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    Modena lascia Padova a secco e prolunga la sua stagione

    Nel giorno del saluto al capitano Bruno Rezende, alla sua ultima gara al PalaPanini, la Valsa Group Modena prolunga la sua stagione battendo per 3-1 la Pallavolo Padova e guadagnandosi la semifinale dei Play Off 5° posto, lunedì 22 aprile in casa di Verona. Vlad Davyskiba è ancora il miglior realizzatore con 22 punti e uno strepitoso 79% in attacco, mentre Davide Gardini (11) è il top scorer di Padova, che chiude così un’annata comunque ricca di soddisfazioni.

    Prima e dopo il match, particolarmente emozionanti i momenti dedicati a Bruno, accolto in campo da un’ovazione e dallo striscione “Nostro capitano per sempre” e salutato a fine partita dal grande abbraccio collettivo del Tempio del volley.

    Foto Modena Volley

    La cronaca:Modena parte col sestetto composto da Bruno-Sapozhkov in diagonale principale, Davyskiba-Rinaldi di banda, Sanguinetti-Brehme al centro con Federici libero. Padova risponde con Zoppellari-Guzzo, martelli Porro-Gardini, centrali Truocchio-Plak e libero Taniguchi.

    Avvio equilibrato, pipe di Rinaldi e 8-7 per la formazione di Giuliani. Modena inizia a spingere, ancora a segno Rinaldi per il 13-8 e time out Padova. La squadra ospite però non molla, ace di Zoppellari per il 13-11 e timeout Modena. I canarini reagiscono nuovamente e aumentano il proprio vantaggio, muro di Rinaldi per il 22-16 e altro timeout Padova. L’attacco vincente di Sapozhkov mette il sigillo finale sul primo set, 25-18 e 1-0 Modena.

    I gialloblù cominciano forte anche nel secondo parziale, Rinaldi protagonista e 5-2 dopo i primi scambi. Ulteriore allungo con l’ace di Sanguinetti, 9-4 e timeout Padova. Modena insiste, mani out di Davyskiba e 18-11 a favore dei padroni di casa. L’ace di Rinaldi regala alla compagine di Giuliani anche il secondo set, netto 25-16 e 2-0.

    Padova inizia meglio nel terzo parziale, muro subito da Rinaldi per il 7-9 e timeout Modena. La formazione di Cuttini sfrutta gli errori dei gialloblù e allunga 14-17 con l’attacco di Gardini. Modena si riavvicina agli avversari con due ace consecutivi di Bruno, 21-22 e applausi del PalaPanini per il proprio capitano. La parità arriva sul 23-23 con l’ace di Davyskiba, time out Padova. I veneti realizzano però i successivi due punti (battuta sbagliata dallo stesso Davyskiba e attacco out di Rinaldi) e riaprono il match portando a casa il set 23-25.

    Modena parte forte nel quarto parziale, muro di Brehme su Gardini per il 4-1 e timeout Padova. I gialloblù continuano a spingere sull’acceleratore, muro di Davyskiba e 14-6. La squadra di Giuliani mantiene senza problemi l’ampio vantaggio, ace di Sanguinetti e 20-14. Modena vince 25-17 il set con punto finale di Rinaldi e 3-1 il match.

    Jacopo Cuttini: “Anche nella partita di questa sera, come nelle altre di Play Off, abbiamo sperimentato un assetto del team del tutto nuovo. Sono particolarmente contento oggi perché abbiamo dato a Taniguchi l’opportunità di giocare come titolare nel ruolo di libero. È stata una prova molto impegnativa per lui, ma sono rimasto colpito dal modo in cui ha affrontato le difficoltà che ha incontrato. Abbiamo provato a cambiare un po’ la configurazione tra il secondo e il terzo set, e sono rimasto soddisfatto della risposta dei ragazzi che sono entrati in campo. Ognuno di loro ha dato il massimo impegno. Nel quarto set, purtroppo, non siamo stati in grado di competere al livello necessario, ma l’obiettivo principale di questo girone di play off era proprio quello di far giocare tutti i ragazzi della squadra e dar loro responsabilità. E in questo siamo riusciti pienamente“.

    Valsa Group Modena-Pallavolo Padova 3-1 (25-18, 25-16, 23-25, 25-17)Valsa Group Modena: Mossa de Rezende 4, Sapozhkov 13, Davyskiba 22, Rinaldi 19, Sanguinetti 8, Brehme 7, Federici (L), Pinali G. 1, Boninfante, Sighinolfi. N.E.: Pinali R., Gollini (L), Juantorena, Stankovic. All. Giuliani.Pallavolo Padova: Zoppellari 2, Guzzo 4, Gardini 11, Porro 9, Plak 4, Truocchio 5, Taniguchi (L), Stefani 3, Zenger, Falaschi 1, Desmet, Fusaro 2, Crosato 3. N.E.: Beccaro (L). All. Cuttini.Arbitri: Brancati, Prati. Note: Durata set: 26′, 23′, 28′, 26′ – tot: 103′. Spettatori: 3191. Servizio: Modena errori 25, ace 8, Padova errori 18, ace 3. Muro: Modena 7, Padova 6. Errori punto: Modena 32, Padova 24. Ricezione: Modena 56% (32% prf), Padova 37% (23% prf). Attacco: Modena 62%, Padova 44%.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Verona sorpassa all’ultima curva e chiude il girone in vetta

    Terza vittoria di fila per la Rana Verona nel girone dei Play Off 5° Posto, ma il 3-0 sul Cisterna Volley ha un sapore diverso, perché consegna il primo posto alla squadra di Stoytchev, con il sorpasso all’ultimo assalto su Piacenza. Un successo che conferma il buon momento degli scaligeri, che in tutte le partite di questa fase sono riusciti a raccogliere il bottino intero o parziale. Una sola vittoria nella post-season, invece, per la formazione di Guillermo Falasca, che chiude qui la sua stagione.

    Contro i pontini è salito in cattedra Amin Esmaeilnezhad, capace di mettere a terra 23 sigilli, con 3 ace e altrettanti muri, che gli sono valsi la nomina di MVP. Buona prova anche del rientrante capitan Rok Mozic, in doppia cifra, mentre Lorenzo Cortesia ha timbrato 3 punti diretti dai nove metri. Prossimo step per Verona la semifinale, in programma lunedì 22 aprile alle 20.30, sempre in casa contro Modena. 

    La cronaca:Stoytchev conferma quasi in toto il sestetto sceso in campo nelle ultime due gare, quindi con Spirito in cabina di regia e Amin a completare la diagonale. In banda la novità riguarda il ritorno dal primo minuto di capitan Mozic al fianco di Keita, con la coppia Cortesia-Grozdanov al centro e D’Amico come libero. Falasca schiera il suo Cisterna Volley con Baranowicz in cabina di regia opposto a Faure, laterali Ramon e Bayram, al centro Mazzone e Nedeljkovic con Finauri libero.

    Mozic manda fuori di poco il primo attacco, ma rimedia subito dopo. I padroni di casa provano l’allungo con una buona serie al servizio di Spirito, con Amin bravo ad andare a segno su due palloni sporchi (6-4). L’opposto iraniano mantiene le due lunghezze di vantaggio con un mani-out ben gestito. Mozic fa altrettanto sul lato opposto e incrementa il distacco sull’11-8. Keita sfrutta al meglio una free ball, poi Faure incrocia nell’angolo per il 14-11. Gli ospiti cercano di restare agganciati, ma Mozic va di prima intenzione su una ricezione imprecisa e manda il punteggio sul 19-15. Il capitano scaligero i suoi sopra di quattro, poi Nedeljkovic rimette in carreggiata i pontini, che si portano a meno uno (21-20). Amin si scatena, timbrando prima un muro e poi l’ace del set point (24-21). Cisterna ne annulla due, poi ci pensa Keita ad apporre il sigillo sul 25-23. 

    Al rientro in campo, dopo qualche sbavatura iniziale da parte di ambo le squadre, gli scaligeri prendono ritmo e tornano a spingere sull’acceleratore. Amin si mette nuovamente in proprio siglando l’ace che costringe Falasca a chiamare il time-out. Mozic spara forte in diagonale e crea il solco sugli avversari (10-5). Cortesia colpisce al centro e incide anche dai nove metri per il 12-6. Mozic è spietato a mettere a terra i palloni vaganti, poi Spirito premia ancora i primi tempi in posto tre con Grozdanov e Cortesia sul tabellino (18-10). Mazzone blocca lo stesso numero 2 trevigiano, poi Peric cerca di rilanciare i suoi (18-14). Amin sbroglia una situazione intricata con il suo mancino e ridà respiro a Verona (20-14). Mosca entra in campo e firma subito un monster block, poi è Cortesia a chiudere la frazione sul 25-15. 

    Partenza prorompente anche nel terzo set per la truppa locale, con due muri di Amin a esaltare il pubblico (3-0). Cortesia impedisce il recupero dei pontini, Keita buca le mani avversarie, poi vola anche da seconda linea, aumentando le distanze (9-5). Baranowicz trova continuità dai nove metri e permette ai suoi di ristabilire l’equilibrio in campo, con l’ausilio dei suoi elementi d’attacco (11-11). Mosca va a segno da posto tre, Amin replica, ma Cisterna ritrova fiducia, sorpassa e con l’ace di Peric guadagna due punti (13-15). Gli scaligeri rimettono la faccia avanti, ma in questa fase si gioca punto a punto. Doppio vantaggio siglato da Amin e tenuto da Mosca sul 20-18. Zingel va a segno a muro, Amin esplode di nuovo la sua potenza, ma Cisterna non si arrende e riporta il parziale in parità e ai vantaggi. Mozic trova il nuovo match point, i pontini pareggiano Amin taglia la sfera nei tre metri, poi è il capitano a chiudere i giochi sul 27-25. 

    “Sicuramente nel terzo set siamo riusciti a esprimere meglio il nostro gioco e abbiamo combattuto in maniera più concreta rispetto ai primi due parziali e nel secondo siamo andati un po’ a vuoto – ha dichiarato il capitano di Cisterna, Andrea Rossi a fine prova – Se guardiamo questa stagione possiamo dire che abbiamo raggiunto molto presto la salvezza e siamo soddisfatti per questo mentre nella seconda parte potevamo fare sicuramente meglio: questo periodo finale della stagione ci servirà per cercare di far meglio in futuro”.

    Rana Verona-Cisterna Volley 3-0 (25-23, 25-15, 27-25)Rana Verona: Zingel, Cortesia 7, Dzavoronok, D’Amico (lib.), Jovovic ne, Radivojevic ne, Keita 9, Amin 24, Grozdanov 1, Spirito 1, Bonisoli (lib.) ne, Sani, Mosca 2, Mozic 10. All. StoytchevCisterna Volley: Finauri (lib.), De Santis ne, Giani, Ramon 9, Piccinelli (lib.) ne, Faure 13, Rossi 3, Czerwinski 1, Baranowicz 3, Mazzone 4, Bayram 4, Nedeljkovic 5, Peric 4. All. FalascaArbitri: Papadopol Veronica Mioara, Rossi Alessandro (Lorenzin Ruggero)Note: Durata set: 31’; 26’; 32’ totale: 1h29’. Spettatori 1568. Verona: ricezione 46% (24%), attacco 51%, ace 8 (err.batt. 11), muri pt. 5; Cisterna: ricezione 31% (18%), attacco 45%, ace 4 (err.batt. 14), muri pt. 8.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La Lube spezza l’imbattibilità di Piacenza: al PalaBancaSport finisce 3-1

    Da Piacenza a Piacenza. Il percorso della Cucine Lube Civitanova nei Play Off 5° Posto proseguirà lunedì 22 aprile (ore 20.30) di nuovo al PalaBancaSport nella Semifinale in gara unica per accedere alla resa dei conti del 27 aprile.

    Nell’ultimo turno del raggruppamento a sei squadre i biancorossi alzano le braccia al cielo in quattro set (14-25, 22-25, 25-20, 21-25) nella tana della Gas Sales Bluenergy Piacenza spezzando l’imbattibilità degli emiliani. La seconda vittoria consecutiva nel Girone è il termometro della salute ritrovata dei biancorossi e serve a consolidare il terzo posto a 9 punti legittimando quindi il passaggio del turno, che già era ufficiale dopo i primi due set visti i risultati parziali sugli altri campi. A prendersi il primo posto nel gruppo è Verona, che lascia la seconda piazza alla Gas Sales e affronterà Modena in Semifinale.

    La Lube conferma smalto rinnovato al servizio (11 ace, 6 griffati Lagumdzija, top scorer con 23 punti realizzati) e se la gioca a muro con i padroni di casa (7-7). Nonostante qualche giro a vuoto in ricezione, i biancorossi riescono comandano il gioco in attacco (51% contro il 44%) grazie agli spunti di capitan De Cecco, premiato MVP della serata. Coach Giannini fa girare i suoi uomini e riesce a riprendere le redini del match con il contributo della panchina dopo la vittoria piacentina del terzo set. In doppia cifra per i cucinieri anche Yant (11). Sul fronte opposto Piacenza risponde con i 17 punti di Romanò e i 14 sigilli dell’ex biancorosso Lucarelli, ma soffre le bordate degli ospiti dai nove metri.

    Cucinieri in campo con De Cecco al palleggio e Lagumdzija opposto, Anzani e Diamantini al centro, Nikolov e Yant in banda, libero Balaso. Larizza torna in panchina, ma solo come secondo libero. Padroni di casa schierati con Brizard al palleggio e Romanò opposto, gli ex biancorossi Ricci e Simon al centro, l’ex cuciniero Lucarelli con Recine in banda, Scanferla libero.

    Nel primo set (14-25) i biancorossi dominano al servizio (3 ace a 0), vincono il duello a muro (3-2) e sono più precisi in attacco. Lagumdzija in evidenza con 6 punti, ci cui 2 dai nove metri e 2 a muro. A Piacenza la Lube riparte da dove aveva finito con Cisterna, a suon di servizi e punti (1-5). Con il passare degli scambi i padroni di casa crescono (7-8), ma in attacco con Nikolov e a muro con Lagumdzija i cucinieri trovano il secondo strappo (7-12). Sul 8-15 di Diamantini Leal entra al posto di Romanò. La Lube riceve bene, vola in attacco con Yant, al servizio con Nikolov (ace del 11-19) e copre a muro (11-20) su Leal, che esce per Dias. A chiudere ci pensa Yant con il suo quarto punto.

    Nel secondo set (22-25) una Lube più sorniona lascia giocare la Gas Sales per parte del set poi ingrana la marcia con il contributo di De Cecco, non solo in regia, ma anche al servizio. Bella la sfida a distanza tra Lagumdzija (9 punti con 3 ace) e Romanò (8 punti). L’avvio è più duro per la Lube (7-5), che poi trova il sorpasso (7-8). Si procede a strappi, ma il momento positivo di Piacenza (10-7) impone cambi (Chinenyeze e Zaytsev per Diamantini e Nikolov) e time out ai cucinieri. Civitanova, con pazienza, rosicchia punti con il capitano protagonista fino all’aggancio su due attacchi out dei padroni di casa (19-19). Sul servizio di Lagumdzija la Lube trova il sorpasso (22-23). Il nazionale della Turchia chiude il set con un ace e qualifica la Lube alle Semifinali in anticipo visto il concomitante 2-0 di Verona su Cisterna nel match in corso al Pala AIM Agsm.

    Nel terzo set (25-20) Zaytsev resta in campo, ma in corsa lascerà il posto a Bottolo. I marchigiani non mostrano lo stesso mordente in campo. I piacentini alzano il livello al servizio (9-5). Significative le giocate di Lagumdzija per riavvicinarsi (14-13). Civitanova spreca più volte la palla del pari e Civitanova riallunga fino al +5 dopo l’ace di Lucarelli e il mani out di Recine (19-14). La Lube prova a riavvicinarsi (19-16), ma Piacenza gioca in sicurezza. Sul 23-18, però, Nikolov rientra presentandosi con un ace, seguito dal block di Anzani (23-20). La Gas Sales chiude a muro.

    Nel quarto set (21-25) la Lube parte con Bottolo e Chinenyeze trovando subito un buon allungo con Anzani (9-5). Guidata da un ispirato De Cecco, Civitanova sembra riproporre il gioco aggressivo del primo parziale (9-16). Lagumdzija legittima la sua prestazione con un gran colpo (11-18), Bottolo si fa perdonare qualche incertezza in ricezione con un muro perfetto (12-19). Nel finale i beniamini di casa cercano il tutto per tutto, ma Nikolov smorza gli entusiasmi di Simon e compagni (17-23). Sulla fiammata finale di Piacenza con il nuovo entrato Andringa al servizio (21-24) Giannini chiama un time out e al rientro in campo arriva la vittoria.

    Andrea Anastasi: “E’ stata una partita giocata male da noi, l’impatto non è stato dei migliori ma in generale abbiamo giocato una brutta pallavolo. Forse essere già certi di giocare la semifinale ha rilassato qualcuno, con Civitanova si può anche perdere ma non come abbiamo fatto. Adesso tra pochi giorni si ripeterà questa sfida in semifinale, una cosa è certa dobbiamo aumentare il nostro livello di gioco se vogliamo arrivare in fondo a questo play off”.

    Gas Sales Bluenergy Piacenza – Cucine Lube Civitanova 1-3 (14-25, 22-25, 25-20, 21-25)Gas Sales Bluenergy Piacenza: Hoffer (L) ne, Recine 7, Gironi ne, Alonso ne, Brizard 4, Lucarelli 14, Leal 1, Scanferla (L), Ricci 9, Simon 11, Andringa 2, Romanò 17, Caneschi ne, Dias. All. AnastasiCucine Lube Civitanova: Bottolo 9, Anzani 7, Lagumdzija 23, Nikolov 8, Chinenyeze 4, De Cecco 4, Thelle, Motzo, Bisotto (L), Balaso (L), Zaytsev, Diamantini 3, Yant 11, Larizza ne. All. Giannini.Arbitri: Saltalippi (PG) e Salvati (RM).Durata: 23’, 30’, 29’, 26’. Totale: 1h 48’.Note: Piacenza: battute sbagliate 14, ace 7, muri 7, attacco 44%, ricezione 54% (28% perfette). Civitanova: battute sbagliate 14, ace 11, muri 7, attacco 51%, ricezione 48% (26% perfette). Spettatori: 1.847. MVP: De Cecco.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Milano lotta fino all’ultimo, Trento la chiude al tie break

    A tre giorni di distanza dalla conclusione della Semifinale Scudetto, l’Itas Trentino si ripresenta alla ilT quotidiano Arena ancora priva di Sbertoli (comunque in panchina) ed in questo caso anche di Lavia (nemmeno a referto per una lesione di basso grado al retto addominale rimediata domenica sera); al suo posto gioca quindi Magalini, che agisce in banda in diagonale a Michieletto in un sestetto che vede anche Acquarone in cabina, Rychlicki opposto, Kozamernik e Podrascanin al centro e Laurenzano nel ruolo di libero. L’Allianz Milano risponde con Porro al palleggio, Reggers opposto, Ishikawa e Mergarejo Hernandez schiacciatori, Loser e Vitelli centrali, Catania libero. L’attesissimo ex Kaziyski siede in panchina ma senza poter entrare, bloccato anche lui da un problema fisico.

    L’avvio è tutto nel segno di Magalini, che ottiene subito tre punti personali (due in attacco e uno a muro, su Reggers) che valgono l’immediato allungo sul 5-2 e che costringono Piazza ad interrompere presto il gioco. Alla ripresa, è ancora il martello scaligero ad andare a segno per il 7-3, prima che Acquarone muri Ishikawa (9-5). L’Itas Trentino si tiene stretta il vantaggio a lungo (12-8), prima che Reggers (attacco) e Loser (ace) lo riducano drasticamente (13-12). Soli chiama allora un time out e subito dopo è Rychlicki ad offrire un nuovo spunto (15-12), che dura però pochi secondi perché poi Ishikawa ed il muro meneghino salgono in cattedra firmando prima la parità a quota 16 e poi il primo allungo ospite (16-17). Il giapponese realizza l’ace del +2 (19-21), costringendo i gialloblù a rifugiarsi di nuovo verso la propria panchina; sosta utile per agguantare la parità sul 21-21 grazie ad un muro di Rychlicki. Il finale regala ancora incertezza ed emozioni: Podrascanin mura Reggers per il 23-22, poi l’Allianz realizza un break di 0-3 con lo stesso belga che manda le due squadre al cambio di campo sul 23-25.

    I padroni di casa provano a reagire nelle battute iniziali del secondo set con un muro di Acquarone (6-4); Milano impatta subito sul 6-6 ma poi Michieletto alza il ritmo con due break point a rete (10-7, time out di Piazza). Al rientro, ci pensa Reggers ad agguantare i Campioni d’Italia (10-10); è un equilibrio instabile perché Trento gioca meglio e trova di nuovo la via della fuga (13-10 e 16-13) con Rychlicki e Podrascanin (muro). Sale di nuovo in cattedra Michieletto (due pipe a segno per il 18-12) e per l’Allianz è notte fonda; i gialloblù non concedono più molto (22-17) e trovano la parità già sul 25-18.

    Nel terzo parziale il muro trentino mette subito il bavaglio agli attaccanti meneghini (5-1 e 8-3), con Ishikawa che fatica a trovare soluzioni vincenti. Piazza interrompe il gioco ma sono sempre i Campioni d’Italia a dettare il ritmo (11-6), sfruttando anche un servizio sempre più incisivo. Proprio con questo fondamentale, interpretato bene da Porro, l’Allianz rialza la testa risalendo sino al 12-10 e costringendo Soli a chiamare un time out, ma alla ripresa l’ace di Ishikawa vale l’aggancio a quota 13. Si va avanti a lungo a braccetto (16-16), prima che un errore di Michieletto non garantisca il primo vantaggio esterno del set (17-18). Nel finale un attacco out di Podrascanin raddoppia il gap (20-22), ma Trento ha la forza per impattare sul 22-22 con Magalini, che pochi istanti dopo si fa murare dal neoentrato Piano (22-24). Mergarejo Hernandez firma il 23-25 che va l’1-2.

    I locali non si danno per vinti e scattano meglio dai blocchi di partenza anche nella quarta frazione, grazie ad un paio di notevoli acuti di Kozamernik (6-3), ma nel giro di pochi scambi si mangiano tutto il vantaggio con troppi errori diretti (7-7 e 11-11). Nella parte centrale l’Itas Trentino scappa via di nuovo (15-12), approfittando di una Milano troppo nervosa che però dopo il time out di Piazza si rianima subito di nuovo con Reggers (15-15). L’andamento del set è discontinuo; Soli interrompe il gioco e alla ripresa è ancora +3 gialloblù con Magalini in battuta (anche un ace diretto per il 18-15). In questo caso i padroni di casa difendono il vantaggio ed in seguito lo incrementano (21-17 e 23-18) con Michieletto e Acquarone. Il tie break arriva già sul 25-19.

    Il quinto set vede i Campioni d’Italia spingersi avanti 5-2 grazie a Podrascanin e Rychlicki, ma Milano agguanta la parità grazie al servizio già a quota 5. Trento riaccelera con Michieletto (due contrattacchi) e un errore di Ishikawa (11-8) e si tiene stretto il margine (13-10) con Magalini. Il successo arriva sul 15-11 ancora con Giulio.

    Damiano Catania: “Credo sia stata comunque una bella partita, pur fatta di alti e bassi. Anche dall’altra parte ci sono dei grandi giocatori. Abbiamo fatto meglio la fase break e faticato invece sul cambio palla. Nel quarto set ci sono state due decisioni arbitrali discutibili sulle quali ci siamo un po’ innervositi. Si tratta di qualcosa che non si deve fare mai. Poi nel tie-break abbiamo avuto i palloni per rientrare ma non siamo riusciti e alla fine quelle quattro azioni hanno fatto la differenza”.

    Itas Trentino-Allianz Milano 3-2 (23-25, 25-18, 23-25, 25-19, 15-11)Itas Trentino: Acquarone 4, Magalini 19, Kozamernik 9, Michieletto 17, Rychlicki 21, Podrascanin 8, Sbertoli, Laurenzano (L), Berger ne, Pace, Nelli ne, Garcia ne, Cavuto ne, D’Heer ne. All. Fabio Soli. 2° All. Adriano Di Pinto.Allianz Milano:  Mergarejo 8, Porro 2, Catania (L), Vitelli 5, Reggers 24, Loser 10, Zonta, Dirlic, Ishikawa 20, Piano 1, Kaziyski ne,  Innocenzi ne, Colombo (L2) ne, Starace. All. Roberto Piazza. 2° All. Nicola Daldello.Arbitri: Massimiliano Giardini di Verona e Andrea Puecher di Rubano (Padova)Durata set: 28’, 26’, 28’, 27, 17’ per 2 ore e 6 minutiNote: Muri punto Trento 16, Milano 7. Attacco punto Trento 47%, Milano 43%. Ricezione Trento 42% (16% perfetta), Milano 43% (14%), Battute punto Trento 2 con 18 errori, Milano 8 con 22 errori.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Play Off 5° posto: i risultati dell’ultima giornata

    Si chiude con le gare della quinta giornata il girone dei Play Off 5° posto: le prime quattro classificate accedono alle semifinali per un posto nella prossima Challenge Cup. Ecco i risultati, la classifica finale e il programma:

    RISULTATI

    Rana Verona-Cisterna Volley 3-0 (25-23, 25-15, 27-25)

    Gas Sales Bluenergy Piacenza-Cucine Lube Civitanova 1-3 (14-25, 22-25, 25-20, 21-25)

    Valsa Group Modena-Pallavolo Padova 3-1 (25-18, 25-16, 23-25, 25-17)

    CLASSIFICA FINALERana Verona 13; Gas Sales Bluenergy Piacenza 11; Cucine Lube Civitanova 9; Valsa Group Modena 5; Cisterna Volley 4; Pallavolo Padova 3.

    SEMIFINALILunedì 22/4 ore 20.301° classificata-4° classificata2° classificata-3° classificata LEGGI TUTTO

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    Le armi di Perugia per la finale: esperienza, fisicità, “lorenzismo” e… winning time

    Si respira aria nuova in quel di Perugia. Una brezza che scalda la passione del PalaBarton e raffredda i mugugni, quest’anno quasi non pervenuti. E questa è già una notizia. Una brezza che ha un nome e un cognome: Angelo Lorenzetti, l’uomo giusto nel posto giusto al momento giusto.

    Il coach ha portato in primis una mentalità diversa alla Sir, una leadership forte in panchina ma anche in società, se è vero, come è vero, che persino il vulcanico patron Sirci quest’anno è apparso più come la Cima del Redentore, la vetta più alta dell’Umbria, lasciato tranquillo a scaldarsi al sole, mentre si gode una stagione che sin qui ha rasentato la perfezione, invece di essere costretto a scagliare lapilli incandescenti come nel recente passato.

    Una stagione (regolare) che non si è chiusa con i Block Devils al primo posto, ma qui ora hanno anche compreso che quello non conta se poi finisce come due anni fa. Molto meglio fare razzia di trofei (in bacheca sono finiti Mondiale per Club, Supercoppa e Coppa Italia). Molto meglio farsi trovare pronti quando conta. E peccato, davvero, che questa Perugia non sia potuta essere protagonista anche in Champions League.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Per quella ci sarà tempo, ma ora c’è da completare l’opera, c’è una finale scudetto da vincere perché in sede di coppe ce ne sono già abbastanza e di tutti i tipi, ma di tricolori solo uno, datato 2018. Lo sogna Sirci, lo sogna Lorenzetti per fare il suo personale “back-to-back” dopo quello conquistato a Trento.

    In totale per lui sarebbe lo scudetto numero 5, così come per Colaci che festeggerebbe al meglio la sua decima finale (immenso!). Ma il tricolore lo bramano pure Leon, che di finali ne ha giocate tre e vinta nessuna, una in più di Plotnytskyi e Russo (stesso esito). E ancora, per Giannelli sarebbe il terzo scudetto, per Solé e Candellaro il secondo. Insomma, di esperienza in fatto di ultimo atto dei Play Off alla Sir ce n’è a vagonate, di fame di vittoria… pure. Armi che possono fare la differenza.

    foto Lega Volley

    Ma Perugia quest’anno non è macchina che corre alimentata da sola determinazione. Questa squadra è un vero e proprio carro armato che con la sua fisicità e la sua potenza di fuoco può davvero schiacciare tutto e tutti. Compresa una Monza che può metterla anche in seria difficoltà, ma che comunque in una serie al meglio delle cinque partite non può che partire da sfavorita, quantomeno ai nastri di partenza.

    Anche perché, se quest’anno la Vero Volley è stata la bestia nera di molti, Civitanova e Trento in testa, è altrettanto vero che Perugia è stata la montagna contro la quale i brianzoli sono sempre andati a sbattere. In stagione regolare la squadra di Eccheli non è riuscita mai a strappare un set alla Sir, in finale di Coppia Italia ha vinto il primo e poi ha dovuto alzare bandiera bianca (22-25, 25-21, 25-15, 25-23 i parziali).

    foto Lega Volley

    Guardando più nel dettaglio, Perugia vanta una contraerea di missili a corto (l’opposto Ben Tara e le bande Semeniuk e Plotnytskyi) e lungo raggio (tanti battitori che dai nove metri fanno malissimo, compreso il jolly Leon) che possono risolvere le partite in qualunque momento. Altro fattore è il muro-difesa, perché a differenza di altre squadre Perugia, oltre ad avere tre centrali granitici come Flavio, Russo e Solé, ha anche un palleggiatore di due metri come Giannelli che a muro aggiunge e aggiungerà sicuramente più mattoni rispetto al collega e avversario Cachopa (185 cm).

    Foto Sir Safety Perugia

    Cosa potrebbe ingolfare una macchina che sembra perfetta? Forse solo la pressione di essere i grandi favoriti, di dover vincere perché la sconfitta sarebbe dura da digerire per tutti. In questo senso, però, la serie contro Milano è stato un ottimo “stress-test”. Un test superato brillantemente.

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    Le armi di Monza per la finale: fame, cuore, gruppo, Eccheli e… gli “azzurrabili”

    Quella della Mint Vero Volley Monza è senza ombra di dubbio una gran bella storia di sport, ma guai a chiamarla favola. Qui non siamo al cospetto di una meteora, di un lampo a ciel sereno, ma del naturale risultato raggiunto da anni di lucida programmazione step-by-step, senza mai fare il passo più lungo della gamba perché alla Vero Volley, prendendo a prestito un celebre claim, non si costruiscono sogni ma solide realtà.

    foto Vero Volley Monza

    Una crescita costante avvenuta nei tempi giusti e soprattutto figlia dell’operato autorevole di dirigenti bravi. A partire dal direttore sportivo Claudio Bonati che ha sempre saputo costruire roster di valore, ma quest’anno si è decisamente superato dando vita ad una squadra dal tasso tecnico davvero elevato.

    Cachopa miglior palleggiatore del campionato, e su questo non si discute. I tre martelli Takahashi, Maar e Loeppky, prelevati da Padova, Cisterna e Taranto, qui sono diventati tutti top player e infatti andranno via come il pane a fine stagione. Galassi e Di Martino certezze assolute, di sicuro la miglior coppia italiana di centrali in circolazione, entrambi divenuti grandi con questa maglia tanto da pensare di poterli rivedere insieme anche in estate (ogni riferimento a De Giorgi e alla nazionale è puramente… voluto). E che dire poi di Gaggini, prodotto del settore giovanile del Consorzio, mandato a Verona per giocare da titolare (nella passata stagione sarebbe stato “chiuso” da Federici) e quest’anno esploso come un pallone di Maradona a capodanno nei vicoli di Napoli. Da “azzurrare” senza se e senza ma pure lui già dalla prossima VNL (poi chissà).

    foto Vero Volley

    Una squadra dal tasso tecnico decisamente importante, per usare un eufemismo, ma per essere ciambella col buco questo non basta, e altrove in questa stagione lo si è visto chiaramente. Per andare oltre i propri limiti e le proprie virtù serviva avere anche un’anima, e Monza di anima ne ha da vendere.

    I suoi giocatori non fanno altro che ripeterlo dallo scorso ottobre. Sono, si sentono e si definiscono “Squadra” con la S maiuscola. Tra le mura dell’Opiquad Arena hanno creato insieme qualcosa di speciale e non banale, perché non così facile da creare o ricreare. Sono diventati un gruppo vincente stringendo una grande amicizia collettiva fuori dal campo che poi, in campo, si è tradotta in comunione d’intenti. E qui, l’unico intento, non è stato semplicemente quello di provare a vincere un titolo da mettere nel proprio curriculum, nel proprio palmares, ma bensì quello di fare qualcosa di grande insieme. Grande come una finale scudetto impronosticabile a inizio stagione.

    C’è una bella differenza. Magari, a gettare ancor più benzina sul fuoco che arde dentro ognuno di loro, c’è proprio il fatto che molti sono all’ultimo ballo con questa maglia: The Last Dance… “all together”. Non è un segreto, infatti, che tanti il prossimo anno cambieranno squadra, e questo forse li ha spinti ancor di più a dare tutto quello che avevano. A Trento, in Gara 5, lo hanno visto tutti molto chiaramente e non è un caso che sui social tanti tifosi avversari, compresi quelli di Civitanova, Trento stessa e addirittura Perugia, prossima ed ultima avversaria di questa corsa, abbiano riconosciuto ed esaltato lo spirito di questa squadra, il suo fuoco, la sua fame, il suo gioco.

    foto Vero Volley

    Già il gioco. Qui bisogna rigorosamente tessere le lodi di Massimo Eccheli, l’underdog per antonomasia. Arrivato “tardi” da capo allenatore in Superlega (questa è la sua quarta stagione) per una geniale intuizione della presidente Alessandra Marzari, come da lui stesso raccontato in più occasioni, Eccheli in punta di piedi ha sempre centrato i suoi obiettivi stagionali per poi riuscire, anno dopo anno, ad alzare sempre di più l’asticella senza che nessuno glielo avesse chiesto né tantomeno imposto. La finale scudetto, come pure la conseguente qualificazione alla prossima Champions League, sono altre pagine di storia di questa società che portano indelebile la sua firma.

    Una persona che non ama essere sotto i riflettori, se non quelli del palazzetto durante allenamenti e partite, perché più delle parole preferisce far parlare i fatti, il campo. E i fatti, i risultati, alla fine della fiera gli hanno dato sempre ragione, anche al netto di qualche buca da scansare durante il percorso. Vedi il lungo stop di Cachopa lo scorso anno o le soste forzate ai box di Takahashi in stagione regolare o di Maar all’inizio della serie di semifinale. Lui, però, ha sempre trovato una soluzione a tutto.

    Conigli dal cilindro, come quello con cui ha battuto Trento al suo stesso gioco, per lo meno quello che gli era valso lo scudetto, ovvero rinunciando all’opposto di ruolo in virtù di tre schiacciatori per aumentare l’efficienza in attacco e ricezione. Ma pure una gestione “pacifica” degli alti e bassi che ha permesso di non subire emotivamente la rimonta di Civitanova nei quarti (Monza era avanti 2-0 nella serie) né tantomeno farsi sopraffare dall’esaltazione dopo Gara 4 di semifinale contro l’Itas (Monza era sotto 2-0 nella serie).

    Un allenatore preparato, motivato, ma anche un signore, una persona davvero a modo. Quanti si sarebbero stracciati le vesti dopo Gara 5 a Trento parlando solo della loro impresa? Eccheli invece come prima cosa ha riconosciuto il valore degli avversari e la sfortuna che hanno avuto nel perdere Sbertoli per infortunio, aggiungendo anche che “nessuno di noi aveva mai pensato di venire via da Trento con una vittoria per 0-3”. Per quanto la sua Monza ci sia andata terribilmente vicino, ma alla fine le vittorie sofferte sono anche quelle più belle. In questo caso “In puro stile Vero Volley” come dichiarato dalla stessa presidente Marzari.

    Foto Vero Volley

    Quale sarà l’esito ora di questa finale scudetto nessuno può dirlo, ma quanto fatto sin qui da Monza è già abbastanza per farci una docuserie sportiva di quelle che tanto ci piace guardare sulle piattaforme streaming.

    Riuscirà la “garra” di questa squadra a sopperire alla mancanza di esperienza in fatto di finali scudetto? Sarà sufficiente il sistema con tre schiacciatori per contrastare la potenza di Perugia? La chiave è tutta qui. Se le gambe non tremeranno, potremmo assistere a una serie davvero avvincente e spettacolare. Il motto qui è uno e uno solo: “Non succede, ma se succede…”

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Monza si tuffa nella finale scudetto, Eccheli: “Lasceremo sul campo tutto quello che abbiamo”

    E’ giunto il giorno, un appuntamento imperdibile per tutti i tifosi brianzoli e non solo: infatti, la MINT Vero Volley Monza è pronta a tuffarsi nella Finale Scudetto di SuperLega Credem Banca 2023/24, la prima assoluta della sua storia. L’avversario sarà quello già incontrato in un’altra storica Finale di quest’anno, quella di Del Monte Coppa Italia: la Sir Susa Vim Perugia, che sfrutterà il fattore campo per miglior posizionamento in stagione regolare (seconda contro quinta della classe). 

    Si parte quindi domani, giovedì 18 aprile, alle ore 20.30 al “Pala Barton” di Perugia per Gara-1 di una Serie al meglio delle 5 partite (Gara-2 fissata all’Opiquad Arena alle 15.15, domenica 21 aprile).

    Massimo Eccheli (Coach MINT Vero Volley Monza): “Abbiamo realizzato il bellissimo sogno della Finale Scudetto, ma da domani dovremo essere ancora più bravi per onorare la Serie, giocando con coraggio e determinazione. Lasceremo sul campo tutto quello che abbiamo, per cercare di contrastare la corazzata umbra”.

    Forte del bel cammino intrapreso finora, con l’eliminazione di Civitanova dei Quarti di Finale e di Trento in Semifinale, la formazione di Massimo Eccheli cercherà di sfruttare entusiasmo e qualità per provare ad affermarsi sul campo dei “Block Devils”, proprio come successe la passata stagione nella Finale 5° posto, valida per la qualificazione in Challenge Cup.

    Servizio, muro-difesa e tanta determinazione: ecco le qualità che hanno accompagnato Beretta e compagni a guadagnarsi il pass per l’evento più prestigioso dell’anno, oltre alla garanzia di partecipare alla prossima CEV Champions League e Supercoppa Italiana. Ma a Monza serviranno grinta e coraggio, perché Perugia è anche l’unica squadra italiana che in questa stagione non sono mai riuscite a battere. Sono infatti tre i precedenti giocati: uno in Finale di Coppa Italia giocato all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno e due in campionato, con la costante del sorriso umbro. La Vero Volley ha però dimostrato di saper lottare, affidandosi nelle ultime partite a un modulo con tre schiacciatori, consentito dal rientro di Stephen Maar, che ha regalato grande solidità alla ricezione monzese.

    Monza, inoltre, ha creato parecchi grattacapi alla formazione di Soli con le super prestazioni di Fernando Kreling, MVP di Gara-4 e capace con una prova da grande autore di mandare in doppia cifra tutta la sua batteria di attaccanti, oltre alla verve offensiva del giapponese Ran Takahashi, ben coadiuvato da Eric Loeppky, schierato da opposto nelle ultime uscite, ma anche alla grinta dei centrali Di Martino-Galassi e le grandi difese del libero Gaggini.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO