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    Vincenzo Di Pinto: “Il Mezzogiorno deve crescere nella capacità di fare sistema”

    Di Agnese Valenti Torna il nostro appuntamento con la rubrica “Storie dal Sud“, un ciclo di interviste ad allenatori, giocatori e addetti ai lavori per raccontare le opportunità e i problemi della pallavolo nelle regioni del Meridione. Il personaggio di oggi è forse l’uomo più rappresentativo dell’intero movimento meridionale: il tecnico Vincenzo Di Pinto, pugliese di Turi, che ha appena riportato in Superlega la Prisma Taranto, importante punto di riferimento per la pallavolo pugliese e per tutto il mondo dello sport meridionale, dopo 10 anni di assenza dalla massima serie. Lei è in assoluto l’allenatore italiano più legato al Sud, dove ha conquistato ben 12 promozioni. Come mai ha sempre scelto di lavorare in squadre del Mezzogiorno? “Nella mia carriera mi sono arrivate tantissime proposte, anche per giocarmi lo scudetto. Ho sempre cercato un buon risultato al Sud, dove è sempre stato complicatissimo. Anzi, adesso le cose sono un po’ meno complesse, mentre prima era praticamente impossibile. Ma a me le cose impossibili sono sempre piaciute. Sono un idealista. Quindi un po’ per la famiglia, un po’ per i miei ideali, ci tenevo a fare il grande risultato al meridione. Ecco perché sono riuscito ad ottenere così tante promozioni: il 90% dei cicli dell’A1 pugliese sono miei. Ma purtroppo il meridione ha poche realtà di alto livello“. Ha un profondo legame con la città di Taranto, dove ha allenato per 9 stagioni in diversi periodi: come ha ritrovato l’ambiente pallavolistico della città, a tanti anni di distanza dalla rinuncia alla massima serie, e quali pensa siano i punti di forza della società e della città stessa? “Prima di tutto, ho ritrovato la città in grande depressione. Purtroppo i fatti degli ultimi anni legati alla crisi dell’Ilva e i problemi economici l’hanno condizionata molto, deprimendo tutto l’ambiente tarantino. Pallavolisticamente, non c’è molto, ad alti livelli. Esattamente come quando arrivai la prima volta, ho deciso di scommettere su Taranto. Le due situazioni sono simili per un motivo semplice: ho ritrovato la forza nel binomio tra il presidente Tonio Bongiovanni e la vicepresidentessa Elisabetta Zelatore. Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto, ci sentivamo periodicamente, e quando hanno avuto l’idea di rientrare, ci siamo consultati a vicenda: loro pensavano ad una A3, mentre io consigliai di fare subito una serie A2, perché c’erano le giuste potenzialità economiche e di marketing. Poi, è partito tutto ed è andata benissimo. La cosa fondamentale è stata un’amministrazione comunale molto dinamica e presente, soprattutto il sindaco Rinaldo Melucci e anche l’assessore allo Sport Fabio Marti. È un’amministrazione giovane, che si dà da fare. Già in partenza abbiamo trovato la politica ad appoggiare tutto il progetto, e che si è immediatamente mossa anche per migliorare il palazzetto. Sono stati davvero di parola“. Foto Lega Pallavolo Serie A Purtroppo, in molti altri casi manca l’apporto economico ma anche politico dell’amministrazione pubblica per realizzare progetti pallavolistici duraturi. Pensa che questo sia un fattore fondamentale per la crescita del volley meridionale? “È chiaro che già avere un appoggio della politica che stimola la parte economica ed è di supporto alla pallavolo è un importante passo in avanti. Ma qui al Sud è più complicato, per un motivo semplice: la conformazione geografica dell’Italia non aiuta il meridione. Tutta la pallavolo maschile, tranne per il successo di Pittera a Catania, si è sempre sviluppata al Nord. Non è un caso, è indubbio che al Nord ci sia un’economia migliore. È questo il vero problema. È difficile fare risultati per la pallavolo al Sud. Quando ho iniziato il progetto a Gioia del Colle, ottenendo la mia prima promozione prima in A2 e successivamente in A1, la pallavolo si fermava effettivamente a Bologna: al di sotto c’era solamente Falconara, che dipendeva molto dal proprio vivaio. Era impossibile fare pallavolo al Sud. I giocatori non volevano minimamente scendere. Quando Pittera vinse lo scudetto, c’era un importante zoccolo duro di meridionali e siciliani, che poi ha completato con qualche nome proveniente da fuori. Dopo quel famoso scudetto, in Puglia e in tutto il Meridione c’è stato il deserto, il nulla. Occorreva creare quindi un ciclo, ma con giocatori di zona e meridionali. Ecco perché durante il mio primo ciclo di Gioia del Colle, che fu poi un grande segnale per tutta la pallavolo pugliese, avevamo 8 giocatori su 12 pugliesi, e riuscimmo a fare una grande scalata, anche in A1, dove sfiorammo dei play off che erano a portata di mano: comunque, quando una squadra ha pochi soldi e si ottiene già un risultato del genere si festeggia come se si fosse vinto lo scudetto! Questa prima esperienza è stata la mia fortuna perché mi ha portato ad avere le prime proposte importanti da tutta Italia, tra cui scelsi Macerata. Adesso è un po’ diverso: possiamo dire che i giocatori professionisti in Puglia e nel Meridione in generale hanno iniziato ad arrivare dopo che feci la semifinale scudetto a Macerata. Anche in quel caso scelsi di non andare né a Roma né a Brescia, per giocarmi lo scudetto, ma iniziai un ciclo a Taranto: è stata la prima volta che, pur partendo dall’alto, feci la scelta di tornare al Sud a Taranto, dove non c’era pallavolo ad alto livello in tutta la regione. Allora c’era il presidente Dibattista, che aveva fatto da sponsor anche a Gioia del Colle. Provammo ad aprire un ciclo, e fu lì che cambiai strategia: quando mancano le risorse economiche e pallavolisti di livello, diventa difficile diffondere e creare competenze specifiche. Dirigenti, allenatori, non c’era nulla in circolazione. La mia domanda era: come poter creare un ciclo nel meridione partendo da una posizione di isolamento? Occorreva creare nuovi dirigenti, nuovi allenatori di una certa competenza per divulgare la pallavolo. Era importante creare una nostra scuola, in cui io ero l’allenatore: idee condivise da Giuseppe Manfredi, attuale presidente della Federazione, con cui siamo diventati amici. C’era una condivisione con lui e anche con Vito Primavera (appena rientrato come nuovo Direttore Generale della Prisma Taranto) e c’era quest’idea per cercare di diffondere il nostro ‘Vangelo’, creare una nostra scuola tecnica“. Secondo lei adesso la situazione è migliorata? “Sì, adesso è decisamente migliorata. Ci sono più allenatori in circolazione, più preparatori, più dirigenti. Se mi chiede ‘sono preparati per la Superlega?’, quello è un altro discorso: ma almeno c’è una certa competenza. Ci sono anche importanti dirigenti, tra cui Manfredi. C’è un gruppo di dirigenti che negli anni ha avuto esperienze, ma spesso solo per poco tempo, in quanto la pallavolo non ha mai avuto progetti duraturi, ma hanno comunque fatto dell’esperienza. Qualcuno ha anche fatto esperienza all’estero. Adesso c’è un gruppo di dirigenti in grado di dare un contributo. Sarebbe ora importante essere uniti in questo gruppo ed evitare l’individualismo. È questo un altro problema della pallavolo meridionale. Mentre al Nord l’economia ha permesso sempre più di creare sistemi, di evolversi, al Meridione ci sono più piccole aziende isolate. Ma adesso il meridione sta crescendo nella sua capacità di fare sistema, di aiutarsi l’un l’altro. Uno dei problemi è un certo individualismo che ancora resiste: serve compattezza, e credo che qualche segnale incoraggiante stia emergendo“. Foto Lega Pallavolo Serie A La città di Taranto negli anni scorsi è stata al centro delle cronache nazionali a causa della crisi ambientale ed occupazionale dell’impianto siderurgico della città. Nonostante ciò, la città vuole tornare alla luce, dal punto di vista economico, sociale e turistico. Un grande progetto di rilancio per Taranto è la realizzazione dei Giochi del Mediterraneo nel 2026. Lei pensa che lo sport possa essere un mezzo di rilancio non solo economico, ma anche a livello di immagine? “Certo. Lo sport è un’attività sociale ed economica come tutte le altre. Io lo chiamo ‘l’antistress della società’, perché è un modo di fare economia ma serve anche a creare passione e piacere. È sempre un modello importante, perché la società ha bisogno della salute delle persone. Le passioni servono a distrarsi, ad allontanare la testa dai problemi. Se lo sport è vincente, diventa un’arma trainante, sia economica che un appiglio. Come si dice: ‘vincere aiuta a vincere’. Se non c’è qualcosa di positivo in un ambiente è difficile partire sempre da zero. Adesso avere la pallavolo in Superlega per Taranto non è roba da poco. Devo dire la verità: la prima volta che con Taranto siamo arrivati in Serie A1, l’attuale presidente Bongiovanni, che all’epoca era vicepresidente ed era appena arrivato, insieme a Elisabetta Zelatore portarono tanto entusiasmo, un grande aiuto al sottoscritto e anche a Vito Primavera. Grazie al loro entusiasmo, unito a quello del presidente Dibattista, fu la prima promozione di una squadra sportiva in A1 a Taranto. Non c’era mai stata una squadra della città in un massimo campionato nazionale. Dopo un po’ successe al basket femminile, che non solo arrivò in A1 femminile, ma vinse addirittura lo scudetto. Questo per far capire che l’idea, politica in partenza, era di creare qualcosa di vincente, e noi diventammo un simbolo della positività di un ambiente. Come speriamo riaccada quest’anno“. Fonte: Prisma Taranto Le infrastrutture al Sud spesso scarseggiano, non hanno una manutenzione adeguata oppure sono addirittura abbandonate. Taranto, anche in prospettiva dei Giochi del 2026, si sta preparando ad un grande rinnovamento strutturale ed impiantistico. Pensa che una riqualificazione delle infrastrutture sportive possa condurre anche ad una riqualificazione del territorio e ad un rilancio della pallavolo al Sud? “Taranto ha già le infrastrutture: molto spesso queste mancanze sono dovute a disorganizzazione di società e mancanza di iniziative e dirigenti qualificati. A Taranto ci sono due palazzetti dove sarebbe possibile fare campionati di A1: il PalaMazzola e il PalaFiom. Il PalaMazzola negli anni non è stato gestito nel modo giusto, ed adesso servirebbe un nuovo piano per riportarlo a livelli alti. Io ho già visto quello che quest’amministrazione sta facendo: il sindaco Melucci e l’assessore Marti in particolar modo. Sarà un PalaMazzola molto moderno e all’avanguardia. Adesso tutte le manifestazioni sportive sono programmate per creare uno spettacolo completo, con ristoranti e tante altre attività. Loro hanno già programmato una ristrutturazione del PalaMazzola ma anche dello Stadio Iacovone. Stanno ristrutturando tutto in modo molto moderno: hanno idee molto moderne per la città, e si stanno veramente dando da fare. Occorre avere un po’ di pazienza“. LE PUNTATE PRECEDENTI:1. La questione meridionale nel volley: perché manca il Sud ad alti livelli?2. Filippo Maria Callipo: “Sacrificio e costanza, le chiavi del successo di Vibo”3. Carlo Parisi: “Al volley del Sud mancano cultura e capacità dirigenziale”4. Giuseppe Guarracino e il network Volley Lab: “Al Sud servono buoni esempi” LEGGI TUTTO

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    Vincenzo Di Pinto: “Congratulazioni all’amico Fefè De Giorgi. Sono convinto che farà bene”

    Di Redazione Ieri il presidente della Fipav Nazionale, Giuseppe Manfredi, pugliese di Alberobello ha annunciato che la nazionale di pallavolo dopo le Olimpiadi di Tokyo sarà guidata in panchina dal pugliese, di Squinzano, Ferdinando De Giorgi. Non potevamo quindi non chiedere a due pugliesi doc della Prisma Taranto Volley come il coach-manager Vincenzo Di Pinto (da Turi) ed il direttore sportivo ed organizzativo Mirko Corsano (da Casarano) di commentare la notizia raccontando anche un aneddoto che li lega al nuovo allenatore degli azzurri. “Anzitutto congratulazioni al grande amico Fefè De Giorgi. Sono convinto che farà tanto bene in questo nuovo percorso professionale. Tra noi c’è tanta stima e simpatia e ogni tanto lui mi prende in giro per un termine che io uso con i miei giocatori per spiegare una situazione di gioco e cioè neutro, ossia il momento di attesa dell’attaccante prima che il palleggiatore alzi la palla. Quando De Giorgi andò ad allenare a Vibo Valentia qualche stagione dopo di me, i giocatori gli dicevano sempre che non riuscivano ad avere il neutro. Un giorno Fefè mi chiamò e mi chiese cosa fosse questo neutro di cui tutti parlavano. Ci facemmo una bella risata al telefono. Ed allora da quel giorno lui, quando c’è un’ occasione particolare, mi augura buon neutro. Cosa che faccio io adesso: caro Fefè buon neutro e buona fortuna! “. Compagno di squadra in nazionale di Fefè De Giorgi, con il quale ha vinto un mondiale nel 1998 a Tokyo, Mirko Corsano commenta così: “Si va verso una federazione a forti tinte pugliesi. Fefè si è trovato al posto giusto nel momento giusto. Credo che fosse tra i pochi se non l’unico allenatore con una certa esperienza libero da impegni con i club. Aneddoti ce ne sarebbero tanti da raccontare su di lui soprattutto come compagno di squadra. Ne ricordo uno in particolare quando durante il riscaldamento imitava alle spalle, senza farsi notare, la corsa claudicante, dovuta ai problemi al ginocchio, di Andrea Giani.  Se l’avesse beccato sarebbero stati dolori. Quante risate ci siamo fatti…” (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Gabriele Laurenzano in seconda linea per Taranto

    Di Redazione La SSD Prisma Taranto si assicura un altro prospetto interessante che farà certamente parlare di se in futuro. Si tratta del libero Gabriele Laurenzano, classe 2003,176 cm di altezza, calabrese di Corigliano-Rossano, Campione d’Europa con la nazionale italiana under 18 – competizione nella quale ha vinto anche il premio come miglior libero – e bronzo agli Europei con l’Under 20. Proviene dalla Materdomini Castellana Grotte, club nel quale militava dal 2015 e con il quale nel 2017 si è laureato Campione d’Italia con l’Under 16. ‘’Quella con Taranto in SuperLega, sarà sicuramente una bellissima esperienza. Ne approfitterò per crescere e migliorare tecnicamente. Spero di riuscire a dare il mio contributo alla squadra. Mi impegnerò tantissimo in un torneo difficilissimo che per un ragazzo come me sarà un grande stimolo. Ci confronteremo con grandissimi campioni ma sicuramente riusciremo a dare fastidio a più di qualche squadra. Siamo consapevoli che le altre compagini saranno molto attrezzate ma questo sicuramente non ci spaventa. Lavoreremo tanto per toglierci più di qualche soddisfazione“– ha affermato il giovanissimo nuovo talento rossoblù scelto espressamente dal coach-manager Di Pinto circa un mesetto fa. “Coach Di Pinto lo conosco anche se non ho ancora avuto l’opportunità di essere allenato da lui. Ne parlano tutti bene, so che è un grande allenatore che cerca di far crescere molto i giovani come me. Credo che andrò molto d’accordo perché con lui si lavora tanto e io di sicuro non mi risparmierò. Mi hanno detto che pretende sempre il massimo e questo mi entusiasma.” Laurenzano ha doti carismatiche e di leadership confermate dallo stesso coach-manager Vincenzo Di Pinto -‘’Nonostante la giovanissima età ha già una spiccata personalità. E’ il libero del futuro, carattere e qualità, capacità tecniche e grande intelligenza motoria. Ha tutto per diventare un ottimo giocatore. Fondamentalmente è un grande difensore, ha già buone capacità di ricezione. Sarà importante osservare come si adatterà all’altissimo livello del campionato di SuperLega“. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Coach Di Pinto confermato alla guida di Taranto

    Di Redazione Nel segno della continuità. Con il disputarsi della Del Monte Supercoppa di A2, è calato definitivamente il sipario sulla stagione 2020/2021, terminata con la vittoria del campionato di Serie A2 Credem Banca da parte della squadra del Presidente Tonio Bongiovanni. La Prisma Taranto, tornata nell’olimpo del volley italiano, si prepara a disputare una nuova esaltante stagione. Al timone del club tarantino ci sarà, ancora una volta, il “mago di Turi”, coach Vincenzo Di Pinto, riconfermato dopo la cavalcata trionfale dell’ultima stagione: un gesto importante e che rappresenta la continuità, nella programmazione, della società ionica. Un punto di ripartenza importante, come affermato dal Presidente Bongiovanni: «Dopo la brillante promozione in Superlega, non potevamo non ripartire da coach Di Pinto. Siamo contenti di averlo ancora al nostro fianco e siamo certi che, con la sua esperienza, la Prisma Taranto potrà raggiungere risultati importanti. Ci sarà tanto lavoro da svolgere. Non sarà una stagione semplice, le difficoltà sono dietro l’angolo ma sono certo che il tecnico saprà gestire il tutto nel migliore dei modi» (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La Prisma Taranto conferma coach Di Pinto!

    Nel segno della continuità. Con il disputarsi della Del Monte Supercoppa di A2, è calato definitivamente il sipario sulla stagione 2020/2021, terminata con la vittoria del campionato di Serie A2 Credem Banca da parte della squadra del Presidente Tonio Bongiovanni.
    La Prisma Taranto, tornata nell’olimpo del volley italiano, si prepara a disputare una nuova esaltante stagione. Al timone del club tarantino ci sarà, ancora una volta, il “mago di Turi”, coach Vincenzo Di Pinto, riconfermato dopo la cavalcata trionfale dell’ultima stagione: un gesto importante e che rappresenta la continuità, nella programmazione, della società ionica.
    Un punto di ripartenza importante, come affermato dal Presidente Bongiovanni: «Dopo la brillante promozione in Superlega, non potevamo non ripartire da coach Di Pinto. Siamo contenti di averlo ancora al nostro fianco e siamo certi che, con la sua esperienza, la Prisma Taranto potrà raggiungere risultati importanti. Ci sarà tanto lavoro da svolgere. Non sarà una stagione semplice, le difficoltà sono dietro l’angolo ma sono certo che il tecnico saprà gestire il tutto nel migliore dei modi».
    Credits Photo: Lega Volley. LEGGI TUTTO

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    Vincenzo Di Pinto: “Merito di un gruppo importante, umile e coeso”

    Di Redazione La Prisma Taranto, dopo undici anni, torna nell’olimpo del volley. Un successo strameritato, costruito nel maggio 2020 grazie alla volontà del Presidente Tonio Bongiovanni e della vice-Presidente Elisabetta Zelatore che, in un momento storico difficile dovuto alla nota emergenza sanitaria, ha voluto regalare alla città di Taranto un sogno. Il coronamento di questo lungo percorso è giunto mercoledì 19 maggio 2021, al PalaMazzola, contro la Gruppo Consoli Centrale del Latte Brescia: una vittoria per 3-1 che ha consentito alla squadra ionica di conquistare, al primo colpo, la promozione in Superlega. Al timone della squadra rossoblù il coach Vincenzo Di Pinto. Il tecnico di Turi, visibilmente emozionato per il raggiungimento del traguardo, commenta il risultato conseguito: «Questa promozione è l’epilogo di una storia fantastica, una favola. Nella scorsa primavera, il presidente Bongiovanni e la vice Presidente Zelatore mi contattarono perché c’era l’idea di fare qualcosa di grande, riportando il mondo del grande volley a Taranto. Questo risultato è il coronamento di un lungo lavoro, svolto da maggio ad oggi. Adesso festeggiamo, dopo un anno dalla rinascita di questo fantastico progetto, una promozione strameritata. A inizio stagione, ero affetto da un tumore: dedico questa vittoria al mio urologo Giuseppe Ludovico, che mi ha aiutato a superare un momento difficile, e a tutti gli operai dell’Ilva di Taranto perché, anche loro, combattono ogni giorno con dei problemi di salute. Per il territorio pugliese, questo è un risultato meraviglioso». Un lungo processo di crescita. Nonostante le difficoltà, la Prisma Taranto è riuscita a realizzare qualcosa di straordinario: «Per diventare una squadra che ambiva alla vittoria del campionato, era importante arrivare nelle giuste condizioni fisiche e mentali alla parte finale della regular season, che precedeva l’inizio dei playoff. Nella mia idea di volley, è stato costruito un gruppo che avesse più soluzioni di gioco e che non dipendesse, esclusivamente, da un solo giocatore. Durante l’arco del campionato, tutti gli elementi della rosa sono stati determinanti: penso al sacrificio della squadra nel periodo Covid, quando i ragazzi si sono dovuti allenare senza i due palleggiatori Coscione e Cottarelli. La chiave della stagione? Credo sia stata la trasferta di Ortona: dopo aver conquistato il secondo posto matematico nella regular season, ho avuto delle sensazioni positive. Lì ho avuto la piena consapevolezza di cosa stavamo realizzando: qualcosa di importante, di meraviglioso. Nei playoff, credo che gara-2 contro Cuneo sia stata una delle sfide più determinanti della serie: in un momento di difficoltà, operando alcuni cambi con l’innesto di Parodi, riuscimmo a dare la svolta al match. Nella gara-1 contro Brescia invece, in svantaggio per 2-0, siamo stati lucidi ad operare alcuni cambi che si sono rivelati determinanti per il proseguo dell’incontro e dell’intera serie». Consapevolezza nei propri mezzi e programmazione societaria. Per il tecnico Di Pinto sono questi gli ingredienti che hanno permesso alla Prisma Taranto di ottenere la promozione al termine di una stagione esaltante: «Sono felicissimo: il nostro progetto è stato diverso rispetto alle altre società. Il ritorno del volley, a Taranto, è stato un grande colpo: con i Presidenti Bongiovanni e Zelatore siamo riusciti a portare a compimento un percorso incredibile. Ho sempre riscontrato la fiducia della dirigenza, per tutta la stagione. Il ritorno di Parodi, poi, è stata la ciliegina sulla torta: un grandissimo sforzo da parte della società che ha creduto, sin dalle prime battute, nel raggiungimento degli obiettivi. Il segreto di questa vittoria è la programmazione e la forza della squadra: avere un gruppo importante, umile e coeso ci ha permesso di raggiungere questo traguardo, con la promozione in Superlega». (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Prisma Taranto, Di Pinto: “La programmazione alla base del nostro successo”

    La Prisma Taranto, dopo undici anni, torna nell’olimpo del volley. Un successo strameritato, costruito nel maggio 2020 grazie alla volontà del Presidente Tonio Bongiovanni e della vice-Presidente Elisabetta Zelatore che, in un momento storico difficile dovuto alla nota emergenza sanitaria, ha voluto regalare alla città di Taranto un sogno.
    Il coronamento di questo lungo percorso è giunto mercoledì 19 maggio 2021, al PalaMazzola, contro la Gruppo Consoli Centrale del Latte Brescia: una vittoria per 3-1 che ha consentito alla squadra ionica di conquistare, al primo colpo, la promozione in Superlega.
    Al timone della squadra rossoblù il coach Vincenzo Di Pinto. Il tecnico di Turi, visibilmente emozionato per il raggiungimento del traguardo, commenta il risultato conseguito: «Questa promozione è l’epilogo di una storia fantastica, una favola. Nella scorsa primavera, il presidente Bongiovanni e la vice Presidente Zelatore mi contattarono perché c’era l’idea di fare qualcosa di grande, riportando il mondo del grande volley a Taranto. Questo risultato è il coronamento di un lungo lavoro, svolto da maggio ad oggi. Adesso festeggiamo, dopo un anno dalla rinascita di questo fantastico progetto, una promozione strameritata. A inizio stagione, ero affetto da un tumore: dedico questa vittoria al mio urologo Giuseppe Ludovico, che mi ha aiutato a superare un momento difficile, e a tutti gli operai dell’Ilva di Taranto perché, anche loro, combattono ogni giorno con dei problemi di salute. Per il territorio pugliese, questo è un risultato meraviglioso».
    Un lungo processo di crescita. Nonostante le difficoltà, la Prisma Taranto è riuscita a realizzare qualcosa di straordinario: «Per diventare una squadra che ambiva alla vittoria del campionato, era importante arrivare nelle giuste condizioni fisiche e mentali alla parte finale della regular season, che precedeva l’inizio dei playoff. Nella mia idea di volley, è stato costruito un gruppo che avesse più soluzioni di gioco e che non dipendesse, esclusivamente, da un solo giocatore. Durante l’arco del campionato, tutti gli elementi della rosa sono stati determinanti: penso al sacrificio della squadra nel periodo Covid, quando i ragazzi si sono dovuti allenare senza i due palleggiatori Coscione e Cottarelli. La chiave della stagione? Credo sia stata la trasferta di Ortona: dopo aver conquistato il secondo posto matematico nella regular season, ho avuto delle sensazioni positive. Lì ho avuto la piena consapevolezza di cosa stavamo realizzando: qualcosa di importante, di meraviglioso. Nei playoff, credo che gara-2 contro Cuneo sia stata una delle sfide più determinanti della serie: in un momento di difficoltà, operando alcuni cambi con l’innesto di Parodi, riuscimmo a dare la svolta al match. Nella gara-1 contro Brescia invece, in svantaggio per 2-0, siamo stati lucidi ad operare alcuni cambi che si sono rivelati determinanti per il proseguo dell’incontro e dell’intera serie».
    Consapevolezza nei propri mezzi e programmazione societaria. Per il tecnico Di Pinto sono questi gli ingredienti che hanno permesso alla Prisma Taranto di ottenere la promozione al termine di una stagione esaltante: «Sono felicissimo: il nostro progetto è stato diverso rispetto alle altre società. Il ritorno del volley, a Taranto, è stato un grande colpo: con i Presidenti Bongiovanni e Zelatore siamo riusciti a portare a compimento un percorso incredibile. Ho sempre riscontrato la fiducia della dirigenza, per tutta la stagione. Il ritorno di Parodi, poi, è stata la ciliegina sulla torta: un grandissimo sforzo da parte della società che ha creduto, sin dalle prime battute, nel raggiungimento degli obiettivi. Il segreto di questa vittoria è la programmazione e la forza della squadra: avere un gruppo importante, umile e coeso ci ha permesso di raggiungere questo traguardo, con la promozione in Superlega». LEGGI TUTTO

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    Vincenzo Di Pinto: “Siena ha saputo sfruttare le nostre defezioni”

    Di Redazione
    Dopo la vittoria contro Cuneo, la Prisma Taranto non riesce a ripetersi nel recupero di campionato contro Siena: la squadra rossoblù esce sconfitta dal PalaMazzola per 3-1 contro la formazione di coach Spanakis che, in classifica, sorpassa momentaneamente gli ionici, conquistando la seconda posizione.
    Al termine del match, coach Vincenzo Di Pinto ha analizzato la prestazione dei suoi ragazzi: “È sempre dura digerire una sconfitta, soprattutto quando si gioca ogni tre giorni. La speranza è sempre quella di vincere e fare punti. Dal punto di vista agonistico e della continuità, abbiamo fatto molta fatica. Siena è stata brava a sfruttare le nostre defezioni; dal nostro canto, stiamo accusando diversi problemi e paghiamo, sul campo, con i risultati. Dopo una partita come quella di Cuneo, occorreva subito ricaricare le batterie. Non bisogna troppo montarsi la testa dopo una vittoria, si gioca ogni tre giorni. Non c’è tempo né di abbattersi, né di esaltarsi: questo è il primo insegnamento che dobbiamo trarre dopo questa partita“.
    Nonostante la sconfitta contro Siena, la squadra ionica è ancora padrona del proprio destino: “Stiamo cercando di raggiungere il secondo posto alla fine della regular season – spiega Di Pinto – e abbiamo ancora quattro partite da giocare, inclusi i recuperi, mentre a Siena rimangono soltanto due incontri. L’obiettivo è quello di fare un punto in più dei toscani: dobbiamo cercare di vincere almeno tre delle prossime quattro sfide. È sempre importante fare punti, ancora di più nelle condizioni attuali: non vogliamo alibi. Proveremo ad ottenere il miglior piazzamento in classifica e poi ci proietteremo ai playoff“.
    Già domenica prossima, la Prisma Taranto potrà riscattare il ko contro i toscani nel derby di Puglia contro Castellana Grotte: “Sarà un’altra partita complicatissima, in cui la cattiveria agonistica ha un valore assoluto: bisognerà approcciare nel migliore dei modi” conclude il coach.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO