consigliato per te

  • in

    Halep durissima sul caso Swiatek: “Due pesi e due misure, la ITIA mi ha distrutta”

    Simona Halep nella foto

    Simona Halep rompe il silenzio sul caso doping di Iga Swiatek con parole di fuoco, denunciando la disparità di trattamento tra il suo caso e quello della polacca da parte dell’ITIA.
    “Sto cercando di capire, ma è impossibile per me. Posso solo chiedermi come sia possibile una differenza così grande nella gestione e nella risoluzione. Non trovo e non credo ci sia una risposta logica, può essere solo malafede da parte dell’ITIA, l’organizzazione che ha fatto di tutto per distruggermi nonostante le prove che ho presentato”, ha dichiarato la rumena.
    La Halep evidenzia le similitudini tra i due casi, mettendo in luce il diverso approccio dell’ITIA: “Come posso accettare che la WTA e il Consiglio delle Giocatrici non abbiano voluto il mio ritorno con il ranking che avevo quando è iniziato tutto, come meritavo?”.
    “Ho perso due anni di carriera, molte notti insonni, pensieri oscuri, ansia, domande senza risposta, ma ho vinto. Ho dimostrato che era una contaminazione e che il passaporto biologico era una pura invenzione. E ho vinto qualcosa di più: mantenere la mia coscienza tranquilla e pulita”, ha aggiunto la rumena.
    “Mi sono sentita frustrata e delusa, ma mai colpevole. Sono orgogliosa di essere chi sono”, ha concluso Halep, definendo il supporto ricevuto la sua “più grande vittoria” nella vita.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Il record di Darren Cahill: ha portato al n.1 quattro diversi giocatori

    Darren Cahill, allenatore di Jannik Sinner

    Quando nel febbraio del 2022 Jannik Sinner decise clamorosamente di interrompere il suo rapporto con Riccardo Piatti fu subissato da enormi critiche. In pochi giorni il ruolo di allenatore è stato coperto da Simone Vagnozzi, quindi in giugno, per la campagna su erba, ecco il “super coach”: Darren Cahill. Ex pro di buona qualità, l’australiano è considerato unanimemente uno dei migliori allenatori al mondo. Parole pacate, grandissima visione del gioco e della professione, è soprattutto un ottimizzatore e motivatore, uno che conosce il mondo del tennis e le sue dinamiche, attento ad ogni aspetto che può fare la differenza. Il nuovo team di Jannik, per così dire “Taylor made” ha fatto decollare la sua carriera. Lunedì prossimo Sinner si siederà per la prima volta sul trono del tennis mondiale, un n.1 meritatissimo dopo mesi e mesi di grandissimo tennis e costanza di risultati. Per Cahill, Sinner sarà il quarto giocatore portato in cima alla classifica: prima del pusterese Lleyton Hewitt, Andre Agassi, Simona Halep. Quattro tennisti completamente diversi per età, paese, stile di gioco, attitudine e carattere, fatto questo che conferma quanto sia bravo Darren nel capire le problematiche dei suoi assistiti e far decollare il loro tennis sino al vertice.
    Ripercorriamo brevemente i percorsi degli altri n.1 seguiti da Cahill, tre leggende del tennis mondiale.
    Lleyton Hewitt – Cahill si è affermato come coach proprio con la partnership triennale con il suo giovanissimo connazionale, iniziata nel 1998, quando “rusty” aveva solo 17 anni. Due gambe potentissime, un rovescio fantastico e tonnellate di carattere, per un talento assai precoce già vincente sul tour maggiore da teenager. Con Cahill nel suo box, Hewitt ha alzato progressivamente il suo livello di gioco e migliorato i suoi colpi, conquistando il suo primo titolo del Grande Slam a US Open nel 2001, dove ha dominato in finale Pete Sampras (7-6(4), 6-1, 6-1 il punteggio). Nel novembre 2001, due mesi dopo il trionfo a Flushing Meadows, Hewitt è diventato il giocatore più giovane a raggiungere il numero 1 del ranking mondiale ATP all’età di 20 anni e otto mesi. Questo record è stato poi battuto da Carlos Alcaraz nel settembre del 2022. Hewitt vinse il suo decimo e ultimo titolo sotto la guida di Cahill alle ATP Finals del 2001 a Sydney, poco prima che la coppia si separasse nel dicembre 2001, al termine di una stagione in cui l’australiano finì come numero 1 del mondo.
    Andre Agassi – All’inizio del 2002, Cahill divenne l’allenatore del leggendario tennista statunitense, rimpiazzando il ruolo che fu di Brad Gilbert. Agassi era già nella fase terminale della sua carriera, ma proprio da “vecchio” era paradossalmente più preparato fisicamente, lucido dal punto di vista tattico e sempre pronto a sgambettare i più giovani rivali a furia di un pressing sempre più calcolato e razionale. Cahill fu grande motivatore per Andre, gli conferì nuovi stimoli e lo migliorò ancora dal punto di vista tattico, ottimizzando le energie e ottenendo insieme altri grandi successi. Nel 2003 Darren guidò Agassi nella vittoria del suo ottavo e ultimo titolo Major agli Australian Open, dove perse solo un set durante tutto il torneo. Il kid di Las Vegas si prese anche l’enorme soddisfazione di tornare al numero 1 del mondo nell’aprile 2003, rendendolo il giocatore più anziano in cima alla classifica ATP dell’epoca con 33 anni e 131 giorni. Il record fu poi superato da Roger Federer e quindi Novak Djokovic. Agassi è stato allenato da Cahill fino al suo ritiro nel 2006 e ha vinto nel corso della loro collaborazione ben 11 titoli. Davvero un gran finale.
    Simona Halep –  Cahill dopo l’esperienza con Agassi è passato al team Adidas, un progetto generale di supporto ai molti giovani talenti sponsorizzati dal noto brand tedesco. Dopo aver allenato giocatori come Andy Murray, Ana Ivanovic, Fernando Verdasco e Daniela Hantuchova, Cahill si è dedicato esclusivamente ad un’altra fruttuosa collaborazione con Halep, iniziata nel 2015. Con l’australiano a suo fianco, la rumena ha raggiunto una dimensione nettamente superiore: ha rafforzato in modo clamoroso i colpi d’inizio gioco e portato nel suo tennis un’attitudine assai più offensiva che l’ha issata sino alla vetta della classifica WTA nell’ottobre 2017, chiudendo l’annata e anche quella successiva da n.1. Halep ha raggiunto tre finali Major con Cahill e ha vinto il suo primo titolo del Grande Slam Roland Garros nel 2018 e quindi Wimbledon nel 2019. La partnership si è conclusa dopo sei anni alla fine del 2021.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Botta e risposta tra Caroline Woxniacki e Simona Halep sulla questione wild card a Miami: “non penso che una giocatrice che viene da una sospensione per doping dovrebbe ricevere una wild card”

    Simone Halep e Caroline Wozniacki nella foto

    Caroline Wozniacki e Simona Halep, entrambe ex numero uno del mondo e vincitrici di Slam, hanno avuto un confronto diretto attraverso le loro conferenze stampa dopo il primo turno del WTA 1000 di Miami. La discordia è nata dalla decisione degli organizzatori del torneo di offrire una wild card a Halep, consentendole di partecipare a uno dei tornei più prestigiosi al mondo pochi giorni dopo che la sua sospensione per doping era stata ridotta da quattro anni a soli nove mesi.
    La danese di 33 anni ritiene che Halep dovrebbe ricominciare da zero, senza l’aiuto di inviti. “Ho sempre rispettato Simona e abbiamo sempre avuto un buon rapporto. Ho parlato chiaramente in passato del mio punto di vista sul doping e le mie opinioni non sono cambiate. Desidero uno sport pulito e giusto per tutti. Capisco il desiderio dei tornei di avere grandi stelle, ma non credo che un atleta proveniente da una sospensione per doping debba beneficiare di una wild card. Se vuoi fare un ritorno, anche in caso di errore, capisco, ma dovresti iniziare dall’inizio. Questa è la mia opinione in merito. La situazione di Simona è stata a lungo dibattuta. La sua sospensione è stata ridotta, non è stata assolta, ma semplicemente abbreviata. È stata lontana dal tennis per un po’ e ora sta facendo il suo ritorno. Io voglio solo che il tennis sia pulito. Aspiro a esempi positivi per le nuove generazioni. È uno sport che coinvolge grandi somme di denaro, alta competitività e molti atleti. Desidero una competizione leale. Sono sempre stata un’atleta onesta” ha affermato la danese.
    Halep ha risposto prontamente nella sua conferenza stampa: “Non ho commesso nulla di male. Non ho truccato nulla. Non mi sono dopata. Sarebbe meglio se si leggesse la decisione del TAS, secondo cui si trattava di un supplemento contaminato, non di doping. Non ho mai avuto a che fare con il doping. Non mi sono mai dopata, quindi non sono una che bara. Ringrazio il torneo per avermi concesso la wild card e per avermi dato l’opportunità di giocare in un torneo così importante. È stato meraviglioso tornare. Questo parere rappresenta solo la negatività di una persona nei miei confronti e non ha grande importanza, perché ho centinaia di persone che mi stanno vicino e mi mostrano solo amore. Accetterò questo punto di vista dandogli l’importanza che merita”.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Halep torna al Miami Open

    Simona Halep, ex n.1 WTA

    Simona Halep tornerà in competizione tra due settimane al Miami Open, WTA 1000 nella città della Florida. L’ha annunciato la rumena attraverso un post social, nel quale ringrazia gli organizzatori per la wild card che le permette di tornare in gara dopo la sospensione e poi squalifica per doping.
    “Sono entusiasta di annunciarvi che farò il mio ritorno sul WTA Tour tra due settimane al @miamiopen! Grazie al torneo per avermi dato questa opportunità e non vedo l’ora di tornare in campo e competere. Ci vediamo presto!” commenta la ex n.1 rumena.

    Ricordiamo che Halep ha ottenuto una risposta positiva al suo appello al TAS di Losanna, dove la sua tesi difensiva di un doping accidentale per un integratore contaminato è stata considerata valida, con la netta riduzione della squalifica da 4 anni e soli 9 mesi, peraltro già terminati nel luglio del 2023. Quindi può tornare immediatamente a competere, cosa che farà tra pochi giorni.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Halep: il CAS di Losanna accoglie il ricorso, la squalifica è ridotta a soli 9 mesi e può tornare alle competizioni

    Simona Halep il giorno dell’udienza a Losanna

    La lunga e tribolata diatriba giudiziale di Simona Halep è giunta al termine, e con esito positivo per la ex n.1 WTA rumena. Il CAS di Losanna ha accolto le tesi difensive di Simona, affermando che la squalifica per doping debba essere ridotta da 4 anni e soli 9 mesi, pertanto sino al 23 luglio 2023. Essendo quindi già terminato (e molti mesi…) il periodo di squalifica, Halep può tornare immediatamente alle competizioni.
    “La giuria del CAS ha stabilito all’unanimità che il periodo di squalifica di quattro anni imposto dall’ITF dovrebbe essere ridotto a un periodo di squalifica di nove mesi a partire dal 7 ottobre 2022, periodo che scade il 6 luglio 2023″. Pertanto l”International Tennis Integrity Agency (ITIA), visto il ricorso della tennista accolto dal tribunale, ha ridotto di conseguenza la squalifica.
    Simona fu trovata positiva a US Open 2022, ma si è subito dichiarata innocente, attivandosi con i tutti i mezzi a sua disposizione per difendere la sua posizione. Ha ricevuto molti attestati di stima, tra cui quello di Darren Cahill, attuale coach di Jannik Sinner e in passato nell’angolo della rumena. Simona ha dovuto sopportare anche un certo ritardo nell’essere ascoltata, ma alla fine l’ultimo grado di giudizio ha accolto la sua tesi difensiva, ossia di aver contratto la sostanza proibita (un anti anemico) per mezzo di un integratore contaminato, che le fu somministrato da un collaboratore di Patrick Mouratoglou, allora coach della giocatrice. Proprio l’allenatore francese si è preso la colpa del fatto.
    Nel frattempo Simona ha anche iniziato una causa milionaria contro l’azienda produttrice dell’integratore. A questo punto non resta che attendere il ritorno in campo di Halep, che ha continuato ad allenarsi, fiduciosa di poter dimostrare la sua innocenza.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Halep contrattacca: chiede 10 mln di dollari di risarcimento all’azienda produttrice dell’integratore “contaminato”

    Simona Halep a Losanna dopo l’udienza

    Arriva dagli Stati Uniti la notizia di una Simona Halep decisa a far valere a 360° le sue ragioni contro la squalifica per doping. Secondo quanto riporta ESPN, l’ex numero 1 del mondo ha fatto causa alla società canadese che ha prodotto l’integratore alimentare che, a suo avviso, le è costato una squalifica di quattro anni per doping. Halep chiede più di 10 milioni di dollari di risarcimento danni a Quantum Nutrition, che opera come Schinoussa Superfoods, dopo esser risultata positiva agli US Open 2022 con del Roxadustat rilevato nei suoi campioni. È un farmaco spesso utilizzato da persone anemiche, inserito nelle sostanze proibite della WADA perché può aumentare l’emoglobina e la produzione di globuli rossi, aumentando la resistenza degli atleti.
    Halep è attualmente impegnata nella sua difesa presso il CAS di Losanna. Ha affermato di aver usato integratori di Schinoussa durante il torneo di Flushing Meadows del 2022 e che il Keto MCT che ha preso era stato contaminato con Roxadustat, sostanza che non è presente sull’etichetta del prodotto. Per la due volte campionessa Slam la negligenza di Quantum e le false affermazioni secondo cui il suo integratore era legale hanno danneggiato la sua carriera ed immagine, per questo è scattata l’importante richiesta di danni presso un tribunale dello stato di New York.
    Quantum, con sede a Scarborough, Ontario, non ha risposto in merito a quest’accusa. Il suo fondatore ha dichiarato lo scorso ottobre al quotidiano canadese The Globe and Mail che Halep stava cercando un capro espiatorio e che la sua azienda sarebbe stata coinvolta per questo nel caso.
    L’International Tennis Integrity Agency, pur concordando sul fatto che la Halep non sapeva che l’integratore avrebbe potuto contenere Roxadustat, ha affermato che la contaminazione non avrebbe potuto spiegare la quantità di farmaco trovata nel suo campione di urina del 29 agosto 2022.
    In attesa del verdetto del CAS, Simona si è detta fiduciosa:  “Credo che la verità verrà fuori, il giorno in cui tornerò in campo arriverà presto”.

    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Halep: “Ho fiducia nel giudizio, la verità verrà fuori”

    Simona Halep, squalificata per 4 anni

    Simona Halep è ottimista che il processo d’appello, in corso a Losanna di fronte al Tribunale arbitrale dello sport contro la sua squalifica per doping, la scagionerà totalmente dalle accuse, ritenute dalla tennista rumena assurde e ingiuste. L’ex numero 1 del mondo è stata sospesa dall’ottobre 2022 per 4 anni per due distinte violazioni dei protocolli antidoping. Oggi ha parlato del caso davanti al Tribunale.
    “Mi hanno giudicato in base a degli scenari”, ha detto Halep, come raccoglie la agenzia Reuters. “Non ci sono prove. È semplicemente folle”. “Ho avuto la possibilità di difendere la mia posizione e credo davvero che la verità verrà fuori. Il giorno in cui tornerò in campo si avvicina”.
    A meno che il procedimento non scagioni totalmente Simona, la sospensione durerà fino al 6 ottobre 2026. La 32enne ex campionessa di Wimbledon è risultata positiva al farmaco Roxadustat agli US Open del 2022. Il Roxadustat è legittimamente utilizzato per il trattamento dell’anemia, ma è presente nell’elenco delle sostanze vietate della WADA come agente dopante poiché aumenta l’emoglobina e la produzione di globuli rossi. Nel maggio del 2023, Halep è stata colpita da un’ulteriore e separata violazione del programma antidoping relativa a irregolarità nel suo passaporto biologico da atleta.
    Nella sentenza iniziale, un tribunale indipendente ha accettato la spiegazione della Halep di aver assunto inconsapevolmente quella sostanza per colpa di un integratore contaminato, ma ha ritenuto che la causa del fallimento dei test fosse “probabile doping”. Si è poi appurato che quell’integratore incriminato le è stato somministrato inconsapevolmente da un membro dell’Accademia di Mouratoglou, come confermato dallo stesso ex allenatore della rumena. Il prodotto sarebbe stato contaminato, e questo avrebbe alterato i valori del sangue della campionessa.
    Nel suo ricorso, Halep chiede alla Corte Arbitrale dello Sport di annullare la decisione del Tribunale e di ridurre la sua sospensione. Al termine dell’udienza il collegio delibererà ed emetterà un lodo arbitrale contenente la propria decisione e le relative motivazioni.
    “Al momento non è possibile indicare un periodo di tempo per l’emissione della decisione”, ha affermato il TAS in una nota. “La decisione del collegio CAS sarà definitiva e vincolante, ad eccezione del diritto delle parti di presentare ricorso al Tribunale federale svizzero entro 30 giorni per motivi limitati.”
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Halep sarà sentita dal CAS il 7 febbrario 2024

    Simona Halep

    Si torna a parlare del caso Halep. La ex n.1 WTA rumena è attualmente squalificata per due violazioni al protocollo anti doping dell’ITIA (assunzione di un farmaco proibito, il roxadustat, e irregolarità nel passaporto biologico), ma sta continuando a lottare per dimostrare la propria innocenza. Per questo dopo la sentenza a lei sfavorevole, che la condanna ad uno stop fino al 6 ottobre 2026, ha deciso si appellarsi al CAS, Court of Arbitration for Sport. Finalmente il tribunale ha deciso le date dell’udienza: Halep sarà sentita dal 7 al 9 febbraio 2024.
    Questo il commento di Simona, affidato anche da una breve clip: “Sono felice di avere la opportunità di presentarmi davanti ad un tribunale indipendente e provare la mia innocenza”.

    With the news of her hearing Simona shared saying this:
    “The Court of Arbitration for Sport has decided hearings in my case to be between 7-9 February 2024. I am glad to have the opportunity to present and prove my innocence before an Independent tribunal. Thank you!”. pic.twitter.com/0JsWuEwAu3
    — Romanian Tennis (@WTARomania) December 12, 2023

    Halep fu trovata positiva a US Open 2022. Fin da subito ha fatto tutto quello che era in suo potere per provare la propria innocenza, affermando che la sostanza proibita era entrata nel suo corpo per colpa di un integratore contaminato. I suoi coach (tra cui Darren Cahill, attualmente nell’angolo di Sinner) hanno sostenuto la sua innocenza, e Patrick Mouratoglou si è preso la colpa per la faccenda, visto che l’integratore incriminato è stato proposto alla rumena da un membro del suo staff. Al momento tuttavia la sentenza è in vigore e Halep sta scontando la squalifica.

    Romanian tennis player Simona Halep has been suspended for a period of four years following breaches of the Tennis Anti-Doping Program.https://t.co/dO3PdIruyF pic.twitter.com/cLRU7EhkjY
    — International Tennis Integrity Agency (@itia_tennis) September 12, 2023

    Vedremo se il CAS, che ha sede a Losanna ed è attivo dal 1984 e riconosciuto dal CIO, ribalterà la sentenza a favore di Simona o la ex campionessa di Wimbledon dovrà scontare i 4 anni di squalifica. LEGGI TUTTO