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    Intervista a Tsitsipas” Sono autentico, senza filtri. Troppi sportivi hanno portato la diplomazia a livelli esagerati, è noioso”

    Stefanos Tsitsipas in uno scatto dell’intervista

    Stefanos Tsitsipas è un personaggio molto particolare. Sembra vivere in un mondo tutto suo, esterna il suo pensiero in modo realmente autentico, infischiandosene di commenti e critiche. Stessa cosa per i suoi post sui social, davvero diversi da quelli dei suoi colleghi. Sarà la sua personalità, sarà il suo background, sarà la fortissima eredità culturale greca della quale è molto fiero, ma Stefanos è davvero un tennista diverso dal resto dei suoi coetanei. Ha rilasciato una lunga e molto interessante intervista al magazine greco DownTown, in cui parla a 360° della sua vita, del suo modo essere, e della sua carriera. Dalle sue parole trapela ambizione, voglia di vincere ma facendo tutto a modo suo, senza la paura di essere considerato “diverso”. Riportiamo alcune parti del suo pensiero, che ci aiuta a capire meglio chi sia davvero Stefanos Tsitsipas.

    “La recente semifinale a Melbourne? Ad essere sincero, io miro più in alto. Questa semifinale non mi ha regalato tante emozioni come le precedenti, ma è un ottimo risultato. Mi sto avvicinando, in ogni caso, al mio obiettivo, vincere. Sono contento di aver raggiunto due semifinali consecutive in tornei del Grande Slam, mi aiuta anche in termini di punti in classifica”.
    “Cosa manca per vincere? Solo una parola: lavoro! Lavorare per costruire il mio gioco in modo che sia più completo, senza i punti deboli che Medvedev ha fatto emergere in campo. Devo affrontare questi giocatori per vincere un Grande Slam. Quel giorno non ero pronto per affrontarlo. So che Medvedev sarà un avversario che affronterò molte volte in futuro e sicuramente lo affronterò in partite importanti o del Grande Slam. Pertanto il mio gioco deve crescere in modo da poter affrontare giocatori di questo livello. Quando posso confrontarmi con giocatori come Daniil, che ha un gioco così completo, anche il mio livello sale”.
    “Se già mi vedevo vincitore? No, ma quando raggiungi quel punto nel torneo, qualcosa del genere scatta nella tua testa, è difficile non farlo. Perché è il sogno di una vita e all’improvviso ti rendi conto che sei abbastanza vicino a realizzare quel sogno. Per me vincere l’Australian Open significava tantissimo, soprattutto perché mio nonno vinse la medaglia olimpica nel 1956 a Melbourne (Sergei Salnikov, un calciatore russo, ndr) nello stadio di calcio sito proprio a 50 metri da Melbourne Park. Purtroppo non ho avuto modo di conoscerlo, è morto in giovane età. Ogni partita che gioco lì la dedico a lui e il suo pensiero mi spinge a voler dimostrare qualcosa in più e giocare bene a Melbourne”.
    “Alcune sconfitte fanno più male di altre, inutile negarlo, e quest’ultima agli Australian Open ancora un po’ mi turba, ad essere onesto, non me ne sono dimenticato, è ancora nella mia mente. L’importante è uscire da questa situazione e vederla come un momento positivo della mia carriera, poiché cerco di ottenere cose più grandi giorno dopo giorno. Ho fissato alcuni grandi obiettivi e so che avrò l’opportunità di fare qualcosa di meglio la prossima volta. Tutto quello che devo fare è scendere in campo tutti i giorni e allenarmi, così da poter trovare modi per migliorare e giocare contro questi avversari alla pari, per non dover affrontare queste difficoltà in futuro”.

    Stefanos sottolinea l’importanza di essere vicino ai proprio familiari, ancor più dopo una bruciante sconfitta: “Stare con loro mi solleva molto, mi dà una prospettiva diversa sulla vita. Mi sento amato e al sicuro quando sono vicino a loro. La cosa più importante è che ci divertiamo, condividiamo bei momenti. Quando sono vicino a loro dimentico tutto quello che è successo in passato, me lo tolgo dalla testa e vivo nel presente, cosa che non mi capita molto spesso. Ho un senso di pace quando sto loro!”.
    “Siamo una famiglia dedita al tennis, è vero. Magari arriverà un po’ di rivalità perché Pavlos sta iniziando a giocare molto bene e non so se giocherò con lui o Petros ai Giochi Olimpici. Vorrei fare anche il doppio misto con Elisavet, ma per lei è un po’ presto, aspettiamo i giochi seguenti. Pressione su di loro per paragoni con me? Ne ho parlato con loro, ognuno deve pensare solo al proprio destino, al proprio percorso e modo di fare le cose. Sicuramente quel che ho realizzato influenzerà il modo in cui la gente guarderà loro. Ho detto loro, tuttavia, che non devono farsi influenzare, che tutti hanno l’opportunità di mostrare al mondo che questa è la nostra “azienda di famiglia”! Ci sosteniamo a vicenda. Sono molto felice quando vedo i ragazzi progredire. Voglio essere vicino a loro mentre realizzano il loro potenziale, sostenerli nei loro risultati e in tutto ciò che creano lungo la loro strada. Spero che il mio sostegno sia significativo e che tutto ciò che ottengo gli faccia amare ancora di più questo sport”.
    Stefanos ha dichiarato che a volte aver sempre la famiglia al fianco (il padre è il coach) non è facile. “A volte voglio stare da solo, isolato dagli altri e non averli sempre intorno a me. So che mi amano e il loro sostegno è una cosa bellissima. Apprezzo davvero che siamo così uniti e che giocano un ruolo importante nella mia vita. È solo che a volte il tutto può diventare noioso. È un discorso relativo all’abitudine: quando continui a seguire la stessa routine e ad ascoltare sempre le stesse cose, può diventare un po’ monotono. Cambiare ogni tanto rende il tutto più spontaneo”.
    Tsitsipas è molto fiero di essere greco, lo ricorda spesso nei suoi discorsi. “Porto la Grecia con me ovunque. Ho un rapporto speciale con il mio paese, sono un ambasciatore molto fedele, provo un enorme orgoglio per aver contribuito a costruire un domani migliore con il mio tennis. Con i miei risultati e le mie prestazioni, spero di dare lo slancio e l’ispirazione ai ragazzi per uscire e iniziare a giocare a tennis. E non solo tennis, ma anche per iniziare a praticare sport in generale, perché lo sport è una cosa meravigliosa, che può creare un domani migliore per il paese. Cosa adoro e mi manca del mio paese? La passione e l’orgoglio del popolo greco. Per me, non c’è paese al mondo che abbia una cultura come la Grecia. Le persone sono completamente diverse, possiamo vivere ogni giorno con passione e amore. Forse non ce ne rendiamo ancora conto, ma abbiamo molto potere e possiamo creare cose sorprendenti”.
    “Baghdatis è sempre stato uno dei miei giocatori preferiti, dopo Federer, che resta il mio idolo, punto di riferimento, ho sempre voluto essere come lui”.
    “La vita “normale” non mi manca. Ci sono momenti in cui vorrei avere più tempo fuori dal campo per fare qualcosa di creativo. Riprendere a studiare, imparare qualcosa di nuovo e sviluppare nuove abilità per diventare più completo come persona. Però il tennis mi ha portato dove sono, ha dato opportunità non solo a me ma anche alla mia famiglia. Ci siamo trasferiti e ora viviamo nel sud della Francia, cosa che ha dato ai miei fratelli più piccoli la possibilità di iniziare a giocare a tennis sotto una struttura generale che li supporta. Abbiamo sofferto molto finanziariamente alcuni anni fa e lo sport mi ha aiutato in modo inimmaginabile. Ora non dobbiamo più preoccuparci di queste cose. Inoltre, il tennis è cresciuto nel paese e devo sottolineare che questo è stato fatto non solo grazie a me, ma anche a Maria Sakkari, che ha ottenuto grandi cose ed è anche una persona straordinaria. Offre molto agli sport greci, sia come tennista che come persona”.
    Ricordano al greco le parole di Djokovic, che afferma che contro le critiche è necessario aver “la pelle dura”. Stefanos ha un’idea molto chiara in merito, non temendo il giudizio della gente. “Le critiche? Non ho motivo di sviluppare una “pelle dura”. Sono autentico, penso che le persone lo capiscano. Non cerco di fingere o di fare qualcosa che non mi esprima e non faccia parte della mia personalità. Ci sono giocatori che sono stati criticati per questo e non credo che sia ingiusto, soprattutto quando proviene da gran parte del pubblico. Credo che la gente voglia l’onestà. Se devo dire qualcosa che mi sta molto a cuore, lo farò senza filtrare i miei pensieri. Una cosa del genere mi è successa di recente su Twitter e non me ne pento. Credo che esprimere un’idea o un’opinione sia sempre la cosa migliore, anche se può complicare le cose e creare conflitti con altre persone. Non ci faccio caso, ho già detto che il modo in cui alcune persone reagiscono è divertente per me, perché le mie intenzioni sono buone e non sto cercando di inimicarsi nessuno. Per me essere autentico è molto importante. Molti atleti negli ultimi anni hanno portato la diplomazia a un livello esasperato e tutto ha iniziato a diventare noioso. Sempre le stesse risposte, gli stessi titoli… Il campo deve rimanere interessante, devono esserci dei momenti di verità”.
    “Il mio sogno? Vorrei una carriera come Roger Federer. Non intendo quello che ha ottenuto, voglio dire che mi piacerebbe avere una carriera lunga quanto la sua. Il mio obiettivo è creare i migliori ricordi e momenti possibili dentro e fuori dal campo. La mia speranza è che quando guarderò indietro a quei momenti, mi porteranno gioia e sentirò di aver dato il massimo, che ho avuto l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo e di maturare come atleta, ogni giorno”.

    Parole che confermano il carattere e la sensibilità di Tsitsipas, un tennista per nulla banale, sia per il gioco che per il suo pensiero.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas e le parole di Agassi: “Nel tennis e in qualsiasi sport, se non ti alleni, non meriti di vincere”

    Stefanos Tsitsipas GRE, 1998.08.12

    Stefanos Tsitsipas ha dovuto superare una dura battaglia con Hubert Hurkacz per raggiungere i quarti di finale dell’ATP 500 di Rotterdam. Prevedibilmente, ne seguirà un’ altra con Karen Khachanov, ma il greco ammette che questo è il tipo di partite che gli piacciono. Molto più di quando vince facilmente.
    “Queste vittorie sono migliori di quando vinci senza sforzo. Va bene gestire lo sforzo, ma c’è una sensazione diversa quando si lotta così duramente e si lascia l’anima in campo. Porta anche più fiducia nel tuo tennis. È probabilmente la migliore sensazione nel tennis”, ha confessato il numero 6 del mondo e seconda testa di serie nel torneo olandese.

    Alla domanda sul suo ottimo inizio di stagione, il semifinalista degli Australian Open ha ricordato le parole di Andre Agassi. “Nel tennis e in qualsiasi sport, come ha detto Andre Agassi, se non ti alleni, non meriti di vincere. Sono assolutamente d’accordo. L’allenamento porta alla perfezione”, ha sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Tabellone Atp Rotterdam: Medvedev e Tsitsipas le prime due teste di serie, al via l’azzurro Sonego

    Da oggi fino a domenica 7 all’Arena Rotterdam Ahoy, si disputerà il torneo Atp 500 di Rotterdam (cemento indoor) che vedrà al via trentadue giocatori anche se sarà caratterizzato da parecchi forfait importanti, a cominciare dagli azzurri Berrettini e Sinner continuando con Monfils (vincitore nel 2020), Shapovalov, Raonic, Carreno Busta, Ruud, Fritz, Evans, Krajinovic, Cilic, Kyrgios e Gasquet.
    Le prime due teste di serie saranno il russo Medvedev e il greco Tsitsipas che esordiranno rispettivamente il serbo Lajovic e il bielorusso Gerasimov, presente con una wild card anche il tedesco A.Zverev (numero 3 del seeding) che affronterà il russo naturalizzato kazako Bublik. L’unico azzurro al via è Sonego che se la vedrà con l’americano Paul, mentre per Seppi il torneo olandese è terminata nel secondo ed ultimo turno di qualificazione, sconfitto dal britannico Norrie per 6-3, 6-2.
    Tra gli incontri più interessanti del primo turno ci sono da segnalare il derby spagnolo Bautista Augut-Davidovich Fokina e quello australiano Millman-De Minaur, ma anche Haase-Murray, Goffin-Struff, Wawrinka-Khachanov e Nishikori-Auger-Aliassime (finalista della scorsa edizione).
    Tabellone Atp Rotterdam
    Medvedev (RUS) (1)-Lajovic (SRB)Coric (CRO)-Van de Zandschulp (NED) (WC)De Minaur (AUS)-Millman (AUS)Nishikori (JPN)-Auger-Aliassime (CAN) (7)
    Zverev (GER) (3) (WC)-Bublik (KAZ)Paul (USA)-Sonego (ITA)Qualificato-Opelka (USA)Davidovich Fokina (ESP)-Bautista Agut (ESP) (5)
    Goffin (BEL) (6)-Struff (GER)Qualificato-Humbert (FRA)Haase (NED) (WC)-Murray (GBR) (WC)Qualificato-Rublev (RUS) (4)
    Wawrinka (SUI) (8)-Khachanov (RUS)Basilashvili (GEO)-QualificatoHurkacz (POL)-Mannarino (FRA)Gerasimov (BLR) (SE)-Tsitsipas (GRE) (2) LEGGI TUTTO

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    Australian Open: il tennis tattico di Medvedev schianta Tsitsipas, il russo vola in finale vincendo in tre set

    Daniil Medvedev, 25 anni

    Troppo Medvedev per Tsitsipas. Il russo ha schiantato la resistenza del greco con un tennis estremamente razionale, tattico ed efficace, vincendo 6-4 6-2 7-5 e volando così in finale a sfidare il “tiranno” di Melbourne Novak Djokovic.
    Da grande appassionato di scacchi, Medvedev ha controllato il campo ed il match con un’abilità di calcolo ed una praticità pazzesca. Mai un colpo fuori posto o tatticamente errato; mai una forzatura o una dispersione di energia. Daniil ha messo in pratica il suo game plan con una efficienza ed efficacia terrificante, non dando di fatto mai una chance al rivale di ribaltare l’incontro. Che il tennis del russo fosse difficile da scardinare per Stefanos lo si sapeva, anche dai precedenti (5-1 per Daniil), ma dopo l’incredibile prestazione vs. Nadal si sperava in una maggior resistenza del greco. Niente. Il match si è svolto tutto dalla parte del russo, perfetto nel mettere pratica il suo tennis che non riesci a sfondare, ti porta all’errore o a cedere campo, subendo quindi l’improvviso affondo che può arrivarti da destra, da sinistra, in avanzamento, con un passante perfetto. Perfetto il tennis di Medvedev oggi, pochissime sbavature, solo nel terzo quando ormai si sentiva il match in tasca ed ha concesso le prime palle break al rivale. È stato un attimo: con rabbia e lucidità ha resettato tutto e si è rimetto a manovrare, a controllare il campo, trovando con un passante incredibile il break decisivo nell’undicesimo game.
    Troppo Medvedev per Tsitsipas, ma qualcosina si può rimproverare al greco. Intanto si sapeva che per provare a vincere, doveva essere perfetto al servizio, o il più efficace possibile. Non lo è stato. In ogni set appena è calato al servizio, Medvedev ha trovato l’allungo approfittandone immediatamente. Tsitsipas forse ha pagato la fatica della maratona durissima vs. Nadal: è stato un filo lento nel cercare la palla col rovescio, così che non è riescito a scaricare la massima forza in accelerazione, generando colpi buoni ma non ottimi, e steccando qualche palla di troppo. Quando si colpisce il rovescio ad una mano come lui, non di forza ma di anticipo, anche una frazione di secondo di ritardo diventa una problema enorme. Inoltre il greco ha cercato solo nel terzo set la via della rete con continuità. Vero che è una tattica al limite, ma visto che nello scambio non riusciva ad aver la meglio, forse avrebbe potuto spingersi più in avanti già dal secondo set, per provare a togliere al rivale il tempo di imbastire la sua ragnatela e così uscire dalla morsa letale sull’angolo sinistro.
    Medvedev infatti ha capitalizzato il netto vantaggio sulla diagonale del rovescio. Fin dalla risposta o nello scambio alla prima occasione, Daniil è stato chirurgico nell’inchiodare sulla sinistra Stefanos con palle lunghe e senza peso (difficilissime da controbattere per chi gioca d’anticipo e non di forza come Tsitsipas), guadagnando campo e piazzando quindi un’accelerazione micidiale lungo linea col rovescio; oppure se Tsitsipas riusciva a girare lo scambio sulla diagonale del diritto, lo faceva comunque da una posizione ormai troppo arretrata aprendo l’angolo sinistro, con il russo velocissimo nel tirare un improvviso diritto in corsa lungo linea, quasi sempre vincente.
    La lucidità tattica di Medvedev è impressionante. Non fatica mai più del dovuto, cerca di sfruttare ogni situazione a proprio vantaggio lavorando lo scambio con quelle palle di varia altezza e rotazione, complicatissime da spingere per chi non ha “punch” nel braccio e gioca di timing, fino ad uno strappo improvviso che coglie l’avversario impreparato. È il russo che controlla, che analizza, che “scannerizza” ogni posizione sul campo del rivale giocando il colpo più efficace per costruirsi una situazione di vantaggio, prontamente sfruttata. Non sarà bello da vedere agli occhi dei puristi del gesto, ma il tennis del russo è straordinario per chi ama la parte tattica del gioco, e lui è stato bravissimo a sviluppare armi tecniche ideali a massimizzare la sua lettura strategica.
    Medvedev arriva così a 20 successi consecutivi, 12 contro top10. Fare 21 sarà il passo più difficile, perché avrà di fronte domenica Novak Djokovic, 8 volte vittorioso nel torneo e mai sconfitto in finale. Con il tennis mostrato oggi, ha chance reali per tentare il colpaccio, ma sarà una partita completamente diversa sul piano tattico e mentale, perché di fronte avrà a sua volta un “muro”, un difensore fortissimo ed un atleta incredibilmente resistente nella lotta. Applausi comunque a Tsitsipas per il suo torneo, ottimo. Ha ancora ampi margini di crescita, e questo la dice lunga sulla sua forza.

    Ecco la cronaca della semifinale.
    Tsitsipas serve il primo punto del match. Lungo scambio, Medvedev sposta a destra e sinistra il rivale, con palle lunghe e senza peso, il marchio di fabbrica del russo, che ottiene il 15 iniziale. Stefanos rompe gli indugi, col diritto entra deciso accelerando da sinistra e forzando gli errori dell’avversario. 1-0 Tsitsipas. Medvedev tiene il proprio turno di servizio in totale sicurezza, buone prime e qualche scambio. Il set scorre seguendo i turni di servizio, fino al quinto game. Sul 30 pari una risposta cross violenta e precisa di Daniil provoca l’errore di Stefanos, è la prima palla break del match. Si salva “TsiTsi” con una solida prima al T. Medvedev è entrato in ritmo in risposta: mangia campo al rivale, lo butta ancor più lontano con un diritto senza peso e quindi affonda col rovescio lungo linea in spinta, uno schema perfetto e micidiale. Spinge ancora col rovescio Daniil, Stefanos sbaglia in lunghezza. Break Medvedev, avanti 3-2 e quindi 4-2, con un altro game di servizio perfetto (perso solo un 15 con la battuta il russo finora). Nel nono game, con il greco al servizio sotto 3-5, alcuni scambi sono bellissimi, tra la leggerezza e improvvisi strappi del russo e le accelerazioni del greco. Un perfetto rovescio lungo linea vale a Stefanos il punto del 4-5. Daniil va a servire per il primo set. La prima di servizio funziona peggio del solito, Tsitsipas ne approfitta spingendo forte col diritto. Per la prima volta si va ai vantaggi sul servizio del russo. Spreca il terzo set point con un doppio fallo, novità in questo match. È solo un attimo: Ace da destra, strettissimo, quindi una botta a 215 km/h al centro, a trasformare il quarto set point.
    Secondo set, Stefanos al servizio. Accelera i colpi, cerca di scambiare con grande velocità proiettandosi in avanti, ma Medvedev rimette tutto, così che Tsitsipas è costretto a prendersi grandi rischi. Stefanos guarda il suo team con il fuoco negli occhi dopo aver chiuso il primo game del secondo parziale, tenendo un atteggiamento molto aggressivo anche in risposta. Però troppi errori col rovescio, l’impatto è fin troppo avanzato (forse per compensare una minor spinta con le gambe) e sono 15 d’oro per il rivale. 1 pari. Nel terzo game il greco va in difficoltà. Si incita a spingere, ad essere aggressivo, e corre in avanti alla prima apertura di campo; ma il russo risponde con un passante di rovescio tirato da rasoterra bellissimo. Il gioco tattico di Medvedev è troppo più consistente sulla diagonale di rovescio, Stefanos sbaglia e si vai vantaggi. Il game diventa molto duro, il greco è inchiodato dal rivale nell’angolo sinistro, fa fatica ad uscirne. Lo schema martellamento sulla diagonale sinistra e quindi accelerazione lungo linea frutta al russo la prima palla break del secondo set. Perfetto Medvedev: risponde lungo, prende il comando delle operazioni, muove l’avversario e trova l’affondo vincente con un diritto lungo linea improvviso micidiale. Break Medvedev, avanti 2-1 e servizio. Al momento il match è in controllo del russo, in un amen vola 3-1 avanti. Troppo sicuro il russo, il match prende un’accelerata tutta dalla parte di Daniil, anche perché Stefanos sembra incapace di trovare una soluzione tecnica a risolvere i suoi problemi tattici. Nel settimo gioco l’ennesimo attacco garibaldino (o forse disperato) di “TsiTsi” è punito dall’ennesimo passante perfetto dell’”orso” russo. 0-40, tre palle del doppio break. Con una risposta improvvisa, micidiale (appena sfiorato il nastro) e vincente di diritto, Medvedev scappa via 5-2 col secondo break. Dal 3-2 Daniil piazza un parziale di 12 punti a 1, con un Ace esterno chiude il set 6-2. Enorme differenza tra i due nel parziale, troppo più efficace il tennis del russo.
    Terzo set, ancora il greco parte al servizio, ma la musica non cambia. Stefanos ci prova, accelera col diritto, ma sul 30 pari subisce un colpo pazzesco in difesa del russo che letteralmente gli spacca gambe e morale. È immediata palla break. Solito schema, Medvedev martella sul rovescio, Tsitsipas sbaglia. Cede ancora il servizio il greco, vola avanti di un break anche nel terzo Daniil. È una sentenza, sembra un match point perché Medvedev consolida il vantaggio senza problemi, volando avanti 2-0. Stefanos è bravo a restare in scia, non crolla di schianto, salvandosi da un delicato 0-30 e quindi 30-40 sotto 1-3, aggrappandosi al servizio. Cancella anche una seconda palla break ai vantaggi, con grande coraggio e qualità venendo a rete. La reazione d’orgoglio nel salvare il game di battuta regala a Stefanos la spinta per giocare super aggressivo nel sesto game. Medvedev forse si distrae, perde fluidità alla battuta e commette un doppio fallo sul 15-30 che gli costa il 15-40, sono le prime due palle break di tutto il match! Cancella la prima Medvedev con rabbia, rischiando l’errore per troppa foga. Non entra il servizio sulla seconda, e sbaglia un diritto di scambio (rarissimo errore) per lui assai banale, un po’ scomposto nell’impatto. Break Tsitsipas, quando tutto pareva finito, il match improvvisamente si riaccende. 3 pari. Il pubblico incita a tanti decibel il greco, vuole partita, vuole quella lotta che è finora mancata. Tsitsipas cavalca l’onda e si porta avanti 4-3. Medvedev si ricompone e impatta 4 pari. Tsitsipas adesso è super aggressivo, verticalizza immediatamente per scappare dalla ragnatela viscida e letale del rivale, una mossa tattica forse tardiva, ma funziona. Tiene il proprio game di battuta, salendo 5-4. Ora la pressione è sul russo, chiamato a servire per allungare il set. Medvedev stranamente accelera i tempi, mentalmente ha pagato la reazione di Stefanos, sentiva di aver già chiuso il match avanti 3-1 nel terzo. Errori che gli costano un pericoloso 15-30, a due punti dal set il greco! Daniil ritrova freddezza e la prima di servizio, è 5 pari. “TsiTsi” serve, corre avanti ma per due volte tocca male sotto rete, “maligno” il solito passante di rovescio del rivale. 0-30, suona di nuovo l’allarme per lui. Daniil torna freddo, chirurgico. Trova una risposta a tutta e poi affondo col diritto inside out, 0-40 e tre palle break. Avanti tutta Stefanos, cancella la prima, ma niente può sul passante di rovescio lungo linea di Daniil, colpo pazzesco giocato in corsa, quasi sdraiato per terra, con la palla che magicamente fila via retta, liscia, imprendibile. Break Medvedev, avanti 6-5 e servizio, per chiudere il match.
    Medvedev non trema più: servizio, diritto profondo, rovescio veloce e preciso. 40-15, due match point. Basta il primo: seconda di servizio a 208 km/h (!) al centro, avanti col rovescio cross, la difesa di Tsitsipas non può nulla. Game Set Match Medvedev. Una vittoria netta, meritata, che gli apre le porte della seconda finale Slam dopo quella di US Open 2019. Sarà ancora sfavorito, ma da allora è cresciuto moltissimo, e nell’ultimo scontro diretto alle Finals è stato Daniil a vincere.

    Marco Mazzoni

    (4) D. Medvedev vs (5) S. Tsitsipas

    GS Australian Open

    D. Medvedev [4]
    6
    6
    7

    S. Tsitsipas
    4
    2
    5

    Vincitore: D. Medvedev

    Servizio
    Svolgimento
    Set 3

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    6-5 → 7-5

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    5-5 → 6-5

    D. Medvedev

    0-15
    0-30
    15-30
    30-30
    40-30

    4-5 → 5-5

    S. Tsitsipas

    15-0
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30
    40-40
    A-40

    4-4 → 4-5

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    30-15
    30-30
    30-40
    40-40
    A-40

    3-4 → 4-4

    S. Tsitsipas

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    3-3 → 3-4

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    15-30
    15-40
    30-40

    3-2 → 3-3

    S. Tsitsipas

    0-15
    0-30
    15-30
    30-30
    30-40
    40-40
    40-A
    40-40
    A-40

    3-1 → 3-2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    2-1 → 3-1

    D. Medvedev

    0-15
    0-30
    0-40
    15-40

    2-0 → 2-1

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    1-0 → 2-0

    S. Tsitsipas

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    30-40

    0-0 → 1-0

    Servizio
    Svolgimento
    Set 2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    5-2 → 6-2

    S. Tsitsipas

    0-15
    0-30
    0-40

    4-2 → 5-2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    3-2 → 4-2

    S. Tsitsipas

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    3-1 → 3-2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    2-1 → 3-1

    S. Tsitsipas

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40
    40-40
    40-A

    1-1 → 2-1

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    0-1 → 1-1

    S. Tsitsipas

    15-0
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30
    40-40
    A-40

    0-0 → 0-1

    Servizio
    Svolgimento
    Set 1

    D. Medvedev

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40

    5-4 → 6-4

    S. Tsitsipas

    0-15
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30
    40-40
    A-40

    5-3 → 5-4

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30

    4-3 → 5-3

    S. Tsitsipas

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15

    4-2 → 4-3

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    3-2 → 4-2

    S. Tsitsipas

    15-0
    30-0
    30-15
    30-30
    30-40
    40-40
    40-A

    2-2 → 3-2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    1-2 → 2-2

    S. Tsitsipas

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30

    1-1 → 1-2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    0-1 → 1-1

    S. Tsitsipas

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    0-0 → 0-1

    17 Ace 32 Doppi falli 368% % primo servizio 70%88% % di punti vinti su primo servizio 61%50% % di punti vinti su secondo servizio 46%5/9 Break point 1/30 Tiebreak vinti 045 Punti vinti in risposta 21106 Punti vinti 7719 Giochi vinti 115 N. max giochi vinti di fila 310 N. max punti vinti di fila 461 Punti vinti al servizio 5614 Giochi vinti al servizio 10

    GLI HL DI MEDVEDEV-TSITSIPAS
    MEDVEDEV: IL PUNTO PIÙ BELLO DEL MATCH CON ESULTANZA
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    Medvedev vs. Tsitsipas, per sfidare il trono del “Djoker” (di Marco Mazzoni)

    Stefanos Tsitsipas, seconda semifinale agli Australian Open

    Non ce ne voglia il bravissimo e sorprendente Karatsev, nessuno credeva che oggi il 27enne russo potesse sconfiggere Djokovic. A Melbourne il n.1 del mondo ha vinto tutte le semifinali a cui aveva partecipato. La Rod Laver Arena è IL suo campo, adora la velocità della superficie, il rimbalzo, le palle, tutto. È sempre il più pronto tra i big a scattare dai blocchi ed iniziare una nuova stagione. Vincendo. Sarà la nona finale per il serbo, ed è molto probabile che possa suonare la propria Nona Sinfonia. Il suo tennis del resto è imponente quanto gli straordinari capolavori del Maestro Beethoven. Certi palati non gradiscono il suo incedere un po’ robotico, fluido sì ma irrimediabilmente costruito. Plasmato con duro lavoro, visione e precisione per dominare nel tennis dei nostri giorni.
    Sarà di tutt’altra pasta lo sfidante per il titolo 2021 degli Australian Open. A contendere l’ennesimo Brooke Norman Trophy a Nole, in campo ci sarà il tennis classicheggiante ma attualissimo di Stefanos Tsitsipas, o quello “storto”, tattico, cerebrale di Daniil Medvedev. Due giocatori emergenti, terribilmente diversi. In tutto.
    A livello tecnico, non li accomuna proprio niente. Stefanos è l’erede prediletto della scuola classica, e si potrebbe dire “beh, da uno nato ai piedi dell’Olimpo, cosa aspettarsi di diverso…”. Rovescio ad una mano estremamente elegante (più bello che forte a dire il vero), impatti puliti e veloci, a costruire un gioco a tutto campo fatto di accelerazioni e cambi di ritmo col diritto, servizi potenti e variazioni di tocco. Fin troppo poco a rete, con la sua mano e un tennis offensivo potrebbe e dovrebbe scendere più spesso in avanti. È fortissimo ma non del tutto evoluto a mio avviso, può crescere ancora in mille aspetti. La rimonta strepitosa di ieri su Nadal ha confermato che il ragazzo sta diventando uomo sul lato personale. Nel recente passato era un bello e impossibile, non amava “sporcarsi” troppo nella lotta, facendosi da parte quando il gioco si faceva troppo duro e non gli era consentito vincere di puro talento. Ha mangiato la polvere, ha riflettuto molto e capito che senza elevare a tutta il proprio spirito combattivo non sarebbe mai arrivato in cima, accettando anche di poter vincere giocando male o peggio del suo potenziale. Talvolta, vincere “ugly” può andare benissimo lo stesso… Un passo non scontato per un tipo col suo piglio, uno che non ama perdere e che mentalmente è da sempre “programmato” per essere il migliore. Questo Tsitsipas che lotta, che ringhia (ma non sbraita), ci piace assai.

    Di fronte il moscovita Medvedev, totalmente opposto a Tsitsipas. “Bello” il greco, un po’ “storto” il russo; tennis classico Stefanos, totalmente personale e antiestetico Daniil; istintivo e umorale TsiTsi, cerebrale, tattico e affascinante Medv. Troppo diversi per legare i due, tanto che nonostante la breve carriera già si son scontrati un paio di volte. La più clamorosa a Miami 2018, quando dalla bocca del greco uscì un infelice “bullshit russian” (beh, avete capito…), che fece esplodere di rabbia Daniil a fine match, spinto ad urlare verso l’arbitro “non è colpa mia se l’altro è un ragazzino viziato che non sa lottare in campo”. La risposta piccata di Tsitsipas arrivò qualche mese dopo sui social (dove è abilissimo ad alimentare il proprio personaggio…), con un’affermazione piccata contro il tennis del russo, definito “noioso, è capace solo di tirarti la palla di qua in qualche modo”.
    I due pare abbiano seppellito l’ascia di guerra, ma in campo domani mattina se ne vedranno delle belle, perché entrambi non possono lasciarsi sfuggire quest’occasione d’oro per andare a sfidare il n.1 al mondo, e provare non solo a detronizzarlo ma a far trionfare finalmente questa tanto promossa “NextGen” che continua a restare in scia ai super-campioni, ATP Finals a parte. Già, perché i due, tra l’altro, sono proprio gli ultimi vincitori del Masters a Londra, prima il greco nel 2019 e l’anno scorso Daniil, in un’edizione clamorosa in cui sconfisse tutti i migliori con un tennis inestricabile.

    Che partita vedremo? Intanto, si spera molto bella. Il contrasto di stile è totale. I precedenti dicono 5-1 Medvedev, ma sono tutti un po’ datati. L’ultimo, alle Finals 2019, l’ha vinto Stefanos. Negli Slam, l’unico match tra i due è di US Open 2018, vittoria del russo in quattro set. La sensazione, per il torneo disputato e non solo, è che Medvedev sia favorito e ancora un po’ più forte. Daniil ha esattamente il tennis per mandare fuori palla Stefanos, perché è un difensore fortissimo, che non ti dà ritmo e può ribaltare lo scambio all’improvviso con una bordata da destra o da sinistra che non leggi e ti lascia fermo. Inoltre, se prende ritmo alla battuta, nei suoi turni di servizio quasi non gioca. Scacco Matto? Possibile, Tsitsipas dovrà indovinare una prestazione di quantità paragonabile alla sua vittoria su Rafa, ma paradossalmente prendendosi ancora più rischi. Infatti nella bellissima rimonta vs. Nadal, Stefanos dal terzo set ha giocato molto bene e servito benissimo, ma ha approfittato di un calo fisico importante del rivale, che ha iniziato a sbagliare di più e soprattutto giocare meno intenso e più corto. Medvedev proporrà per 4 ore una ragnatela di palle diverse per angolo, rotazione e profondità, molto difficili da attaccare, e Tsitsipas non sembra possedere la potenza per sfondare il rivale. Come può vincere Tsitsipas? Se Medvedev giocherà al suo meglio, Stefanos dovrà essere molto aggressivo, rubare tempo a Daniil e costringerlo a prendersi rischi con passanti, colpi da fuori dal campo, chiamandolo a rete. Dovrà stanarlo dalla sua “tana” e portarlo a giocare dove non ama. 
    È una sfida affascinante, perché anche a livello mentale sarà bellissimo vedere chi sarà più pronto e tosto. TsiTsi avrà preso una fiducia enorme dopo cotanta vittoria, Daniil finora ha macinato il suo tennis col pilota automatico. A volte il russo cala nell’intensità, e quando la prima non gira tutto il suo tennis ne risente molto, perché in quel caso nei propri turni di servizio è costretto a prendere più iniziative del solito invece di contrattaccare, e questo scombina non poco i suoi piani.
    Ci sarebbe ancora moltissimo da dire per presentare questa sfida. Lasciamo che a parlare sia il campo, domattina. È una partita che potrebbe diventare un classico nelle fasi finali degli Slam. Gli ingredienti per un match splendido ci sono tutti, speriamo che Stefanos non si sia scaricato troppo mentalmente, e che entrambi giochino il miglior tennis. Chi sfiderà il trono del Djoker domenica?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Stefanos Tsitsipas emozionato dopo la vittoria su Rafael Nadal “Un momento davvero emozionante”

    Stefanos Tistsipas ha compiuto un’impresa epica, oggi agli Australian Open. Il greco ha battuto Rafael Nadal in cinque set dopo essere stato sotto di due set e dopo quattro ore di gioco. Per il greco si tratta della seconda partecipazione alle semifinali del Major australiano. Nella conferenza stampa rilasciata ai media nel post partita, il tennista […] LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Fabio e Matteo, vittorie di talento e sostanza. E ora… (di Marco Mazzoni)

    Che bella giornata per il tennis azzurro! I leader del movimento maschile nazionale, Matteo Berrettini e Fabio Fognini, hanno illuminato la serata di Melbourne, intristita dall’assenza di pubblico per le severissime misure del governo locale, con tennis bello e soprattutto efficace. Due prestazioni e due vittorie totalmente diverse, ma accumunate dal tricolore, dal talento (seppur […] LEGGI TUTTO