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    La Lube spezza l’imbattibilità di Piacenza: al PalaBancaSport finisce 3-1

    Da Piacenza a Piacenza. Il percorso della Cucine Lube Civitanova nei Play Off 5° Posto proseguirà lunedì 22 aprile (ore 20.30) di nuovo al PalaBancaSport nella Semifinale in gara unica per accedere alla resa dei conti del 27 aprile.

    Nell’ultimo turno del raggruppamento a sei squadre i biancorossi alzano le braccia al cielo in quattro set (14-25, 22-25, 25-20, 21-25) nella tana della Gas Sales Bluenergy Piacenza spezzando l’imbattibilità degli emiliani. La seconda vittoria consecutiva nel Girone è il termometro della salute ritrovata dei biancorossi e serve a consolidare il terzo posto a 9 punti legittimando quindi il passaggio del turno, che già era ufficiale dopo i primi due set visti i risultati parziali sugli altri campi. A prendersi il primo posto nel gruppo è Verona, che lascia la seconda piazza alla Gas Sales e affronterà Modena in Semifinale.

    La Lube conferma smalto rinnovato al servizio (11 ace, 6 griffati Lagumdzija, top scorer con 23 punti realizzati) e se la gioca a muro con i padroni di casa (7-7). Nonostante qualche giro a vuoto in ricezione, i biancorossi riescono comandano il gioco in attacco (51% contro il 44%) grazie agli spunti di capitan De Cecco, premiato MVP della serata. Coach Giannini fa girare i suoi uomini e riesce a riprendere le redini del match con il contributo della panchina dopo la vittoria piacentina del terzo set. In doppia cifra per i cucinieri anche Yant (11). Sul fronte opposto Piacenza risponde con i 17 punti di Romanò e i 14 sigilli dell’ex biancorosso Lucarelli, ma soffre le bordate degli ospiti dai nove metri.

    Cucinieri in campo con De Cecco al palleggio e Lagumdzija opposto, Anzani e Diamantini al centro, Nikolov e Yant in banda, libero Balaso. Larizza torna in panchina, ma solo come secondo libero. Padroni di casa schierati con Brizard al palleggio e Romanò opposto, gli ex biancorossi Ricci e Simon al centro, l’ex cuciniero Lucarelli con Recine in banda, Scanferla libero.

    Nel primo set (14-25) i biancorossi dominano al servizio (3 ace a 0), vincono il duello a muro (3-2) e sono più precisi in attacco. Lagumdzija in evidenza con 6 punti, ci cui 2 dai nove metri e 2 a muro. A Piacenza la Lube riparte da dove aveva finito con Cisterna, a suon di servizi e punti (1-5). Con il passare degli scambi i padroni di casa crescono (7-8), ma in attacco con Nikolov e a muro con Lagumdzija i cucinieri trovano il secondo strappo (7-12). Sul 8-15 di Diamantini Leal entra al posto di Romanò. La Lube riceve bene, vola in attacco con Yant, al servizio con Nikolov (ace del 11-19) e copre a muro (11-20) su Leal, che esce per Dias. A chiudere ci pensa Yant con il suo quarto punto.

    Nel secondo set (22-25) una Lube più sorniona lascia giocare la Gas Sales per parte del set poi ingrana la marcia con il contributo di De Cecco, non solo in regia, ma anche al servizio. Bella la sfida a distanza tra Lagumdzija (9 punti con 3 ace) e Romanò (8 punti). L’avvio è più duro per la Lube (7-5), che poi trova il sorpasso (7-8). Si procede a strappi, ma il momento positivo di Piacenza (10-7) impone cambi (Chinenyeze e Zaytsev per Diamantini e Nikolov) e time out ai cucinieri. Civitanova, con pazienza, rosicchia punti con il capitano protagonista fino all’aggancio su due attacchi out dei padroni di casa (19-19). Sul servizio di Lagumdzija la Lube trova il sorpasso (22-23). Il nazionale della Turchia chiude il set con un ace e qualifica la Lube alle Semifinali in anticipo visto il concomitante 2-0 di Verona su Cisterna nel match in corso al Pala AIM Agsm.

    Nel terzo set (25-20) Zaytsev resta in campo, ma in corsa lascerà il posto a Bottolo. I marchigiani non mostrano lo stesso mordente in campo. I piacentini alzano il livello al servizio (9-5). Significative le giocate di Lagumdzija per riavvicinarsi (14-13). Civitanova spreca più volte la palla del pari e Civitanova riallunga fino al +5 dopo l’ace di Lucarelli e il mani out di Recine (19-14). La Lube prova a riavvicinarsi (19-16), ma Piacenza gioca in sicurezza. Sul 23-18, però, Nikolov rientra presentandosi con un ace, seguito dal block di Anzani (23-20). La Gas Sales chiude a muro.

    Nel quarto set (21-25) la Lube parte con Bottolo e Chinenyeze trovando subito un buon allungo con Anzani (9-5). Guidata da un ispirato De Cecco, Civitanova sembra riproporre il gioco aggressivo del primo parziale (9-16). Lagumdzija legittima la sua prestazione con un gran colpo (11-18), Bottolo si fa perdonare qualche incertezza in ricezione con un muro perfetto (12-19). Nel finale i beniamini di casa cercano il tutto per tutto, ma Nikolov smorza gli entusiasmi di Simon e compagni (17-23). Sulla fiammata finale di Piacenza con il nuovo entrato Andringa al servizio (21-24) Giannini chiama un time out e al rientro in campo arriva la vittoria.

    Andrea Anastasi: “E’ stata una partita giocata male da noi, l’impatto non è stato dei migliori ma in generale abbiamo giocato una brutta pallavolo. Forse essere già certi di giocare la semifinale ha rilassato qualcuno, con Civitanova si può anche perdere ma non come abbiamo fatto. Adesso tra pochi giorni si ripeterà questa sfida in semifinale, una cosa è certa dobbiamo aumentare il nostro livello di gioco se vogliamo arrivare in fondo a questo play off”.

    Gas Sales Bluenergy Piacenza – Cucine Lube Civitanova 1-3 (14-25, 22-25, 25-20, 21-25)Gas Sales Bluenergy Piacenza: Hoffer (L) ne, Recine 7, Gironi ne, Alonso ne, Brizard 4, Lucarelli 14, Leal 1, Scanferla (L), Ricci 9, Simon 11, Andringa 2, Romanò 17, Caneschi ne, Dias. All. AnastasiCucine Lube Civitanova: Bottolo 9, Anzani 7, Lagumdzija 23, Nikolov 8, Chinenyeze 4, De Cecco 4, Thelle, Motzo, Bisotto (L), Balaso (L), Zaytsev, Diamantini 3, Yant 11, Larizza ne. All. Giannini.Arbitri: Saltalippi (PG) e Salvati (RM).Durata: 23’, 30’, 29’, 26’. Totale: 1h 48’.Note: Piacenza: battute sbagliate 14, ace 7, muri 7, attacco 44%, ricezione 54% (28% perfette). Civitanova: battute sbagliate 14, ace 11, muri 7, attacco 51%, ricezione 48% (26% perfette). Spettatori: 1.847. MVP: De Cecco.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Milano lotta fino all’ultimo, Trento la chiude al tie break

    A tre giorni di distanza dalla conclusione della Semifinale Scudetto, l’Itas Trentino si ripresenta alla ilT quotidiano Arena ancora priva di Sbertoli (comunque in panchina) ed in questo caso anche di Lavia (nemmeno a referto per una lesione di basso grado al retto addominale rimediata domenica sera); al suo posto gioca quindi Magalini, che agisce in banda in diagonale a Michieletto in un sestetto che vede anche Acquarone in cabina, Rychlicki opposto, Kozamernik e Podrascanin al centro e Laurenzano nel ruolo di libero. L’Allianz Milano risponde con Porro al palleggio, Reggers opposto, Ishikawa e Mergarejo Hernandez schiacciatori, Loser e Vitelli centrali, Catania libero. L’attesissimo ex Kaziyski siede in panchina ma senza poter entrare, bloccato anche lui da un problema fisico.

    L’avvio è tutto nel segno di Magalini, che ottiene subito tre punti personali (due in attacco e uno a muro, su Reggers) che valgono l’immediato allungo sul 5-2 e che costringono Piazza ad interrompere presto il gioco. Alla ripresa, è ancora il martello scaligero ad andare a segno per il 7-3, prima che Acquarone muri Ishikawa (9-5). L’Itas Trentino si tiene stretta il vantaggio a lungo (12-8), prima che Reggers (attacco) e Loser (ace) lo riducano drasticamente (13-12). Soli chiama allora un time out e subito dopo è Rychlicki ad offrire un nuovo spunto (15-12), che dura però pochi secondi perché poi Ishikawa ed il muro meneghino salgono in cattedra firmando prima la parità a quota 16 e poi il primo allungo ospite (16-17). Il giapponese realizza l’ace del +2 (19-21), costringendo i gialloblù a rifugiarsi di nuovo verso la propria panchina; sosta utile per agguantare la parità sul 21-21 grazie ad un muro di Rychlicki. Il finale regala ancora incertezza ed emozioni: Podrascanin mura Reggers per il 23-22, poi l’Allianz realizza un break di 0-3 con lo stesso belga che manda le due squadre al cambio di campo sul 23-25.

    I padroni di casa provano a reagire nelle battute iniziali del secondo set con un muro di Acquarone (6-4); Milano impatta subito sul 6-6 ma poi Michieletto alza il ritmo con due break point a rete (10-7, time out di Piazza). Al rientro, ci pensa Reggers ad agguantare i Campioni d’Italia (10-10); è un equilibrio instabile perché Trento gioca meglio e trova di nuovo la via della fuga (13-10 e 16-13) con Rychlicki e Podrascanin (muro). Sale di nuovo in cattedra Michieletto (due pipe a segno per il 18-12) e per l’Allianz è notte fonda; i gialloblù non concedono più molto (22-17) e trovano la parità già sul 25-18.

    Nel terzo parziale il muro trentino mette subito il bavaglio agli attaccanti meneghini (5-1 e 8-3), con Ishikawa che fatica a trovare soluzioni vincenti. Piazza interrompe il gioco ma sono sempre i Campioni d’Italia a dettare il ritmo (11-6), sfruttando anche un servizio sempre più incisivo. Proprio con questo fondamentale, interpretato bene da Porro, l’Allianz rialza la testa risalendo sino al 12-10 e costringendo Soli a chiamare un time out, ma alla ripresa l’ace di Ishikawa vale l’aggancio a quota 13. Si va avanti a lungo a braccetto (16-16), prima che un errore di Michieletto non garantisca il primo vantaggio esterno del set (17-18). Nel finale un attacco out di Podrascanin raddoppia il gap (20-22), ma Trento ha la forza per impattare sul 22-22 con Magalini, che pochi istanti dopo si fa murare dal neoentrato Piano (22-24). Mergarejo Hernandez firma il 23-25 che va l’1-2.

    I locali non si danno per vinti e scattano meglio dai blocchi di partenza anche nella quarta frazione, grazie ad un paio di notevoli acuti di Kozamernik (6-3), ma nel giro di pochi scambi si mangiano tutto il vantaggio con troppi errori diretti (7-7 e 11-11). Nella parte centrale l’Itas Trentino scappa via di nuovo (15-12), approfittando di una Milano troppo nervosa che però dopo il time out di Piazza si rianima subito di nuovo con Reggers (15-15). L’andamento del set è discontinuo; Soli interrompe il gioco e alla ripresa è ancora +3 gialloblù con Magalini in battuta (anche un ace diretto per il 18-15). In questo caso i padroni di casa difendono il vantaggio ed in seguito lo incrementano (21-17 e 23-18) con Michieletto e Acquarone. Il tie break arriva già sul 25-19.

    Il quinto set vede i Campioni d’Italia spingersi avanti 5-2 grazie a Podrascanin e Rychlicki, ma Milano agguanta la parità grazie al servizio già a quota 5. Trento riaccelera con Michieletto (due contrattacchi) e un errore di Ishikawa (11-8) e si tiene stretto il margine (13-10) con Magalini. Il successo arriva sul 15-11 ancora con Giulio.

    Damiano Catania: “Credo sia stata comunque una bella partita, pur fatta di alti e bassi. Anche dall’altra parte ci sono dei grandi giocatori. Abbiamo fatto meglio la fase break e faticato invece sul cambio palla. Nel quarto set ci sono state due decisioni arbitrali discutibili sulle quali ci siamo un po’ innervositi. Si tratta di qualcosa che non si deve fare mai. Poi nel tie-break abbiamo avuto i palloni per rientrare ma non siamo riusciti e alla fine quelle quattro azioni hanno fatto la differenza”.

    Itas Trentino-Allianz Milano 3-2 (23-25, 25-18, 23-25, 25-19, 15-11)Itas Trentino: Acquarone 4, Magalini 19, Kozamernik 9, Michieletto 17, Rychlicki 21, Podrascanin 8, Sbertoli, Laurenzano (L), Berger ne, Pace, Nelli ne, Garcia ne, Cavuto ne, D’Heer ne. All. Fabio Soli. 2° All. Adriano Di Pinto.Allianz Milano:  Mergarejo 8, Porro 2, Catania (L), Vitelli 5, Reggers 24, Loser 10, Zonta, Dirlic, Ishikawa 20, Piano 1, Kaziyski ne,  Innocenzi ne, Colombo (L2) ne, Starace. All. Roberto Piazza. 2° All. Nicola Daldello.Arbitri: Massimiliano Giardini di Verona e Andrea Puecher di Rubano (Padova)Durata set: 28’, 26’, 28’, 27, 17’ per 2 ore e 6 minutiNote: Muri punto Trento 16, Milano 7. Attacco punto Trento 47%, Milano 43%. Ricezione Trento 42% (16% perfetta), Milano 43% (14%), Battute punto Trento 2 con 18 errori, Milano 8 con 22 errori.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Play Off 5° posto: i risultati dell’ultima giornata

    Si chiude con le gare della quinta giornata il girone dei Play Off 5° posto: le prime quattro classificate accedono alle semifinali per un posto nella prossima Challenge Cup. Ecco i risultati, la classifica finale e il programma:

    RISULTATI

    Rana Verona-Cisterna Volley 3-0 (25-23, 25-15, 27-25)

    Gas Sales Bluenergy Piacenza-Cucine Lube Civitanova 1-3 (14-25, 22-25, 25-20, 21-25)

    Valsa Group Modena-Pallavolo Padova 3-1 (25-18, 25-16, 23-25, 25-17)

    CLASSIFICA FINALERana Verona 13; Gas Sales Bluenergy Piacenza 11; Cucine Lube Civitanova 9; Valsa Group Modena 5; Cisterna Volley 4; Pallavolo Padova 3.

    SEMIFINALILunedì 22/4 ore 20.301° classificata-4° classificata2° classificata-3° classificata LEGGI TUTTO

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    Le armi di Perugia per la finale: esperienza, fisicità, “lorenzismo” e… winning time

    Si respira aria nuova in quel di Perugia. Una brezza che scalda la passione del PalaBarton e raffredda i mugugni, quest’anno quasi non pervenuti. E questa è già una notizia. Una brezza che ha un nome e un cognome: Angelo Lorenzetti, l’uomo giusto nel posto giusto al momento giusto.

    Il coach ha portato in primis una mentalità diversa alla Sir, una leadership forte in panchina ma anche in società, se è vero, come è vero, che persino il vulcanico patron Sirci quest’anno è apparso più come la Cima del Redentore, la vetta più alta dell’Umbria, lasciato tranquillo a scaldarsi al sole, mentre si gode una stagione che sin qui ha rasentato la perfezione, invece di essere costretto a scagliare lapilli incandescenti come nel recente passato.

    Una stagione (regolare) che non si è chiusa con i Block Devils al primo posto, ma qui ora hanno anche compreso che quello non conta se poi finisce come due anni fa. Molto meglio fare razzia di trofei (in bacheca sono finiti Mondiale per Club, Supercoppa e Coppa Italia). Molto meglio farsi trovare pronti quando conta. E peccato, davvero, che questa Perugia non sia potuta essere protagonista anche in Champions League.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Per quella ci sarà tempo, ma ora c’è da completare l’opera, c’è una finale scudetto da vincere perché in sede di coppe ce ne sono già abbastanza e di tutti i tipi, ma di tricolori solo uno, datato 2018. Lo sogna Sirci, lo sogna Lorenzetti per fare il suo personale “back-to-back” dopo quello conquistato a Trento.

    In totale per lui sarebbe lo scudetto numero 5, così come per Colaci che festeggerebbe al meglio la sua decima finale (immenso!). Ma il tricolore lo bramano pure Leon, che di finali ne ha giocate tre e vinta nessuna, una in più di Plotnytskyi e Russo (stesso esito). E ancora, per Giannelli sarebbe il terzo scudetto, per Solé e Candellaro il secondo. Insomma, di esperienza in fatto di ultimo atto dei Play Off alla Sir ce n’è a vagonate, di fame di vittoria… pure. Armi che possono fare la differenza.

    foto Lega Volley

    Ma Perugia quest’anno non è macchina che corre alimentata da sola determinazione. Questa squadra è un vero e proprio carro armato che con la sua fisicità e la sua potenza di fuoco può davvero schiacciare tutto e tutti. Compresa una Monza che può metterla anche in seria difficoltà, ma che comunque in una serie al meglio delle cinque partite non può che partire da sfavorita, quantomeno ai nastri di partenza.

    Anche perché, se quest’anno la Vero Volley è stata la bestia nera di molti, Civitanova e Trento in testa, è altrettanto vero che Perugia è stata la montagna contro la quale i brianzoli sono sempre andati a sbattere. In stagione regolare la squadra di Eccheli non è riuscita mai a strappare un set alla Sir, in finale di Coppia Italia ha vinto il primo e poi ha dovuto alzare bandiera bianca (22-25, 25-21, 25-15, 25-23 i parziali).

    foto Lega Volley

    Guardando più nel dettaglio, Perugia vanta una contraerea di missili a corto (l’opposto Ben Tara e le bande Semeniuk e Plotnytskyi) e lungo raggio (tanti battitori che dai nove metri fanno malissimo, compreso il jolly Leon) che possono risolvere le partite in qualunque momento. Altro fattore è il muro-difesa, perché a differenza di altre squadre Perugia, oltre ad avere tre centrali granitici come Flavio, Russo e Solé, ha anche un palleggiatore di due metri come Giannelli che a muro aggiunge e aggiungerà sicuramente più mattoni rispetto al collega e avversario Cachopa (185 cm).

    Foto Sir Safety Perugia

    Cosa potrebbe ingolfare una macchina che sembra perfetta? Forse solo la pressione di essere i grandi favoriti, di dover vincere perché la sconfitta sarebbe dura da digerire per tutti. In questo senso, però, la serie contro Milano è stato un ottimo “stress-test”. Un test superato brillantemente.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Le armi di Monza per la finale: fame, cuore, gruppo, Eccheli e… gli “azzurrabili”

    Quella della Mint Vero Volley Monza è senza ombra di dubbio una gran bella storia di sport, ma guai a chiamarla favola. Qui non siamo al cospetto di una meteora, di un lampo a ciel sereno, ma del naturale risultato raggiunto da anni di lucida programmazione step-by-step, senza mai fare il passo più lungo della gamba perché alla Vero Volley, prendendo a prestito un celebre claim, non si costruiscono sogni ma solide realtà.

    foto Vero Volley Monza

    Una crescita costante avvenuta nei tempi giusti e soprattutto figlia dell’operato autorevole di dirigenti bravi. A partire dal direttore sportivo Claudio Bonati che ha sempre saputo costruire roster di valore, ma quest’anno si è decisamente superato dando vita ad una squadra dal tasso tecnico davvero elevato.

    Cachopa miglior palleggiatore del campionato, e su questo non si discute. I tre martelli Takahashi, Maar e Loeppky, prelevati da Padova, Cisterna e Taranto, qui sono diventati tutti top player e infatti andranno via come il pane a fine stagione. Galassi e Di Martino certezze assolute, di sicuro la miglior coppia italiana di centrali in circolazione, entrambi divenuti grandi con questa maglia tanto da pensare di poterli rivedere insieme anche in estate (ogni riferimento a De Giorgi e alla nazionale è puramente… voluto). E che dire poi di Gaggini, prodotto del settore giovanile del Consorzio, mandato a Verona per giocare da titolare (nella passata stagione sarebbe stato “chiuso” da Federici) e quest’anno esploso come un pallone di Maradona a capodanno nei vicoli di Napoli. Da “azzurrare” senza se e senza ma pure lui già dalla prossima VNL (poi chissà).

    foto Vero Volley

    Una squadra dal tasso tecnico decisamente importante, per usare un eufemismo, ma per essere ciambella col buco questo non basta, e altrove in questa stagione lo si è visto chiaramente. Per andare oltre i propri limiti e le proprie virtù serviva avere anche un’anima, e Monza di anima ne ha da vendere.

    I suoi giocatori non fanno altro che ripeterlo dallo scorso ottobre. Sono, si sentono e si definiscono “Squadra” con la S maiuscola. Tra le mura dell’Opiquad Arena hanno creato insieme qualcosa di speciale e non banale, perché non così facile da creare o ricreare. Sono diventati un gruppo vincente stringendo una grande amicizia collettiva fuori dal campo che poi, in campo, si è tradotta in comunione d’intenti. E qui, l’unico intento, non è stato semplicemente quello di provare a vincere un titolo da mettere nel proprio curriculum, nel proprio palmares, ma bensì quello di fare qualcosa di grande insieme. Grande come una finale scudetto impronosticabile a inizio stagione.

    C’è una bella differenza. Magari, a gettare ancor più benzina sul fuoco che arde dentro ognuno di loro, c’è proprio il fatto che molti sono all’ultimo ballo con questa maglia: The Last Dance… “all together”. Non è un segreto, infatti, che tanti il prossimo anno cambieranno squadra, e questo forse li ha spinti ancor di più a dare tutto quello che avevano. A Trento, in Gara 5, lo hanno visto tutti molto chiaramente e non è un caso che sui social tanti tifosi avversari, compresi quelli di Civitanova, Trento stessa e addirittura Perugia, prossima ed ultima avversaria di questa corsa, abbiano riconosciuto ed esaltato lo spirito di questa squadra, il suo fuoco, la sua fame, il suo gioco.

    foto Vero Volley

    Già il gioco. Qui bisogna rigorosamente tessere le lodi di Massimo Eccheli, l’underdog per antonomasia. Arrivato “tardi” da capo allenatore in Superlega (questa è la sua quarta stagione) per una geniale intuizione della presidente Alessandra Marzari, come da lui stesso raccontato in più occasioni, Eccheli in punta di piedi ha sempre centrato i suoi obiettivi stagionali per poi riuscire, anno dopo anno, ad alzare sempre di più l’asticella senza che nessuno glielo avesse chiesto né tantomeno imposto. La finale scudetto, come pure la conseguente qualificazione alla prossima Champions League, sono altre pagine di storia di questa società che portano indelebile la sua firma.

    Una persona che non ama essere sotto i riflettori, se non quelli del palazzetto durante allenamenti e partite, perché più delle parole preferisce far parlare i fatti, il campo. E i fatti, i risultati, alla fine della fiera gli hanno dato sempre ragione, anche al netto di qualche buca da scansare durante il percorso. Vedi il lungo stop di Cachopa lo scorso anno o le soste forzate ai box di Takahashi in stagione regolare o di Maar all’inizio della serie di semifinale. Lui, però, ha sempre trovato una soluzione a tutto.

    Conigli dal cilindro, come quello con cui ha battuto Trento al suo stesso gioco, per lo meno quello che gli era valso lo scudetto, ovvero rinunciando all’opposto di ruolo in virtù di tre schiacciatori per aumentare l’efficienza in attacco e ricezione. Ma pure una gestione “pacifica” degli alti e bassi che ha permesso di non subire emotivamente la rimonta di Civitanova nei quarti (Monza era avanti 2-0 nella serie) né tantomeno farsi sopraffare dall’esaltazione dopo Gara 4 di semifinale contro l’Itas (Monza era sotto 2-0 nella serie).

    Un allenatore preparato, motivato, ma anche un signore, una persona davvero a modo. Quanti si sarebbero stracciati le vesti dopo Gara 5 a Trento parlando solo della loro impresa? Eccheli invece come prima cosa ha riconosciuto il valore degli avversari e la sfortuna che hanno avuto nel perdere Sbertoli per infortunio, aggiungendo anche che “nessuno di noi aveva mai pensato di venire via da Trento con una vittoria per 0-3”. Per quanto la sua Monza ci sia andata terribilmente vicino, ma alla fine le vittorie sofferte sono anche quelle più belle. In questo caso “In puro stile Vero Volley” come dichiarato dalla stessa presidente Marzari.

    Foto Vero Volley

    Quale sarà l’esito ora di questa finale scudetto nessuno può dirlo, ma quanto fatto sin qui da Monza è già abbastanza per farci una docuserie sportiva di quelle che tanto ci piace guardare sulle piattaforme streaming.

    Riuscirà la “garra” di questa squadra a sopperire alla mancanza di esperienza in fatto di finali scudetto? Sarà sufficiente il sistema con tre schiacciatori per contrastare la potenza di Perugia? La chiave è tutta qui. Se le gambe non tremeranno, potremmo assistere a una serie davvero avvincente e spettacolare. Il motto qui è uno e uno solo: “Non succede, ma se succede…”

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Monza si tuffa nella finale scudetto, Eccheli: “Lasceremo sul campo tutto quello che abbiamo”

    E’ giunto il giorno, un appuntamento imperdibile per tutti i tifosi brianzoli e non solo: infatti, la MINT Vero Volley Monza è pronta a tuffarsi nella Finale Scudetto di SuperLega Credem Banca 2023/24, la prima assoluta della sua storia. L’avversario sarà quello già incontrato in un’altra storica Finale di quest’anno, quella di Del Monte Coppa Italia: la Sir Susa Vim Perugia, che sfrutterà il fattore campo per miglior posizionamento in stagione regolare (seconda contro quinta della classe). 

    Si parte quindi domani, giovedì 18 aprile, alle ore 20.30 al “Pala Barton” di Perugia per Gara-1 di una Serie al meglio delle 5 partite (Gara-2 fissata all’Opiquad Arena alle 15.15, domenica 21 aprile).

    Massimo Eccheli (Coach MINT Vero Volley Monza): “Abbiamo realizzato il bellissimo sogno della Finale Scudetto, ma da domani dovremo essere ancora più bravi per onorare la Serie, giocando con coraggio e determinazione. Lasceremo sul campo tutto quello che abbiamo, per cercare di contrastare la corazzata umbra”.

    Forte del bel cammino intrapreso finora, con l’eliminazione di Civitanova dei Quarti di Finale e di Trento in Semifinale, la formazione di Massimo Eccheli cercherà di sfruttare entusiasmo e qualità per provare ad affermarsi sul campo dei “Block Devils”, proprio come successe la passata stagione nella Finale 5° posto, valida per la qualificazione in Challenge Cup.

    Servizio, muro-difesa e tanta determinazione: ecco le qualità che hanno accompagnato Beretta e compagni a guadagnarsi il pass per l’evento più prestigioso dell’anno, oltre alla garanzia di partecipare alla prossima CEV Champions League e Supercoppa Italiana. Ma a Monza serviranno grinta e coraggio, perché Perugia è anche l’unica squadra italiana che in questa stagione non sono mai riuscite a battere. Sono infatti tre i precedenti giocati: uno in Finale di Coppa Italia giocato all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno e due in campionato, con la costante del sorriso umbro. La Vero Volley ha però dimostrato di saper lottare, affidandosi nelle ultime partite a un modulo con tre schiacciatori, consentito dal rientro di Stephen Maar, che ha regalato grande solidità alla ricezione monzese.

    Monza, inoltre, ha creato parecchi grattacapi alla formazione di Soli con le super prestazioni di Fernando Kreling, MVP di Gara-4 e capace con una prova da grande autore di mandare in doppia cifra tutta la sua batteria di attaccanti, oltre alla verve offensiva del giapponese Ran Takahashi, ben coadiuvato da Eric Loeppky, schierato da opposto nelle ultime uscite, ma anche alla grinta dei centrali Di Martino-Galassi e le grandi difese del libero Gaggini.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Ultima volta al PalaPanini per Bruno: “Modena mi ha cambiato la vita”

    Ora che la notizia è ufficiale, e che i cuori dei tifosi carioca e italioti come me sono definitivamente distrutti, possiamo parlare di questi anni modenesi di Bruno Rezende col tono di quelli della mia generazione che hanno inventato la nostalgia. Una volta un palleggiatore mi disse che a Modena ci sarà un “Avanti Bruno” e un “Dopo Bruno”, un’analogia che per un regista che ha costituito la religione della pallavolo in Emilia negli ultimi anni va decisamente sulla strada giusta. Per Bruno si aprono le porte del Brasile e di un ritorno a casa che, dopo anni, appare quantomeno doveroso:

    “Aprile sarà il mio ultimo mese a Modena. Certe emozioni cerco di viverle senza pensare al futuro. Ora si sta chiudendo un ciclo, mancano davvero poche partite e sto cercando di godermi gli ultimi momenti qui in compagnia di tutti. Ci sono molte persone da ringraziare in tutti questi anni, tutte amicizie o rapporti che ho creato. Non lo vivo come un addio ma come un arrivederci ad altre occasioni, magari non da giocatore, ma certamente da persona che questa città la ama e la amerà sempre“.

    foto Modena Volley

    Cosa ha significato vivere Modena a Modena?

    “Vincere, conoscere persone meravigliose. Vivere anni molto belli della mia vita“.

    Si vince per rimanere eterni qui, Bruno.

    “Quando crei dei legami così, anche con una società, non puoi non tornare ogni tanto. Sono contento, più che per il tema dell’eternità, di aver lasciato un ricordo bello nelle domeniche dei nostri tifosi“.

    Perché il ritorno in Brasile proprio ora?

    “Per me è una scelta di vita. Io sono un giocatore che ha fatto una carriera totalitaria, ponendo la pallavolo come assoluta priorità della vita. Questo ha significato consumare tante energie, sacrificando del tempo e togliendolo alle priorità che hanno avuto altri miei coetanei. Io sono sempre stato un ‘workaholic’. Ora è il momento in cui iniziare a ridiscutere alcune priorità della vita“.

    foto Lega Volley

    Posso chiederle di più?

    “Ad esempio, ho una sorella che non ho visto crescere e con cui mi piacerebbe recuperare del tempo. O anche lo stare con mia madre e i miei amici. Vorrei fare cose che non ho mai fatto, come passare la domenica della partita o il dopopartita con i miei cari. Sembrano cose relative per chi le ha sempre fatte, ma io sono stato sempre lontano da casa. Adesso ho scelto di andare a giocare nella città in cui vive mia madre“.

    Prima abbiamo Parigi 2024.

    “Sarà sicuramente la mia ultima Olimpiade, quindi ci tengo particolarmente a fare bene e a chiudere nel migliore dei modi. Non sarà facile, ci affacciamo a una competizione che quest’anno ci porterà a giocare contro squadre davvero fortissime“.

    Il futuro dentro o fuori dallo sport?

    “Dentro lo sport sicuramente“.

    Foto Modena Volley

    Cosa le mancherà di questa città?

    “Tutto è sufficiente come risposta? (ride, n.d.r.). Le domeniche, l’affetto e le persone che me lo hanno trasmesso in tutti questi anni. Modena mi ha cambiato la vita“.

    Lei l’ha cambiata ai modenesi. Così si dice.

    “Questa cosa mi emoziona molto“.

    Bruno è insostituibile. Altra cosa che si dice di lei. Dobbiamo mettere insieme tutto questo oggi.

    “Non è scontato ed è una grande lusinga per me. Quando sono arrivato qui non pensavo di vivere emozioni di tale livello e non sapevo si potesse creare tutto questo“.

    foto Lega Volley

    Le persone della sua Modena?

    “Troppe. Fabrizio Schedoni. Lui ha dato il mio numero a Bruno Da Re quando cercava un palleggiatore. Ogni volta che ho incontrato una persona si è creato qualcosa di speciale“.

    Nel suo libro racconta dell’incontro con Earvin Ngapeth. Insieme avete fatto qualcosa di unico qui.

    “Ma anche Totò, Catia. Earvin è mio fratello. Mancava un personaggio qui ed è stato bellissimo“.

    Un arrivederci. Lo promette?

    “Sarà solo e sempre un arrivederci“.

    di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Lesione muscolare per Daniele Lavia: salterà Gara 1 contro Milano

    Si apre mercoledì 17 aprile alla ilT quotidiano Arena di Trento la Finale per il 3° posto dei Play Off Scudetto. L’Itas Trentino si appresta ad affrontare l’Allianz Milano nella serie al meglio delle cinque partite che assegna alla vincitrice la qualificazione alla prossima Champions League. Per Gara 1, che prenderà il via alle 20.30 (diretta Volleyball TV), la squadra di casa dovrà fare i conti con un’assenza pesante: oltre a Riccardo Sbertoli, che dovrà svolgere lavoro differenziato per altri 10 giorni, mancherà anche Daniele Lavia. Lo schiacciatore, infatti, ha riportato una lesione di basso grado del retto addominale che gli impedirà di prendere parte al match.

    “Dobbiamo essere bravi a voltare subito pagina – dice Fabio Soli in sede di presentazione – per calarci nel nuovo confronto che stiamo per intraprendere e vivere queste ultime tre settimane di attività con un unico obiettivo: andare oltre a tutto, alla ricerca di risorse nascoste. I ragazzi hanno speso moltissimo durante tutta la stagione e ancora di più in quest’ultimo periodo in cui la sfortuna ci ha tolto Sbertoli, che per altri dieci giorni non sarà di fatto disponibile per giocare. L’importanza delle gare che ci attendono e la nostra volontà di competere per i prossimi traguardi saranno lo stimolo che ci guiderà nel lavoro quotidiano ed in ogni gara che andremo ad affrontare“.

    “Sfideremo una Milano che ha dimostrato tutto il suo valore in questi Play Off – ricorda Soli – sia nei quarti di finale eliminando Piacenza, sia in semifinale con Perugia, portata sino a Gara 4. L’amarezza per l’epilogo della serie appena conclusa con Monza è naturale, ma la consapevolezza che, una palla alla volta, avremo la possibilità di aggiungere qualcosa di prezioso a quanto di positivo fatto finora sarà ancora una volta il fuoco nell’animo di questa squadra“.

    Il computo totale delle sfide ufficiali fra Trentino Volley e Powervolley Milano verte sui 24 incontri, con ben 21 vittorie dei gialloblù, usciti sconfitti l’ultima volta il 26 novembre 2022 fra le mura amiche (1-3), prima di ottenere quattro vittorie consecutive.

    Designati per Gara 1 Massimiliano Giardini, primo arbitro di Verona, ed Andrea Puecher, secondo fischietto di Rubano (Padova). Per Giardini, di ruolo dal 2014, sedicesima partita stagionale rispetto a squadre di SuperLega; solo una di questa è riferita a Trentino Volley: vittoria proprio contro Milano per 3-1 all’Allianz Cloud il 15 novembre. Anche per Puecher, in massima categoria dal 2003 ed internazionale dal 2014, direzione stagionale numero 16 in SuperLega, di cui quattro con Trento protagonista, fra cui anche il 3-0 casalingo con Milano del 24 gennaio.

    L’incontro è compreso solo nella tipologia di abbonamento stagionale “Full”; chi non è provvisto di questo tipo di tessera potrà acquistare il biglietto online. I tagliandi ancora disponibili saranno messi in vendita mercoledì sera presso le casse della ilT quotidiano Arena, attive a partire dalle 19.30 (stesso momento in cui verranno aperti anche gli ingressi del palazzetto).

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO