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    Gabi nuovo capitano del VakifBank, Melis Gurkaynak entra nella dirigenza

    Di Redazione

    Un nuovo traguardo nella carriera della stella brasiliana Gabi. La schiacciatrice, assoluta protagonista della scorsa stagione con la maglia del VakifBank Istanbul e in particolare del trionfo in Champions League (ora immortalato anche in un documentario su YouTube), da quest’anno ricoprirà il ruolo di capitano della squadra campione d’Europa e del mondo. Un riconoscimento quasi obbligato per la giocatrice che più di ogni altra ha segnato il nuovo momento d’oro della formazione turca allenata da Giovanni Guidetti.

    Foto VakifBank Spor Kulubu

    Gabi eredita i gradi di capitano da Melis Gurkaynak, la centrale che al termine della scorsa stagione ha annunciato la decisione di chiudere la carriera agonistica, ma non la sua storia d’amore con il VakifBank (iniziata quasi vent’anni orsono). Gurkaynak, infatti, oltre a iniziare il percorso da allenatrice nel settore giovanile, avrà anche un ruolo dirigenziale nella società di Istanbul, ricoprendo la carica di Infrastructure Manager.

    (fonte: VakifBank Istanbul) LEGGI TUTTO

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    Il ritorno dei Bosetti dopo 5 anni al Vakif: “Parole d’ordine, reclutamento e mentalità”

    Di Eugenio Peralta Affermare che il 2022 sia stato un anno magico per i Bosetti fa abbastanza sorridere: lo sono stati più o meno tutti, da quando la famiglia più vincente della pallavolo italiana ha iniziato a calcare i campi da volley. Eppure l’ultima stagione ha avuto davvero qualcosa di speciale per Giuseppe Bosetti e Franca Bardelli, sia perché, dopo 5 anni, è stata l’ultima alla guida del settore giovanile del VakifBank Istanbul, sia perché si è conclusa con un risultato senza precedenti: per la prima volta nella sua storia il club turco ha vinto il titolo nazionale in tutte e 5 le categorie giovanili a cui ha partecipato (Under 12, 13, 14, 16 e 18), successi che si sommano ai 5 trofei conquistati dalla prima squadra per un trionfo senza precedenti. Non a caso Giovanni Guidetti li ha voluti salutare con parole di infinita stima al momento del loro addio: i due tecnici italiani hanno fatto epoca anche a Istanbul, come in tutte le piazze in cui hanno lavorato. Ora Giuseppe e Franca sono rientrati in Italia, ma di riposare non se ne parla nemmeno: tra un camp estivo e l’altro (ne è appena terminato uno in Romania, organizzato dalla Federazione locale) si pensa già al futuro, e quando li si sente ventilare l’ipotesi di smettere di allenare non si riesce a crederci nemmeno per un secondo. Ma andiamo con ordine: ecco la nostra intervista esclusiva agli allenatori più vincenti del volley giovanile italiano. Foto VakifBank Spor Kulubu Come mai avete deciso di lasciare il VakifBank? “Siamo stati benissimo a Istanbul, sia come rapporto con la società, sia come ambiente esterno, ma il nostro ciclo si era concluso. Siamo partiti con un contratto biennale e siamo arrivati a 5 anni: ora è giusto che vadano avanti gli allenatori turchi. L’obiettivo era proprio quello, far crescere i loro tecnici e cercare di cambiare la mentalità delle ragazze, e spero che lo abbiamo raggiunto“. I risultati, di certo, parlano a vostro favore… “L’ultimo anno è stato davvero trionfale. Intanto ci siamo salvati in Serie A2, con tante difficoltà perché avevamo una squadra giovane con due anni di pandemia alle spalle, e qui i campionati si sono fermati del tutto. E poi abbiamo vinto tutti i titoli Under: non ci eravamo mai riusciti con l’Under 16, che era sempre stata il nostro problema, mentre quest’anno era molto buona. Sull’Under 18 avevamo qualche dubbio in più, perché nella prima fase avevamo sempre perso contro le big, arrivando terze nel girone: già raggiungere le finali era un bel traguardo, ma una volta lì abbiamo giocato benissimo sia in ricezione sia in attacco, e ci siamo meritati la vittoria“. Foto ACS Champions Sibiu La Turchia sembra essere ormai la principale avversaria dell’Italia a livello giovanile, almeno in Europa: come giudicate il livello generale? “Il livello è molto buono, c’è un patrimonio di giocatrici importante. Il problema è la qualità dell’allenamento. Manca ancora qualcosa per arrivare a vincere con costanza: al livello delle prime ormai ci sono arrivate, ora serve il salto di qualità. Se continueranno a lavorare seguendo una strada che speriamo di aver tracciato, le potenzialità ci sono. Alcuni degli allenatori del VakifBank si sono trasferiti in altri club, e questo contribuisce a elevare lo standard generale“. Quali sono le differenze che avete riscontrato con l’Italia e in cosa, secondo voi, la Turchia deve ancora crescere? “Nel metodo, nell’approccio al lavoro in palestra, nella capacità di prepararsi per essere atlete di livello e diventare una delle migliori giocatrici al mondo, perché è di questo che si parla al Vakif: almeno 15-20 giocatrici uscite dal vivaio giocano con regolarità nella massima serie. Per questo serve cultura del lavoro, serve stare in palestra con attenzione: non è solamente una questione di tecnica, ma di tanti fattori che contribuiscono a creare un livello importante. Poi, naturalmente, al Vakif c’è uno dei contesti migliori al mondo in assoluto, in termini di strutture, risorse e tecnici, che ti permette di lavorare nel migliore dei modi“. Foto Instagram Giovanni Guidetti E poi c’è Giovanni Guidetti… “Lavorare con lui è un po’ speciale! Devi essere sempre aggiornato e informato, perché il suo è un livello al top mondiale. E poi tutta la struttura che c’è dietro è efficiente e di grande qualità: nel suo team ha almeno 8 allenatori, di cui 4-5 fanno anche da sparring in allenamento, senza considerare la parte medica e tutta la struttura che accompagna la squadra, dalla cucina alle sale fisioterapiche“. Come vivono la pallavolo le ragazze turche? “In Turchia ormai la pallavolo è un fenomeno globale, i risultati della nazionale hanno portato un ritorno importantissimo a livello di pubblicità, di immagine e di risorse economiche. Le giocatrici sono delle star, partecipano a spot e programmi televisivi, e questo è uno stimolo importante per una giovane che inizia a giocare. Soprattutto per le donne, che nella società turca stanno pian piano guadagnando una posizione che non hanno mai avuto: lo sport, e la pallavolo in particolare, sono un veicolo importante per questo“. Da quest’anno in Italia ci saranno nuove regole per favorire la crescita delle giocatrici, come l’obbligo del settore giovanile per le squadre di Serie A. Cosa ne pensate? “Bisognava farlo una vita fa! Se no si arriverà a non avere più abbastanza giocatrici per il numero di squadre che ci sono. Per un club è importantissimo formare le giocatrici destinate all’alto livello. In Italia abbiamo il mercato anche in Serie D, in Prima Divisione… ma se non si lavora nel proprio contesto e sul proprio territorio è meglio lasciar perdere e non fare neanche attività, in qualsiasi categoria. È giusto quello che è stato fatto, ma non deve essere una decisione estemporanea. Le società dovrebbero essere in grado di costruirsi delle collaborazioni sul territorio per migliorare il reclutamento: è quello che abbiamo fatto al VakifBank, dove quando siamo arrivati si faceva selezione tra 20-30 bambine. All’ultimo incontro ne sono venute 600! Abbiamo fatto selezione anche nelle scuole, ottenendo il permesso dal governo perché all’inizio non ci lasciavano entrare, e in generale abbiamo cercato di ridurre il numero delle ragazze nella foresteria e lavorare di più a livello locale“. Foto ACS Champions Sibiu Inevitabile chiederlo: cosa farete il prossimo anno (risponde Giuseppe, n.d.r.)? “Sto aspettando qualche offerta, vedrò se c’è qualche possibilità. Ho parlato con alcune società, ma non ho più voglia di ricominciare da zero la ricostruzione di un settore giovanile, ci vogliono almeno 4-5 anni. Sto pensando anche di smettere…“ Il fil rouge che lega la famiglia Bosetti alla Turchia, intanto, resiste: proprio mentre mamma e papà partono, Lucia torna in Sultans League per giocare nella neopromossa Cukurova. E sempre in Turchia, ad Ankara, la sorella Caterina è stata assoluta protagonista del trionfo dell’Italia in VNL… “Lucia aveva riflettuto sulla possibilità di fermarsi, poi ha preso al volo questa proposta molto vantaggiosa ed è giusto così, se lo merita per la grande carriera che ha fatto ad alti livelli. Qualche offerta dall’Italia c’era, ma sono arrivate troppo tardi. Per quanto riguarda Caterina, è in un momento di forma straordinario… aveva già fatto grandi stagioni in passato, come a Modena e a Novara, ma adesso è arrivata a un livello di maturità che si può raggiungere solo con l’età“. LEGGI TUTTO

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    Guidetti saluta i coniugi Bosetti: “Hanno cambiato la cultura del lavoro in palestra”

    Di Redazione Dopo 5 anni e una serie infinita di titoli si conclude l’avventura di Giuseppe Bosetti e Franca Bardelli, una delle coppie più vincenti del volley italiano, al VakifBank Istanbul. I due allenatori – genitori di Lucia, Caterina e Chiara Bosetti – hanno concluso il loro ciclo nel vivaio della squadra campione d’Europa piazzando l’ennesimo pokerissimo di scudetti giovanili (dall’Under 12 all’Under 20) prima di tornare in Italia, per un futuro ancora tutto da definire. Giovanni Guidetti, allenatore delle giallonere, ha voluto salutare i due colleghi con un post Instagram carico di stima: “Il numero di trofei che hanno vinto non è nulla, comparato a quello che hanno insegnato alle nostre ragazze e ai nostri tecnici. Hanno completamente cambiato la nostra cultura del lavoro in palestra! Ora molte giocatrici, grazie a loro, conoscono l’importanza della disciplina, del duro lavoro, dei sacrifici, e saranno per sempre grati al loro insegnamento“. E la conclusione, inevitabilmente, è in italiano: “Grazie mille Franca, grazie mille Giuseppe“. (fonte: Instagram Giovanni Guidetti) LEGGI TUTTO

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    Il VakifBank ufficializza Paola Egonu: “Insieme punteremo a vincere qualunque torneo”

    Di Redazione “Benvenuta nella nostra Famiglia Paola! Auguriamo alla nostra atleta Paola Egonu di vincere con la nostra squadra di Pallavolo, che punta a trionfare in ogni torneo”. Con questo breve messaggio il VakifBank ha dato il benvenuto all’ex stella delle acerrime rivali (in campo europeo e mondiale) dell’Imoco Conegliano. Poche parole, ma d’altronde già da tempo non era più un segreto per nessuno. Immediato anche il commento di Paola sul suo profilo Instagram: “Sono felice di unirmi al team del VakifBank e di iniziare questo nuovo viaggio. Sono davvero certa che questa nuova esperienza mi aiuterà a crescere, sia a livello professionale che personale. Posso e devo ancora migliorare molto e credo che questa squadra sia ora il posto migliore per farlo. Sono così entusiasta di ciò che ci aspetta e non vedo l’ora che arrivi il primo gioco. A presto!” Quella in Turchia sarà la prima esperienza di club fuori dall’Italia per l’azzurra. Il primo approccio con la pallavolo per lei è stato a Cittadella, sua città di nascita, poi le cose si sono fatte serie quando è entrata a far parte del Club Italia. Primo campionato in B1, poi l’ascesa inarrestabile che l’ha portata a vestire le maglie di Novara prima e Conegliano poi. Nonostante la giovanissima età, 23 anni compiuti lo scorso dicembre, il palmares di Egonu è già chilometrico: 2 scudetti, 5 Coppa Italia, 4 Supercoppa Italiana, 1 mondiale per Club, 2 Champions League. on la Nazionale maggiore un oro agli ultimi Europei e un bronzo a quelli precedenti del 2019. Il tutto senza contare la lista, ancor più lunga, dei vari premi e riconoscimenti a livello individuale LEGGI TUTTO

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    Anche Nika Daalderop al VakifBank: è arrivata l’ufficialità

    Di Redazione Sarà quella di domani la tanto attesa giornata di Paola Egonu al VakifBank Istanbul? Pare proprio di sì, se si considera che negli ultimi due giorni la squadra di Giovanni Guidetti ha annunciato tutte le altre novità per la prossima stagione: dopo la centrale Bahar Akbay e la schiacciatrice Kara Bajema, oggi tocca a un’altra giocatrice di posto 4, l’olandese Nika Daalderop. Com’era noto ormai da tempo, dunque, dopo quattro stagioni la 23enne schiacciatrice lascia il campionato italiano: per due stagioni è cresciuta con Il Bisonte Firenze, per poi esplodere definitivamente con la maglia dell’Igor Gorgonzola Novara, collezionando una medaglia d’argento in campionato, due in Coppa Italia e una in Supercoppa Italiana, oltre a un semifinale di Champions League. Giovanissima, era arrivata seconda anche agli Europei 2017 con la sua nazionale. Ora toccherà a lei raccogliere in giallonero la pesante eredità di Michelle Bartsch, giocandosi con la stessa Bajema il posto al fianco di Gabi. (fonte: VakifBank Spor Kulubu) LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: Kara Bajema è una nuova schiacciatrice del VakifBank

    Di Redazione Le campionesse d’Europa del VakifBank Istanbul mettono nero su bianco uno dei colpi del loro mercato stellare: oggi la società turca ha annunciato l’arrivo – già noto da diverso tempo – di Kara Bajema, schiacciatrice classe 1998 nel giro della nazionale USA. Dopo l’esordio in Italia a Casalmaggiore, Bajema ha disputato una stagione di alto livello in Polonia con il Developres Rzeszow, tra l’altro mettendo in difficoltà proprio il Vakif nei quarti di Champions League. Ieri il Vakif aveva ufficializzato anche un altro acquisto, quello della promettente centrale Bahar Akbay: l’ex giocatrice del PTT è considerata un grande prospetto da Giovanni Guidetti, che l’ha inserita anche nella lista della nazionale per la VNL. Ora all’appello mancano i due arrivi di maggior prestigio: quelli di Paola Egonu e Nika Daalderop. (fonte: VakifBank Spor Kulubu) LEGGI TUTTO

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    Gabi non ha dubbi: “Egonu, la miglior giocatrice al mondo. Io devo migliorare”

    Di Redazione Gabriela Guimaraes, conosciuta come “Gabi“, è ritenuta da molti una delle più forti giocatrici in circolazione ai nostri giorni. La schiacciatrice originaria di Belo Horizonte, in Brasile, è un pilastro nel VakifBank Istanbul di coach Guidetti. E proprio con la maglia turca, questa stagione ha fatto l’en plein, portando a casa ben cinque trofei. L’ultimo, in ordine cronologico, è la Champions League soffiata all’Imoco Conegliano della futura compagna di squadra Paola Egonu. Vincitrice del premio MVP della Super Finals di Lubiana, Gabi ha avuto modo di ammirare da vicino le doti tecniche dell’opposto italiano, come racconta in un’intervista ai microfoni di Olympics.com, il sito ufficiale del Comitato Internazionale Olimpico. “Onestamente, sono rimasta davvero sorpresa di aver vinto il premio MVP, è stato molto emozionante. Vincere la Champions era un sogno, non me lo aspettavo ma il mio obiettivo era solo vincere la partita. Sono rimasta colpita che Egonu non abbia vinto perché, nonostante non abbia portato a casa il titolo, ha segnato 39 punti in finale e ha disputato un campionato incredibile. Per me Egonu è di gran lunga la miglior giocatrice del mondo, fisicamente e mentalmente…È davvero una giocatrice unica. È difficile fermarla, puoi farlo solo quando fa un errore, è davvero inarrestabile”. (Foto: CEV) L’analisi dell’atleta brasiliana fa ben sperare il Vakifbank, che potrà quindi contare tanto sulle doti di Gabi quanto sulla potenza esplosiva di Paola Egonu. “Non c’è dubbio che mi sento come se fossi nel momento migliore della mia carriera. Oggi, a 28 anni, mi sento molto più matura ed esperta. Ho ancora molto da imparare, non mi considero il miglior giocatore del mondo. Penso che sia pazzesco dirlo perché abbiamo grandi giocatori come Paola Egonu e Jordan Larson. Quindi per essere considerato il migliore al mondo avrei bisogno di raggiungere un livello ancora più alto. C’è molto che posso migliorare. Ho disputato una stagione davvero buona, ho ottenuto molto dopo Tokyo, ma penso di dover ancora affermarmi e avere altre buone stagioni per raggiungere il livello di questi giocatori. Il mio obiettivo è migliorare dell’uno per cento ogni giorno.” E l’occasione per migliorarsi arriva anche nell’estate verdeoro che la vedrà protagonista, prima alla VNL e poi ai Mondiali di settembre. Un’opportunità per la nazionale brasiliana di affermarsi dopo l’ottimo argento conquistato a Tokyo 2020. “Dico sempre che il Brasile ha vinto l’oro a Pechino e Londra grazie alla squadra. Non abbiamo un giocatore come Egonu per l’Italia o Bošković per la Serbia, o individui che possono portare una squadra a una finale o a un campionato. Quindi il Brasile ha qualcosa che lo rende diverso, nella squadra nel suo insieme: la forza collettiva” chiosa Gabi. (Fonte: Olympics.com) LEGGI TUTTO

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    Egonu rivela: “Dopo Tokyo ho pensato di smettere. In Turchia per imparare da Guidetti”

    Di Redazione A Verona per presentare il suo libro ‘18 segreti per diventare stelle‘, scritto con Emanuele Gianelli ed edito da Il Battello a Vapore, Paola Egonu ha risposto alle tante domande dei giovani appassionati presenti, rivelando anche che dopo le Olimpiadi di Tokyo avrebbe addirittura pensato di lasciare la pallavolo: “La delusione è stata troppo grande. L’eliminazione ai quarti contro la Serbia ha fatto troppo male” le parole dell’ormai ex giocatrice di Conegliano riportate da L’Arena. Foto Twitter Emanuele Giulianelli Fortunatamente così non è stato, e dopo altri tre titoli conquistati da Pantera, tutti italiani, ora per la stella più brillante dell’Italvolley si aprirà un nuovo capitolo della sua carriera a tinte giallonere, quelle del VakifBank di Istanbul. “Il perché di questa scelta? Un fattore determinante è stato l’allenatore Giovanni Guidetti. Lo ammiro tantissimo e ho tanta voglia di lavorare con lui, la persona giusta con la quale continuare a crescere” spiega Egonu. Parlando del libro, la 23enne azzurra trova anche lo spunto per raccontare tanti aneddoti, tra i quali uno legato al razzismo: “A 13 anni, durante una partita, alcuni genitori mi hanno insultata con offese razziste. Sono cose che fanno male, che rimangono. Come ho reagito? Con la consapevolezza che io non sarei mai stata così”. Oggi Paola Egonu è considerata da molti la giocatrice più forte al mondo, eppure l’amore per questo sport ha tardato a sbocciare: “Se la pallavolo mi è sempre piaciuta? All’inizio proprio per niente – racconta -. Non ero nemmeno tanto brava”. Le cose, però, col tempo sono decisamente cambiate, a tal punto che in un futuro lontano Egonu potrebbe anche pensare alla panchina: “Io allenatrice?” Ci pensa sù qualche secondo e poi dichiara: “Sì, potrebbe essere”. Chissà… (fonte: L’Arena) LEGGI TUTTO