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    Kokkinakis: “Il rispetto delle tradizioni è importante, ma ben vengano gli investimenti dei sauditi nel tennis”

    Thanasi Kokkinakis

    Thanasi Kokkinakis si sta allenando a Manchester in vista della fase a gironi di Coppa Davis, che vede la sua Australia impegnata nel gruppo B insieme a Gran Bretagna, Francia e Svizzera, non un girone comodo. A latere dell’evento, il nativo di Adelaide ha rilasciato una breve intervista al magazine Clay, nel quale si è soffermato sul tema “caldo” del possibile ingresso dei ricchissimi fondi sauditi nel tennis. Per l’australiano, viste le difficoltà nella vita dei tennisti non di vertice, l’ingresso di nuovi forti investitori che possano migliorare i prize money e le condizioni dei giocatori sarebbe auspicabile, pur senza mettere nell’angolo le tradizioni e soprattutto il ruolo predominante dei tornei dello Slam, le colonne della disciplina.
    “Penso che qualsiasi cosa possa far crescere il gioco, qualsiasi cosa per far sì che i giocatori siano pagati quanto penso che valgano, sia ben accetta. Se i sauditi vogliono investire nel tennis, penso che sia fantastico per il gioco. Ovviamente noi giochiamo per amore dello sport, non solo per soldi. Ci sono un sacco di grandi eventi e mai vorrei che si perdesse la cultura degli Slam e di altri grandi tornei del tour ricchi di storia. Ma se sono disposti a venire e ad aiutare a finanziare i giocatori… perché no. Il tennis è uno sport duro. Vuoi essere pagato per tutto l’impegno che necessita. Se sei l’ottantesimo migliore al mondo o un top in qualsiasi altro sport, stai guadagnando davvero molto bene, non ti preoccupi davvero di viaggiare giorno per giorno. Alla fine questo una parte importante”.
    Questo invece il suo pensiero in merito ad una possibile fusione con la WTA: “L’idea in fondo non mi dispiace. Finché c’è abbastanza spazio per poter avere campi di allenamento e partite negli stessi eventi, e tutte le cose di base, allora sì, penso che possa essere positivo avere eventi combined. Amicizia con le donne sul tour? Sì, sono amico di alcune giocatrici Pro, ma ho una ragazza, quindi solo rapporti amichevoli. Ci sono un sacco di belle ragazze nel tour, penso che sia positivo per i tifosi avere un misto di uomini e donne ai tornei. L’importante è che ci siano strutture sono abbastanza grandi”. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Toronto: che grinta Musetti! Soffre contro un buon Kokkinakis, rimonta e vince. Al terzo turno sfida Medvedev

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    Oggi Lorenzo Musetti ha scritto un nuovo capitolo del fortunato libro tennistico “Winning Ugly” di Brad Gilbert (appena tornato in attività, all’angolo di Coco Gauff). L’azzurro nel secondo turno del Masters 1000 di Toronto ha lottato, sofferto, rincorso, è stato molto vicino alla sconfitta ma è stato bravissimo a reggere di gambe e di testa, approfittando della tensione ed errori di Thanasi Kokkinakis, crollato nelle fasi decisive del secondo e terzo set. L’allievo di Tartarini ha vinto per 4-6 7-5 6-4 in quasi tre ore di battaglia vera, fisica e mentale, vincendo “sporco” una partita nella quale ha brillato più per sostanza e “garra” che per quelle soluzioni tecniche sopraffine che lasciano fermi i rivali e di stucco gli spettatori.
    Andato subito sotto di un break all’avvio, non è mai riuscito ad impensierire l’avversario in risposta, per merito di Thanasi (davvero micidiale con la prima e con il diritto successivo) ma anche per un atteggiamento fin troppo conservativo, nella posizione e nelle scelte tecniche, quasi di puro contenimento. Nel secondo set l’australiano ha continuato a martellare con sicurezza, braccio sciolto e tanta profondità. Col diritto è stato a tratti impressionante, ma aveva anche parecchio spazio da esplorare… Lorenzo è stato costretto a contenere, non ha avuto il tempo di cambiare ritmo e spostare maggiormente l’avversario, o non c’è riuscito. Ha sofferto, ma è restato lì, molto focalizzato, mai è crollato nell’attenzione, e questo è stato il suo vero vincente oggi. Ha annullato tutte le 5 palle break concesse, in tre turni di battuta davvero complicati che, per come stava servendo il nativo di Adelaide, profumavano di sventura, anzi di match point. Una solidità che ha pagato nella fase decisiva del parziale: quando tutti si aspettavano il tiebreak, vista la continuità al servizio del “canguro”, sul 6-5 ecco la scossa, a favore di Lorenzo. L’azzurro ha capitalizzato, da campione, freddo e preciso, le prime incertezze e veri regali dell’avversario, in un game nel quale sul 40-0 ha concesso un regalo incredibile. Musetti ha fiutato il momento, passo avanti e risposte in campo. Ha fatto colpire l’avversario, l’ha costretto a “giocare”, a rischiare, non sbagliando più niente, non concedendo spazi. Una pressione che “Kokk” non ha retto. Lorenzo, dal nulla, da zero chance avute, ha vinto 5 punti di fila (mai successo nel match) e strappato il primo e unico break, e set point.
    Nel terzo set è subito scappato avanti Lorenzo, approfittando di un momento “no” al servizio – e anche fisico – del rivale, ma è stato immediatamente contro brekkato. Il set è tornato in equilibrio, di nuovo si tornati a giocare sui servizi, con scambi rapidi e l’australiano maggiormente a condurre. Stavolta però Musetti ha avuto il vantaggio di poter servire per primo, e non ha servito affatto male. È riuscito a tenere molto bene la traiettoria esterna con la prima, e dei gran bei “kick” sulla seconda, azzerando così l’efficacia in risposta del rivale. Poco in risposta, ma ha tenuto, di gambe e di testa, preparando così l’affondo al momento decisivo, come quando nella scherma si studia l’avversario tenendosi la stoccata nel momento conclusivo. Di nuovo, nel rush finale, Kokkinakis è crollato servendo sul 4-5. Musetti è stato bravo di nuovo a rispondere, a non regalare, a far sentire la propria presenza, al resto c’ha pensato uno sciagurato Thanasi. “Musi” è preso il secondo match point con una sbracciata fantastica col diritto, improvvisa, bellissima. Rapace.
    Purtroppo per lui, l’australiano ha perso l’ennesima partita che aveva condotto, dando preoccupanti segni di debolezza mentale delle fasi decisive. Buon per Lorenzo, che invece è stato bravissimo a restare in scia, aspettare che passasse “la tempesta” di un rivale ingiocabile al servizio per piazzare le zampate vincenti. Non sempre si può vincere imponendo il proprio tennis, e vincere giocando di rincorsa, subendo per la maggior parte degli scambi la potenza e accelerazioni del rivale è un grande segno di maturità e forza mentale. Musetti forse poteva incidere di più cercando maggiormente la variazione, per spostare l’avversario e non dargli palle da impattare. Ha usato davvero poco il back di rovescio, soluzione che contro un “colpitore” è sempre da sperimentare. E anche in risposta, nonostante l’ottima giornata di Kokkinakis, si poteva fare di più. Ma almeno, nelle fasi decisive, questa “benedetta” risposta l’ha colpita profonda, carica di spin, aggressiva. Poche ma buone, si potrebbe dire. Ha chiuso con solo il 51% di prime in campo, troppo poco, ma ben 39 vincenti e 10 errori gratuiti. Un dato questo che sottolinea ancor più come abbia scelto “bene” quando colpire, quando affondare, e anche come i suoi veri errori siano stati rari, altro segno di qualità nella prestazione. 
    Una vittoria importantissima, pesante, che gli regala un affascinante terzo turno contro Medvedev. Sarà un match inedito e terribilmente intrigante. Guai a chi se lo perde…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti scatta al servizio. Molto aggressivo, subito avanti ad aggredire Kokkinakis. Del resto l’australiano non è velocissimo in difesa e negli spostamenti laterali, mentre se spinge col diritto può lasciarti fermo. Quando colpisce con i piedi ben piantati a terra, Thanasi è micidiale, vedi l’accelerazione di rovescio terrificante sul 40-15. Ai vantaggi un approccio sbagliato costa a Musetti una palla break immediata, ma rimedia con un’attacco perfetto seguendo la smorzata. Purtroppo un doppio fallo lo condanna alla seconda PB. Sulla seconda di servizio “Kokk” indovina una risposta cross micidiale, chiude col diritto in avanzamento. Brutto game perso da Lorenzo, è BREAK, 1-0 Kokkinakis, che spara subito un Ace nel suo primo punto (39esimo del torneo). Comanda il nativo di Adelaide, il diritto è molto pesante, 2-0. Musetti è costretto a giocare con grandissima velocità e senza tempi d’attesa, altrimenti l’avversario gli “monta in testa”, e questo provoca qualche errore dell’azzurro in spinta, ma ne mette anche in mostra la qualità di accelerazione. A 15 vince il terzo game, muove lo score nel match il toscano. Però è quasi ingiocabile Kokkinakis quando spinge dopo la prima palla, un vero “colpitore”, molto centrato oggi. Qualche momento di gran tennis, come il rovescio lungo linea di Musetti nel quinto game che lascia fermo l’avversario. Si avanza sui game di battuta, con la risposta Lorenzo fa fatica ad incidere (sul 4-2 Kokkinakis, Musetti ha perso tutti gli 8 punti contro la 1a del rivale). La combinazione servizio più diritto di Thanasi è incontenibile, potente, precisa, Musetti si difende da molto dietro e non riesce quasi mai a ribaltare lo scambio a suo favore, a meno di vere e proprie magie di tocco, come il passantino stretto di rovescio sul 4-3 40-15, che manda in bambola la volée dell’aussie. È cresciuto il rendimento dell’azzurro nei suoi turni di servizio, nonostante sia sotto al 50% per numero di prime palle in campo, ma non sempre le scelte per gli attacchi sono ottimali. Lo sostiene l’ottimo rovescio, che coglie col lungo linea lo spazio lasciato aperto a destra da Kokkinakis. 5-4, “Kokk” serve per il primo set. Inizia male, approccio di rovescio in corridoio. Con un’ottima risposta, finalmente, Lorenzo sorprende l’australiano, 0-30! Rimedia Thanasi con un Ace (quarto del set) e approfittando di un paio di errori di Musetti, un po’ di fretta nello spingere col diritto senza la corretta distanza dalla palla. Chiude Kokkinakis con il suo schema migliore, servizio e diritto. 6-4. Decisivo il break iniziale, ma Thanasi è stato complessivamente più incisivo e continuo.
    Secondo set, Musetti to serve. Il canovaccio del gioco non cambia, è piuttosto aggressivo Lorenzo (bene in spinta col diritto dal centro), continua a martellare con il servizio (ben due Ace) e diritto Kokkinakis. Il toscano libera il braccio in risposta, cerca di incidere, ma sul 2-1 0-15 spreca un’altra piccola chance, impattando lungo di rovescio. Soffre molto il “kick” vigoroso di Thanasi, indirizzato sempre esterno. Gli scambi sono molto rapidi, soprattutto nei game di Thanasi, che dopo la prima chiude al secondo o massimo terzo colpo. Davvero molto profonde le traiettorie col diritto dell’australiano, spesso Lorenzo è costretto a colpire di contro balzo quando tiene una posizione più vicina alla riga di fondo. L’equilibrio non si rompe, con un’ottima progressione col diritto dal centro, Kokkinakis impatta 3 pari. Nel settimo game Lorenzo va in crisi: la prima palla lo abbandona, è aggressivo “Kokk” in risposta e l’azzurro non contiene 0-30. Trova finalmente un Ace, il primo del match, e poi un’altra prima palla esterna bella carica. Sul 30 pari arriva un brutto errore col diritto di Musetti, era in controllo dello scambio, forse ha cambiato idee all’ultimo secondo. 30-40, palla break delicatissima. Si salva con un servizio a trequarti di velocità ma molto preciso, esterno, che sorprende l’australiano. Kokkinakis “sfonda” nel punto seguente, risposta carica, pesante, guadagna campo e chiude comodo di volo. Altra palla break, e stavolta la prima non entra… Bravo Musetti a prendersi un bel rischio col diritto, un inside out da sinistra che esce stretto e veloce. Purtroppo le palle break diventano tre, esce di poco un diritto aggressivo di Lorenzo, dopo aver lavorato bene lo scambio. Di nuovo, la traiettoria esterna col servizio lo salva, Thanasi non digerisce quella direttrice. È il game più lungo e combattuto del match. Dopo 16 punti Lorenzo lo porta a casa, 4-3. Fa più fatica l’azzurro ad imporre il suo gioco, ha bisogno di giocate super, mentre l’australiano, forte del servizio in grande ritmo, gioca molto più sciolto e verticale. Arriva il primo doppio fallo di Thanasi nel match, ma con la solita violenta progressione col diritto chiude il punto del 4 pari. Anche il nono game è molto complicato per Musetti. Si scambia molto, ma “Kokk” gioca profondo ed è Musetti a sbagliare per primo. 30-40, palla break per l’australiano. Ancora si salva Lorenzo, prima esterna e poi attacco col diritto. Una risposta senza peso di Thanasi sorprende Lorenzo, un errore col diritto per cattiva posizione sulla palla, e seconda palla break del game. Stavolta è l’australiano a regalare, su di una seconda palla non irresistibile affonda in rete la risposta. 5-4 Musetti. L’aussie vola 5 pari, e per il terzo turno di servizio di fila, Lorenzo è in difficoltà. Due errori, cercando le righe, e 0-30. Ma per la terza volta rimonta, con grande grinta, e resta avanti 6-5. All’improvviso, l’azzurro ha una chance in risposta! Kokkinakis da 40-0 si fa sorprendere dall’aggressività di Lorenzo, regala e concede la prima palla break, che è anche un set point. Disastro dell’australiano, affossa col diritto in rete. Set Musetti! 7-5. Quando l’azzurro era spalle al muro più volte, annullando palle break che assomigliavano a match point, è lui a scappare avanti, approfittando del primo momento “no” del rivale. Si va al terzo set.
    Musetti ha il vantaggio di servire per primo. Buon game, 1-0, può fare corsa di testa, importante visto che Thanasi non è solidissimo mentalmente quando va sotto pressione. Infatti è più falloso ora l’australiano, comanda ma non conclude con la stessa sicurezza. C’è anche un po’ vento, ma il braccio di Thanasi è meno sciolto. Un errore ai vantaggi gli costa una palla break, se la gioca bene, sfonda col diritto (corta la risposta dell’azzurro). Le gambe di Kokkinakis sono un filo meno reattive, e pure un doppio fallo per la seconda palla break, che però annulla col diritto in avanzamento. Il BREAK per Musetti arriva alla seconda chance, con un rovescio di scambio che vola via. 2-0 Musetti! L’inerzia del match sembra ribaltata: ora è Lorenzo a comandare, l’altro è costretto a rincorrere perché i suoi colpi sono meno profondi e penetranti. Ma con un colpo di coda di pura rabbia e tre accelerazioni fulminante, Kokkinakis si prende il Contro Break, un po’ passivo Lorenzo negli ultimi due punti. Si torna “on serve”, 2-1 Musetti. Si scorre sui game di servizio, di nuovo con pochi scambi e palle molto veloci. Troppo arretrata la posizione nei game di risposta di Lorenzo, difficile incidere così, anche perché il servizio di Thanasi è tornato a martellare. 4 pari, si entra nel rush finale del match. Ottimo game del toscano, 5-4. Ora è Kokkinakis spalle al muro. C’è pressione, Lorenzo si difende a tutta e sbaglia per primo l’aussie. 0-15. Musetti trova una delle migliori risposte del match, centrale ma molto carica di spin e profonda, Thanasi è sorpreso e stecca, pesante nel muoversi. 0-30, a due punti dal match Musetti! La prima del “canguro” non entra… doppio fallo! Crollo di “Kokk”, Tre Match Point Musetti!!! Si prende il secondo, con un diritto fulminante da sinistra. Game Set Match dopo quasi 3 ore di gioco. Gran bella vittoria, perché ottenuta di testa, di gambe, soffrendo, giocando lucido i momenti decisivi di secondo e terzo set. Quando pareva spalle al muro nel secondo set, Lorenzo ha retto e ha vinto. Con pieno merito. Bravo! Si regala il terzo turno e una super sfida contro Medvedev. Quanto cresce questo Musetti…

    [16] Lorenzo Musetti vs [Q] Thanasi Kokkinakis ATP Toronto Lorenzo Musetti [16]476 Thanasi Kokkinakis654 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 3T. Kokkinakis 0-15 0-30 0-40 df 15-405-4 → 6-4L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-04-4 → 5-4T. Kokkinakis 0-15 15-15 30-15 40-15 ace4-3 → 4-4L. Musetti30-40 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-2 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 3-2T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2L. Musetti 0-15 df 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A2-0 → 2-1T. Kokkinakis 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 df A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A df 40-40 40-A1-0 → 2-0L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A6-5 → 7-5L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-5 → 6-5T. Kokkinakis 15-0 15-15 df 30-15 40-155-4 → 5-5L. Musetti 15-0 30-0 ace 30-15 df 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-404-4 → 5-4T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df4-3 → 4-4L. Musetti 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-3 → 4-3T. Kokkinakis 15-0 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-2 → 3-2T. Kokkinakis 0-15 15-15 30-15 40-15 ace2-1 → 2-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1T. Kokkinakis 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-0 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Kokkinakis 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-304-5 → 4-6L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-5 → 4-5T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-4 → 3-5L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-152-4 → 3-4T. Kokkinakis 0-15 15-15 ace 30-15 40-152-3 → 2-4L. Musetti 15-0 30-0 40-01-3 → 2-3T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-01-2 → 1-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-150-2 → 1-2T. Kokkinakis 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-1 → 0-2L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A df0-0 → 0-1

    Musetti
    Kokkinakis LEGGI TUTTO

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    Un nuovo duello tra Thanasi Kokkinakis e Jaume Munar al Foro Italico: un sequel della controversia di Madrid. Chi vince sfiderà Jannik Sinner al secondo turno

    Non sembra vero, ma è la realtà. A soli quindici giorni dal loro incontro controverso nel primo turno dell’ATP Masters 1000 di Madrid, Thanasi Kokkinakis e Jaume Munar si ritroveranno di nuovo a sfidarsi. Questa volta, la cornice sarà il primo turno del prestigioso torneo su terra rossa europeo a Roma, al Foro Italico.L’australiano Kokkinakis, dopo aver superato con successo la fase di qualificazione, è stato sorteggiato per affrontare il suo rivale spagnolo Munar. Il loro incontro è previsto per oggi, nella capitale italiana. Questo nuovo scontro arriva sulle scie di un incontro molto acceso a Madrid, che si concluse con una forte discussione a rete tra i due tennisti.
    Il precedente duello tra i due è stato segnato da un acceso scontro verbale, in cui Munar chiese a Kokkinakis di non dirgli di nuovo di tacere dopo un litigio con l’arbitro. Questa richiesta, al centro del dibattito, ha generato molta attenzione sul loro prossimo incontro.Sarà interessante vedere come si svilupperà il match a Roma e se la richiesta di Munar sarà rispettata da Kokkinakis. L’atmosfera promette di essere elettrica.Chi vincerà sfiderà al secondo turno il nostro Jannik Sinner. LEGGI TUTTO

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    ATP Adelaide: Sinner batte Kokkinakis in due set e vola nei quarti contro Korda. Bene al servizio, alti e bassi per l’azzurro nel gioco

    Jannik Sinner (foto ATP Adelaide)

    Vittoria sofferta per Jannik Sinner all’ATP 250 di Adelaide. L’azzurro supera per 7-6 6-4 l’australiano Thanasi Kokkinakis guadagnandosi l’accesso ai quarti di finale, dove domani sfiderà nella notte italiana (non prima delle 3.30) Sebastian Korda. La prestazione dell’azzurro è stata discreta ma tutt’altro che impeccabile: troppi alti e bassi, soprattutto nel combattuto primo set, nel quale ha concesso quattro palle break e non è stato capace di chiudere il parziale servendo sul 5-4. Al momento decisivo si è come spenta la luce, Jannik ha incassato un parziale negativo di 10 punti a 1 commettendo una serie di errori gratuiti e rimettendo in partita un volitivo Kokkinakis. Per fortuna è riuscito ad arginare il momento negativo e al tiebreak ha alzato il livello, aggiudicandoselo per 7 punti 2. Nel secondo set ha allungato con un break nel terzo game, giocando solido e approfittando soprattutto di un calo nell’intensità del rivale. Forte del vantaggio, ha servito con buon ritmo fino al successo, spingendo in sicurezza e puntando più a spostare Thanasi che rischiare colpi a tutta.
    Sinner ha chiuso con 5 Ace, il 74% di prime palle in campo vincendo il 69% di punti. Numeri buoni, ma il dato più positivo è stato l’aver salvato 6 delle 7 palle break concesse, segnale di vigore e presenza nei momenti più delicati. Kokkinakis ha giocato fino alla metà del secondo set un’eccellente partita, molto efficace al servizio ed estremamente potente e preciso nella spinta dalla riga di fondo. Con una posizione piuttosto avanzata (i suoi piedi erano letteralmente sulla riga o appena dietro), ha condotto spesso gli scambi, costringendo l’azzurro a difendersi o rincorrere; oppure cercare qualche variazione per uscire da quel pressing costruito con un diritto pesante, prima carico di spin e poi dritto nella palla alla massima velocità. Qua vengono i nodi al pettine della prestazione dell’altoatesino. Alla fine Jannik l’ha portata a casa – con pieno merito – servendo bene e soprattutto tornando all’antico, aggrappandosi alle solide certezze del suo tennis di pressione e ritmo in progressione. Infatti Sinner non è riuscito a spezzare la resistenza e forza dell’avversario con le “annunciate” novità e variazioni delle quali ha parlato nelle scorse settimane e sulle quali dice di aver lavorato molto nella off-season. Soluzioni come il back di rovescio (usato col contagocce oggi), discese a rete o palle corte hanno funzionato poco e male.
    La partita ha confermato come il tennis di Sinner sia ancora un cantiere aperto. Quando Jannik ha cercato di uscire dallo scambio con la discesa a rete o velocizzando i tempi di gioco ha sbagliato troppo ed è stato incerto. Un errore seguito costantemente da una prima di servizio out al punto seguente, quindi una sorta di “doppio problema”. I pochi tentativi di smorzata sono stati inefficaci, quasi mai è riuscito a cambiare ritmo col back di rovescio o esplorando dei cross stretti a bassa velocità e massimo angolo. Questo il film della prima parte del match, contraddistinta più da dubbi che vincenti. Quando Sinner ha ripreso a macinare il suo tennis “classico”, fatto di spinta a grande velocità, intensità e grande ritmo, una serie continua di palle in progressione cercando di spostare l’avversario e rischiando l’affondo dopo essersi aperto il campo, allora sì che ha ritrovato sicurezza ed ha sfondato la resistenza del rivale. Così ha vinto il tiebreak, quindi è stato paziente in costruzione nei primi game del secondo set fino all’allungo col break nel terzo game. Una volta in vantaggio, ha capitalizzato la sua spinta inchiodando Kokkinakis nell’angolo sinistro e tutto è filato via senza altri patemi, sostenuto anche da un buon rendimento della prima palla.
    Questo commento non è affatto una bocciatura alle novità che Sinner sta cercando di inserire nel suo gioco, solo la constatazione di quanto resti fondamentale la sua base storica, quella incredibile capacità di muovere la palla con grande velocità e progressione, stroncando l’avversario a furia di pallate alla fine insostenibili. È importante che Jannik abbia anche altro nella sua faretra, per usarlo quando il pressing non funziona per le capacità difensive dell’avversario o perché l’altro è bravo a non consentirgli di condurre lo scambio. C’è molto da lavorare sui tempi dell’attacco e sulla sicurezza nel chiudere sotto rete. Nella partita odierna sono state più le incertezze in quelle fasi che le giocate portate a casa.
    Contro Korda nei quarti avrà di fonte un avversario che disegna il campo con colpi eleganti ed efficaci, ma anche uno che non eccelle in difesa e nemmeno nelle fasi calde. Sarà fondamentale condurre il match e servire bene per non farsi aggredire in risposta.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match scatta con Sinner alla battuta. Quattro prime palle, di fatto non si scambia, 1-0 Sinner. Si palleggia ad alto ritmo invece nel turno di servizio di Kokkinakis, molto aggressivo con i piedi sulla riga l’australiano. 1 pari. Il campo è segnato dalle ombre della struttura, una situazione che sembra infastidire i due in risposta. Prima difficoltà per l’azzurro nel terzo game: Thanasi prende il sopravvento spingendo forte col diritto, 0-30. Jannik sposta lo scambio sulla diagonale di rovescio, ritrova la prima di servizio e con 4 punti di fila (Ace sul 40-30) si porta 2-1. Sul 2 pari, Sinner è di nuovo sotto: prima sbaglia malamente una comoda volée di diritto dopo essersi aperto il campo benissimo col diritto; poi subisce il pressing di Kokkinakis, per il 15-40. Cancella la prima palla break spingendo bene col rovescio cross; lo aiuta un nastro fortunato sulla seconda, mentre stava conducendo un lungo scambio di ritmo. Le palle break diventano tre, erroraccio di Jannik in spinta col diritto nei pressi della rete. Si salva ancora, servizio e diritto cross. A fatica, Sinner annulla tre palle break si porta 3-2. Più efficace finora Thanasi, col suo tennis semplice, verticale di grande spinta, forte di una prima di servizio solida e di un diritto che può alternare tra palle cariche di spin e sbracciate a tutte in anticipo. Non ci sono più turni di servizio facili per Sinner… Da 30-0 si fa rimontare (incluso un doppio fallo), quindi cerca una palla corta col diritto che non riesce a mascherare, facile per l’australiano arrivare e “punire” l’azzurro. Sinner cancella di forza la quarta palla break del match. Alza il ritmo l’altoatesino, ritrova la prima di battuta e si porta 4-3. L’azzurro trova finalmente un bel game in risposta: regge, rincorre, fa colpire molte palle al rivale che sbaglia qualcosa. 30-40, prima palla break per Jannik. Non entra la prima di servizio, comanda dalla risposta Sinner ma… magia di “Kokk” in difesa!?! Jannik costruisce uno schema offensivo perfetto, avanza spingendo a tutta sul rovescio di Thanasi che stacca la mano e indovina un passante alice lungo linea tanto improbabile quanto bello. Scatta in piede il pubblico di Adelaide, è il punto del match finora, anche per importanza. Un errore col diritto costa a Kokkinakis la seconda palla break. Stavolta Sinner trova il punto esclamativo: dall’angolo sinistro spara un’accelerazione inside out micidiale, imprendibile. BREAK Sinner, 5-3, serve per il primo set. Non parte bene, affrettai tempi della spinta, 0-30. E nemmeno la prima di servizio lo aiuta. Un altro errore col diritto lungo linea gli costa lo 0-40, tre chance per il contro break per Thanasi, tutti errori di Sinner. Il quarto errore di fila, stavolta col diritto lungo linea, condanna Sinner al BREAK. Resta avanti 5-4, ma ora serve l’aussie. Sembra aver accusato il colpo Jannik, continua a sbagliare perdendo 7 punti di fila, come frastornato. 5 pari, il set entra nel rush finale. E ci entra assai male l’azzurro… errore, quindi incassa una risposta poderosa di Kokkinakis su di una seconda palla troppo centrale. 0-30 (parziale di 10-1 per l’australiano). Con un altro errore col rovescio, molto scarico di gambe, Sinner crolla 15-40, due chance per l’allungo per l’australiano. Annulla la prima buttandosi avanti, con coraggio; ritrova finalmente un bel ritmo manovrando col diritto. Parità. Col ritmo da fondo campo, Jannik ritrova fiducia ed efficacia. Con quattro punti di fila si salva Sinner, avanti 6-5. Il primo set, assai complicato, si decide al tiebreak. Inizia bene Jannik, diritto vincente per l’1-0. Lo strappo arriva nel terzo punto: gran ritmo di Sinner, sposta il rivale e lo infila col rovescio cross. 2-1 e servizio Sinner. Ora sì che il diritto dell’azzurro fila, veloce e preciso dal centro. 4-1 Sinner, Kokkinakis non difesa non regge la spinta dell’italiano. La velocità di palla di Jannik è superiore, come la sua intensità. Meno fronzoli e più sostanza nella spinta, nel ritmo. Così diventa incontenibile. Con un Ace si porta 6-2, quattro set point. Chiude 7 punti a 2 con un’altra prima palla potente. Tanta fatica per chiudere il primo parziale, con una certezza: quando Sinner ha rimesso in moto il suo “vecchio” tennis di ritmo e intensità, ha ritrovato efficacia e sicurezza.
    Secondo set. inizia Kokkinakis alla battuta. Nel terzo game un classico errore gratuito ai vantaggi regala una palla break a Sinner. Se la gioca bene Jannik: risponde al centro, lavora bene lo scambio col rovescio, sposta Thanasi che arriva pesante a sinistra e affossa un back in rete. BREAK Sinner, 2-1 e servizio. Ora l’azzurro può fare corsa di testa, avanti un set e un break. Con un game laborioso consolida il break, 3-1. Kokkinakis ha accusato il colpo, è meno sicuro nella spinta col diritto, commette un doppio fallo, ma trova un Ace e resta aggrappato al match sul 2-3. Jannik continua a spingere con buon ritmo, non cerca grandi invenzioni ma resta nei suoi binari classici, puntando sulle certezze. È efficace quando riesce ad inchiodare il rivale a sinistra, in difficoltà a tornare nell’angolo più e più volte. Con l’aiuto degli errori in difesa di “Kokk”, Sinner vola 4-2 con un Ace. Pochi fronzoli e molta sostanza in questa fase nel gioco dell’azzurro, è calata invece l’intensità in quello dell’australiano, che si affida soprattutto alla prima di battuta. Resta enorme la differenza di efficacia nel tennis di Sinner tra quando cerca la chiusura sotto rete (non riuscendo) e quando punta sull’affondo in spinta. Come nel secondo punto dell’ottavo game: non chiude di volo, è ricacciato indietro, torna a manovrare e sfonda col diritto a sventaglio. Thanasi regala sul 15-30, aveva campo aperto sul lungo linea ma sparacchia in corridoio. Era una grande chance per tornare a palla break. Jannik “ringrazia”, trova lo schema servizio + diritto vincente e si porta 5-3, a un passo dalla vittoria. Serve sul 5-4 Sinner e serve da campione: chiude con due Ace (il quinto in totale del match, non molti), accedendo ai quarti di finale. Una vittoria importante, sofferta, costruita ritrovando sensazioni nelle proprie certezze. Una prestazione inferiore al servizio rispetto al primo turno e con qualche problema quando ha cercato variazioni. La strada verso un Sinner più vario in campo è ancora lunga.

    [6] Jannik Sinner vs [WC] Thanasi Kokkinakis ATP Adelaide 1 Jannik Sinner [6]76 Thanasi Kokkinakis64 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace5-4 → 6-4T. Kokkinakis 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-305-3 → 5-4J. Sinner 0-15 15-15 15-30 df 30-304-3 → 5-3T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-0 40-154-2 → 4-3J. Sinner 15-15 30-15 40-15 ace3-2 → 4-2T. Kokkinakis 15-0 ace 30-0 30-15 df 30-30 40-30 ace3-1 → 3-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-402-1 → 3-1T. Kokkinakis 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 40-40 40-A1-1 → 2-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* 5*-2 6*-2 ace6-6 → 7-6T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-0 ace 40-156-5 → 6-6J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-405-5 → 6-5T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-0 40-15 ace5-4 → 5-5J. Sinner 0-15 0-30 0-405-3 → 5-4T. Kokkinakis 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 df 40-A4-3 → 5-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 40-40 A-403-3 → 4-3T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-2 → 3-3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2T. Kokkinakis 15-0 ace 30-0 40-0 40-152-1 → 2-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace1-1 → 2-1T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 df 40-151-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0
    5 ACES 92 DOUBLE FAULTS 358/78 (74%) FIRST SERVE 45/72 (63%)40/58 (69%) 1ST SERVE POINTS WON 33/45 (73%)12/20 (60%) 2ND SERVE POINTS WON 13/27 (48%)6/7 (86%) BREAK POINTS SAVED 1/3 (33%)11 SERVICE GAMES PLAYED 1112/45 (27%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 18/58 (31%)14/27 (52%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 8/20 (40%)2/3 (67%) BREAK POINTS CONVERTED 1/7 (14%)11 RETURN GAMES PLAYED 1152/78 (67%) SERVICE POINTS WON 46/72 (64%)26/72 (36%) RETURN POINTS WON 26/78 (33%)78/150 (52%) TOTAL POINTS WON 72/150 (48%) LEGGI TUTTO

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    12 nuovi vincitori di tornei ATP nel 2022, ripercorriamo le loro vittorie

    Lorenzo Musetti campione ad Amburgo

    Tempo di bilanci per la stagione 2022, praticamente agli sgoccioli con gli ultimi tornei Challenger in corso. Sono terminati con le ATP Finals di Torino gli eventi del tour maggiore, che quest’anno hanno salutato ben 12 nuovi campioni. Ripercorriamo brevemente la stagione in ordine cronologico con i primissimi successi dei nuovi vincitori, da Kokkinakis a Huesler, passando per Auger-Aliassime e Musetti.

    Thanasi Kokkinakis – 15 gennaio – ATP 250 Adelaide 2
    Primo successo per lo sfortunatissimo talento australiano, uno che prometteva una carriera da top 10 ma che invece ha pagato un prezzo salatissimo agli infortuni. Ha vissuto una settimana magica nel suo paese, prendendosi una piccola grande rivincita dopo tonnellate di sfortuna. Purtroppo poi in stagione non si è ripetuto, tanto che ad inizio 2023 rischia seriamente di uscire di nuovo dalla top 100. Tuttavia, aver potuto giocare una stagione senza gravi infortuni e arrivando anche in finale di Davis è per lui, probabilmente, la vittoria più grande.

    Alexander Bublik – 6 febbraio – ATP 250 Montpellier
    Talento e follia, un tennis estroso tendente all’estremo. Ha varcato persino i confini (vedi la finale contro Sonego a Metz!), ma quando Bublik gioca centrato e con voglia, c’è sempre spettacolo e qualcosa di unico da gustare. Il russo accasato in Kazakistan ha vinto in Francia il suo primo titolo ATP. Mai aspettarsi qualcosa di concreto, ma con quel servizio e colpi piatti può impensierire chiunque sulla partita secca e magari ambire ad altri titoli.

    Felix Auger-Aliassime – 12 febbraio – ATP 500 Rotterdam
    Fa una certa impressione annoverare in questa lista di nuovi vincitori Felix Auger-Aliassime, talento purissimo e già discretamente navigato nonostante sia “solo” un classe 2000. Dopo una caterva di occasioni fallite, si è sbloccato in Olanda e non si è fermato più, segnando record importanti in autunno, dove è stato quasi imbattibile per varie settimane, e trascinando pure il suo Canada (ripescato) alla vittoria in Davis. Molto probabile che nel 2023 vedremo una prima volta per Felix in un 1000 o chissà, uno Slam.

    Pedro Martinez – 27 febbraio – ATP 250 Santiago
    24 anni, l’iberico ha macinato passo dopo passo una crescita lenta ma costante. Poco appariscente, concreto, solido, con qualche colpo che se prende ritmo può fare male. Si è tolto la grande soddisfazione di vincere il primo titolo sull’amata terra in Cile. Resta uno specialista di categoria, che si merita questa soddisfazione, con discreti spazi di crescita.

    Holger Rune – 1 maggio – ATP 250 Monaco
    Primo di tanti. Il danese è stato uno dei grandi protagonisti dell’anno. Partito appena fuori dai 100 nel ranking, con una stagione di continuo progresso è arrivato ad un passo dall’entrare tra i migliori 8 delle Finals, con pieno merito a soli 19 anni. Predestinato, concreto, solido, sportivamente “cattivo” e a molti nemmeno simpatico. Sua madre fece di tutto per fargli sperimentare qualcosa che fosse oltre al tennis da piccolo. Ha fallito. Lui, in pieno stile Djokovic, fin da piccolissimo voleva solo il campo da tennis, puntando a diventare un campione. Ce l’ha fatta, e siamo solo all’inizio…

    Sabastian Baez – 1 maggio – ATP 250 Estoril
    Nello stesso giorno di Rune, anche il furetto argentino ha alzato il suo primo titolo in carriera nel 2022. È uno sveglio, impara in fretta e non molla niente. A chi gli diceva di essere un classico terraiolo alle NGF 2021, rispose sul campo giocando in modo sorprendente nel suo torneo non sul rosso in carriera. Riesce a capitalizzare i momenti “no” dei rivali facendo fruttare la sua velocità, senso d’incontro sulla palla e combattività. A 21 anni, ha disputato anche altre due finali in stagione (Santiago, Bastad). Il tennis albiceleste ha trovato un’eccellente alternativa per il futuro.

    Tim Van Ritjthoven – 12 giugno – ATP 250 ‘s-Hertogenbosch
    L’erba regala meraviglie, sorprese. Meno di un tempo, ormai gli specialisti dei prati si contano sulle dita di una mano, ma la favola dell’olandese è una di quelle che non si dimenticano. 25 anni, gran braccio ma poco stabile, vince sull’erba di Den Bosch un torneo in cui non solo ha abbattuto uno dopo l’altro avversari assai più qualificati ma ha giocato un tennis clamorosamente bello e offensivo. Vedremo se riuscirà a brillare anche in futuro o resterà una splendida meteora. La seconda opzione sarebbe un peccato, perché Tim a tennis gioca proprio bene…

    Francisco Cerundolo – 17 luglio 2022 – ATP 250 Bastad
    Per il 23enne argentino, fratello maggiore di Juan Manuel, il primo titolo era solo una questione di tempo. Gran fisico, impeto tutto latino, con quel diritto pesante e quel rovescio che se prende fiducia può far altrettanto male era scontato che il successo sarebbe stato solo una questione di tempo. A Miami si è issato sul cemento sino in semifinale. Non gioca bene tutti i giorni, ha un discreto carattere focoso tendente al rissoso, ma è un classico rivale che si preferisce trovare dall’altro lato del tabellone, soprattutto nei primi turni. La sensazione è che avrà una carriera poco continua, ma alcuni strappi notevoli.

    Maxime Cressy – 17 luglio – ATP 250 Newport
    Per il franco-statunitense primo titolo in carriera sull’erba “del giorno dopo”, quella della costa est negli USA, appena dopo Wimbledon. Con quel gioco super offensivo, tendente ad un serve and volley moderno, normale che il successo sia arrivato sui prati. Ha dimostrato di saper governare bene anche i tagli e attaccare con convinzione e discreti risultati addirittura anche sul rosso. È un tennista particolare, che l’ATP ha pure inserito nei premi annuali come possibile vincitore nella categoria giocatore più migliorato. È certamente migliorato… ma forse in quella sezione c’erano altri giocatori che avrebbero meritato una nomination più di lui.

    Lorenzo Musetti – 24 luglio – ATP 500 di Amburgo
    Presentare Lorenzo “il Magnifico” è superfluo. Piace solo ricordare che è stato nel 2022, insieme a FAA, l’unico nuovo vincitore in un 500, tutti gli altri hanno alzato il primo trofeo in tornei 250. Ma a differenza del canadese, Musetti ha battuto in finale il nuovo fenomeno e n.1 Carlos Alcaraz in una delle partite più belle dell’anno (a parere di chi vi scrive, la più bella extra-Slam). Vorrà dire qualcosa. Ancor più se poi il nostro talento è esploso in autunno bissando il successo a Napoli e travolgendo il tour con un tennis di una bellezza unica.

    Brandon Nakashima – 25 settembre – ATP 250 San Diego
    Lo statunitense ha confermato i suoi importanti progressi alzato la coppa in California. Rapido, con un gran senso del ritmo e pronto a venire avanti senza paura (nonostante qualche difettuccio di tocco non proprio minimo), è uno che sui campi in duro devi affrontare molto concentrato, perché può essere pericoloso anche per i rivali affermati. Non sembra ha dimostrano finora una personalità vincente, ma è un ragazzo sereno con buoni margini di crescita. Poche parole e parecchia sostanza. Alla fine è salito più degli assai più celebrati connazionali Korda e Brooskby, un po’ fermi al palo nel 2022.

    Marc-Andrea Huesler – 2 ottobre – ATP 250 Sofia
    I nostri appassionati se lo ricorderanno benissimo per l’aver battuto Musetti in semifinale a Sofia, nel “feudo” di Jannik Sinner. Servizio di una precisione micidiale, freddo e concreto, lo svizzero nonostante le 26 primavere è ancora piuttosto giovane per il grande tennis. Ha vissuto forse la settimana della vita in Bulgaria, ma trovatemi sul tour oggi un tennista che abbia altrettanta qualità nel tocco sotto rete abbinato a posizione e tempi per l’attacco. La sensazione che il Marc-Andrea abbia semplicemente sbagliato epoca: se fosse nato con il tennis pre-2002, l’anno del sostanzioso rallentamento delle condizioni, beh questo svizzero garbato e offensivo sarebbe stato molto, molto insidioso.

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    Kokkinakis si è operato al naso

    Thanasi Kokkinakis

    Attraverso una storia su Instagram, l’australiano Thanasi Kokkinakis ha comunicato di essersi sottoposto ad un intervento al naso. Non ha specificato nient’altro, solo lo scatto dall’ospedale poco dopo l’intervento.
    Auguriamo a Thanasi un pronto rientro, sperando di vederlo in campo alle Finals di Torino insieme a Nick Kyrgios. I due infatti sono attualmente al sesto posto della Race to Turin di doppio, e sarebbero una garanzia di spettacolo per il pubblico del PalaAlpitour. LEGGI TUTTO

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    Bentornato, Kokk (di Marco Mazzoni)

    Thanasi Kokkinakis

    Non è mai troppo tardi. Per rialzarsi, per lottare, per piangere non di frustrazione ma di gioia. Per vincere. Thanasi Kokkinakis, “The Kokk” per gli amici, ha vinto il torneo ATP 250 Adelaide 2. Visto il talento e tennis dell’aussie, beh, non dovrebbe esserci niente di strano. Un 250 di inizio stagione, pure nella sua città. Invece il successo dell’australiano ha del sorprendente, e del liberatorio. Finalmente questo “cavallino di razza” ha alzato il suo primissimo torneo ATP, a 25 anni suonati, da n. 145 del ranking. Finalmente Thanasi è riuscito ad allenarsi per un discreto periodo di tempo in salute, dopo aver attraversato tempeste e burrasche degne del “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…”.
    Kokkinakis ha vissuto anni da incubo. È stato più volte ad un passo dal gettare la spugna, perché ogni centimetro del suo fisico ha una predisposizione all’infortunio diabolica. Non si è fatto mancare nulla Thanasi, non è praticamente mai riuscito a giocare una stagione intera, o nemmeno 6-7 mesi con continuità senza uno stop grave. Problemi che l’hanno fiaccato nel corpo e nello spirito. Un disastro sportivo per quello che era considerato uno dei talenti migliori della “prima” NextGen. Insieme al suo amicone – di baldorie – Nick Kyrgios, down under pensavano di aver una coppia d’assi insuperabile. Come talento, senz’altro. Purtroppo per loro, Nick si è perso in una spirale autodistruttiva perversa, Kokk si è rotto in continuazione, non riuscendo mai a far esplodere con continuità quel talento che gli aveva consentito di sconfiggere anche un certo Roger Federer qualche tempo fa, e non proprio un Roger dimesso…
    Chi vi scrive, ha sempre creduto in Kokkinakis, da anni. Roland Garros, 2015. Chi ha voglia di andarsi a ripescare dal (cospicuo) archivio di LT, troverà un racconto di un pomeriggio vissuto con il mitico compare di scampagnate parigine Ale Nize sul campo 17, che purtroppo non esiste più, demolito per far spazio ad un’area nuova, bellissima, funzionale, ma più asettica. Un po’ come quei circuiti di F1 costruiti nei paesi arabi, impeccabili ma così “perfettini” da lasciarti insoddisfatto. Sul quel campo, l’ultimissimo dell’impianto, con la rete di fondo che terminava quasi sulla tangenziale, le fronde degli alberi lasciavano passare una luce particolare. Quel giorno ero lì per seguire Bolelli, ma prima sul mio schedule di giornata c’era segnato in rosso Kokkinakis vs. Basilashvili. Due emeriti sconosciuti allora per l’appassionato medio, non per chi segue il tennis nelle sue viscere più interne, quelle dei Challenger e tornei giovanili. Il georgiano entrò in campo con la sua solita maschera impenetrabile, tirando bordate dalla linea di fondo; Kokk, assai poco esperto di terra rossa, pagò inizialmente la velocità e rotazione di Nikoloz (perdendo 6-3 il primo set) ma prese le misure iniziò a sentire la palla, a guadagnare campo, a tenere il ritmo forsennato del rivale e “montargli in testa”. Poche volte ho visto scambi di tale intensità e violenza mista a qualità. Thanasi mi stregò letteralmente, i suoi colpi fluivano sicuri, ma quel che mi colpì fu il suo equilibrio dinamico. Riusciva ad arrivare sulla palla con grande compostezza, riuscendo a gestire la velocità e gli angoli in modo mirabile. Pochissimi i forzati, moltissimi i vincenti. E poi, con quei colpi di inizio gioco, immaginarlo ben presto nei piani alti del ranking era scontato. Alla fine del terzo set, con Thanasi già avanti, udivo dietro di me due persone parlare fitto fitto in una lingua non comprensibile. Girandomi, incrociai lo sguardo di Marian Vajda, che era seduto lì dietro, venuto a scrutare questo ragazzo promettente con l’allora preparatore fisico di Novak, visto che poteva essere l’avversario del campione al terzo turno (e infatti, arrivò al match). Incuriosito, mi spostai più in alto, laterale, per vedere come Vajda osservava Kokk. Appunti, qualche battuta non comprensibile, ma diverse occhiate sbalordite al suo compare dopo i vincenti tirati dell’aussie.
    Ricordo di aver scambiato qualche battuta con lui allora, molto giovane. Acerbo, divertente, con un maledetto accento aussie a volte quasi incomprensibile. Ma quello sguardo fiero trasudava consapevolezza dei propri mezzi ed una certa tristezza, inquietudine. Forse quella propria di colui che sapeva di camminare di un di filo, equilibrista di talento con un fisico di cristallo.
    Appunti e ricordi disordinati, ma la sensazione che mi portai a casa quel giorno fu di un talento vero, uno di quelli che passano ogni tanto. Per arrivare sul trono, servono molte qualità. Le puoi costruire e consolidare solo col tempo, con lavoro e con fatica. Purtroppo Thanasi non ha avuto tempo, o meglio, ne ha avuto fin troppo ma non in campo. La fatica l’ha fatta per cercare a rientrare, a tutti i costi, anche quando i venti erano così impetuosi contro di lui che nessun vascello sarebbe riuscito a prendere il largo. Negli anni i migliori giovani l’hanno superato, lui è caduto nel dimenticatoio. Pure il suo sponsor l’ha mollato, tanto che lo scorso anno, tornato a giocare Challenger, ha dichiarato di aver acquistato le sue divise da gioco in un discount per una manciata di dollari australiani, perché di più non gli era concesso. Ma nonostante tutto, disse di aver imparato che la resilienza è una qualità importantissima nel tennis, e che se gli infortuni l’avessero lasciato in pace, sentiva dentro tanta voglia di provarci ancora, perché quel film bruscamente interrotto non gli andava giù. Si è pure avvalso dei consigli di Mark Philippoussis, un altro che dopo i fasti di una carriera che poteva dargli di più è entrato in tantissimi problemi ed è maturato. Alla fine il consiglio più prezioso che gli ha regalato il bel tenebroso finalista a Wimbledon 2003 è stato “devi crederci, perché se non ci credi tu, nessuno lo farà per te”. Messaggio ricevuto, insieme ad un lavoro svolto insieme al servizio che, in questi ultimi match, pare aver funzionato.
    Thanasi nelle ultime due settimane ha battuto fiori di giocatori, ha ritrovato il suo miglior tennis con una testa più matura e consapevole. Ha dimostrato una potenza nei colpi di inizio gioco e una velocità nel prendersi gli spazi in campo formidabile. Ha vinto molte partite, il suo primo torneo e soprattutto ha lottato. Ha sofferto. Ha annullato anche match point avversi nella strada verso la finale. Ma cosa volete che siano dei “match point” da salvare rispetto all’inferno dal quale è uscito…
    A 26 anni da compiere (10 aprile), Kokkinakis ha tutta una carriera davanti e da lunedì un ranking a ridosso della top 100. Dice di aver lavorato bene, che il corpo sembra funzionare come mai prima. Il suo sguardo è sorpreso, divertito. Felice. Questi giorni nella sua Adelaide sono una ventata di ottimismo per tutti coloro che amano il tennis. È la magia che il Tennis giocato riesce a regalare.
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    Match Mozzafiato! Thanasi Kokkinakis salva due match point ad Adelaide e conquista la seconda finale in carriera nel circuito maggiore

    Thanasi Kokkinakis nella foto

    Con diverse maratone e incontri emozionanti, la giornata non poteva che finire in modo entusiasmante in Australia. Thanasi Kokkinakis ha toccato prima il cielo con un dito, era quasi all’inferno e poi finalmente è riuscito a sfuggire all’”oscurità” per battere Marin Cilic e assicurarsi la seconda finale in carriera nel circuito maggiore. In un’atmosfera elettrizzante ad Adelaide, il tennista di casa, n. 145 nella classifica ATP, ha brillato contro Cilic e ora andrà alla ricerca del suo primo titolo in carriera dopo aver perso la finale di Los Cabos nel 2017.
    Kokkinakis ha festeggiato per 6-2, 3-6, 7-6(10), con il momento clou quando ha salvato due match point e ha chiuso la partita solo alla settima opportunità a disposizione. Dopo che i primi due set sono stati equamente divisi, il terzo set ha avuto un inizio agevole per Cilic che è andato avanti di un break. Kokkinakis ha reagito, recuperato il break ed i due giocatori sono andati al tiebreak.
    Nel tiebreak poi è stato il turno dell’australiano nello sprecare occasioni, che ha avuto una carriera segnata da un serie di infortuni, e raggiungere rapidamente un 6-2 che sembrava irrecuperabile.Reagiva però Cilic che conquistava cinque punti di fila e si è trovato con un match point sul proprio servizio, ma non è ruscito a chiudere la partita. Ne avrà ancora uno sull’8-7, salvato sul servizio di Kokkinakis, prima che il giocatore di casa ne sprecasse altri due e finalmente festeggiasse la vittoria per 12 punti a 10.
    Domani finale sfiderà il transalpino Rinderknech. LEGGI TUTTO