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    La Fipav sostiene la candidatura di Renato Arena alla presidenza CEV

    Si è conclusa questa mattina la riunione del Consiglio Federale della Fipav, tenutasi presso la Sala Consiliare del comune di Taormina, alla presenza dell’assessore allo Sport del Comune di Taormina Mario Quattrocchi e del presidente del Comitato Regionale Sicilia Antonio Locandro. Tra le decisioni più rilevanti assunte dal Consiglio c’è quella di sostenere ufficialmente la candidatura di Renato Arena alla presidenza della CEV in occasione delle elezioni che si svolgeranno il 24 agosto a Napoli. L’attuale vicepresidente europeo ha ringraziato la Fipav per il suo supporto, promettendo “il massimo impegno per la crescita dell’intero movimento continentale“. 

    La Federazione Italiana Pallavolo ha inoltre istituito un gruppo di “Ambassador”, cinque figure storiche della pallavolo azzurra che si incaricheranno di promuovere la pallavolo sul territorio e nelle scuole: si tratta Franco Bertoli, Maurizia Cacciatori, Eleonora Lo Bianco, Fabio Vullo e Andrea Zorzi. Deliberata anche l’istituzione di quattro borse di studio da 5000 euro intitolate a grandi personaggi che hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo del movimento pallavolistico italiano: Pietro Florio, Gianfranco Briani, Giuseppe Brusi e Carlo Gobbi. Nelle prossime settimane sarà pubblicato il bando per l’assegnazione.

    Prosegue anche il percorso di collaborazione tra Fipav e Susan G.Komen Italia che porterà un campo da gioco del Volley S3 all’interno dell’evento “Race for the Cure 2024“, in programma al Circo Massimo di Roma dal 9 al12 maggio. Saranno, inoltre, valutati altri progetti e iniziative condivise, finalizzate a sensibilizzare le persone su un tema di grande importanza quale la prevenzione oncologica. 

    Sempre nell’ambito di FIPAV Cares, i progetti federali a responsabilità sociale, è stato esteso a 12 mesi il periodo di copertura previsto nell’ambito di “La Maternità è i tutti“, fondo istituito nel 2022 in favore delle giocatrici in gravidanza e delle neomamme atlete.

    Il Consiglio Federale, infine, ha incaricato il professor Enzo D’Arcangelo di realizzare alcuni quaderni di analisi per la ricerca e lo studio di dati relativi alle attività della Federazione, ha deliberato le integrazioni degli staff tecnici e sanitari delle nazionali azzurre seniores e giovanili e ha approvato il nuovo Regolamento Affiliazione e Tesseramento, adeguando di conseguenza il Regolamento Giurisdizionale.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Due mesi di squalifica a Giuseppe Pirola per le dichiarazioni su Velasco

    Due mesi di squalifica e 200 euro di multa alla società: questa la sanzione inflitta dal Tribunale Federale della Federazione Italiana Pallavolo a Giuseppe Pirola, presidente della UYBA Volley Busto Arsizio, per le sue dichiarazioni successive al divorzio dal tecnico Julio Velasco in occasione della sua nomina a CT della nazionale femminile. Un (prevedibile) strascico disciplinare che si riferisce, in particolare, ai commenti contenuti in un’intervista della testata giornalistica Primo Piano Italia TV dello scorso 26 novembre, in cui Pirola accusava la Federazione di aver “abusato della nostra società provocando danni importantissimi dal punto di vista sportivo ed economico“. Il presidente della UYBA aveva inoltre parlato di “vicenda schifosa“, invitando gli organi di stampa a continuare a dare rilievo all’accaduto perché non cadesse nel dimenticatoio.

    Secondo il giudice, che ovviamente non si esprime sul merito della questione Velasco, l’atteggiamento assunto da Pirola sarebbe stato “quantomeno irriguardoso e diffamatorio nei confronti dei vertici federali e di tutto il movimento pallavolistico, oltrepassando così ogni diritto di critica pacificamente riconosciuto” nonché “i limiti della continenza espressiva, formale e sostanziale“. La sentenza prosegue affermando che Pirola avrebbe “accusato pubblicamente di mendacio la Federazione e i suoi rappresentanti, così violando palesemente la normativa federale” e definisce “ancora più grave” l’appello rivolto ai media, “in distonia con ogni principio di lealtà e probità“.

    La conclusione è lapidaria: “Le personali e plateali affermazioni rese dal signor Pirola devono considerarsi, indubbiamente, gravi, irrispettose, diffamatorie e lesive del decoro, reputazione e immagine dell’intera Federazione, e possono indurre erroneamente l’opinione pubblica a dubitare, impropriamente, dell’onestà e trasparenza dell’intero movimento pallavolistico e dei suoi organi“. Conclusioni da cui discende l’inevitabile sanzione a due mesi di sospensione da ogni attività federale. Un provvedimento che però, come accade purtroppo spesso in questi casi, finisce per assumere le sembianze di una punizione esemplare, senza fare alcun passo nella direzione della risoluzione di un dissidio che non è mai stato realmente affrontato, se non con poche e faticose parole dei protagonisti. E da cui la Fipav, comunque la si voglia vedere, è uscita danneggiata nell’immagine e nella credibilità.

    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Francesco Apostoli nuovo commissario della Fipav Modena

    Il Comitato Territoriale della Fipav Modena ha un nuovo commissario: si tratta di Francesco Apostoli, consigliere nazionale ormai da più di 25 anni e storico dirigente della Federazione Italiana Pallavolo (è stato anche vicepresidente). Il commissariamento si è reso necessario dopo le dimissioni del presidente Alessandro Clò e dell’intero consiglio territoriale, causate dall’indagine aperta dalla Federazione centrale sui contratti firmati dal Comitato con i consiglieri Maurizio Marinelli ed Elisa Pedroni per la gestione dei campionati locali e giovanili.

    Analogo provvedimento era toccato a un altro Comitato Territoriale dell’Emilia Romagna, quello della Fipav Ravenna, sempre per irregolarità amministrative. In quest’ultimo caso è stato nominato come commissario Elio Sità, anch’egli consigliere nazionale Fipav.

    (fonte: Il Resto del Carlino Modena) LEGGI TUTTO

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    Mauro Berruto presenta una proposta di legge per la riforma delle elezioni federali

    Una proposta di legge per riformare il sistema elettorale delle Federazioni sportive, per evitare il rischio che si trasformino in “monarchie assolute“: l’ha presentata Mauro Berruto, ex CT della nazionale maschile e oggi deputato del Partito Democratico. “È più facile che mi ricrescano i capelli piuttosto che veda completarsi il suo iter con questa maggioranza – ammette lo stesso promotore in un post su Facebook – ma chiunque non sopporti più che il mondo delle federazioni sportive resti nel medioevo, batta un colpo. Prima o poi succederà!“.

    I punti centrali della proposta di riforma, riassunti dallo stesso Berruto, sono l’introduzione del voto elettronico, che eliminerebbe il famigerato sistema delle deleghe consentendo a ogni società e tesserato di esprimersi direttamente; il limite massimo di tre mandati anche non consecutivi per le cariche federali e l’introduzione negli organi direttivi di quote che garantiscano l’equità di genere (almeno il 30% di rappresentanza per ciascun genere) e di età (almeno un membro di età inferiore ai 36 anni). Un’ultima modifica alle attuali norme prevede che le cariche di presidente, vicepresidente e consigliere delle Federazioni siano incompatibili con le cariche di deputato o senatore e con gli incarichi di governo.

    (fonte: Facebook Mauro Berruto) LEGGI TUTTO

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    Ridotta la sanzione disciplinare, Bruno Frapiccini può tornare ad arbitrare

    Di Redazione

    La sua sospensione dall’attività per due mesi, decretata a gennaio scorso, aveva fatto piuttosto rumore: Bruno Frapiccini è uno degli arbitri più noti, oltre che dei più esperti, nei campionati italiani. Ora però la Corte Federale di Appello della Fipav ha rivisto parzialmente la decisione del Tribunale Federale, riducendo la durata della squalifica, che scade esattamente oggi (24 febbraio): il direttore di gara di Falconara Marittima potrà quindi tornare sul seggiolone già da domani. L’ultima partita diretta risale allo scorso 15 gennaio, quando arbitrò (da secondo) la sfida di Superlega tra Piacenza e Siena.

    Frapiccini era stato squalificato per aver richiesto un rimborso chilometrico indebito relativo a quattro trasferte lavorative effettuate tra il 2021 e il 2022. La Corte d’Appello ha confermato la responsabilità disciplinare dell’arbitro, ritenendo il suo comportamento “censurabile sotto il profilo della contrarietà ai doveri di lealtà, correttezza e probità“, ma al tempo stesso ha rilevato che Frapiccini non si è opposto alla restituzione delle somme indebitamente percepite e che “non intendeva certo arricchirsi lucrando sui rimborsi richiesti“. Per questi motivi il reclamo del direttore di gara è stato parzialmente accolto, riducendo la sanzione.

    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Caso Martina Scavelli: La Fipav ribadisce la propria posizione

    Di Redazione

    In relazione alle numerose notizie riguardanti la vicenda dell’arbitro Martina Scavelli, la Federazione Italiana Pallavolo vuole precisare la posizione già precedentemente espressa ritenendo primaria la tutela dei suoi tesserati.La Fipav ci tiene, come sempre, a sottolineare il senso di responsabilità e la sensibilità verso ogni componente del proprio movimento, anche su temi delicati come quello in questione. La Federazione è, inoltre, da sempre disponibile a instaurare un dialogo aperto a tutti, con lo scopo di sviluppare approfondimenti e spunti di riflessione che portino benefici all’intero mondo della pallavolo italiana.Fatto presente ciò, non è considerato e considerabile associare la vicenda in questione a un atteggiamento discriminatorio. La Fipav, come precedentemente dimostrato in più di un’occasione, ha tra i suoi obiettivi quello di combattere ogni forma di discriminazione, promuovendo il rispetto reciproco e l’uguaglianza.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Arbitri, la Fipav sui parametri antropometrici: “L’obiettivo è tutelare la salute”

    Di Redazione

    Le polemiche generate dalla presa di posizione dell’arbitra Martina Scavelli, che ha scelto di dimettersi dal ruolo di Serie B per protestare contro le limitazioni dei parametri antropometrici (massa corporea e circonferenza addominale) a cui sono soggetti i direttori di gara, sono rimbalzate in poche ore sui social network e su tutti i media nazionali. Anche la stessa Federazione Italiana Pallavolo è intervenuta sull’argomento con una nota “al fine di chiarire e fugare dubbi sulla normativa vigente“.

    “La normativa federale sui valori massimi di BMI e circonferenza addominale – spiega la Fipav – è già in vigore dalla stagione 2017-18 per tutti gli arbitri, compresi gli addetti di staff impiegati nei campionati nazionali (in realtà introdotta da oltre dieci anni per gli arbitri federali di Serie A e dunque successivamente estesa) sulla base di una delibera del Consiglio Federale che deriva dal recepimento di una normativa della Federazione Internazionale per motivazioni sanitarie: l’health management plan programme“.

    Secondo la Federazione, dunque, la scelta di monitorare lo stato fisico degli arbitri è dovuta prima di tutto alla loro tutela: “Obiettivo primario della normativa internazionale in oggetto è la salvaguardia dello stato di salute della classe arbitrale che, come si potrà immaginare, è costantemente informata e aggiornata su eventuali cambiamenti dei regolamenti stessi“.

    “La Fipav, dovendo rispettare la regolamentazione internazionale – prosegue la nota – ha fatto propria la normativa e da quel momento ha fatto sì che tali parametri vengano costantemente rispettati per il corretto e regolare svolgimento delle proprie attività sportive“. Ed è anche su questo punto che si incentrano le polemiche: la stessa Scavelli, infatti, faceva riferimento nel suo post a “regole che non sempre vengono fatte valere erga omnes“, adombrando la possibilità dell’esistenza di “deroghe” alla normativa.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’arbitra Martina Scavelli si dimette: “Stanca di essere pesata e misurata”

    Di Redazione

    “Egonu, tu sei nera, IO SONO GRASSA!“: con questo provocatorio incipit si apre il post di Facebook in cui Martina Scavelli annuncia le sue dimissioni dal ruolo di arbitro di Serie B, comunicate in mattinata alla Fipav. Il motivo lo spiega lei stessa: la direttrice di gara è stata penalizzata di 3 punti nel punteggio del settore per aver superato, anche se di poco, i valori previsti di BMI (indice di massa corporea) e circonferenza addominale, e per questo a fine stagione sarebbe stata “retrocessa” nei campionati regionali (oltre a rimanere ferma fino al raggiungimento dei parametri stabiliti).

    “Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche! – è la presa di posizione dell’arbitra – Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più!“.

    “Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto – spiega Scavelli – ma non vuol dire che siano sacre e immutabili. Ho operato al servizio della Federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina; sono sempre stata consapevole dei regolamenti legati all’attività di arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente osservante delle regole, anche in merito ai parametri antropometrici. Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui ho realizzato di superare i parametri imposti, mi sono sempre autosospesa. A oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere “calpestata” da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza“.

    “I parametri sono fuori norma, certo, ma di poco – prosegue l’arbitra – un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio. La salute mentale, l’integrità di un individuo, la passione e il sacrificio di un essere umano valgono molto di più di qualche centimetro di troppo!“.

    Poi la rivendicazione finale: “Ho deciso di dire basta, per me e per tutti i ‘GRASSI’. Basta a delle regole che non sempre vengono fatte valere erga omnes. Basta alle vedute ristrette. Basta a un sistema che non si interroga se quei chili in più nascano da problemi di salute o periodi particolari della propria vita. Basta a chi si basa sui numeri e sotterra le emozioni. Da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme. Aiutatemi a fare la sentire la mia voce perché non è solo la mia voce. Sono grassa, sì! Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza“.

    (fonte: Facebook Martina Scavelli) LEGGI TUTTO