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    Kokkinakis si è operato al naso

    Thanasi Kokkinakis

    Attraverso una storia su Instagram, l’australiano Thanasi Kokkinakis ha comunicato di essersi sottoposto ad un intervento al naso. Non ha specificato nient’altro, solo lo scatto dall’ospedale poco dopo l’intervento.
    Auguriamo a Thanasi un pronto rientro, sperando di vederlo in campo alle Finals di Torino insieme a Nick Kyrgios. I due infatti sono attualmente al sesto posto della Race to Turin di doppio, e sarebbero una garanzia di spettacolo per il pubblico del PalaAlpitour. LEGGI TUTTO

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    Bentornato, Kokk (di Marco Mazzoni)

    Thanasi Kokkinakis

    Non è mai troppo tardi. Per rialzarsi, per lottare, per piangere non di frustrazione ma di gioia. Per vincere. Thanasi Kokkinakis, “The Kokk” per gli amici, ha vinto il torneo ATP 250 Adelaide 2. Visto il talento e tennis dell’aussie, beh, non dovrebbe esserci niente di strano. Un 250 di inizio stagione, pure nella sua città. Invece il successo dell’australiano ha del sorprendente, e del liberatorio. Finalmente questo “cavallino di razza” ha alzato il suo primissimo torneo ATP, a 25 anni suonati, da n. 145 del ranking. Finalmente Thanasi è riuscito ad allenarsi per un discreto periodo di tempo in salute, dopo aver attraversato tempeste e burrasche degne del “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…”.
    Kokkinakis ha vissuto anni da incubo. È stato più volte ad un passo dal gettare la spugna, perché ogni centimetro del suo fisico ha una predisposizione all’infortunio diabolica. Non si è fatto mancare nulla Thanasi, non è praticamente mai riuscito a giocare una stagione intera, o nemmeno 6-7 mesi con continuità senza uno stop grave. Problemi che l’hanno fiaccato nel corpo e nello spirito. Un disastro sportivo per quello che era considerato uno dei talenti migliori della “prima” NextGen. Insieme al suo amicone – di baldorie – Nick Kyrgios, down under pensavano di aver una coppia d’assi insuperabile. Come talento, senz’altro. Purtroppo per loro, Nick si è perso in una spirale autodistruttiva perversa, Kokk si è rotto in continuazione, non riuscendo mai a far esplodere con continuità quel talento che gli aveva consentito di sconfiggere anche un certo Roger Federer qualche tempo fa, e non proprio un Roger dimesso…
    Chi vi scrive, ha sempre creduto in Kokkinakis, da anni. Roland Garros, 2015. Chi ha voglia di andarsi a ripescare dal (cospicuo) archivio di LT, troverà un racconto di un pomeriggio vissuto con il mitico compare di scampagnate parigine Ale Nize sul campo 17, che purtroppo non esiste più, demolito per far spazio ad un’area nuova, bellissima, funzionale, ma più asettica. Un po’ come quei circuiti di F1 costruiti nei paesi arabi, impeccabili ma così “perfettini” da lasciarti insoddisfatto. Sul quel campo, l’ultimissimo dell’impianto, con la rete di fondo che terminava quasi sulla tangenziale, le fronde degli alberi lasciavano passare una luce particolare. Quel giorno ero lì per seguire Bolelli, ma prima sul mio schedule di giornata c’era segnato in rosso Kokkinakis vs. Basilashvili. Due emeriti sconosciuti allora per l’appassionato medio, non per chi segue il tennis nelle sue viscere più interne, quelle dei Challenger e tornei giovanili. Il georgiano entrò in campo con la sua solita maschera impenetrabile, tirando bordate dalla linea di fondo; Kokk, assai poco esperto di terra rossa, pagò inizialmente la velocità e rotazione di Nikoloz (perdendo 6-3 il primo set) ma prese le misure iniziò a sentire la palla, a guadagnare campo, a tenere il ritmo forsennato del rivale e “montargli in testa”. Poche volte ho visto scambi di tale intensità e violenza mista a qualità. Thanasi mi stregò letteralmente, i suoi colpi fluivano sicuri, ma quel che mi colpì fu il suo equilibrio dinamico. Riusciva ad arrivare sulla palla con grande compostezza, riuscendo a gestire la velocità e gli angoli in modo mirabile. Pochissimi i forzati, moltissimi i vincenti. E poi, con quei colpi di inizio gioco, immaginarlo ben presto nei piani alti del ranking era scontato. Alla fine del terzo set, con Thanasi già avanti, udivo dietro di me due persone parlare fitto fitto in una lingua non comprensibile. Girandomi, incrociai lo sguardo di Marian Vajda, che era seduto lì dietro, venuto a scrutare questo ragazzo promettente con l’allora preparatore fisico di Novak, visto che poteva essere l’avversario del campione al terzo turno (e infatti, arrivò al match). Incuriosito, mi spostai più in alto, laterale, per vedere come Vajda osservava Kokk. Appunti, qualche battuta non comprensibile, ma diverse occhiate sbalordite al suo compare dopo i vincenti tirati dell’aussie.
    Ricordo di aver scambiato qualche battuta con lui allora, molto giovane. Acerbo, divertente, con un maledetto accento aussie a volte quasi incomprensibile. Ma quello sguardo fiero trasudava consapevolezza dei propri mezzi ed una certa tristezza, inquietudine. Forse quella propria di colui che sapeva di camminare di un di filo, equilibrista di talento con un fisico di cristallo.
    Appunti e ricordi disordinati, ma la sensazione che mi portai a casa quel giorno fu di un talento vero, uno di quelli che passano ogni tanto. Per arrivare sul trono, servono molte qualità. Le puoi costruire e consolidare solo col tempo, con lavoro e con fatica. Purtroppo Thanasi non ha avuto tempo, o meglio, ne ha avuto fin troppo ma non in campo. La fatica l’ha fatta per cercare a rientrare, a tutti i costi, anche quando i venti erano così impetuosi contro di lui che nessun vascello sarebbe riuscito a prendere il largo. Negli anni i migliori giovani l’hanno superato, lui è caduto nel dimenticatoio. Pure il suo sponsor l’ha mollato, tanto che lo scorso anno, tornato a giocare Challenger, ha dichiarato di aver acquistato le sue divise da gioco in un discount per una manciata di dollari australiani, perché di più non gli era concesso. Ma nonostante tutto, disse di aver imparato che la resilienza è una qualità importantissima nel tennis, e che se gli infortuni l’avessero lasciato in pace, sentiva dentro tanta voglia di provarci ancora, perché quel film bruscamente interrotto non gli andava giù. Si è pure avvalso dei consigli di Mark Philippoussis, un altro che dopo i fasti di una carriera che poteva dargli di più è entrato in tantissimi problemi ed è maturato. Alla fine il consiglio più prezioso che gli ha regalato il bel tenebroso finalista a Wimbledon 2003 è stato “devi crederci, perché se non ci credi tu, nessuno lo farà per te”. Messaggio ricevuto, insieme ad un lavoro svolto insieme al servizio che, in questi ultimi match, pare aver funzionato.
    Thanasi nelle ultime due settimane ha battuto fiori di giocatori, ha ritrovato il suo miglior tennis con una testa più matura e consapevole. Ha dimostrato una potenza nei colpi di inizio gioco e una velocità nel prendersi gli spazi in campo formidabile. Ha vinto molte partite, il suo primo torneo e soprattutto ha lottato. Ha sofferto. Ha annullato anche match point avversi nella strada verso la finale. Ma cosa volete che siano dei “match point” da salvare rispetto all’inferno dal quale è uscito…
    A 26 anni da compiere (10 aprile), Kokkinakis ha tutta una carriera davanti e da lunedì un ranking a ridosso della top 100. Dice di aver lavorato bene, che il corpo sembra funzionare come mai prima. Il suo sguardo è sorpreso, divertito. Felice. Questi giorni nella sua Adelaide sono una ventata di ottimismo per tutti coloro che amano il tennis. È la magia che il Tennis giocato riesce a regalare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Match Mozzafiato! Thanasi Kokkinakis salva due match point ad Adelaide e conquista la seconda finale in carriera nel circuito maggiore

    Thanasi Kokkinakis nella foto

    Con diverse maratone e incontri emozionanti, la giornata non poteva che finire in modo entusiasmante in Australia. Thanasi Kokkinakis ha toccato prima il cielo con un dito, era quasi all’inferno e poi finalmente è riuscito a sfuggire all’”oscurità” per battere Marin Cilic e assicurarsi la seconda finale in carriera nel circuito maggiore. In un’atmosfera elettrizzante ad Adelaide, il tennista di casa, n. 145 nella classifica ATP, ha brillato contro Cilic e ora andrà alla ricerca del suo primo titolo in carriera dopo aver perso la finale di Los Cabos nel 2017.
    Kokkinakis ha festeggiato per 6-2, 3-6, 7-6(10), con il momento clou quando ha salvato due match point e ha chiuso la partita solo alla settima opportunità a disposizione. Dopo che i primi due set sono stati equamente divisi, il terzo set ha avuto un inizio agevole per Cilic che è andato avanti di un break. Kokkinakis ha reagito, recuperato il break ed i due giocatori sono andati al tiebreak.
    Nel tiebreak poi è stato il turno dell’australiano nello sprecare occasioni, che ha avuto una carriera segnata da un serie di infortuni, e raggiungere rapidamente un 6-2 che sembrava irrecuperabile.Reagiva però Cilic che conquistava cinque punti di fila e si è trovato con un match point sul proprio servizio, ma non è ruscito a chiudere la partita. Ne avrà ancora uno sull’8-7, salvato sul servizio di Kokkinakis, prima che il giocatore di casa ne sprecasse altri due e finalmente festeggiasse la vittoria per 12 punti a 10.
    Domani finale sfiderà il transalpino Rinderknech. LEGGI TUTTO

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    Ritorna il sorriso a Thanasi Kokkinakis. L’australiano vince il torneo di Biella

    Thanasi Kokkinakis AUS, 1996.04.10 – Foto Enrico Eletto

    A distanza di 23 anni un altro australiano si è portato a casa il Challenger di Biella. Questo sesto appuntamento con il tennis internazionale porta infatti la firma di Thanasi Kokkinakis, bravo a superare con il punteggio di 6-3, 6-4 Enzo Couacaud. Nel 1998, in occasione del primo Challenger organizzato in città da Cosimo Napolitano (allora griffato Fila e con montepremi da 25mila dollari, dopo il quadriennio iniziale con il Circuito Satellite Italy 1) a giocarsi l’epilogo erano stati Andrew Ilie (numero 1 del seeding e 74° giocatore al mondo) e il transalpino Jean Baptiste Perlant. Il successo premiò l’australiano di chiare origini rumene, mentre in questa occasione il venticinquenne di Adelaide, non annoverato tra le teste di serie, era comunque considerato uno dei pretendenti alla vittoria finale, se non altro per la sua classifica passata, che l’ha visto nel giugno 2015 approdare in 69° posizione.
    Nell’unico precedente disputato due anni fa in California, sul veloce di Tiburon, si era imposto Kokkinakis per 7-5, 6-1. Anche oggi sulla terra del circolo di via Liguria l’aussie si è dimostrato superiore, capace con le sue accelerazioni di diritto di mettere in chiara difficoltà il rivale, che non è riuscito mai a procurarsi una palla break. «A Biella sono stato molto bene – ha detto al termine del match Kokkinakis -. Avrei già dovuto giocare il Challenger d’inizio mese, ma ero ancora acciaccato e ho preferito continuare ad allenarmi in città. Ho ritrovato buone sensazioni, vinto belle partite e ora volo a Parigi (è iscritto alle qualificazioni del Roland Garros, ndr) con rinnovata fiducia». In queste tre settimane biellesi il venticinquenne di Adelaide, capace nel 2018 di sconfiggere Roger Federer nel Master 1000 di Miami, mentre in questa stagione ha trascinato al quinto set Tsitsipas (era il secondo turno degli Australian Open) è stato seguito da coach Todd Langman: «mi conosce da quando ho sette anni e a lui devo molto – conclude -. Ci tengo a ringraziarlo, così come voglio dire grazie a Cosimo Napolitano. Anche lui, e suo figlio Stefano, li conosco da tanti anni (nella finale di Wimbledon Junior del 2013 Kokkinakis e Kyrios superarono proprio Napolitano e Couacaud, ndr): sono contento di aver vinto qui».
    Per Couacaud invece è pronta una wild card che gli permetterà di entrare direttamente nel main draw del Roland Garros. Il francese quest’anno aveva già vinto il Challenger di Gran Canaria 1. «Oggi non ho avuto le stesse chance – dice Enzo -. Thanasi ha giocato una splendida partita e io sono contento così. Ringrazio il mio coach Ezra Stunp».Alla finale hanno presenziato il sindaco di Biella Claudio Corradino, con il vice sindaco Giacomo Moscarola: il consigliere regionale Michele Mosca, lo sponsor principale Yuri Bodo (Thindown) e il consigliere regionale della Fit Claudio Pivotto. «E’ stata un’altra bella settimana di tennis – ha detto Cosimo Napolitano – Grazie ai maestri delle scuole Sat biellesi che hanno portato i loro allievi al circolo, aiutando la crescita e lo sviluppo del tennis giovanile. Avrei voluto, oltre alle targhe, consegnare al vincitore una statua di pregio, ma non sono riuscito a farla entrare nel club. Sarà per il settimo torneo».
    RISULTATO FINALE SINGOLARET. Kokkinakis (AUS) b. [3] E. Couacaud (FRA) 6-3, 6-4
    RISULTATO FINALE TABELLONE DI DOPPIO[1] E. King (USA) / J. Lenz (GER) B. [2] K. Drzewiecki (POL) / S. Martos Gornes (ESP) 3-6, 6-3, 11-9 LEGGI TUTTO

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    Thanasi Kokkinakis e il rientro nel circuito: “È ancora più difficile ritornare a due anni di distanza nel circuito senza poter fare soldi”

    Thanasi Kokkinakis AUS, 1996.04.10

    Dopo tanti infortuni, Thanasi Kokkinakis sembra essere tornato al top della forma. Il 24enne australiano ha superato le qualificazioni al Masters 1000 di Miami. Ancora classificato al n.243° ATP, Kokkinakis confessa che ogni momento diventa più speciale in questi giorni.
    “Sono stato fuori dal tennis per così tanto tempo che ogni partita diventa una grande opportunità per dimostrare che merito di tornare alla mia vecchia classifica, che posso recuperare la mia fiducia e che merito di essere tra i migliori”, ha detto l’australiano, che in passato è stato al n. 69° del mondo.
    In effetti, la situazione di Kokkinakis è resa ancor più complicata dal fatto che è tornato nel mezzo di una pandemia, con il circuito chiaramente colpito, anche finanziariamente. “È ancora più difficile ritornare a due anni di distanza nel circuito senza poter fare soldi. È complicato quando torni e tutto è stato drasticamente ridotto. Diventa quasi una questione di sopravvivenza. Ho un focus diverso e prendo le cose come un trampolino di lancio per il prossimo anno. Spero che le cose ritornino alla normalità, che i prize money siano adeguati e che si possa vivere di questo sport”, ha confessato. LEGGI TUTTO

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    Kokkinakis torna al successo e scherza sul suo abbigliamento: “All black? È roba da 6 dollari, là fuori è dura”

    Una delle pagine più belle della seconda giornata degli Australian Open è stata certamente la vittoria di Thanasi Kokkinakis. Il talento australiano, classe ’96, è tornato al successo nello Slam di casa dopo ben 6 anni (nel 2018 aveva passato le qualificazioni, ma perse al primo incontro nel main draw). Un bel match, vittoria in […] LEGGI TUTTO

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    Mark Philippoussis mentore di Thanasi Kokkinakis nei mesi scorsi

    Tennis Australia racconta una bella storia vissuta nei mesi scorsi “down under”. Il 24enne Thanasi Kokkinakis è uno dei giovani più interessanti della sua generazione, ma purtroppo non è mai riuscito a dare continuità al suo talento per colpa di una serie infinita di problemi fisici, che l’hanno tenuto più ai box che in torneo. […] LEGGI TUTTO

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    Thanasi Kokkinakis fa doppietta: l’ex numero 69 ATP vince un altro torneo a Melbourne

    Thanasi Kokkinakis nella foto

    Continua il percorso netto di Thanasi Kokkinakis che, dopo un lungo periodo di stop per problemi fisici ed un rientro con un titolo nella prima esibizione delle UTR Pro Match Series di Melbourne, concede il bis trionfando anche nella seconda tappa senza concedere alcun set nel corso della settimana. Il classe 1996, ex numero 69 del ranking ATP (attualmente occupa la posizione n.258), si è imposto in finale su Jacob Grills con lo score di 6-2 6-2 dopo aver brillantemente superato il girone eliminatorio sconfiggendo in sequenza Corbett, Bourchier e Salmon: “Mi sento in salute e sto giocando tantissime partite, questa è la notizia migliore per me“, ha dichiarato a caldo il giocatore di Adelaide ai microfoni di Tennis Australia.

    IL PERCORSO DI KOKKINAKIS A MELBOURNERR1 – Kokkinakis b. Corbett 62 62RR2 – Kokkinakis b. Bourchier 76(3) 63RR3 – Kokkinakis b. Salmon 62 60F – Kokkinakis b. Grills 62 62 LEGGI TUTTO