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    Sui social network volano Monza e Conegliano. Anche Piacenza sale

    Di Redazione L’istituto di analisi IQUII Sport ha rilasciato la nuova edizione di “The Volleyball League Report“, l’indagine che prende in considerazione il seguito raccolto dalle squadre di Superlega maschile e Serie A1 femminile sui principali social network (Facebook, Twitter, Instagram e YouTube). Non ci sono straordinarie novità nella distribuzione dei follower, ma cresce ancora il seguito dei due campionati: la fan base della Superlega maschile sale a 1,7 milioni (+2,02%) e quella della A1 maschile a 670mila appassionati (+2,26%). Tra le donne, le squadre che crescono maggiormente sono Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano e Vero Volley Monza, insieme al Volley Bergamo 1991 (che però è ripartito da zero all’inizio di questa stagione). Le Pantere, di gran lunga la squadra più seguita con 157.300 fan, salgono ancora del 4,09% grazie soprattutto al traino di Instagram, piattaforma che fa registrare una crescita del 6,62%. Ed è sempre Instagram (+6,35%) a spingere le monzesi, che crescono complessivamente del 4,43% restando al quarto posto generale, dietro a Busto Arsizio e Novara. Per quanto riguarda il campionato maschile, l’unica squadra a guadagnare una posizione in classifica è la Gas Sales Bluenergy Piacenza, che sale a quota 30.300 follower (+3,97%) e scavalca la Top Volley Cisterna al nono posto. La formazione più in crescita resta sempre Verona Volley con un incremento del 12,51%: anche gli scaligeri partivano da zero e sono arrivati a un considerevole “bottino” di 6.300 fan. Ottime performance anche per la Kioene Padova, sesta in classifica (+4,35%), e Vero Volley Monza, settima (+4,43%): in entrambi i casi è Twitter il social che registra la crescita più rilevante. (fonte: IQUII Sport) LEGGI TUTTO

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    L’inno dell’Ucraina risuonerà a Bologna prima della semifinale Perugia-Piacenza

    Di Redazione Ci sarà un omaggio speciale all’Ucraina anche in occasione della Final Four di Del Monte Coppa Italia in programma sabato 5 e domenica 6 marzo alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno: come riporta oggi La Gazzetta dello Sport, prima della semifinale tra Sir Safety Conad Perugia e Gas Sales Bluenergy Piacenza verrà eseguito l’inno nazionale ucraino. Un riconoscimento a tutta la popolazione colpita dalla guerra e legato anche alla presenza dello schiacciatore di Perugia Oleh Plotnytskyi, l’unico giocatore ucraino di Serie A. Il giorno successivo, la finalissima per l’assegnazione del titolo sarà naturalmente preceduta dall’inno di Mameli, ma in una versione particolare: “Fratelli d’Italia” sarà cantato infatti da un coro di medici del reparto Covid dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna. (fonte: La Gazzetta dello Sport) LEGGI TUTTO

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    Alessandro Fei: “Viviamo tranquilli e speriamo di ripetere il 2014…”

    Di Redazione C’è un precedente importante tra Gas Sales Bluenergy Piacenza e Sir Safety Conad Perugia, avversarie domani nella prima semifinale di Del Monte Coppa Italia: era la finale del 2014 e fu allora che gli emiliani – anche se la società era un’altra – vinsero la prima e unica Coppa della loro storia. A collegare le due vicende sono anche il luogo, Bologna, e uno dei protagonisti: Alessandro Fei, 8 anni fa da giocatore e oggi da team manager. “È meglio viverla in campo che da dirigente – confessa “Fox” in un’intervista a Libertà – in panchina si soffre troppo“. “Eravamo uno squadrone – ricorda Fei pensando a quella finale – ed eravamo convinti di quello che stavamo facendo, della coesione che c’era tra noi; sapevamo che avevamo tutte le carte per poter vincere quella Coppa Italia. Ci siamo riusciti, belle emozioni, giocavo al centro e ricordo un bellissimo muro a uno su Petric. Vincere un trofeo resta sempre scolpito nella mente“. Domani l’atmosfera sarà ben diversa, con Perugia nel ruolo di favorita: “Sappiamo che è forte e sta vincendo tanto – commenta il dirigente biancorosso – ma sicuramente nessuno ci vieta di provarci. Io dico: viviamo tranquilli e godiamoci questi due giorni di Final Four. Speriamo che si ripeta quanto accaduto nel 2014, obiettivamente Perugia è la squadra più forte in circolazione, ma solo pochi giorni fa siamo stati bravi a metterla in difficoltà in casa propria. E questo deve darci coraggio e speranza“. Il momento non è ovviamente dei migliori in casa Piacenza, con la squadra reduce da diverse prestazioni non positive. Lorenzo Bernardi, però, parlando allo stesso quotidiano piacentino respinge al mittente le voci di un possibile addio: “Mai pensato a dare le dimissioni e mai lo farò. Ho un contratto fino a giugno 2023 e io i contratti li rispetto“. LEGGI TUTTO

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    Gabi Garcia alla Lube per altri due anni: “Deciso dalla sfida contro il Novosibirsk”

    Di Redazione L’A.S. Volley Lube comunica di aver rinnovato il contratto all’opposto portoricano Gabi Garcia Fernandez con un accordo biennale. L’atleta classe ’99 di 200 cm, originario di San Juan, è stato ingaggiato la scorsa estate per le sue brillanti prestazioni nei tre anni alla Brigham Young University, formazione con cui nell’ultima stagione ha vinto la MPSF Conference per poi approdare alla Finalissima della NCCA. Nominato prima del suo approdo in Italia miglior giocatore del torneo dei college statunitensi dall’associazione degli allenatori americani, che lo aveva già inserito più volte in un team ideale All America, l’attaccante biancorosso vanta anche il record di punti in una singola gara della Coppa Americana U17 nel 2019 con 43 sigilli nello stesso match. Poi l’atleta si è messo in gioco nel campionato più duro al mondo. Impiegato con profitto durante l’assenza di Zaytsev, continua a farsi trovare pronto quando viene chiamato in causa. L’opposto si era già messo in luce subito dopo la firma del contratto anche con la selezione nazionale portoricana, trainandola con i suoi punti alla prima storica vittoria del Torneo Norceca. Gabi Garcia: “Sono molto felice per questo rinnovo – racconta –. Per me giocare nella Cucine Lube è una grande opportunità. Lavoro e mi impegno per farmi trovare pronto quando la squadra ha bisogno, è il mio compito numero uno. Prima di venire a Civitanova ho conquistato un titolo storico con la nazionale portoricana e adesso voglio ripetermi in biancorosso cercando di vincere il più possibile. Mi trovo bene in Italia e in questa città, non ho avuto nemmeno problemi di comprensione della lingua, anche se quando mi esprimo ancora faccio un po’ di fatica. Ho avuto subito la chance di giocare tanto, la gara che mi rimane nel cuore è la sfida in Siberia con il Novosibirsk. Blengini mi ha gettato nella mischia e l’impatto è stato buono, secondo me quel giorno la Lube ha deciso di rinnovarmi il contratto. Tra le partite in arrivo la più affascinante è anche la prossima in ordine di tempo, la trasferta a Modena, non nascondo che mi piacerebbe calcare il campo. Seguivo già la SuperLega e conoscevo le squadre. Quando giocavo negli States simpatizzavo per la Sir, ma solo perché mi piaceva la maglietta. In realtà avevo già un debole per la Lube grazie ai racconti di giocatori come Davide Gardini e Brenden Sander. Tra l’altro stimo e seguo da sempre fuoriclasse come Robertlandy Simon e Ivan Zaytsev. Essere qui, al loro fianco, per me è l’occasione della vita!”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Coppa Italia, Solè: “Con Piacenza ci sarà da lottare, ma siamo belli carichi”

    Di Redazione Ultime rifiniture al PalaBarton per la Sir Safety Conad Perugia in vista della Del Monte Coppa Italia Final Four di sabato 5 e domenica 6 marzo alla Unipol Arena di Bologna. Nikola Grbic sta limando gli ultimi dettagli tecnico-tattici con i ragazzi per presentare una squadra tirata a ludico alla kermesse che assegna la coccarda tricolore.Domattina la partenza per Bologna, in programma alla Unipol Arena le sedute di rifinitura venerdì pomeriggio e sabato mattina. Alla vigilia della partenza ed in vista della semifinale con Piacenza, parla il centrale bianconero Sebastian Solè: “Stiamo bene, ci siamo preparati bene, aspettiamo questa Final Four da un po’ e siamo belli carichi. Abbiamo lavorato tantissimo per arrivare pronti alla partita contro Piacenza, una partita che non vediamo l’ora di giocare, che vogliamo vincere e che sarà certamente una bella battaglia”. È ancora fresco il ricordo del match di campionato dello scorso 23 febbraio al PalaBarton. Ma il posto tre argentino invita a concentrarsi sulla sfida di sabato: “Quella dello scorso 23 febbraio è una partita che bisogna dimenticare. Dopodomani sarà una gara da dentro o fuori, loro saranno sicuramente carichi perché in palio c’è un trofeo importante che tutti vogliono vincere. Noi dobbiamo cercare di sviluppare il nostro gioco. Penso che finora abbiamo fatto molto bene imboccando la strada giusta. Come dicevo, abbiamo lavorato tanto, l’abbiamo preparata bene. Dovremo essere pazienti e tranquilli e cercare di mettere in campo la nostra pallavolo”.  È sempre bello poter vivere un evento come la Del Monte Coppa Italia Final Four. Evento che quest’anno vedrà anche il ritorno del pubblico sugli spalti. “La Final Four di Coppa Italia è una bellissima manifestazione, è uno dei nostri obiettivi da inizio stagione”, conclude Solè. “L’anno scorso abbiamo giocato in un palazzetto vuoto senza pubblico, spero davvero che quest’anno a Bologna ci sia tanta gente. Sarà bello vedere tanti tifosi al palazzetto che ci sosterranno e che ci daranno sicuramente un qualcosa in più”.  (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lotta salvezza, ultime due giornate decisive: i match chiave e chi rischia di più

    Di Giuliano Bindoni “Lotta salvezza? È un gran macello, fine alla fine ci sarà da battagliare”. Basterebbero queste parole, pronunciate da Ivan Zaytsev al termine della partita vinta (non senza sudare) da Civitanova su Taranto, per delineare il quadro della situazione in fondo alla classifica. Oppure quelle di Vincenzo Di Pinto, coach proprio della Prisma, che dopo il successo da 3 punti dei suoi ragazzi su Piacenza aveva affermato di non dormire la notte perché “negli anni passati la quota salvezza era stata di 16/18 punti, mentre noi a 23 siamo ancora qui a lottare”. Già, perché tolta Ravenna, ancora ferma a soli 2 punti e ormai matematicamente condannata da tempo, per la seconda retrocessione sono ancora coinvolte la bellezza di cinque squadre, anche se Cisterna e Verona, appaiate a quota 24, potrebbero già tirare un sospiro di sollievo e contendersi addirittura l’ottava piazza che significherebbe playoff. Chi rischia grosso e, parafrasando Di Pinto, continua a non dormire per nulla, sono Taranto (23 punti), Vibo Valentia (22) e soprattutto Padova (21). Tre squadre che si erano presentate ai nastri di partenza con bel altre aspirazioni, soprattutto la Tonno Callipo, indicata da molti sì come la mina vagante del campionato, ma in chiave playoff, non certo salvezza. foto Instagram Tonno Callipo Vibo Valentia Complici il covid, il lungo infortunio di Nishida e il “mal di pancia” di Douglas Souza, che nel momento più delicato ha pensato bene di fare le valige e tornarsene in Brasile, i calabresi non sono mai riusciti ad esprimere al meglio il loro enorme potenziale, se non forse proprio in queste ultime battute nel disperato tentativo di tirarsi fuori dalle sabbie mobili della zona calda. E se la speranza resta ancora viva, il merito è di due grandi imprese, entrambe da 3 punti, centrate tra il 9 e il 19 febbraio: la vittoria nello scontro diretto contro Taranto (3-1 nel recupero della prima giornata) e addirittura lo 0-3 rifilato di prepotenza a Monza alla Vero Volley. Se fosse andata diversamente, ora parleremmo forse di retrocessione già acquisita, e invece tutto è ancora da scrivere. La penna, però, sarà ancora nella mano di Vibo, perché il match che più di tutti potrebbe decidere le sorti di questa volata finale potrebbe essere quello di domenica 13 alla Kioene Arena. Se i giallorossi conquistassero 3 punti, si porterebbero a una gara dalla fine a +4 su Padova centrando di fatto la salvezza matematica. Ma il giorno prima, sabato 12, si giocherà anche Taranto-Modena. Se i pugliesi dovessero conquistare anche un solo punto, salirebbero a 24 ma soprattutto a +3 su Padova sulla quale avrebbero il vantaggio degli scontri diretti, avendoli vinti entrambi (3-0 all’andata e 3-2 al ritorno). Morale della favola, con una giornata d’anticipo, la seconda squadra retrocessa sarebbe la Kioene. Diversamente, se Padova dovesse battere Vibo, o comunque conquistare un punto, il discorso sarebbe rimandato all’ultima giornata dove Taranto sarà impegnata a Milano, Vibo Valentia ospiterà Piacenza e Padova affronterà Modena in trasferta. foto Lega Volley Di seguito il programma delle ultime due giornate in chiave salvezza, ma anche 8° posto, con in grassetto le squadre coinvolte: 12° GIORNATA DEL GIRONE DI RITORNOGas Sales Bluenergy Piacenza – Verona Volley (giovedì 10 marzo, ore 20.00)Gioiella Prisma Taranto – Leo Shoes PerkinElmer Modena (sabato 12 marzo, ore 18.00 – RaiSport)Consar RCM Ravenna – Top Volley Cisterna (domenica 13 marzo, ore 15.30)Kioene Padova – Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia (domenica 13 marzo, ore 18.00) 13° GIORNATA DEL GIRONE DI RITORNO (domenica 20, ore 18.00) Top Volley Cisterna – Itas TrentinoVerona Volley – Vero Volley MonzaTonno Callipo Calabria Vibo Valentia – Gas Sales Bluenergy PiacenzaLeo Shoes PerkinElmer Modena – Kioene PadovaAllianz Milano – Gioiella Prisma Taranto LEGGI TUTTO

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    Passione Volley – I Sirmaniaci: “Per noi tifosi non è stato fatto nulla”

    Di Agnese Valenti Senza di loro il nostro movimento pallavolistico non potrebbe esistere: sono loro a generare l’entusiasmo che ruota intorno al volley, sono loro a sostenere (economicamente e moralmente) le principali realtà nazionali, e tutto sommato è per loro che scriviamo. I tifosi di pallavolo, quelli che riempiono le tribune dei palazzetti, sono da sempre elogiati come uno dei valori aggiunti della nostra disciplina, per il loro particolare rapporto con il fair play e i valori dello sport. Eppure negli ultimi tempi, a causa delle restrizioni legate alla pandemia ma non solo, questa componente fondamentale del volley tende a passare sotto silenzio, e sembra essere sempre meno tenuta in considerazione anche da istituzioni e società. Per questo abbiamo deciso di iniziare un viaggio tra le tifoserie (organizzate e non) di tutta Italia, alla scoperta delle emozioni e dei sentimenti che muovono i supporter, delle loro storie e – a volte – delle loro legittime lamentele. Nella speranza che il tifo, quello sano e corretto, continui a essere un ingrediente fondamentale delle nostre giornate sui campi. Foto Lega Pallavolo Serie A Cominciamo da un gruppo tra i più noti (e più “caldi”) a livello nazionale: i Sirmaniaci, i sostenitori che da anni portano in tutti i palazzetti i colori bianconeri della Sir Safety Conad Perugia. Nella nostra intervista, Debora Bertola, grande tifosa dei “Block Devils” e responsabile dei canali social del gruppo, ci racconta innanzitutto com’è nata questa grande passione. “Siamo nati come gruppo nel 2014 – racconta Debora –: il presidente Gino Sirci chiamò l’allora tifoseria organizzata del San Giustino (Altotevere volley, n.d.r.), composta da poche persone, chiedendo se fossero disponibili a supportare come tifoseria ufficiale la Sir. Ci disse che aveva preso un ragazzotto serbo che secondo lui era piuttosto promettente e sarebbe diventato forte: era Bata (Atanasijevic)! Siamo nati come tifoseria ufficiale l’anno dopo che Bata arrivò in Italia. Da allora siamo man mano cresciuti come numero e come importanza: insomma, siamo cresciuti insieme alla società e alla squadra. Il boom come tifoseria c’è stato l’anno prima del triplete: dopo Rio, l’arrivo di Zaytsev portò tanta gente. Poi chiaramente le vittorie del 2018 hanno aiutato tanto a fare grandi numeri. Siamo partiti che eravamo una ventina nel 2014, prima della pandemia siamo arrivati a essere 700. Purtroppo negli ultimi due anni c’è stata qualche defezione. Era stata fatta una stima, pre-Covid, ai tempi dell’ultima Coppa Italia giocata con il pubblico, secondo cui probabilmente come tifoseria organizzata, nonostante esistiamo da meno tempo di altre, siamo quelli più numerosi, insieme a Modena e alla Lube“. Sir Safety Perugia Volley Club Qual è stato il momento più bello da Sirmaniaca? “Ti posso raccontare la mia esperienza nella tifoseria: io vivo a Catania e sono abbonata alla Sir. Tutto è nato perché il mio giocatore preferito è sempre stato Luciano De Cecco, quello di mia sorella era Zaytsev. Nel 2017, dato che erano entrambi a Perugia e non avevamo mai visitato la città, ci siamo dette ‘meglio di così non si può, andiamo a fare un giro a Perugia e andiamo a vedere una partita’: da allora ci siamo innamorate della tifoseria e siamo ancora lì. Probabilmente a livello di tifoseria posso dirti che l’esperienza più bella, anche se poi non abbiamo vinto, è stata sicuramente Roma (Final Four di Champions League, titolo vinto poi dallo Zenit Kazan). Anche il primo trofeo vinto a Bari, la Coppa Italia 2018, è stata una grande emozione, e anche lì eravamo un migliaio. Ma la due giorni di Champions a Roma è stata veramente impegnativa: c’era chi suonava i tamburi, bisognava ricordarsi di cambiare le pile ai megafoni, lavorare sulla coreografia. Lo facciamo per passione ma non siamo professionisti, bisogna metterci anche un certo impegno, non soltanto economico ma anche di tempo e di energie: è una bella sfida. Siamo la tifoseria che rappresenta uno dei club più importanti d’Europa e dobbiamo esserne all’altezza: è chiaro che non si può fare sempre la coreografia impegnativa, ma spesso ci perdiamo anche delle settimane! Non ci siamo inventati noi tutti i cori, molti provengono dal calcio: alcuni sono presi dal San Lorenzo in Argentina. Abbiamo anche un certo impegno sui social: ci pregiamo di essere la tifoseria più seguita, almeno su Instagram“. Foto Sirmaniaci Come si vive il tifo nella pallavolo e quali sono le differenze con gli altri sport? “Secondo me siamo simili ai tifosi del rugby: nonostante che noi Sirmaniaci non siamo gemellati con nessuna tifoseria, crediamo che ci possa ovviamente essere rispetto, ma non un gemellaggio. Per carità, le mele marce ci sono anche nella pallavolo, non sempre volano parole ‘auliche’ in curva, ma devo dire che c’è più rispetto in confronto ad altri sport. Per dirti, contro Ngapeth abbiamo vinto solamente una volta (ride, n.d.r.): ma lui ha sempre rispettato noi, e noi abbiamo fatto altrettanto. Episodi brutti ci sono anche nel volley, ma sono più limitati. Non ho quasi mai sentito di forze dell’ordine che sono dovute intervenire in un palazzetto. Credo ci sia anche un ambiente più a misura di famiglia: nei palazzetti i bambini girano tranquillamente, ci sono tantissimi gruppi familiari“. Come avete vissuto questo periodo di pandemia e la lontananza dai palazzetti e dalle competizioni? “Ovviamente male: può sembrare una stupidaggine, ma il tifoso sa che, dopo aver lavorato tutta la settimana, la domenica può andare al palazzetto a vedere la Sir. Ci siamo trovati a non avere più niente di tutto questo: non è stato facile. Attraverso i social, dato che fisicamente non era possibile, si provava a far sentire il proprio sostegno alla società e alla squadra. Purtroppo qualche defezione c’è stata, è stata dura, soprattutto quando si giocava a porte chiuse. Ma anche con il 35% di capienza i palazzetti sono ‘tristi’, mezzi vuoti: non è stato facile. Ora speriamo si arrivi al 100% quanto prima, perché non c’è posto più sicuro del palazzetto. Solo poco ci hanno fatto riportare megafoni e tamburi, a causa della pandemia, ma confidiamo di tornare presto ai livelli pre-pandemia“. Foto Sirmaniaci Quali sono i principali problemi per i tifosi in questo momento e in chiave futura, pandemia a parte? “Il problema serio è inserire delle partite infrasettimanali alle 20.30 o addirittura alle 18.30: nel nostro caso ci è capitato di fare delle trasferte importanti, in giorni feriali, alle 20.30. Si toglie a quasi tutta la tifoseria ospite la possibilità di andarci: ad esempio, Modena è a quattro ore di viaggio da Perugia all’andata, e quattro al ritorno. Diciamo che una partita che inizia alle 20.30 prima delle 22.30 non finisce, e diventa davvero difficile. Per quanto riguarda il costo dei biglietti, non si possono fare i conti in tasca alle società: è chiaro che da qualche parte i soldi devono rinetrare. Spesso c’è da dire che le tifoserie organizzate hanno l’abbonamento con un costo ridotto, tranne per alcune società che vendono già i biglietti e gli abbonamenti a prezzo irrisorio. Da noi si possono raggiungere anche prezzi sui 30 euro per una singola partita: ovviamente se vado a vedere una partita una volta ogni tanto ci può anche stare, ma già una famiglia di tre persone sono quasi 100 euro, e inizia a diventare un problema. Poi ci sono i trasporti, anche se al PalaBarton si trova facilmente parcheggio: è facilmente raggiungibile anche con i mezzi, ad esempio il minimetro. È capitato comunque che la partita durasse di più e un mezzo per tornare: i mezzi ci sono, ma relativamente. Non è un problema solo di Perugia, ma si presenta anche in altre città“. Foto Lega Pallavolo Serie A Secondo te si rischia una disaffezione dei tifosi dalla pallavolo? “Purtroppo sì, anche se ovviamente non posso parlare a nome di tutte le tifoserie, ma mi baso su quello che ho visto e sentito. Partiamo dal presupposto che probabilmente la nostra società è stata l’unica che, quando nel 2020 il campionato si è fermato, non ci ha rimborsato solo le partite che dovevamo giocare, ma quasi mezzo abbonamento: fino a fine playoff avevamo un abbonamento tutto compreso, e siamo stati rimborsati come se fossimo arrivati a gara 5 della finale. L’anno scorso non sono stati fatti abbonamenti e, per le poche partite che sono state giocate a porte aperte, si prendeva il singolo biglietto. Quest’anno l’abbonamento, con un rialzo del prezzo, non tutti se lo sono potuti permettere: c’è anche da dire che tante società hanno sbagliato, noi per primi. Non sono stati coinvolti i tifosi: non c’è stata una singola iniziativa per renderli partecipi. Parlo di tutti i tifosi, non solo delle tifoserie organizzate. Non è stato fatto nulla per noi, neanche banalmente dedicarci un post sui social. Noi senza squadra non avremmo da fare, ma lo stesso si può dire per le società senza i tifosi. Non siamo stati presi in considerazione, e questo ha sicuramente influito sull’allontanamento“. (1° puntata – Continua) LEGGI TUTTO

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    Taranto, due gare per salvarsi. Falaschi: “Contro Modena servirà tutta la spinta dei tifosi”

    Di Redazione Due gare alla fine per la Gioiella Prisma Taranto: sabato 12 contro Modena, nell’ultima gara casalinga della stagione, e domenica 20 al PalaLido contro Milano. Due big contro le quali ai pugliesi, forse, basterebbe raccogliere anche un solo punto per conquistare la permanenza in Superlega. Punto, o punti chissà, che la Prisma proverà a conquistare subito tra le mura amiche del PalaMazzola. “Non può, deve!” afferma il regista Falaschi al microfono del collega Alfredo Ghionna per la Gazzetta di Taranto. “Dovremo fare il massimo e anche oltre perché Taranto merita la permanenza in questa Superlega di livello altissimo”. “Noi stiano portando avanti un campionato straordinario per quello che ci è attorno – prosegue il regista rossoblù – e siamo contenti di lottare per questa società, attenta e sempre vigile in ogni occasione”. Poi l’attenzione si sposta sulla prossima delicata, si spera decisiva, sfida interna contro gli emiliani e Falaschi fa un appello molto accorato al pubblico di Taranto: “Il tifo giocherà un ruolo fondamentale in questa partita, l’ultima in casa, dalla quale passeranno gran parte delle nostre chances di salvezza”. Proprio l’assenza di Falaschi in una fase delicata della stagione, che ha visto Taranto disputare tra recuperi (e non) diversi scontri diretti in rapida successione, ha pesato enormemente sul gioco e di conseguenza alcuni risultati che forse, con lui in campo, ora avrebbero regalato agli tonici un finale ben più tranquillo. Lo dimostrano la bella vittoria su Piacenza, così come la “bella sconfitta” contro Civitanova. Bella ovviamente non per il risultato finale, ma per il gioco espresso, lodato a fine gara anche da Blengini e Zaytsev, tanto che quest’ultimo ha anche affermato che “l’attuale classifica di Taranto non ne rispecchia il valore”. Complimenti che avranno fatto piacere a tutto l’ambiente tarantino, chiamato però ora a dimostrare con i fatti (e i punti) di meritarsi un altro anno nel massimo campionato. (fonte: Gazzetta di Taranto) LEGGI TUTTO