei: Danesi al top, ma il vero MVP è Mazzanti

    Di Alessandro Garotta Era la stessa estate, erano le stesse squadre, ma è stata tutta un’altra partita. A Belgrado, davanti a oltre 20.000 spettatori, l’Italia ha battuto la Serbia: la nazionale di Davide Mazzanti si è laureata campione d’Europa superando per 3-1 la squadra che aveva sconfitto le azzurre appena un mese fa ai quarti delle Olimpiadi. Era finita fra le lacrime a Tokyo per le ragazze che ora festeggiano il titolo. Una vittoria, figlia del gruppo, che non può essere una compensazione per la delusione olimpica. È invece il primo mattone di una ricostruzione, una ripartenza per una squadra che in questi Europei ha ritrovato una fame e una lucidità che qualche settimana fa sembrano perdute.  Ma veniamo alle pagelle delle singole giocatrici, tenendo conto di tutto il percorso delle azzurre in questa rassegna continentale. Alessia Orro voto 7,5. La sua distribuzione del gioco si adatta perfettamente alle diverse circostanze proposte dal match: quando può utilizzare i centrali lo fa con regolarità; quando la ricezione la fa correre o nei momenti caldi si appoggia alle bocche da fuoco, che tirano la carretta senza preoccuparsi più di tanto. In tutto il torneo si vede anche qualche bella difesa, che caratterizza da sempre le sue prestazioni, e al servizio è affidabile: 6 ace a fronte di 12 errori. Peccato solo per i cali in avvio di terzo set nelle ultime due partite.  Foto CEV Ofelia Malinov voto 7. Sono poche le occasioni in cui Davide Mazzanti deve ricorrere all’alternanza tra le due palleggiatrici. Quando però viene chiamata in causa agli ottavi contro in Belgio e nella finale contro la Serbia, Malinov prende per mano la squadra trovando la chiave che svolta definitivamente queste sfide.  Paola Egonu voto 8. Non è il suo miglior torneo in carriera in termini di statistiche (193 punti con il 49,5% in attacco, 22 ace, 24 blocks, ma anche 67 errori complessivi). Eppure, c’è un motivo per il quale il numero 18 azzurro fa proprio il premio MVP ed è molto semplice: quando la squadra ha bisogno di portare a casa qualche punto importante ci pensa lei, o con il servizio o in attacco. Non importa la qualità della ricezione, la velocità dell’alzata, la posizione da cui attacca, né la possibilità di eseguire o meno la rincorsa. Il risultato è quasi sempre un colpo vincente che passa sopra o al fianco del muro. Non importa neppure la composizione del muro, perché Egonu sa trovare degli angoli indifendibili per potenza e precisione. E probabilmente, dopo i 29 punti della finale, avrà anche la targa da “nemico pubblico numero uno” in qualche piazza serba, da Belgrado a Niš. Foto CEV Elena Pietrini voto 8. Aspettavamo con una certa impazienza la fase ad eliminazione diretta, quale affidabile cartina tornasole per capire la consistenza reale della sua crescita esponenziale, registrata quest’estate. Il campo dà tutte le conferme del caso, non c’è che dire: potenza e tecnica, unite in un’atleta che non perde mai il sorriso quando è in campo, nemmeno nei momenti in cui la tensione è più alta. In attacco sa estrarre dal cilindro bordate sul muro, diagonali stretti, pallonetti e palle piazzate, un intero campionario da banda di livello assoluto (135 punti, il 51,1% in fase offensiva e 9 ace). In ricezione se la cava abbastanza bene (26,2% di perfetta), non perdendo mai lucidità.  Miriam Sylla voto 8. In partite ad alto quoziente di difficoltà come quella di sabato sera non possono mancare qualità tecniche e nervi saldi. Il capitano azzurro dimostra di possedere entrambe le doti mettendo in campo una prova a tutto tondo contro la Serbia. Più che il 54% in attacco, comunque non disprezzabile in una gara con tante azioni lunghe, vanno evidenziati il peso specifico dei suoi 20 punti (con 3 muri e 2 ace), il 54% in ricezione positiva, ma soprattutto la capacità di rispondere sul campo a qualche frettolosa critica, ricevuta dopo una fase a gironi tra alti e bassi. Chiude il torneo con 90 punti, il 42,6% in attacco e il 26,1% di ricezione perfetta (27 errori nei primi tocchi). Foto CEV Alessia Gennari voto 6,5. Ogni volta che entra per il giro dietro o nei (pochi) momenti di appannamento delle schiacciatrici titolari, alza il livello della squadra in ricezione e dà più equilibrio.  Anna Danesi voto 8,5. Essere una buona centrale è possibile, senza dubbio. Essere considerata un’ottima centrale, o di livello mondiale, sembra una sfida un po’ più complessa. Non per Anna, che si conferma autentica protagonista sottorete con una notevole varietà di colpi, destreggiandosi benissimo in primo tempo (56,7% in fase offensiva) e risultando granitica a muro con 23 stampate a referto. Da applausi la sua prova straripante in semifinale: mette a referto 17 punti, imbrigliando completamente le attaccanti olandesi.  Foto CEV Cristina Chirichella voto 7. La centrale partenopea è brava a mettere in campo tanta sostanza e le sue prestazioni sono di grande spessore tecnico. Presente a muro, precisa in attacco (47,7% di efficienza), puntuale sulle fast dove sciorina tutta la sua velocità, riesce a firmare 59 punti complessivi e a tirare fuori tutta la sua “cazzimma”. Non è però decisiva fino in fondo: contro la Serbia appare un po’ sottotono nelle prime due frazioni, sbagliando palloni che di solito andavano giù da soli.  Monica De Gennaro voto 8. Le schiacciate delle nostre bocche da fuoco sono certamente spettacolari ed efficaci. Ma nel trionfo dell’Italia sono altrettanto fondamentali le difese e le ricezioni perfette (47,7%) della numero 10. Acrobata senza paura, capace di leggere il gioco e rispondere alle bordate che arrivano dall’altra parte della rete, ma all’occorrenza anche regalare alzate precise. Per le sue compagne di squadra è indispensabile avere a fianco una giocatrice che trasmette una tale sicurezza: non a caso è il miglior libero al mondo.  Foto CEV Beatrice Parrocchiale voto 6,5. In campo per dare maggiore solidità alla seconda linea in qualche scambio, si fa trovare sempre pronta. Sarah Fahr voto 6,5. La sua uscita di scena così prematura, per il grave infortunio durante il match Italia-Croazia, le impedisce di dare senso compiuto al suo Europeo e quindi di renderla pienamente giudicabile. Comunque, nelle tre partite giocate, la centrale azzurra garantisce un buon rendimento complessivo. Pur trovandosi opposta a blocks non proprio temibili, in attacco è concreta e abile a sfruttare la propria velocità; anche a muro tocca tanti palloni e va a segno per 4 volte, mentre in battuta chiude con 2 ace e 5 errori.  Silvia Nwakalor, Sofia D’Odorico, Sara Bonifacio, Alessia Mazzaro s.v. Foto CEV Davide Mazzanti voto 9. Anche quando le certezze sembravano essersi dissolte dopo la delusione olimpica e gli infortuni occorsi a Bosetti e Fahr, il CT non ha mai smesso di credere nelle qualità delle sue giocatrici. Un gruppo che in questi anni ha guidato, plasmato, responsabilizzato e a cui lasciato libertà di espressione. Dunque enormi complimenti a Mazzanti: la vittoria agli Europei porta davvero la sua firma. LEGGI TUTTO