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    Masters 1000 Shanghai: Cobolli ribalta Wawrinka e si regala un terzo turno vs. Djokovic

    Flavio Cobolli (foto Getty Images)

    Vittoria forse più sofferta del previsto per Flavio Cobolli nel secondo turno del Masters 1000 di Shanghai, ma Stan Wawrinka ha venduto carissima la pelle, giocando due set di grande livello al servizio e anche discretamente pimpante sul piano fisico, sfruttando a suo favore le condizioni piuttosto rapide (e campo indoor) del torneo ospitato nella grande città cinese. Cobolli la spunta sulla lunga distanza per 6-7(6) 7-6(4) 6-3 in due ore e mezzo di gioco, regalandosi un terzo turno da sogno contro il suo campione di riferimento, Novak Djokovic (domani, non prima delle 12.30). Flavio ha vinto grazie alla sua maggiore energia ed intensità, lucido a reggere in un match dominato totalmente dai servizi nei primi due set, con le prime palle break arrivate a suo favore sul 5 pari, ma ottimamente annullate dallo svizzero. Cobolli è stato bravo mentalmente a restare molto focalizzato nei suoi game di servizio, visto che l’avversario ha servito come un treno e non ha lasciato spazio alla risposta del romano, mai davvero pericolosa sino alla fase finale del secondo set. Inoltre Flavio ha retto bene la delusione di non aver sfruttato due set point sul 6 punti a 4 del tiebreak del primo set, si è preso un rischio ma non è andata bene e Stan ha vinto il set. Contro un avversario di questa esperienza e in grande spolvero con la battuta e i suoi colpi pesanti da fondo, il rischio di crollare nel secondo parziale era concreto, invece l’azzurro ha ripreso con bel piglio, ha cancellato subito la frustrazione per non aver strappato il break nella parte finale del secondo set e quindi ha giocato un tiebreak eccellente, velocissimo e offensivo. Nel terzo set Wawrinka ha pagato la fatica, bravo Cobolli a spostarlo il più possibile e farlo giocare in posizioni scomode, provocandone gli errori e tirando una risposta bellissima che gli è valsa il primo e unico break di tutto il match. Una volta avanti, Cobolli ha rimontato un delicato 0-40 servendo sul 4-2, chiudendo poi il match in sicurezza.
    La difficoltà nell’affrontare un Wawrinka così centrato ed efficace alla battuta è stata nel restare calmo, focalizzato, senza farsi prendere dalla smania per il non riuscire ad imporsi e scappare in vantaggio, servendo con continuità e senza pause. Chiaro che se fai giocare Stan da fermo può ancora spaccare la palla e prendersi bei punti; bene Cobolli nel lavorare gli scambi e aprire l’angolo, con i suoi colpi vivaci e in grande spinta. Ma più che sul lato tecnico, oggi è stata importante la sua prestazione mentale ed agonistica.
    L’incontro parte col dominio assoluto del servizio. Il primo punto in risposta lo vince Cobolli nel quarto game, ma Wawrinka porta a casa il turno di battuta a 30, con un Ace. Flavio è bravo a giocare con energia e spostare Stan, provocandone gli errori; la potenza dello svizzero è difficile da arginare quando è al servizio, e serve di brutto, ben 3 ace nel sesto game, per il 3 pari. Il romano risponde con la sua velocità nella copertura del campo, e serve bene, due prime in gioco su tre nei suoi primi quattro turni (ha ceduto solo due punti). Campo e palle rapide, non è facile incidere in risposta. Sul 4 pari Wawrinka vince uno scambio favoloso con una bordata di rovescio delle sue, colpita da fermo (cosa che non deve permettere Flavio). Un errore in scambio costa a Cobolli lo 0-30, primo momento difficile del match. Ci prova Stan, ma sbaglia e l’azzurro rimonta, 5-4. Più nervoso Cobolli sul 5 pari, cerca di spingere alla massima velocità ma non fa altro che mettere l’avversario nelle migliori condizioni per incidere invece di spostarlo e portarlo a sbagliare. Il game va ai vantaggi, ed è bravo Flavio a ribaltare e chiudere di volo uno scambio molto duro con svizzero molto pericoloso. 6-5 Cobolli. Wawrinka forza il set al tiebreak, dove è il primo a cedere un punto al servizio grazie ad un passante di diritto super dell’italiano (2-0). Si prende bei rischi Cobolli, ma colpisce un pizzico di riga e poi un diritto mal centrato diventa vincente, 4 punti a 1. Con un gran rovescio lungo linea lo svizzero si riprende il punto in risposta, 4 pari. Cobolli è bravo a reggere un duro scambio sulla diagonale di rovescio e strappa il punto del 6-4, e due set point. Rischia una risposta a tutta l’azzurro, è chiamata out e il “falco” conferma, appena in corridoio. Wawrinka è bravo a pizzicare la riga con un diritto lungo linea molto pesante, rimette lo score in equilibrio sul 6 punti pari. Purtroppo Cobolli commette il primo doppio fallo del match, situazione ribaltata, e con una risposta out l’azzurro cede il set, 8 punti a 6.
    Il secondo set copia lo svolgimento del primo, entrambi dominano i propri turni di battuta. Il grande spolvero il servizio di Wawrinka, ben 13 ace sul 3-2, poco di Flavio in risposta (e nessuna palla break ottenuta, ma nemmeno concessa). Nel sesto game Cobolli è in difficoltà alla battuta. Stan avanza e chiude di rete di prepotenza, quindi con un diritto d’attacco in rete termina in rete, un po’ di fretta, 0-30. Rimonta con qualità, anche buttandosi a rete con ottimo timing. Un bel rovescio vincente, ai vantaggi, gli vale il 3 pari. Si torna a seguire i turni di battuta, fino al 5 pari. Wawrinka al servizio inizia male sbagliando un diritto banale, poi è Cobolli a costruire bene lo scambio di pressione e portarsi 0-30. Poche prime palle e più pesanti le gambe dello svizzero. Con un’ottima risposta Flavio si prende di forza tre palle break (0-40). Minimo rimpianto di Flavio sulla prima, poi se le gioca bene Stan, pazzesco il rovescio vincente sul 30-40, solo lui e pochi altri riescono a trovare quella potenza. 5 punti di fila per Wawrinka, 6-5. Nessun break, tiebreak anche nel secondo parziale. Cobolli inizia con una risposta splendida, poi un ace, 2-0, e un diritto vincente. Tutto bello, 3-0. Wawrinka da 1-4 si rifà sotto sul 5-4. Cobolli è bravo ad attaccare col diritto e prendersi due set point sul 6-4, come nel primo set. Stavolta chiude col servizio, 7 punti a 4.
    Cobolli è molto più fresco fisicamente del rivale, e finalmente nel secondo game del set scappa in vantaggio strappando il primo break del match, grazie ad una splendida smorzata, un bel diritto vincente dopo una gran risposta e sfruttando la chance sul 15-40 ancora con una risposta molto profonda. 2-0 Cobolli. Wawrinka addirittura spezza in due la sua racchetta con la gamba dopo aver sbagliato un rovescio nel terzo game, gli costa pure il penalty point e 3-0 Cobolli. Wawrinka nonostante la frustrazione non cede di schianto, vince il quarto game al servizio (1-3); Cobolli continua a spingere con intensità e consolida il suo vantaggio sul 4-1. Cobolli perde improvvisamente sicurezza servendo sul 4-2, due errore gravi e crolla sotto 0-40, sono le prime chance che concede in tutto il match. Trova la riga su di un diritto inside out, 15-40, poi viene avanti con coraggio e sfida il passante del rivale, chiudendo con una doppia volée spericolata, 30-40. Un bel servizio lo salva, chance annullate. 5 punti di fila e 5-2. Cobolli serve per il match sul 5-3 e gioca un game solido, chiudendo con uno splendido rovescio vincente lungo linea. Una vittoria importante, in rimonta, che lo porta a sfidare il più vincente dell’era moderna, Djokovic. Il suo modello e idolo.
    Marco Mazzoni
    Cobolli – Wawrinka ATP Shanghai Flavio Cobolli [28]676 Stan Wawrinka763 Vincitore: Cobolli ServizioSvolgimentoSet 3F. Cobolli 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3S. Wawrinka 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-30 40-40 A-40 ace5-2 → 5-3F. Cobolli 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-404-2 → 5-2S. Wawrinka 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-304-1 → 4-2F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-153-1 → 4-1S. Wawrinka 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 ace3-0 → 3-1F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-0 → 3-0S. Wawrinka 0-30 15-30 15-401-0 → 2-0F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 ace 3-0* 4-0* 4*-1 4*-2 5-2* 5-3* 5*-4 6*-46-6 → 7-6F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-155-6 → 6-6S. Wawrinka 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-405-5 → 5-6F. Cobolli 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5S. Wawrinka 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5F. Cobolli 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4S. Wawrinka 15-0 30-0 30-15 40-15 ace3-3 → 3-4F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace2-3 → 3-3S. Wawrinka2-2 → 2-3F. Cobolli 15-0 30-0 40-0 ace 40-151-2 → 2-2S. Wawrinka 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 ace1-1 → 1-2F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1S. Wawrinka 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* ace 4*-3 ace 4*-4 5-4* 6-4* 6*-5 6*-6 6-7* df6-6 → 6-7S. Wawrinka 15-0 30-0 ace 40-0 ace6-5 → 6-6F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-405-5 → 6-5S. Wawrinka 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-4 → 5-5F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-304-4 → 5-4S. Wawrinka 15-0 30-0 ace 30-15 df 40-154-3 → 4-4F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-153-3 → 4-3S. Wawrinka 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace3-2 → 3-3F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 ace 40-152-2 → 3-2S. Wawrinka 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace2-1 → 2-2F. Cobolli 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1S. Wawrinka 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1F. Cobolli 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0

    Statistiche
    🇮🇹 F. Cobolli
    🇨🇭 S. Wawrinka

    Punteggio servizio
    307
    299

    Ace
    8
    17

    Doppi falli
    1
    2

    Percentuale prime di servizio
    58% (65/113)
    61% (60/98)

    Punti vinti con la prima
    78% (51/65)
    83% (50/60)

    Punti vinti con la seconda
    69% (33/48)
    55% (21/38)

    Palle break salvate
    100% (3/3)
    75% (3/4)

    Giochi di servizio giocati
    17
    16

    Punteggio risposta
    93
    53

    Punti vinti in risposta sulla prima
    17% (10/60)
    22% (14/65)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    45% (17/38)
    31% (15/48)

    Palle break convertite
    25% (1/4)
    0% (0/3)

    Giochi di risposta giocati
    16
    17

    Punti vinti a rete
    80% (12/15)
    55% (11/20)

    Vincenti
    35
    34

    Errori non forzati
    39
    45

    Punti vinti al servizio
    74% (84/113)
    72% (71/98)

    Punti vinti in risposta
    28% (27/98)
    26% (29/113)

    Punti totali vinti
    53% (111/211)
    47% (100/211)

    Velocità massima servizio
    212 km/h
    212 km/h

    Velocità media prima di servizio
    187 km/h
    210 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    154 km/h
    160 km/h LEGGI TUTTO

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    L’incessante tennis dei più tenaci

    Andy Murray e Stan Wawrinka nella foto

    Wawrinka (39 anni), Nadal (38), Murray (37), Gasquet (37), Monfis (37) e lo stesso Djokovic (37): c’erano tutti, quest’anno al Roland Garros, i campioni, Grandi anche d’età, i decani del tennis. Un primo turno così al Roland Garros non si era mai visto, c’è da mordersi le mani per non aver comprato il biglietto per il Bois de Boulogne: la prima domenica Gasquet-Coric, Wawrinka-Murray e, a seguire, lunedì, Zverev-Nadal.
    La principale curiosità di tutti è se si tratti dell’ultima sfida. Sarebbe tuttavia più interessante chiedersi il motivo che porta questi Grandi a spingersi oltre l’età anagrafica, ad aver sui campi vita dura, spesso durissima, rischiando sconfitte e incidenti. Sono giunti al momento della scelta: andare avanti o fermarsi; sottoporsi ogni volta alla sconfitta amara e mortificante e al giudizio feroce o ricominciare un’altra vita lasciando il tennis, l’essenza; perseverare, continuare ad allenarsi con grande sforzo, nutrendo fiducia in sé stessi, o invece reinventarsi. Nessuno di loro, nelle interviste, nega la difficoltà, eppure restano tenacemente avvinti a quel tennis che li fa ancora sognare e impazzire, amare e logorarsi. Vivono per questi momenti, non importa a che prezzo. Li sognano incessantemente.
    Wawrinka, con la sua onesta schiettezza, ha dichiarato: “Io qui sono il più vecchio, non siamo più giovani e abbiamo cercato di dare il massimo. Più gli anni passano, più abbiamo bisogno di lavorare tanto per essere competitivi. Nella mia testa, tuttavia, sono ancora giovane, ragazzo”.
    Per gli atleti più tenaci, come dice Etienne Daho nella canzone divenuta spot Renault del RG, é oggi “le premier jour du rest de ta vie” e si vuol prendere la Luna, anche se si hanno già le stelle. Le parole del testo risuonano come un incitamento a dare tutto oggi, spingendosi oltre i limiti: è ciò che fanno questi Grandi sul campo. Pur fiaccati, quando stanno per essere soverchiati dalla stanchezza, quando l’ultimo rimasuglio di vigore sta per spegnersi, riprendono energia e fiducia, le richiamano dal profondo, scandagliano il proprio essere e, con l’imperiosità del campione, gli comandano di reggere, rinascendo come nel primo giorno del resto della loro vita. Di nuovo e per sempre ragazzi, giocano “à tout donner”, come ha detto Gasquet alla fine del suo match vincente.
    Certamente affrontare il ritiro rappresenta la sfida più difficile della loro carriera. È un nodo della vita di tutti, non riguarda solo loro, riguarda tutti noi in quanto uomini soggetti a dei limiti. Il momento della pensione è generalmente destabilizzante, e va preparato per poter essere accettato. Per gli atleti in generale, questo momento non arriva lentamente, dopo i sessant’anni. Arriva troppo presto. Con una velocità insospettata, li fulmina come una palla vincente non prevista, li coglie mentalmente impreparati. Per i campioni, smettere è ancora più difficile: flash back martellanti ritornano dall’altra parte della vita come palle che colpiscono al cuore. Tutte le palle dei colpi più belli, quelle a due punti dal match, quelle dei match point dei loro trionfi negli Slam, tutte le palle mancate, che non potranno più vincere, quelle dei rimpianti: tutte insieme arrivano violentemente nella loro testa e li lasciano fermi sul campo, logorati lentamente dal tarlo della irresolutezza. Hanno toccato il cielo con un dito, sono stati al centro del campo, circondati da una folla adorante che ancora li seduce e li ubriaca. Hanno perseguito e raggiunto record, in alcuni casi prima impensabili. Non si arrendono ora facilmente al limite imposto dalla vita, dopo essersi mentalmente formati ad affrontare tutte le sfide, ad essere resilienti. E noi che appassionatamente li seguiamo, viviamo di riflesso questo loro momento e lo alimentiamo di inganni. Li ricordiamo sempre vincenti e contribuiamo, col nostro canto di Sirene, coi nostri cori, a sedurli con le lusinghe di un’eterna vittoria e di un’eterna giovinezza. Celebriamo reiteratamente il loro trionfo, sul campo di Madrid o ammassati sotto il ponte del Foro Italico, mentre loro, di sopra, sfilano malinconicamente.
    È proprio ingiusta questa legge della vita: che quando hai passato tutta l’esistenza sui campi da tennis a migliorare i tuoi colpi, quando sei diventato un campione, arriva l’ora di lasciare perché il tuo corpo non ce la fa più a sostenere ritmi competitivi. La mente sa cosa fare ma il corpo, sempre meno, le sta dietro, le gambe non spingono più tanto, non sono scattanti, si infortunano. Hai imparato a reggere la tensione mentale, ma non puoi gestire tutta la stanchezza fisica. Eppure ti piace stare lì, sul campo che è la tua casa, col pubblico che ti dà adrenalina. Il suo supporto e il suo abbraccio ti stimolano a far cose sempre più strabilianti.
    È difficile per un 67enne andare in pensione, figuriamoci per uno che ha solo 37 anni! Non si arrendono -Rafa, Nole, Stan, Andy, Richard, Gaël- alla baby pensione! Fino a ieri il preparatore mentale consigliava strategie motivazionali per la resilienza; lo stesso oggi durerebbe fatica a convincerli a lasciare il campo. Hanno dedicato al tennis tutta la vita, spesso sacrificando affetti e vita privata, rischiando infortuni e ora, sulla soglia dei quarant’anni, hanno davanti il vuoto e la solitudine, devono imparare un altro mestiere che li renda felici. Magari quello di marito o padre, finora assenti.
    Resta indelebile nella nostra memoria l’addio di Federer a Londra nel settembre 2022, giunto non certo all’improvviso, e intriso di lacrime; le sue, quelle di Nadal che forse prefigurava il proprio, le nostre da casa.
    Nel RG dei ricordi legati ai più tenaci, al primo turno gioiamo e soffriamo anche noi con i campioni che al Bois de Boulogne giocano al Philippe Chatrier o al court Suzanne Lenglen. Quest’ultimo, anche in prospettiva dei prossimi Giochi Olimpici, a cui tutti aspirano partecipare, presenta un tetto nuovo, leggero ed elegante, ispirato al plissé della gonna della tennista da cui prende il nome, soprattutto realizzato nei tempi promessi e inaugurato con un emozionante balletto di danzatrici negli inconfondibili panni bianchi della divina ballerina del tennis. Ha la capienza, ma non i tempi, del nostro Centrale del Foro Italico, che resta ancora scoperto.
    Qui, in oltre 3 ore di gioco, Richard Gasquet e Borna Coric hanno disputato un match combattutissimo e davvero bello a vedersi. Lo diciamo non “sine ira et studio”, ma non siamo Tacito e avremmo cantato anche noi la marsigliese a squarciagola per incoraggiare Richard che ci regala sempre emozionanti “momenti Gasquet”.
    Tra lanci di perle di bellezza, alternati a rapidissimi e artigianali cambi del grip del fondo del manico rinforzato, tra cambi di magliette intrise di sudore e gesti scaramantici con la racchetta, stanco ma mai goffo, Gasquet non sembra voglia stare lí per vincere, ma per giocare quei tocchi che deliziano il pubblico che per lui fa la ola sul Suzanne Lenglen, sotto le bianche vele, gonfie di vento propizio. Al ritmo di “Ri-chard! Ri-chard”, il pubblico di casa sua è in delirio: è infatti la 21esima volta che l’ex enfant prodige, le petit Mozart du tennis français, gioca un RG.Nella sessione serale al Philippe-Chatrier i 2 campioni sul campo si conoscono molto bene, 6 Slam in 2, 3 a testa; sono giunti insieme nello stesso momento finale di carriera, che vede favoriti tanti ricordi. Murray, esempio di straordinaria perseveranza, è sempre alla ricerca di nuovi stimoli, ha cambiato dopo 20 anni la racchetta perché vuol essere ancora competitivo. Wawrinka, con i suoi 39 anni, a Parigi è il decano; sfodera magnifici rovesci e brekka subito Murray. È una bella competizione fra ex titani del bel tennis: non conta il ranking ma il bel tennis, la sensibilità e varietà di colpi, la creatività che sanno esprimere.
    Si soffre, coi Grandi. Nadal -su questa terra rossa ‘recordman’ per le sue14 vittorie- e Djokovic -l’atleta numero 1 per tutti i record conquistati- nel punto in cui pare stiano per crollare, resistono invece per ore, fino all’ultimo colpo, tirando fuori energie insospettabili: Nadal affrontando il “muro” di Zverev, che 2 anni prima era uscito dalla stessa partita sulla sedia a rotelle; Djokovic vincendo 2 partite, più notturne che serali, durate complessivamente più di 9 ore di gioco.Ammirevoli! Rispettosi del fair di play; grintosi ma senza cattiveria; signorili, applaudono al bel colpo dell’ avversario e chiedono scusa dopo un imperfetto colpo vincente, che tu ti chiedi perché. Cose d’altri tempi, che ricordano la nobile origine di questo sport.
    Dimostrano disciplina ed etica del lavoro. E lavorano con passione. Hanno grande rispetto l’uno per l’altro. Nole ha sempre bellissime e non poche parole per i suoi avversari, sia che vinca, sia che perda. Commovente l’abbraccio, a fine partita, tra Wawrinka e Murray, e il loro parlare intimo, oltre il solito: cose private, ha risposto Stan nell’intervista a un curioso Àlex Corretja.
    Anche Monfis al RG ha vibrato colpi di grande sensibilità di braccio e con un brillante Musetti, 16 anni di meno, si è battuto da campione, cercando di competere al massimo, applaudito anche dal presidente della Federazione francese Gilles Moretton, nelle vesti di fan: come non comprenderlo?
    In campo femminile, le atlete sembrano avere più chance e vivere meglio questa tappa della vita. A inizio torneo, martedì, si è ritirata Alizé Cornet (34 anni) con l’ultimo applauso del suo pubblico. Emozionatissima, dopo 20 anni di tennis e sacrifici, ha confessato di non sapere ancora bene come riempirà il vuoto, forse scriverà romanzi. A 37 anni, invece, Sara Errani vive una nuova giovinezza tennistica, proiettata verso le Olimpiadi, giocando in doppio con Paolini. Il doppio ha vita più lunga e, giocandolo, si può procrastinare la pensione.
    Il tempo tuttavia, quasi mai è un signore gentile e il più delle volte bisogna attraversare il dolore, come la consunzione di una lenta malattia, bisogna superare la tentazione, prima di convincersi a cambiare prospettiva. Noi, come Sirene, innalziamo il nostro canto al nostro campione senza cera nelle orecchie e senza funi legate all’albero maestro: vorremmo fermare il suo tempo, ricordandolo nel momento del suo massimo trionfo, lo vorremmo sempre in campo, lontano da un diverso futuro…
    Non vogliamo crederlo, ma forse quest’anno, al Roland Garros, è stata l’ultima volta che li abbiamo visti tutti insieme: eseguire, da veri artisti, una sinfonia sul campo, seguendo le note di uno spartito scritto nelle loro più intime corde. Ci hanno dato ancora una volta un grande, emozionante spettacolo, prima di chiudere, malinconicamente, un’ era a cui anche il futuro attingerà per ispirarsi.
    Immortali come i grandi sogni che, tenacemente, vivono dentro ognuno di noi.
    Gisella Bellantone LEGGI TUTTO

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    Dal Foro Italico: Stan Wawrinka dà forfait. Al suo posto entra Moutet

    Stan Wawrinka nella foto

    Stan Wawrinka, il tre volte campione Slam, è stato costretto a dare forfait dal tabellone principale degli Internazionali BNL d’Italia 2024 a causa di un infortunio. La sua assenza è un duro colpo per gli appassionati di tennis considerando la sua esperienza e il suo talento sulla terra rossa ed i suoi bei colpi.
    Al suo posto, come lucky loser, entra nel main draw il francese Corentin Moutet, che avrà l’opportunità di dimostrare il suo valore su uno dei palcoscenici più importanti del tennis mondiale. Al primo turno sfiderà Safiullin.
    Md(1) Djokovic, Novak vs Bye(LL) Moutet, Corentin vs Safiullin, Roman Mensik, Jakub vs Hanfmann, Yannick Bye vs (29) Tabilo, Alejandro
    (20) Cerundolo, Francisco vs Bye(WC) Gigante, Matteo vs (WC) Zeppieri, Giulio Shevchenko, Alexander vs Marozsan, Fabian Bye vs (16) Khachanov, Karen
    (12) Shelton, Ben vs ByeKotov, Pavel vs Michelsen, Alex Zhang, Zhizhen vs Galan, Daniel Elahi Bye vs (19) Mannarino, Adrian
    (32) Thompson, Jordan vs Bye(Q) Monteiro, Thiago vs Monfils, Gael Kecmanovic, Miomir vs (Q) Nakashima, Brandon Bye vs (5) Ruud, Casper
    (3) Zverev, Alexander vs Bye(Q) Schwartzman, Diego vs Vukic, Aleksandar Darderi, Luciano vs (PR) Shapovalov, Denis Bye vs (28) Navone, Mariano
    (23) Griekspoor, Tallon vs ByeRinderknech, Arthur vs (Q) Passaro, Francesco Borges, Nuno vs Martinez, Pedro Bye vs (15) Bublik, Alexander
    (11) Fritz, Taylor vs ByeEvans, Daniel vs (WC) Fognini, Fabio (Q) Marterer, Maximilian vs Cobolli, Flavio Bye vs (24) Korda, Sebastian
    (26) Musetti, Lorenzo vs ByeEubanks, Christopher vs (Q) Atmane, Terence Nishioka, Yoshihito vs Ofner, Sebastian Bye vs (8) Dimitrov, Grigor
    (6) Tsitsipas, Stefanos vs ByeStruff, Jan-Lennard vs Cachin, Pedro Hijikata, Rinky vs Munar, Jaume Bye vs (27) Norrie, Cameron
    (18) Auger-Aliassime, Felix vs Bye(Q) Moreno De Alboran, Nicolas vs (Q) van de Zandschulp, Botic Carballes Baena, Roberto vs O’Connell, Christopher Bye vs (9) de Minaur, Alex
    (13) Humbert, Ugo vs Bye(WC) Napolitano, Stefano vs Berrettini, Matteo Machac, Tomas vs Arnaldi, Matteo Bye vs (21) Jarry, Nicolas
    (31) Fils, Arthur vs Bye(Q) Muller, Alexandre vs Fucsovics, Marton Ruusuvuori, Emil vs Giron, Marcos Bye vs (4) Rublev, Andrey
    (7) Hurkacz, Hubert vs Bye(Q) Bergs, Zizou vs (PR) Nadal, Rafael Seyboth Wild, Thiago vs (Q) Barrere, Gregoire Bye vs (25) Etcheverry, Tomas Martin
    (17) Baez, Sebastian vs ByeLajovic, Dusan vs Sonego, Lorenzo Altmaier, Daniel vs Nardi, Luca Bye vs (10) Rune, Holger
    (14) Paul, Tommy vs ByeMcDonald, Mackenzie vs Karatsev, Aslan Koepfer, Dominik vs (WC) Vavassori, Andrea Bye vs (22) Tiafoe, Frances
    (30) Davidovich Fokina, Alejandro vs ByePopyrin, Alexei vs (Q) Medjedovic, Hamad Draper, Jack vs Coric, Borna Bye vs (2) Medvedev, Daniil
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Wawrinka critica duramente l’ipotesi di tour Premium degli Slam: “Vogliono solo più potere e non c’è trasparenza. Il progetto degli Arabi è più interessante”

    Stan Wawrinka (foto Getty Images)

    Il mondo del tennis sembra a un bivio. Da un lato la strabiliante proposta economica dei fondi sauditi, per unire i tour ATP e WTA in un’unica entità, con “2 billion Dollar” sul tavolo, per quel che è trapelato; dall’altra l’ipotesi del tour Premium voluto dagli Slam (su tutti trainato dall’australiano Tiley) con i 1000 gestiti da questa nuova entità e tutti gli altri eventi regalati a una sorta di circuito minore, certamente più povero e poco visibile. La sensazione è che a breve qualcosa cambierà nel mondo della racchetta, e pochi sono i tennisti che escono allo scoperto con prese di posizione chiare. Forse gli stessi giocatori sono ancora poco informati o non sanno bene come muoversi.
    Non Stan Wawrinka, veterano svizzero ancora voglioso di giocare e provare forti emozioni in campo, nonostante risultati lontanissimi da quando se la giocava alla pari negli Slam con i big. L’elvetico ha rilasciato parole al veleno al quotidiano L’Equipe, nel quale si dice interessato alla proposta dei sauditi, che non stravolgerebbe completamente la stagione tennistica, mentre boccia senza mezzi termini l’ipotesi del tour guidato dagli Slam che, a suo dire, sono poco trasparenti con i loro ricavi e solo a caccia di un maggior potere. Riportiamo i passaggi più significativi del pensiero di Wawinka.
    “Dobbiamo guardare la realtà in questo momento. Oggi ci sono quattro i tornei, quelli del Grande Slam, che raccolgono la maggior parte dei profitti del tennis. Ma ridistribuiscono questi guadagni solo a pochi” afferma Stan. “La maggior parte dei profitti dei quattro grandi tornei dell’anno va direttamente a loro, alla loro federazione. Tutto inizia da lì, questo è il primo problema. Gli Slam non sono trasparenti sui conti, sui profitti che ottengono perché non li vogliono dividere con nessuno. Non lavorano per il futuro del tennis, non hanno voglia di lavorare nella gestione dei giocatori e dei giovani. Non hanno alcuna intenzione di condividere e nemmeno perdere potere”.
    “Circuito Premium voluto dagli Slam? Credo che l’obiettivo delle loro proposte sia solo il potere, averne abbastanza da sparire ATP e WTA, mantenere i Masters 1000 perché un’annata deve esserci ed eliminare i tornei attualmente 500 e 250. La loro idea è: vogliamo solo ciò che porta soldi e ce li fa aumentare. Ma perché nessuno si oppone e dice siete pazzi? Questo progetto crea vantaggi solo a loro. Per me è incredibile. Dobbiamo muoverci con unità perché il vero problema del tennis è la governance. Questi quattro tornei decidono per loro stessi. Sono anni che ne parliamo e loro non solo non ridistribuiscono i soldi ai giocatori, a nessuno, ma vogliono ancora più potere cancellando tutto il resto. Non vedo come possa funzionare, anche sapendo che non sono mai stati giusti nella ridistribuzione delle loro entrate”.
    Per Wawrinka è necessario un passo indietro degli Slam su questi giochi di potere: “Gli Slam dovranno cambiare direzione. Per il momento non vogliono fare alcun passo indietro ma devono cambiare mentalità, altrimenti sarà difficile andare avanti. Devono accettare la realtà. Sono essenziali, sono i tornei più importanti, ma dobbiamo muoverci tutti nella stessa direzione, non possono fare tutto di testa loro. Secondo me, l’obiettivo è quello di avere una governance che includa tutti, ATP, WTA, i quattro Grandi Slam e i giocatori. Tutte le parti coinvolte, tutti riuniti intorno allo stesso tavolo per avere finalmente decisioni comuni. Solo così possiamo andare avanti”.
    Stan apre ai sauditi, o almeno apprezza come si stano muovendo: “L’Arabia Saudita è entrata nel tennis attraverso la sponsorizzazione e l’organizzazione del torneo NextGen. Il tennis è diventato la loro massima priorità per i prossimi anni. Supportano i giocatori, vogliono far parte di questo mondo. Per ora da loro arrivano solo proposte positive. Probabilmente hanno imparato dai loro errori, come il fallimento con la Liv nel golf e vogliono fare le cose per bene unendosi al Tour attuale”.
    Wawrinka conclude con parole d’apprezzamento per le ultime mosse dell’ATP guidata da Gaudenzi: “Ognuno è libero di dire quel che vuole, ma è indubbio che l’ATP si stia muovendo bene, sta andando nella direzione giusta. L’idea di Andrea Gaudenzi è di voler far crescere i Masters 1000, accorciare un po’ il calendario e avviare una nuova modalità di governance. Oggi i Masters 1000 hanno totale trasparenza sui propri guadagni con noi giocatore e grande quantità di profitti è redistribuita, questo è un dato di fatto che nessuno può contestare. L’ATP sta andando sempre più dalla parte dei giocatori, gli Slam no. Se chiedi a uno Slam di farti vedere i conti, ti dice di no, da parte loro c’è chiusura e mancanza di trasparenza. Alla fine è soprattutto colpa loro se il processo di rinnovamento si è bloccato o non va avanti al meglio”.
    Parole molto chiare, in piena linea a quel che Wawrinka ha abituato nella propria carriera, e che gli sono costate anche una certa antipatia. A questo punto, visto che ormai quel che erano indiscrezioni sembrano esser state confermate, sarebbe interessante che la PTPA, la nuova associazione dei giocatori, prendesse parola in modo chiaro esponendo i fatti e il punto di vista dei giocatori se, come loro affermano, la stragrande maggioranza dei Pro si è affilata ai loro programmi. Non guasterebbe nemmeno una presa di posizione ufficiale degli Slam, magari Craig Tiley che sembra il principale promotore di questa possibile rivoluzione. Si è scritto in passato che i ricchi fondi arabi stessero cercando di strappare addirittura lo Slam all’Australia, e da qua è partita la reazione di Tiley, alzando l’asticella a un livello superiore. Poche certezze, orizzonte incerto. La guerra di potere nel tennis continua…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wawrinka mastica amaro: “Non mi resta molta strada, ogni sconfitta fa male. Ma credo nel processo, voglio godermi tutto”

    Stan Wawrinka a Buenos Aires

    È uscito dal campo commosso per l’affetto degli spettatori, ma anche con tanta frustrazione per l’ennesima sconfitta al termine di una durissima battaglia. Sconfitte che pesano, poiché è consapevole che la sua carriera ormai è agli sgoccioli. Questo lo stato d’animo di Stan Wawrinka dopo la battuta d’arresto patita a Buenos Aires per mano di Nico Jarry nel match di secondo turno, sofferta al tiebreak decisivo del terzo set dopo aver condotto parti importanti della partita e arrivato a un passo dalla vittoria. Nella press conference dopo l’incontro, lo svizzero si è aperto ai giornalisti, non nascondendo quel che cova dentro di lui, grande passione per lo sport che gli ha dato tutto, dolore perché questo bellissimo viaggio è prossimo alla fine.
    “Parlare adesso è difficile” confessa Stan, “È stata una partita molto dura. È sempre difficile perdere così, soprattutto dopo una partita così dura e dopo aver servito per la vittoria. Ho avuto l’opportunità di chiudere il match più volte e non ci sono riuscito. Ho fatto tutto il possibile, ho dato il massimo in ogni momento. Mi è piaciuta molto l’atmosfera, il sostegno della gente. Apprezzo molto l’affetto delle persone, non lo dò per scontato. Per questo ho cercato di godermelo il più possibile. È difficile perdere una partita del genere”.

    Stan Wawrinka 🇨🇭 se presentó con lágrimas en los ojos tras su derrota en Buenos Aires. Le pregunté a qué se debe el llanto y esto dijo: “Siempre es difícil perder un partido así. Saqué para partido. Tuve oportunidades. Recibí el apoyo y disfruté muchísimo” pic.twitter.com/LZ15GZT3xB
    — Lautaro Miranda (@LuckyLoserArg) February 15, 2024

    “Ogni sconfitta è difficile da digerire. Sicuramente adesso sono un po’ più difficili perché so che non ho di fronte a me un cammino molto lungo. Questa partita è stata così emozionante per il tanto amore da parte della gente, mi sono spinto al limite per cercare di ottenere la vittoria. Ho cercato di rimanere positivo per tutta la partita, nel complesso il mio livello era buono. Ci sono molte cose positive che posso trarre da questo torneo, il mio livello era molto buono ed è solo il mio secondo torneo dell’anno. Mi sarebbe piaciuto restare ancora un po’ qui a Buenos Aires”.
    Tanti acciacchi, gli anni passano, ma Wawrinka è convinto di fare le cose giuste per chiudere alla grande una bella carriera: “Avere fiducia nel processo significa fare le cose nel modo giusto ogni giorno, consapevole che a volte hai bisogno di tempo perché le cose funzionino. Devi avere fiducia nel fatto che fai bene tutto ciò che puoi controllare, che dai il massimo per ciò che desideri. Forte di questo, prima o poi otterrai i risultati che desideri. Per me, avere fiducia nel processo è più un atteggiamento, una mentalità, soprattutto al punto in cui mi trovo nella mia carriera: fare bene le cose ogni giorno, continuare a lottare e rimanere positivi nonostante sconfitte come questa. Sono tranquillo perché so che mi sono spinto al limite per tutta la partita, che sono rimasto positivo e ho lottato fino alla fine”.
    Wawrinka ha parole al miele per il suo coach Magnus Norman. Con l’aiuto dello svedese, lo svizzero ha fatto il salto di qualità che l’ha portato a vincere tre Slam e battere tutti i migliori. Dopo alcuni anni di separazione, i due hanno convenuto che riprendere insieme il cammino fosse la miglior opzione. “Abbiamo la stessa mentalità, cerchiamo di essere sempre molto positivi, lui è una persona che mi motiva, mi spinge al limite. Una delle chiavi, non solo nel tennis, è che lui è una persona molto onesta con me. Il motivo per cui continuiamo a lavorare insieme è perché io continuo a cercare di essere onesto con me stesso e lo stesso fa lui, sia che le cose vadano bene o che vadano male. Abbiamo la stessa mentalità: controlliamo quello che possiamo controllare, cercheremo di vincere più partite e tornei nei prossimi mesi. I momenti migliori insieme? È difficile scegliere, davvero, ce ne sono stati molti. È difficile non pensare al primo Slam vinto, all’età di 29 anni, dopo tanto tempo sul circuito. Per me, in questo momento, la cosa più importante è continuare a godermi le grandi partite, giocando contro i migliori giocatori, dandomi l’opportunità di batterne alcuni e godendomi le emozioni che questo tipo di partite generano. Perdere è sempre difficile, ma mi allenerò più duramente possibile per restare lì” conclude Stan.
    Parole quelle di Wawrinka che trasudano un amore smisurato per il tennis e le forti emozioni che produce. È esemplare il modo in cui lo svizzero sta affrontando la fase conclusiva della sua carriera, giocando con grande determinazione e credendo ancora nelle sue possibilità. Visto lo spettacolo che regala ancora nei suoi incontri, non possiamo che continuare a tifare per lui.
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    Wawrinka critica gli Slam: “Non ridistribuiscono niente rispetto ai guadagni che generano. PTPA? Non serve un sindacato”

    Sta Wawrinka (foto Haute Living)

    Il 2023 si sta avviando alla conclusione con due dati di fatto: il dominio incredibile di Novak Djokovic e le pesanti critiche ricevute dagli organi di governo su moltissimi fronti, dai guadagni alle palle, passando per superfici, calendario, organizzazione e tanto altro ancora. Stavolta a finire nel ciclone mediatico non sono ATP e WTA ma i tornei dello Slam. Stan Wawrinka infatti non è stato affatto tenero con i 4 Major in un’intervista rilasciata all’autorevole quotidiano L’Equipe, nella quale punta il dito sullo strapotere dei quattro eventi più importanti della stagione. Secondo lo svizzero, i quattro Slam generano profitti enormi e non ridistribuiscono affatto questa ricchezza ai giocatori; non si parlano tra di loro, prendono decisioni in modo univoco senza mai sentire il parere di chi scende in campo e produce lo spettacolo. Uno Stan davvero pungente, riportiamo alcuni passaggi del suo pensiero.
    “Gli Slam non ridistribuiscono abbastanza al tennis rispetto ai guadagni enormi che generano“, afferma Wawrinka, “e hanno davvero troppo potere, tutto perché guadagnano così tanti soldi. Gli Slam sono i tornei dove si scrive la storia del tennis… Sono gestiti dalle federazioni più ricche, che non ridistribuiscono molto. Inoltre tra loro non c’è comunicazione… Gli introiti degli Slam oggi sono molto importanti, ma la percentuale restituita ai giocatori è ridicola rispetto al totale. Non è aumentata quasi per niente. Stiamo parlando di prize money, non della percentuale pagata. Allo stesso tempo, i ricavi sono aumentati in modo significativo. I tornei del Grande Slam sono focalizzati solo sui loro interessi, il proprio Paese e la propria Federazione. Oggi siamo bloccati, lo saremo fino al giorno in cui i giocatori diranno stop“.

    Stanislas Wawrinka milite pour que les tournois majeurs redistribuent plus d’argent au monde du tennis tout en souhaitant que les joueurs soient plus intégrés dans les processus de décisions. Avant d’en arriver à une situation de blocage > https://t.co/6byTbi18br pic.twitter.com/4ziqrfNDyn
    — L’ÉQUIPE (@lequipe) November 21, 2023

    Wawrinka ritiene di non aver visto alcun progresso dalla nascita della PTPA di Novak Djokovic, aggiungendo che non crede che i giocatori abbiano bisogno di un sindacato. “Non abbiamo bisogno di un sindacato dei giocatori, abbiamo bisogno della presenza dei giocatori sui tavoli decisionali. Un esempio? Tennis Australia si è svegliata una mattina e ha detto: ‘Inizieremo la prima domenica, è così, grazie e arrivederci’. Qualcuno ci ha chiesto cosa ne pensavamo? No. Tutto funziona così. Dall’esterno osservi e pensi che questo non è normale! Significa che non lavoriamo insieme. Il vero problema del tennis è che la maggior parte delle cose vengono fatte per reazione a qualcosa già deciso. Nessuno anticipa nulla. Dobbiamo coinvolgere i giocatori nelle discussioni per spiegare loro le ragioni di quel che si intende fare”.
    Stan parla di uno dei temi caldi, la palle tanto criticate quest’anno. “Pariamo delle palle, i tornei non vogliono mettersi d’accordo perché hanno tutti uno sponsor diverso, e allo stesso tempo dobbiamo ancora lottare per averne abbastanza con cui allenarci. È un circolo vizioso. Sono nel circuito da vent’anni e parliamo sempre degli stessi problemi. Il problema con il tennis è che ci sono troppe governance, troppe entità diverse (ITF, tornei del Grande Slam, ATP, WTA, ndr) che badano solo ai propri interessi. Non lo dice nessuno, ma oggi il vero problema del tennis sono gli Slam, hanno troppo potere” conclude lo svizzero.
    Wawrinka è noto per il suo tennis potente e la sua lingua pungente. Quest’intervista non passerà certo inosservata, visto che coinvolge gli Slam, considerati quasi intoccabili dagli stessi giocatori. Per un tennista (uomo o donna), riuscire anche solo a partecipare ai quattro Major significa chiudere l’annata abbondantemente in attivo sulle spese, visto che il prize money del primo turno di uno Slam è sostanzioso. Wawrinka invece spara alto, considerando quell’assegno solo come un “contentino”, briciole rispetto agli enormi introiti generati ogni anno da Wimbledon, Roland Garros, US Open e Australian Open. E interessante anche la “sparata” contro la PTPA di Djokovic: non un sindacato per protestare, quella non è la soluzione, ma la presenza fissa ai tavoli decisionali con il potere di dire e indirizzare le scelte. Che Stan stia già pensando ad un “dopo” da paladino dei diritti degli ex colleghi?
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    Gaudenzi: “I tabelloni da 96 su 12 giorni aiutano la salute fisica dei giocatori”. Norman e Wawrinka pensano l’opposto

    Andrea Gaudenzi (foto ATPtour.com)

    Il Presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi è presente al Masters 1000 di Shanghai, in un’edizione che segna i 25 anni del tennis Pro nella metropoli cinese. Parlando alla stampa (come riportano alcuni portali internazionali), il capo dell’ATP si è detto molto soddisfatto di come il tennis in Asia sia tornato dopo il Covid, con ottimi risultati, e si è anche soffermato sulla prima edizione del 1000 di Shanghai col formato a 96 giocatori e più giorni di partite. A suo dire questo è il miglior format per aiutare la salute dei tennisti.
    “Dal punto di vista della salute fisica e mentale dei giocatori, penso che avere un tabellone da 96 giocatori che si disputa nell’arco di 12 giorni sia una situazione assai migliore rispetto al dover giocare sei partite in sette giorni consecutivi come nel classico tabellone di una settimana, perché è lì che nascono davvero gli infortuni. Con questi tornei più lunghi i giocatori possono prendersi un giorno libero tra una partita e l’altra e questo, a lungo termine, diminuisce le possibilità di avere infortuni” afferma Gaudenzi.
    Di parere opposto invece l’ex n.2 al mondo Magnus Norman, che pochi giorni fa – quando uscì la notizia del giorno in più agli Australian Open 2024 – aveva scritto un tweet preoccupato su come il tennis continui a richiedere sempre più ai giocatori. Commento immediatamente re-twittato da Stan Wawrinka. “Masters da 7 a 10 giorni, Slam da 14 a 15 giorni. Il tennis continua ad aggiungere sempre più. 25 anni fa la questione tra i giocatori erano Indian Wells e Miami per quella lunga swing. È preoccupante per la saluta fisica e mentale dei giocatori.”

    Masters 1000 from 7 to 10 days. Grand Slam from 14 to 15 days. Tennis just adds more and more. 25 years ago topic among players were IW and Miami to long of a swing. Worried for players physical and perhaps even more mental health
    — Magnus Norman (@normansweden) October 3, 2023

    Il dibattito sulla stagione troppo lunga continua. Ma forse, più che sul numero delle partite, dovrebbe anche concentrarsi sulla durezza del gioco, ancor più quando tutti i giocatori ormai si lamentano per le condizioni troppo lente e palle così pesanti da procurare molti fastidi a muscoli e tendini. LEGGI TUTTO

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    US Open: Sinner lotta quattro set per superare un ottimo Wawrinka. È negli ottavi (attende Zverev)

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Un torneo dello Slam è una piccola maratona, non puoi pensare di arrivare sino alla fine con un “bicchiere di Martini in mano”, senza una crisi, senza dover superare dei momenti “no”. Per questo affrontare delle difficoltà e riuscire a reagire trovando soluzioni, riuscendo ad alzare il livello e gestendo la tensione dei momenti complicati è molto, molto importante, ancor più quando hai superato i primi match in modo agevole perché sono un test per gli incontri decisivi. Possiamo tracciare così il quadro della vittoria di Jannik Sinner al terzo turno di US Open contro Stan Wawrinka, un successo sofferto, forse più di quello che si poteva ipotizzare alla vigilia e ancor più di quello che racconta lo score conclusivo, 6-3 2-6 6-4 6-2 al termine di tre di tennis molto intenso.
    Proprio la parola intensità è stata la chiave di una partita molto dura, giocata a ritmo elevato con tanta pressione e potenza sprigionata dai due tennisti. Alla fine la capacità di Jannik di tenere più a lungo la massima spinta, di imporre la propria progressione mettendo grande pressione in risposta ha scavato la differenza tra i due. Sinner ha condotto e vinto il primo set, complessivamente giocato meglio e bravo a salvare due palle break. Dall’avvio del secondo Wawrinka ha cambiato marcia, consapevole di non poter vincere una partita di corsa contro un rivale più giovane e attrezzato in quel tipo di gioco. Ha preso enormi rischi, ha lasciato correre il braccio a tutta. Perso per perso, me la gioco al massimo. La tattica ha funzionato benissimo, è riuscito a produrre una mezz’ora di tennis stellare, non lontano da quello che gli ha consentito di vincere tre Slam, US Open incluso nel 2016. Sotto le mazzate terrificanti di uno Stan “in the zone”, Jannik si è irrigidito, ha perso il controllo del tempo di gioco innescando quella catena di eventi perversa che deprime il suo gioco: tensione, braccio rigido, prima palla che non va, arrivano i primi errori, poi colpi più corti e meno intensi. È una situazione che Sinner affronta spesso contro i migliori e sulla quale deve assolutamente lavorare per crescere. Quando hai un tennis molto rischioso che richiede velocità di braccio, la gestione della tensione è decisiva. Nel secondo set questi problemi, sotto gli eccezionali colpi di Wawrinka, sono tornati prepotentemente a galla.
    Lo svizzero si è meritato il secondo set, ma per fortuna l’inerzia cambia di nuovo all’avvio del terzo set. Stan ha tenuto una spinta così forsennata che un suo calo era prevedibile. Jannik qua è stato bravo, ha gestito le difficoltà non crollando, è stato pronto a scattare in avanti subito e riprendersi il tempo di gioco, anticipare di nuovo la palla, aprire l’angolo e far correre il rivale. Bravo anche ad avanzare spesso a rete, e pure inserire delle smorzate che hanno costretto Wawrinka a correre in avanti, scatti che alla lunga hanno pesato sulle sue gambe. Tutto si è complicato maledettamente con un break subito all’ottavo game, per il 4 pari, ma di nuovo è venuta fuori la reazione di Sinner, bravissimo ad alzare di nuovo il livello, tirare fortissimo, prendersi il campo e un altro break, quello che ha definitivamente spaccato la partita a suo favore. Qua è venuto fuori il miglior Sinner, per intensità di gioco e schemi offensivi che stanno diventando sempre più sicuri ed efficaci.
    21 punti su 26 discese a rete, numeri molto importanti per due motivi: 1) sono un numero di punti cospicuo; 2) è andato a prenderseli in momenti delicati, mai sul 40-0 o situazioni comode. È un passo in avanti decisivo questo, non solo verso la rete ma verso un livello di prestazione superiore. Quando hai bisogno del punto, andare a prenderselo di petto, non lasciando che sia il rivale a poterlo impostare e gestire, è segnale non solo di personalità ma anche di fiducia. In tutto il torneo sta avanzando molto più spesso verso la rete, i tempi dell’attacco sono migliorati, come la posizione e le chiusure. Segnali molto importanti.
    Non bene invece il rapporto tra vincenti ed errori (33/61), ma scambiando a ritmi così alti è quasi normale che si finisca per sbagliare molto. Al servizio è stato bravo Jannik a trovare punti vincenti e prime solide in alcuni momenti chiave, ma la percentuale di prime in campo resta non soddisfacente (59%) con un rendimento troppo altalenante. Molto bene il rovescio dal 4 pari del terzo set: è stato coraggioso ma anche scaltro a sfidare Wawrinka sulla diagonale di rovescio, perché tirando molto forte incrociato e pure profondo non ha lasciato al rivale il tempo per caricare il colpo in lungo linea, e quindi spesso l’ha poi fatto correre a destra per un diritto giocato in corsa e quindi con poco equilibrio. In generale, Sinner è stato più bravo nell’anticipare il colpo e far correre Wawrinka. Quando c’è riuscito – tutte le fasi in cui ha controllato l’incontro – la differenza a suo favore è stata netta.
    Una vittoria sofferta ma molto importante, un gran test sulle proprie capacità che sicuramente gli darà ancor più fiducia. Agli ottavi attende Alexander Zverev. Due italiani negli ottavi a New York. Non accade ogni anno, bravi Jannik e Matteo.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner alza la prima palla del match. Un buon turno di servizio, senza problemi muove lo score, il servizio sembra già in ritmo. Wawrinka è invece costretto a lottare già nel suo primo turno: appena si entra nello scambio Jannik con grande profondità sposta lo svizzero, e le gambe non sono più quelle che hanno consentito di vincere 3 Slam, tra cui questo nel 2016 vs. Djokovic in finale. Con qualche bordata a tutto braccio e grandissimo rischio Stan impatta 1 pari. Jannik non sembra soffrire la palla di Stan, ma il terzo game è complicato per l’altoatesino. Doppio fallo sul 15 pari, un diritto mal centrato e quindi un altro diritto di poco lungo. 30-40 e palla break Wawrinka! Se la gioca a viso aperto Jan, grande profondità col diritto, un buono smash (nemmeno facilissimo). Scampato il pericolo e avanzato sul 2-1, Sinner incrementa sempre più il ritmo nello scambio, è rapidissimo nell’arrivare sulla palla e in risposta sul 3-2 cambia marcia. Con un gran passante di rovescio vola 0-30, un doppio fallo di Stan lo porta al 15-40, prime palle break a favore nel match. Jannik sfrutta la seconda: ribalta uno scambio con un gran diritto lungo linea, apre il campo col rovescio cross e Stan arriva pesante, e sbaglia. BREAK Sinner, 4-2 e servizio. Wawrinka trova un rovescio vincente da metri fuori dal campo da cineteca, ma Jannik, forte del vantaggio, colpisce con sciolto e produce grande velocità. Con due Ace di fila (curva stretta perfetta e poi botta al T) consolida il vantaggio per il 5-2. Wawrinka resta in scia (3-5), Sinner serve per il primo set. La palla corre velocissima, dritto per dritto. 30-0, poi 30 pari con Stan che libera tutta la potenza del suo braccio con due bordate micidiali. Bravo Sinner ad aprire l’angolo, mette il pilota automatico col rovescio cross e strappa il primo set point. Regge stavolta nello scambio lo svizzero, e poi Jannik rischia una palla corta mal eseguita e anche tatticamente errata. Palla del contro break per Stan. Se la gioca con coraggio l’azzurro, si butta avanti e chiude la porta di volo. Con un Serve and Volley perfetto si procura il secondo Set Point e stavolta chiude con un Ace esterno. 6-3. 71% di prime palle in campo, vincendo il 64% dei punti. Ottimo il 6 punti a rete su 6 discese.
    Secondo Set, Wawrinka mette il turbo e spacca la palla, cercando non solo il vincente ma di tenere fermo Sinner che se inizia a lavorare lo scambio lo mette in grande difficoltà. Questa tattica rischiosissima funziona: nel secondo game vola 0-40, tre palle break consecutive per lo svizzero. Molto solido Jannik, non trova punti facili con la prima palla ma scambia a grande ritmo, alzando leggermente la parabola e non cercando la riga, una morsa che produce gli errori del rivale. Con servizio e diritto annulla anche una quarta PB Jannik, e col servizio anche una quinta. Il BREAK arriva alla sesta chance, con una bordata di diritto dello svizzero. Male col servizio Sinner, paga immediatamente il primo calo alla battuta, 2-0 e poi 3-0 Wawrinka, impennata di qualità, ora l’azzurro è costretto a rincorrere. Sinner ha accusato lo strappo di Wawrinka, la battuta non va, anche col diritto ha perso intensità, mentre il rivale disegna il campo col magnifico rovescio, come il clamoroso l’angolo stretto imprendibile  che gli vale il punto del 4-1. Brutto momento per Jannik, è incerto, visibilmente teso. Alterna qualche buona giocata ed errori, Ace e doppi falli. Qualcosa nella sicurezza si è incrinato, non riesce più a far correre l’elvetico e costringerlo all’errore sotto pressione. Per questo nel sesto gioco cerca di spezzargli il ritmo, tra palle corte e discese a rete. A fatica, 2-4. Servendo sotto 2-5, Sinner incappa in un pessimo momento, un errore dopo l’altro per lo 0-40. Il secondo set point gli è fatale, doppio fallo, che chiude 6-2 il parziale. Bravo lo svizzero ad alzare al massimo la sua spinta e prendersi i tempi di gioco, metto il calo di Sinner, dal servizio all’intensità di gioco.
    Terzo set, Wawrinka continua a martellare con buona sicurezza, 1-0. Ritrova qualche punto col servizio Jannik, parlotta col suo angolo dopo essersi portato 1 pari. “Gioca il tuo tennis” gli dice Darren Cahill, ossia intensità, apri l’angolo, sposta Stan. L’input funziona: risponde più profondo, non sbaglia e provoca gli errori di Wawrinka, per lo 0-40, tre importantissime palle break. Con un doppio fallo sul 15-40 ecco il BREAK per Sinner, 2-1 e servizio. L’allungo ha liberato la testa e quindi il braccio di Jannik, la prima di servizio torna a funzionare, pure la palla corta. 3-1 Sinner, ora può fare corsa di testa nel parziale. L’inerzia in campo è passata di nuovo dalla parte dell’azzurro, più rapido nell’aggredire la palla, un anticipo che manda in difficoltà la potenza di Stan, non ha più il tempo per spingere a tutta. Il ritmo di Jan è infernale nel quinto game, clamoroso il forcing imposto sul 30 pari che, palla dopo palla, demolisce la resistenza dello svizzero. Purtroppo Sinner non trasforma la palla break, e nemmeno altre due. Con due Ace di fila, si salva lo svizzero, portandosi 2-3. Fantastico gli ultimi due punti vinti da Sinner nel game seguente sul 30 pari, prima smorzata e lob perfetto, quindi volée in contro tempo con controllo del corpo da manuale. 4-2 Sinner. Servendo sul 4-3, Jannik si ritrova sotto 0-30. Grande reazione, Ace e demi-volée perfetta. Il terzo errore di diritto del game gli costa una palla break, che annulla di potenza, cacciando anche un urlo. Ma gli alti e bassi continuano, un doppio fallo gli costa un’altra palla break. Vola via il rovescio di Jannik, da possibile doppio break, ora siamo 4 pari. Continua la bagarre: ora è Stan a sbagliare, crolla 15-40. Si gioca male la seconda chance Jannik, cerca una risposta lungo linea totalmente fuori equilibrio, un regalo. Si riscatta con un diritto in corsa quasi impossibile, veloce e strettissimo, che gli vale la terza PB. È quella buona: spinge sul rovescio e si prende il punto che lo manda a servire per il set sul 5-4. Jannik vince un durissimo scambio sullo 0-15, con un diritto vincente sulla riga, quindi un bel serve and volley, perfetto anche per riprendere fiato. Un Ace provvidenziale lo porta a doppio Set Point sul 40-15. Chiude con una palla corta, mal rigiocato dal rivale. 6-4 Sinner. Un set duro, fisicamente e mentalmente, bravo l’azzurro a riprendere il vantaggio dopo essersi fatto riacciuffare.
    Wawrinka inizia al servizio nel quarto set, ma è Jannik a dominare il campo. Splendido l’attacco chiuso di volo sullo 0-30, tre palle break immediate. Stan è pesante con le gambe sul rovescio che muore in rete, BREAK Sinner, 1-0. Con un solido turno di servizio si porta 2-0, e far corsa di testa per lui è importante per la gestione della pressione. Wawrinka continua a spingere molto, ma sulla velocità di palla alta i suoi piedi sono un filo in ritardo e il controllo del colpo ne risente. Un altro errore in spinta gli costa la palla break ai vantaggi. Non la gioca bene Jannik, in controllo dello scambio esagera col diritto lungo linea, c’era spazio per chiudere (forse anche il match, se trasformata…). Muove lo score Wawrinka, ma ora in risposta fa fatica, contro un servizio dell’azzurro tornato più efficace. Ci mette pure un’ottima smorzata l’allievo di Cahill, e ogni scatto a tutta in avanti svuota ancor più un serbatoio di energie che si avvicina al rosso per Stan. 3-1 Sinner, che resta al comando salendo 4-2, ottimi gli ultimi due punti del sesto gioco, attacchi sicuri che non lasciano scampo al rivale (20 punti su 25 discese a rete). È un buon momento per Jannik, braccio sciolto, aggredisce la palla col diritto e col rovescio. Con un attacco perfetto di rovescio dal centro si prende il punto per lo 0-40, tre palle break! Altro rovescio super aggressivo, Wawrinka non la rimette in campo. BREAK! 5-2, Sinner serve per il match. È un turno di servizio complicato, rimonta da 0-30 grazie all’efficacia del rovescio cross, davvero splendido nell’ultima fase del match. 40-30, Match Point, chiude con un servizio esterno! Tre ore di gioco, quarta vittoria di fila su Wawrinka, è di nuovo negli ottavi a US Open. Una vittoria sofferta, con qualche alto e basso di troppo e momenti di incertezza, ma a volte in uno Slam anche sapersi “cavare dal buco” ha la sua importanza. Applausi a un Wawrinka mai domo e tornato a grande livello. La sostanza di Jannik alla fine ha prevalso.

    S. Wawrinka vs J. Sinner Slam Us Open S. Wawrinka3642 J. Sinner [6]6266 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 4J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-5 → 2-6S. Wawrinka 0-15 0-30 0-402-4 → 2-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-3 → 2-4S. Wawrinka 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-301-3 → 2-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-2 → 1-3S. Wawrinka 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-2 → 1-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace0-1 → 0-2S. Wawrinka 0-15 0-30 0-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace4-5 → 4-6S. Wawrinka 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A4-4 → 4-5J. Sinner 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 40-40 40-A df3-4 → 4-4S. Wawrinka 15-0 30-0 40-0 ace2-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-3 → 2-4S. Wawrinka 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace ace1-3 → 2-3J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-151-2 → 1-3S. Wawrinka 0-15 0-30 0-40 15-40 ace df1-1 → 1-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 A-401-0 → 1-1S. Wawrinka 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 df5-2 → 6-2S. Wawrinka 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 df A-40 ace 40-40 df A-40 ace 40-40 df A-40 ace4-1 → 4-2S. Wawrinka 15-0 30-0 40-03-1 → 4-1J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-0 → 3-1S. Wawrinka 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-302-0 → 3-0J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A1-0 → 2-0S. Wawrinka 0-15 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace3-5 → 3-6S. Wawrinka 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-302-5 → 3-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace ace2-4 → 2-5S. Wawrinka 0-15 0-30 15-30 15-40 df 30-402-3 → 2-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-2 → 2-3S. Wawrinka 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-301-2 → 2-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 1-2S. Wawrinka 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1

    Statistiche
    S. Wawrinka
    J. Sinner

    ACES
    8
    12

    DOUBLE FAULTS
    4
    5

    FIRST SERVE % IN
    53/107 (50%)
    73/124 (59%)

    WIN % ON 1ST SERVE
    32/53 (60%)
    53/73 (73%)

    WIN % ON 2ND SERVE
    29/54 (54%)
    23/51 (45%)

    NET POINTS WON
    11/21 (52%)
    21/26 (81%)

    BREAK POINTS WON
    3/12 (25%)
    5/13 (38%)

    RECEIVING POINTS WON
    48/124 (39%)
    46/107 (43%)

    WINNERS
    22
    33

    UNFORCED ERRORS
    58
    61

    TOTAL POINTS WON
    109
    122

    DISTANCE COVERED
    13489.5 ft
    14170.3 ft

    DISTANCE COVERED/PT.
    58.4 ft
    61.3 ft LEGGI TUTTO