in

Ultima volta al PalaPanini per Bruno: “Modena mi ha cambiato la vita”

Ora che la notizia è ufficiale, e che i cuori dei tifosi carioca e italioti come me sono definitivamente distrutti, possiamo parlare di questi anni modenesi di Bruno Rezende col tono di quelli della mia generazione che hanno inventato la nostalgia. Una volta un palleggiatore mi disse che a Modena ci sarà un “Avanti Bruno” e un “Dopo Bruno”, un’analogia che per un regista che ha costituito la religione della pallavolo in Emilia negli ultimi anni va decisamente sulla strada giusta. Per Bruno si aprono le porte del Brasile e di un ritorno a casa che, dopo anni, appare quantomeno doveroso:

Aprile sarà il mio ultimo mese a Modena. Certe emozioni cerco di viverle senza pensare al futuro. Ora si sta chiudendo un ciclo, mancano davvero poche partite e sto cercando di godermi gli ultimi momenti qui in compagnia di tutti. Ci sono molte persone da ringraziare in tutti questi anni, tutte amicizie o rapporti che ho creato. Non lo vivo come un addio ma come un arrivederci ad altre occasioni, magari non da giocatore, ma certamente da persona che questa città la ama e la amerà sempre“.

foto Modena Volley

Cosa ha significato vivere Modena a Modena?

Vincere, conoscere persone meravigliose. Vivere anni molto belli della mia vita“.

Si vince per rimanere eterni qui, Bruno.

Quando crei dei legami così, anche con una società, non puoi non tornare ogni tanto. Sono contento, più che per il tema dell’eternità, di aver lasciato un ricordo bello nelle domeniche dei nostri tifosi“.

Perché il ritorno in Brasile proprio ora?

Per me è una scelta di vita. Io sono un giocatore che ha fatto una carriera totalitaria, ponendo la pallavolo come assoluta priorità della vita. Questo ha significato consumare tante energie, sacrificando del tempo e togliendolo alle priorità che hanno avuto altri miei coetanei. Io sono sempre stato un ‘workaholic’. Ora è il momento in cui iniziare a ridiscutere alcune priorità della vita“.

foto Lega Volley

Posso chiederle di più?

Ad esempio, ho una sorella che non ho visto crescere e con cui mi piacerebbe recuperare del tempo. O anche lo stare con mia madre e i miei amici. Vorrei fare cose che non ho mai fatto, come passare la domenica della partita o il dopopartita con i miei cari. Sembrano cose relative per chi le ha sempre fatte, ma io sono stato sempre lontano da casa. Adesso ho scelto di andare a giocare nella città in cui vive mia madre“.

Prima abbiamo Parigi 2024.

Sarà sicuramente la mia ultima Olimpiade, quindi ci tengo particolarmente a fare bene e a chiudere nel migliore dei modi. Non sarà facile, ci affacciamo a una competizione che quest’anno ci porterà a giocare contro squadre davvero fortissime“.

Il futuro dentro o fuori dallo sport?

Dentro lo sport sicuramente“.

Foto Modena Volley

Cosa le mancherà di questa città?

Tutto è sufficiente come risposta? (ride, n.d.r.). Le domeniche, l’affetto e le persone che me lo hanno trasmesso in tutti questi anni. Modena mi ha cambiato la vita“.

Lei l’ha cambiata ai modenesi. Così si dice.

Questa cosa mi emoziona molto“.

Bruno è insostituibile. Altra cosa che si dice di lei. Dobbiamo mettere insieme tutto questo oggi.

Non è scontato ed è una grande lusinga per me. Quando sono arrivato qui non pensavo di vivere emozioni di tale livello e non sapevo si potesse creare tutto questo“.

foto Lega Volley

Le persone della sua Modena?

Troppe. Fabrizio Schedoni. Lui ha dato il mio numero a Bruno Da Re quando cercava un palleggiatore. Ogni volta che ho incontrato una persona si è creato qualcosa di speciale“.

Nel suo libro racconta dell’incontro con Earvin Ngapeth. Insieme avete fatto qualcosa di unico qui.

Ma anche Totò, Catia. Earvin è mio fratello. Mancava un personaggio qui ed è stato bellissimo“.

Un arrivederci. Lo promette?

Sarà solo e sempre un arrivederci“.

di Roberto Zucca


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


Tagcloud:

Ravenna, a Grottazzolina la sfida decisiva per entrare in finale

Le parole del Presidente Ambrogio Molteni