Di Paolo Cozzi Se la Pool A, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, lascia intravedere un dualismo fra la nostra nazionale e quella polacca, la Pool B del torneo olimpico maschile di Tokyo 2020 sembra essere molto più combattuta e racchiude ben 4 squadre che sono giunte in Giappone con l’ambizioso obiettivo di mettersi al collo il 7 agosto la medaglia più preziosa. Se Tunisia e Argentina paiono essere vittime sacrificali del girone, per Brasile, Francia, Russia e Stati Uniti si prospettano partite intense sia dal punto di vista fisico che mentale, perché chi arriverà prima nel girone avrà un quarto di finale molto abbordabile e una seria possibilità di medaglia. Ma scopriamo le sei pretendenti passo per passo, con i loro pregi e i loro difetti. Argentina. La squadra di Luciano De Cecco dovrà esprimersi al meglio se vorrà provare a rientrare nel gruppo delle finaliste. Nonostante il palleggiatore di Civitanova sia probabilmente il numero uno mondiale, la squadra sembra mancare di un opposto di prima fascia e di uno schiacciatore di palla alta. Facundo Conte (vecchia conoscenza del nostro campionato) di banda e Solé al centro sono due signor attaccanti, di quelli capaci di spostare gli equilibri, ma per puntare in alto serve che almeno uno fra Pereyra, Palacios e Poglajen imbrocchi il torneo della vita. Ottima la ricezione con Danani, che a Padova ha dimostrato di essere davvero un top player mondiale in quel fondamentale. Foto Volleyball World Abbonato alla finale olimpica da Atene 2004, il Brasile si presenta in questa edizione con una squadra molto fisica, di quelle capaci di dominare per lunghi tratti del match, ma secondo me mentalmente potrebbe pagare qualcosa nelle situazioni di punto a punto a fine set. Bruno è il direttore di orchestra di una squadra che può contare su un Leal che in Superlega è apparso semplicemente stellare. Al suo fianco un Lucarelli sicuramente cresciuto molto alla corte di Lorenzetti, ma che ha mostrato anche qualche crepa nel corso della stagione. Granitica a muro e potente in attacco la coppia di centrali, con Lucao “usato sicuro” e Mauricio Souza che sembra prevalere su Isac. Centrali fortissimi su palla scontata, dovranno essere bravi i palleggiatori avversari a farli correre e perdere di lucidità. Chiude il sestetto Wallace, che arriva a Tokyo con il titolo da MVP alla VNL di Rimini. Brasile fa rima con Olimpiadi, lo abbiamo detto, ma ci sono le possibilità di metterlo in difficoltà. Foto FIVB Pronta a giocarsi le sue chance di vittoria anche la Francia di Ngapeth, che arriva in Giappone desiderosa di dimostrare che anche la scuola transalpina può issarsi sul gradino più alto del podio. Se il neo schiacciatore di Modena è sicuramente il giocatore più rappresentativo, arriva da una grande stagione anche Toniutti, palleggiatore fresco vincitore della Champions League con lo Zaksa. Abbondanza di scelte in banda con un trio Clevenot, Louati e Tillie sicuramente molto tecnico, ma un po’ leggerino in prima linea. Meglio il ruolo di opposto, con Boyer e soprattutto Patry bomber dal braccio pesante. Al centro Chinenyeze potrebbe risultare uno dei migliori del torneo, mentre Le Goff è chiamato a confermare una stagione positiva. L’uomo in più della squadra è comunque Grebennikov, capace di difese e coperture che valgono anche più di un punto in schiacciata. Difficile che i cugini d’Oltralpe possano puntare alla finalissima, ma per un posto alla semifinale loro ci sono certamente. Foto Volleyball World Non ha impressionato in VNL e ha perso per strada un campione come Muserskiy, ma la Russia di coach Sammelvuo resta secondo me una ottima potenziale vincitrice. In primis perché conosco bene l’allenatore, con cui ho giocato due anni, e credo che abbia fatto un grande lavoro con questo gruppo, facendo crescere molto i giovani e insegnando ad una squadra storicamente fisica ad alternare alla potenza anche colpi di fioretto, ad avere pazienza e a non voler chiudere l’azione sempre e solo con il primo colpo. Lasciato a casa Butko, il gioco verrà gestito dai talentuosi Kobzar e Pankov, che avranno il compito di innescare le loro eccellenti bocche da fuoco, ovvero Mikhaylov, Volkov e Kliuka, autentici numeri uno nel loro ruolo. Al centro, al veterano Volvich si affianca il giovane Iakovlev, che grandissima impressione aveva suscitato alle finali di VNL di Chicago 2019. Di valore anche la panchina, in cui il coach finlandese potrà pescare per provare a riportare la squadra russa (ai Giochi senza bandiera per via della squalifica del CIO) sul gradino più alto di Olimpia. Squadra materasso del girone è sicuramente la Tunisia, che però onorerà il suo torneo olimpico andando a caccia di qualche set e perché no di visibilità, con la speranza di far approdare qualche giocatore nei campionati più competitivi. Alla guida tecnica della squadra nordafricana quel Giacobbe, tecnico italiano di gran classe, che ormai da lustri ha sposato un progetto che gli ha regalato molte soddisfazioni in terra africana. Arriva a Tokyo avendo perso un solo set a qualificazione avvenuta contro l’Algeria: nell’anno più complicato per lo sport è sicuramente un successo degno di nota. Foto USA Volleyball Ultimi in ordine alfabetico, ma non per questo meno accreditati per la vittoria finale, gli USA di Micah Christenson e Matthew Anderson, anche se proprio sulla tenuta fisica del neo-perugino qualche dubbio rimane, visto che, VNL a parte, è fermo da quasi un anno e mezzo causa stop del campionato cinese. Se il passaggio del girone è scontato, metto però la squadra a stelle e strisce un passo dietro a Brasile e Russia, in compagnia della Francia. Il palleggiatore ex Modena ha un gioco veloce e mani talentuose, ma più di una volta ha perso lucidità nelle fasi calde del match. Se Defalco ha disputato una stagione immensa a Vibo, più opaca è stata la stagione di Sander, colui che dovrebbe trascinare insieme ad Anderson la squadra. Al centro Holt ha la capacità di trasformarsi in nazionale e trovare performance che a Modena e Monza sono spesso mancate; meglio Smith, sempre preciso e puntuale in attacco. Giocatore rivelazione potrebbe essere Jaeschke, se riesce a lasciarsi alle spalle tutta una serie di infortuni che ne hanno condizionato gli anni veronesi. LEGGI TUTTO