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    Nba, Dallas sbanca Minnesota, successi esterni per Denver e Kings

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    Bronny James esordio con i Lakers nella Summer League

    Corriere dello Sport.itABBONATI LiveABBONATI Leggi il giornaleCercaAccediCorriere dello Sport.it LiveABBONATILeggi il giornaleCercaAccediBasketNbaIl figlio di LeBron in campo contro i Sacramento Kings mate a referto quattro punti, due rimbalzi e due assist© LEGGI TUTTO

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    Nba, Dallas supera Minnesota nella prima sfida della serie

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    Una pallavolista nello spazio: Nichole Ayers diventa astronauta

    Dai campi di pallavolo allo spazio: è la straordinaria storia dell’ascesa (in senso letterale) di Nichole Ayers, che dallo scorso marzo è ufficialmente un membro del Gruppo 23 di astronauti della NASA. Ayers, in precedenza conosciuta con il cognome da nubile Stillwell, si è laureata dopo due anni di studi e allenamenti al Johnson Space Center di Houston, insieme ad altri 11 colleghi (9 cittadini americani e 2 degli Emirati Arabi Uniti). Ora questo gruppo fa ufficialmente parte dei 48 astronauti attualmente in attività negli USA e sarà eleggibile per missioni sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma anche sulla Luna e su Marte.

    La carriera da giocatrice di Ayers è ormai lontana nel tempo e legata a doppio filo a quella accademica: dal 2007 al 2010 ha vestito infatti la maglia della Air Force University, brillando nella Mountain West Conference della NCAA nel ruolo di centrale: tuttora il suo nome è nella top ten delle “Falcons” per quello che riguarda le percentuali d’attacco e il numero di muri vincenti. Nel 2011 ha conseguito la laurea per poi specializzarsi come pilota di guerra, con più di 1150 ore di volo e oltre 200 ore in combattimento, prima di entrare nel programma della NASA nel 2021.

    (fonte: Air Force Falcons) LEGGI TUTTO

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    Serbia: Guidetti lascia a riposo le big per la VNL

    Anche se la Federazione non l’ha ancora comunicata ufficialmente, è già comparsa sul sito della VNL femminile la lista di 30 atlete selezionata dalla Serbia per la competizione che partirà a maggio. Un elenco non privo di novità: il CT Giovanni Guidetti ha infatti deciso di lasciare a riposo la maggior parte delle titolari, a cominciare dalle stelle Tijana Boskovic e Maja Ognjenovic, in previsione della partecipazione alle Olimpiadi di Parigi.

    Mancano tra le convocate anche Bojana Drca, Maja Aleksic, Mina Popovic e Jovana Stevanovic, mentre ci sono il libero di Milano Teodora Pusic, le schiacciatrici Katarina Lazovic e Sara Lozo e le giovani Hena Kurtagic e Aleksandra Uzelac, già unitesi alla prima squadra nella scorsa stagione.

    Tra le altre nazionali che non hanno ancora comunicato ufficialmente le convocazioni ci sono gli USA, la cui lista allargata comprende tutte le protagoniste più attese, comprese Jordan Larson e la rientrante Jordyn Poulter; manca soltanto la schiacciatrice dell’Allianz Vero Volley Kara Bajema. Sorpresa invece nella Germania: il CT Vital Heynen ha inserito nell’elenco per la VNL la 37enne Maggie Kozuch, a quasi 8 anni dal suo ritiro dalla pallavolo indoor per dedicarsi al Beach Volley!

    (fonte: Volleyball World) LEGGI TUTTO

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    Jordyn Poulter prepara il rientro: “Sono pronta per tornare a giocare”

    Passiamo la nostra esistenza cercando di convincerci che siamo padroni del destino, che le coincidenze, per l’appunto, siano solo coincidenze. Lo facciamo perché abbiamo bisogno di credere che se lavoriamo abbastanza duramente, se abbiamo talento e – perché no – un pizzico di fortuna, tra noi e l’obiettivo che ci siamo prefissati di raggiungere ci sia solo la strada che abbiamo scelto di percorrere. Poi, però, succedono delle cose che ci fanno dubitare di tutto questo, ci fanno pensare che ci sia un disegno di cui riusciamo appena a intravedere qualche linea, un quadro di cui percepiamo qualche pennellata ma non possiamo vederlo ed apprezzarlo pienamente.

    Probabilmente deve essere proprio questa la sensazione che inonda la mente di Jordyn Poulter quando il 3 dicembre 2022 si lesiona il legamento crociato, il legamento collaterale e il menisco del ginocchio sinistro, concludendo con ampio anticipo la sua esperienza alla Igor Gorgonzola Novara. Ma la palleggiatrice statunitense non è tipo da piangersi addosso e, come ha raccontato in esclusiva ai nostri microfoni, il ricordo dell’infortunio sta lasciando pian piano spazio al desiderio di riprendersi ciò che il destino ha procrastinato nel tempo.

    Foto Volleyball World

    Jordyn, innanzitutto, come stai? Com’è stato questo periodo senza poter giocare a pallavolo?

    “Sono contenta di dire che mi sento forte e ho tanta voglia di giocare. Negli ultimi due mesi il ginocchio è stato sottoposto a carichi di lavoro crescenti, e sta rispondendo alla grande. Non sono mai stata lontana dal campo per così tanto tempo e ho dovuto superare tante sfide durante questo periodo; però sono riuscita a trovare anche molti aspetti positivi. In generale, sono grata per ciò che il mio corpo è stato in grado di sopportare e per tutte le persone che mi hanno aiutato in ogni fase del mio recupero“.

    Affrontare una riabilitazione lunga e faticosa ti può mettere a dura prova dal punto di vista mentale. Come sei riuscita a restare positiva e ottimista in questi mesi?

    “Certamente ci sono stati momenti più difficili di altri. Non avevo mai dovuto affrontare alcuni dei ‘demoni mentali’ che ho incontrato durante questo periodo. Ad esempio, a volte mi sentivo triste e sola perché per tanti mesi mi sono allenata in palestra senza nessuna compagna di squadra. Mi è mancata quella sensazione di far parte di un gruppo che puoi provare solo quando condividi la routine quotidiana con persone che lavorano insieme a te per raggiungere un obiettivo. Allo stesso tempo, però, mi ritengo fortunata ad aver ricevuto un supporto costante, un grande sostegno morale e tanto amore da allenatori, preparatori, amici e familiari che hanno sempre creduto in me“.

    Foto LVF

    Cosa facevi per passare il tempo durante il periodo della riabilitazione?

    “Nelle prime fasi, quando potevo muovermi solo con le stampelle, non potevo fare molto: leggevo, facevo puzzle e ovviamente guardavo partite di pallavolo“.

    Il recupero dall’infortunio può dirsi completato? Quando tornerai in campo, pensi che vedremo la stessa Jordyn Poulter di prima?

    “Sono completamente pronta per giocare. Proprio settimana scorsa ho avuto la fortuna di allenarmi nella palestra del Team USA insieme a un gruppo di giocatrici del campionato collegiale. Era da più di un anno che non seguivo un programma di allenamento ‘normale’, e devo ammettere che sono rimasta soddisfatta di come mi sentivo e di come sono riuscita a integrarmi. Penso che sotto certi aspetti la nuova versione di me sia migliore di quella precedente. Ovviamente poi solo il tempo lo dirà“.

    Foto USA Volleyball

    Com’è il tuo piano di allenamenti ora? Su quali aspetti del gioco stai lavorando?

    “Adesso mi sto allenando ad Anaheim e il piano è di continuare a lavorare qui. Nel frattempo, dovrebbero arrivare anche le giocatrici che stanno terminando le loro stagioni con i club. Poi spero di avere l’opportunità di fare parte della nostra squadra nelle prime due settimane della VNL. In questi mesi ho dedicato tanto tempo sull’impostazione di gioco con ricezione negativa, sul muro in situazioni di overload, sull’espansione del mio range di azione per il gioco al centro, e ovviamente ho lavorato anche sulla difesa e sulla capacità di mettermi nelle migliori condizioni per alzare“.

    La VNL e le Olimpiadi di Parigi saranno gli impegni principali dell’estate del Team USA. Quali sono le tue aspettative?

    “Karch (Kiraly, n.d.r.) ci ha insegnato che il miglior modo per affrontare le nostre esperienze e trovare il massimo appagamento e la gioia più grande da esse è quello di non crearsi aspettative. E così sarà il mio approccio all’estate in nazionale. Spero che a Parigi la squadra riesca a mettere in mostra la sua miglior pallavolo non appena entrerà in campo per la prima partita“.

    Come descriveresti la mentalità che ha permesso agli USA di raggiungere grandi risultati in questi anni?

    “Insieme siamo le più forti, facciamo qualsiasi cosa ci venga richiesta al meglio delle nostre capacità e sosteniamoci a vicenda nella buona e nella cattiva sorte. Sono questi i cardini della mentalità che ci ha portato al successo in passato“.

    Foto Instagram USA Volleyball

    L’anno prossimo giocherai nella nuova lega professionistica statunitense di LOVB. Cosa ti ha spinto a fare questa scelta?

    “Proprio così! Penso che il sogno di ogni atleta sia di giocare a livello professionistico, figuriamoci poterlo fare nel proprio paese. Credo fortemente nella ‘mission’ di League One Volleyball e nelle persone che la guidano. È davvero speciale farne parte. Il motivo principale per cui ho deciso di unirmi a LOVB è quello di dare un contributo alla creazione di un nuovo campionato professionistico in America da lasciare in eredità alle future generazioni di pallavoliste“.

    Qual è il tuo ruolo come membro del “LOVB Athletes Council”?

    “Il mio ruolo è di fornire spunti e opinioni, e fare domande che possano aiutare a rendere divertente, piacevole e competitiva l’esperienza delle atlete, con l’obiettivo di migliorare questo campionato. Siamo innanzitutto persone; e poi siamo anche brave nel nostro sport: sono contenta di far parte di un’organizzazione che valorizza l’aspetto umano prima di ogni altra cosa“.

    Fin dagli Anni ’80 sono stati fatti vari tentativi per creare una lega professionistica di pallavolo negli Stati Uniti. Perché LOVB è diversa?

    “Negli ultimi cinque anni, LOVB ha lavorato per costruire una lega professionistica diversa da quelle dei tentativi falliti in precedenza. Nello specifico, abbiamo un approccio che parte dal basso: le nostre squadre verranno incorporate a club locali, così da creare comunità di persone e favorire relazioni a ogni livello. Inoltre, LOVB può contare su un gruppo formato da imprenditori che hanno avuto e tuttora hanno grande successo, e addetti ai lavori della pallavolo di esperienza e altrettanto successo“.

    In Italia hai giocato a Chieri, Busto Arsizio e Novara. Cosa ti hanno lasciato queste esperienze e in che modo ti hanno plasmato come giocatrice e come persona?

    “Mi porto dietro sfide, insegnamenti e ricordi diversi da ogni stagione che ho passato in Italia. Per esempio, a Chieri abbiamo giocato per garantire al club una buona posizione in classifica, lottando tutte le settimane per conquistare punti preziosi. Da giovane palleggiatrice che ero, ho fallito più volte ma è proprio grazie a questi errori che sono riuscita a imparare tanto. Successivamente sono andata a Busto: a metà della mia prima stagione ci era capitato di cambiare allenatore e da lì è iniziata una cavalcata fino alla semifinale di Champions League che ha sorpreso tutti. Quelle due annate mi hanno regalato anche due delle migliori amiche che avrei mai potuto desiderare, Alexa Gray e Jole Stevanovic: ora mi mancano un sacco. A Novara avrei voluto avere più tempo per integrarmi nella squadra, ma evidentemente il destino aveva altri piani. In generale, provo un grande affetto per i club in cui ho giocato nel campionato italiano, così come per tutti gli allenatori, i dirigenti e i presidenti che mi hanno scelta. Dal profondo del mio cuore, dico loro ‘grazie’“.

    In un’intervista dopo aver vinto l’oro alle Olimpiadi di Tokyo, ci avevi detto: “Penso che la parte migliore dei sogni sia che una volta realizzati se ne possano individuare di nuovi! Inseguirò il mio prossimo sogno, ma al momento non so ancora bene quale sia”. Dunque, ti chiedo: quali sono i tuoi nuovi sogni nel cassetto?

    “I miei sogni, in questo momento, sono di guadagnare un posto nel roster che parteciperà alle Olimpiadi di Parigi e di poter alzare lo sguardo durante una partita e vedere i miei genitori sugli spalti che fanno il tifo per il Team USA. Se quest’anno mi ha fatto capire qualcosa, è quanto sono grata alla pallavolo e a tutto quello che ha dato alla mia vita: è bello poter vivere il proprio sogno ogni giorno“.

    di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    USA: i dettagli sul campionato LOVB. 4 straniere per squadra

    In un’interessante intervista pubblicata dal canale YouTube Volleyball MasterCoaches il direttore operativo della LOVB, Tom Hogan (già allenatore e assistant coach delle nazionali e di diverse squadre di college), ha svelato molti dettagli sul nuovo campionato professionistico femminile che partirà a fine 2024 negli USA. Primi fra tutti gli aspetti più pratici, a cominciare dalle date: le 84 giocatrici partecipanti arriveranno negli Stati Uniti tra il 1° e il 10 novembre, e dall’11 dello stesso mese inizieranno 20 giorni di allenamenti intensivi. Dopo 5 giorni di riposo in occasione del Ringraziamento (“Alcune giocatrici non l’avevano mai festeggiato in tutta la carriera… Haleigh Washington si è messa a piangere!” ha svelato Hogan) il mese di dicembre sarà dedicato alla preseason competition: una sorta di torneo amichevole per testare le squadre, ma anche la logistica e l’organizzazione del campionato.

    Dopo la sosta per le feste natalizie (22-29 dicembre) a gennaio 2025 partirà la regular season vera e propria, con una formula innovativa: due delle 6 squadre iscritte al campionato giocheranno un match singolo infrasettimanale in casa di uno dei due team coinvolti, mentre le altre 4 disputeranno tre partite nel weekend in una sede unica. In questo modo ogni formazione giocherà uno o due incontri a settimana. Sono previsti due eventi speciali: a metà stagione il LOVB Classic, che si giocherà a Kansas City in coincidenza con il Triple Crown NIC, il più importante torneo giovanile a livello nazionale. Alla fine del campionato, ovviamente, le LOVB Finals: le prime due classificate della regular season passeranno direttamente alle semifinali, le altre 4 disputeranno i quarti. Per l’evento che assegnerà il titolo sono al momento in ballottaggio due sedi; il tutto, comunque, si concluderà entro il 12 aprile.

    Le arene che ospiteranno le partite di regular season non sono ancora state ufficializzate ma, spiega Hogan, saranno impianti tra i 3.000 e i 10.000 spettatori, al fine di creare “un’atmosfera intima e calda“. Gli allenamenti, comunque, si svolgeranno nelle strutture esclusive dei club, ciascuno dei quali è stato equipaggiato con un vero e proprio ecosistema grazie a un investimento di “milioni di dollari“. Sulla scelta delle sei città per la prima edizione – Atlanta, Austin, Houston, Madison, Omaha e Salt Lake City – Hogan ha spiegato che, partendo da una lista iniziale di 48 località, si è cercato di privilegiare le città “più appassionate di pallavolo e con una base più solida in termini di tifosi e di impianti sportivi“.

    L’aspetto più interessante (e più straniante per gli spettatori europei) è l’organizzazione dei club, che di fatto non saranno “franchise” con una propria autonomia, ma dipenderanno direttamente dalla LOVB: le giocatrici firmeranno un contratto direttamente con l’organizzazione centrale (che si farà carico anche d alloggi, spostamenti, assistenza sanitaria e ogni altra necessità) e, soprattutto, saranno assegnate a una squadra a discrezione del comitato tecnico. Il quale, assicura Hogan, terrà conto delle richieste delle giocatrici e anche di altri aspetti, tra cui la loro connessione con la comunità di appartenenza e l’eventuale vicinanza alle famiglie.

    La priorità assoluta, però, rimane quella di garantire il bilanciamento tecnico dei roster: “Non vogliamo avere 2-3 squadre che dominano, ma 6 squadre che si giocano il campionato alla pari” chiarisce Hogan. Anche per questo ogni squadra potrà avere solo 4 straniere, per un totale di 24, ma senza limiti sulla possibilità di schierarle in campo. Non sono previste clausole per il “taglio” o il trasferimento delle giocatrici né contratti a tempo, come invece avviene nel campionato (già in corso) della Pro Volleyball Federation, in cui i roster possono cambiare anche ogni settimana; solo in caso di gravi infortuni è prevista una sostituzione.

    La lista delle “magnifiche 84” del campionato LOVB – il nome della lega è l’abbreviazione di League One VolleyBall ma, come chiarisce Hogan nell’intervista, è da pronunciarsi come “love” – è quasi completa: “Sono rimasti solo due uno o posti liberi. E il livello è più alto di quello che mi aspettavo, perché la voce si è sparsa immediatamente in tutto il mondo” assicura il direttore operativo. Visto l’elevato interesse, i roster completi e le sedi di gioco potrebbero essere pubblicati anche prima della scadenza inizialmente fissata per giugno. Qui, intanto, gli ultimi annunci in ordine di tempo.

    A breve sarà annunciato inoltre il pallone da gioco, che comunque sarà “un pallone internazionale certificato dalla FIVB“. Anche per quanto riguarda il regolamento ci si atterrà a quello internazionale, con “un paio di ritocchi” al massimo: “Si tratta di atlete internazionali, con prospettive olimpiche, quindi credo sia importante che giochino con le stesse regole e uno stile di gioco simile a quello del resto del mondo” ammette Hogan. Che non nasconde certo le sue aspirazioni: “Vorrei tanto che alla domanda ‘Qual è la squadra più forte del mondo?’ si potesse rispondere Texas, Wisconsin o Nebraska!“.

    (fonte: YouTube Volleyball MasterCoaches) LEGGI TUTTO

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    USA: partenza in salita per Valeria Papa, San Diego ko a Las Vegas

    Inizia con una sconfitta l’avventura di Valeria Papa negli Stati Uniti. Nella notte italiana la schiacciatrice genovese, che aveva iniziato la stagione con la Reale Mutua Fenera Chieri ’76, ha debuttato nel campionato della Pro Volleyball Federation con la maglia delle San Diego Mojo, battute per 3-0 (25-16, 25-15, 25-21) dalle Vegas Thrill. Entrata dal secondo set al posto di Lindsey Vander Weide, Papa ha messo a segno 7 punti con il 35% in attacco e il 43% in ricezione, ma la sua squadra ha confermato le difficoltà soprattutto offensive già mostrate nelle prime due partite stagionali, entrambe perse in due set.

    Dopo quasi un mese di campionato, in vetta alla classifica ci sono le Grand Rapids Rise, uniche ad aver perso solo una gara sulle 4 disputate; a seguire Omaha Supernovas e Atlanta Vibe, che però hanno giocato due incontri in più. La regular season proseguirà fino al 15 maggio, poi le prime 4 classificate accederanno alle semifinali.

    (fonte: Pro Volleyball Federation) LEGGI TUTTO