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    Il palleggiatore Simone Porro è dell’Emma Villas Codyeco Lupi Siena

    Il pallavolista: “Sarà una grande esperienza, il progetto è certamente di alto livello”
     
    L’Emma Villas Codyeco Lupi Siena ha un nuovo palleggiatore: nel team toscano arriva Simone Porro, 18 anni ancora da compiere, che nella scorsa stagione ha militato a Reggio Emilia, dove ha disputato la sua prima annata in serie A2 e che adesso è impegnato con la Nazionale italiana Under 19 nella fase di preparazione dei Mondiali di categoria.
    Un azzurro arriva quindi nella formazione toscana. Simone Porro, membro di una famiglia nella quale la pallavolo è di casa, ha effettuato tutta la trafila nelle Nazionali giovanili italiane: nel suo palmares figurano già medaglie importanti. Simone Porro ha infatti conquistato una medaglia d’oro e una medaglia d’argento agli Europei Under 17. Con lo stesso gruppo di giocatori tenterà ora di vivere un’esperienza importante ai Mondiali Under 19, che si disputeranno in Uzbekistan. Porro è adesso in ritiro con la Nazionale azzurra in vista dell’appuntamento internazionale: in programma ci sono tre partite amichevoli da giocare in Francia, poi una fase di preparazione in Calabria dall’11 al 20 luglio e infine il Mondiale, in Uzbekistan, dal 21 luglio al 3 agosto.
    Porro è il settimo giocatore ufficializzato del roster dell’Emma Villas Codyeco Lupi Siena che sarà allenato da coach Francesco Petrella. Andrà a completare la diagonale con Gabriele Nelli, in banda ci saranno Luigi Randazzo e Felipe Benavidez, al centro Victorio Ceban e Marco Bragatto, libero sarà Alessandro Piccinelli.
    Pochi giorni prima di partire per il Collegiale con la Nazionale italiana Simone Porro ha rilasciato alcune dichiarazioni: “Sono molto contento di questo mio trasferimento, credo che il prossimo sarà un grande campionato – sono le parole del palleggiatore. – Molte squadre si sono rinforzate e tanti team cominceranno la stagione con grandi ambizioni. Abbiamo in squadra dei giocatori di spessore e di grandissime qualità. Fino a pochi anni fa pallavolisti come Gabriele Nelli e Luigi Randazzo li guardavo in televisione, adesso saranno miei compagni di squadra. Abbiamo elementi che sono giocatori da Superlega che non hanno bisogno di presentazioni”.
    “Il mio auspicio – afferma ancora Simone Porro – è quello di disputare un torneo di alto livello. Ho incontrato coach Francesco Petrella, un grande uomo di pallavolo. Sono certo che lavorare con lui mi permetterà di crescere tanto. Il progetto societario è ambizioso e io sono contento di farne parte”.
    Prima di partire per l’esperienza con la Nazionale di categoria Porro ha dichiarato: “Ovviamente sono contento di poter vivere questo momento. Con questo gruppo ci siamo già tolti tante soddisfazioni, ora vivremo un nuovo importante torneo. Vestire la maglia azzurra è sempre un grande onore, manifestazioni di questo tipo ti permettono un miglioramento costante”. LEGGI TUTTO

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    Simone Porro si racconta: “Il segreto mio e dei miei fratelli? Due genitori fantastici”

    Il quadro è ufficialmente completo. Dopo Paolo e Luca, presentissimi nella pallavolo di Superlega e nell’immaginario collettivo come la coppia dell’anno che si è sfidata nei due celeberrimi scontri tra Powervolley Milano e Kioene Padova, è la volta di giocare l’asso. Ed ecco palesarsi Simone Porro, classe 2007, terzo splendido fratello Porro, che la Conad Reggio Emilia ha scelto per vegliare sulla regia di una squadra che nella prossima A2 potrebbe rappresentare sia la sorpresa che l’essere sorprendente.

    “Ho avuto diverse proposte, ma quella di Reggio Emilia è stata quella più interessante. La società mi ha esposto il progetto e mi è sembrato il percorso giusto da scegliere per la stagione. La volontà di poter essere un elemento centrale per la regia in A2 mi stimola moltissimo e sono certo di entrare a far parte di una squadra in cui riuscirò a lavorare con serenità”.

    foto Instagram @simoneeporroo

    Diciassette anni e una certezza, ossia l’essere il più giovane del trio dei fratelli Porro. Siete la famiglia più famosa del volley. Se vogliamo una storia romanzata.

    “Non credo ci siano altre famiglie come la nostra, forse gli Esposito nel calcio, nella quale tutti e tre praticando lo stesso sport, si giocano delle cose come quelle a cui aspiriamo sia io che Paolo e Luca. Lei intende questo per storia romanzabile?”

    Intendo che tutti e tre siete arrivati solo per l’estrema passione e per l’assenza di pressioni.

    “Abbiamo scelto questo sport per la passione, è vero e per l’appartenenza che abbiamo percepito sin dai primi allenamenti. Io facevo nuoto da piccolo e mi è sempre piaciuto il calcio, tranne che per il contatto fisico. Ho giocato poi a tennis fino a pochi anni fa e poi il volley è arrivato naturalmente. A casa si respira e si è sempre respirata un’aria pulita. Abbiamo sempre avuto l’ambizione di alzare l’asticella, ma mai la pressione per farlo”.

    Foto Pallavolo Padova

    Una famiglia che appare solida e unita. Fa specie vedervi gli uni alle partite degli altri. Una sorta di tribù nomade fantastica.

    “Mamma e papà viaggiano e macinano parecchi chilometri per noi. Per assurdo quest’anno è l’anno in cui io in linea d’aria sono più vicino a Genova e siamo tutti equidistanti tra di noi”.

    Per cosa ringrazierebbe mamma e papà?

    “Per le persone che hanno saputo essere. Io ho vissuto a Treviso dalla fine delle scuole medie. È stato difficile cambiare amici, città, allontanarsi dal contesto famigliare. Mamma è stata spesso con me e papà per lavoro visto che viaggiava tanto, si fermava qualche notte a settimana a Treviso. È ovvio che quando una famiglia vede così tanta passione nei propri figli, si sacrifica volentieri. Nel nostro caso, sommando le tre vite e le tre carriere, c’è una passione che sovrasta tutto. Ma ci sono due genitori fantastici che hanno fatto sì che ognuno facesse la propria strada non trascurando nessuno”.

    foto Instagram @simoneeporroo

    Regista creativo. Posso dirle che mi sembra che a lei venga bene qualsiasi cosa nel volley?

    “(ride n.d.r.) Da piccolo mi piaceva più attaccare. Mi piaceva tanto fare punto. Mi sento, devo essere onesto, ancora un pochino attaccante nelle caratteristiche. Anche se di uno sport dove il gioco di squadra è la cosa che apprezzo di più, mi piace molto il potere decisionale del regista nello smistare i palloni”.

    Tra qualche anno fantasticherebbe un cambio ruolo alla Abdel Aziz?

    “(ride n.d.r.) Chi lo sa!”

    A Reggio Emilia che obiettivi si pone?

    “Vorrei trovare una continuità, affacciandomi in un campionato per la prima volta che è tosto e combattuto. Devo fare un percorso serio, migliorarmi ogni giorno e devo affrontare ogni weekend come un’occasione di crescita professionale”.

    Foto CEV

    Ritroverà un amico di famiglia a Ravenna.

    “Riccardo Copelli. Sarà divertente! Sarà un anno in cui non vedo l’ora di giocarmela con i più forti. Ci sono tante squadre che stanno creando dei bei roster”.

    Cosa lascia a Treviso? Una persona come Lorenzo Maggio.

    “Un’esperienza che mi ha regalato tanto. Ho capito le dinamiche utili della vita e di quelle legate alla pallavolo. È stato un percorso partito da lontano. Venendo a Lorenzo, che è stato lo scoutman di Treviso, per me è stato un insegnante in grado di trasmettermi tantissimo. Mancherà molto”.

    Si sente una scommessa come l’hanno definita molti?

    “A livello tecnico direi di sì perché sono qui con l’umiltà di mettermi a disposizione. A livello umano, penso già di poter essere di più perché anche a Reggio Emilia volevano un profilo come il mio. Sono uno capace di investire sull’aspetto umano del gruppo”.

    foto Roberta Marchelli

    Cosa si ricorda del Simone Porro campione d’Italia di beach con Argilagos?

    “Ricordo un mondo che mi manca molto. Un ambiente di spensieratezza estivo in cui non hai alcuna pressione. E anche di Bryan ho un bellissimo ricordo”.

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Simone, il più giovane dei fratelli Porro, è il nuovo palleggiatore di Reggio Emilia

    Volley Tricolore punta su una grande scommessa: il nuovo regista della Conad sarà il sedicenne Simone Porro.

    Figlio e fratello d’arte Simone è l’ultimo dei fratelli Porro, il primo Paolo milita in SuperLega da ben quattro anni, gli ultimi tre con Milano, mentre Luca, quello di mezzo, è approdato in SuperLega con Padova quest’anno e momentaneamente sta dando grandi soddisfazioni a De Giorgi al VNL.

    Simone, nato e cresciuto a Genova nel 2007, ha proseguito il suo percorso giovanile con il Volley Treviso, con il quale quest’anno ha vinto prima il titolo regionale U17 e poi la finale nazionale U17, coronando il sogno della stagione precedente nella quale Simone è arrivato secondo ai nazionali sempre con l’under17: “La chiamata di Reggio Emilia è stata decisamente inaspettata, ho vissuto un boom di emozioni, perché mi si è riempito il cuore di gioia. Nonostante la sorpresa sono dovuto rimanere concentrato sull’annata in corso, perché con Treviso eravamo proprio nel clou della stagione, e questo ci ha ripagati con i risultati arrivati”. 

    Nonostante la sua giovane età vanta già un palmares da invidia, infatti ha vinto vari tornei con la Nazionale Giovanile, come l’europeo under 17: “Il salto di categoria è un gap che si può cucire, dipende dalla volontà che avrò durante l’anno, ma quella ci sarà senza dubbio, ho voglia di mettermi alla prova e di lavorare sodo, credo che i risultati in questo modo arriveranno, in più ho giocato tanto tempo con la Nazionale giovanile, dove il livello è comunque alto, perciò credo di essere pronto a fare questo passo avanti”.

    “La prossima stagione affronteremo un campionato che ogni anno diventa sempre più competitivo, come dimostrato dai roster delle altre squadre che si stanno attrezzando, cercheremo di fare il campionato migliore possibile sfruttando tutti i nostri mezzi a disposizione per crescere e vedremo che risultati poter ottenere”.

    foto Volley Treviso

    Loris Migliari, direttore generale di Volley Tricolore: “Quella di Simone è una scommessa su cui crede tutta la società, è un’idea che è venuta fuori quasi per caso e lavorandoci si è sviluppata. È stato difficile dare un contorno a questa scelta, trovare in primis una scuola, un altro palleggiatore che potesse essere uno a cui stimolava l’idea del ruolo di “fratello maggiore”, stiamo quindi cercando un giocatore che sia adatto a questo progetto e ci sentiamo in dirittura di arrivo”. 

    “Per Simone abbiamo analizzato la modalità con cui procedere insieme alla famiglia, perché si parla comunque di un minorenne, che fa ancora le superiori ed ha esigenze nuove per la società. Qualcuno mi ha chiesto se mentre pensavo a questa idea stessi ascoltando il disco “pazza idea di patti bravo, mi sento di non negarlo. -ride ndr –“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO