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    La diversità dei tennisti USA. Gilbert: “I nuovi giovani sono tutti diversi. Finalmente…”

    Sebastian Korda a Melbourne (foto Getty Images)

    La novità più interessante degli ultimi Australian Open è stata certamente il ritorno del tennis a stelle strisce. Alla fine il titolo è andato al più forte, Novak Djokovic, ma è indubbio che gli statunitensi dopo anni di vacche magrissime sono tornati protagonisti. Tommy Paul è giunto in semifinale, due giovani come Korda e il sorprendente Shelton nei quarti. Nonostante il deludente torneo di Taylor Fritz, considerato da molti alla vigilia uno dei possibili “underdog”, i tennisti americani hanno confermato la crescita generale del loro movimento che, anche a livello di quantità, è tornato ad essere importante. Nel ranking ATP di questa settimana infatti c’è un top10 (Fritz), altri due top20 (Tiafoe e Paul) e in totale ben 10 nei primi 50. Ancor più interessante il dato se rapportato all’età dei top50: eccetto il super veterano Isner (37 anni), gli altri sono tutti al massimo 25enni. 
    Oltre all’ottimo numero di giocatori a stelle e strisce nei piani alti della classifica, quello che è interessante sottolineare è la diversità degli stessi giocatori. Tutti tennisti piuttosto offensivi, dotati di un tennis aggressivo alla ricerca del punto vincente, ma con caratteristiche tecniche e peculiarità assai diversificate. Si va infatti dal gioco a tutto campo di Fritz a quello più estemporaneo di Tiafoe, continuando con la progressione di Paul, pulizia d’impatto ed eleganti geometrie di Korda, la continue variazioni “sotto ritmo” di Brooksby, la potenza dirompente di Shelton, la fantasia di Wolf, il super servizio di Opelka, la capacità difensiva e pressing di Nakashima. C’è davvero un po’ di tutto e questo non è affatto scontato per il tennis USA. Uno dei principali “problemi” che ha afflitto le ultime generazioni di giocatori statunitensi è stato proprio la mancanza di diversità, l’aver perseguito un solo modello di gioco: gran fisico, servizio potente e diritto pesante su palla alta. Stop. Un idealtipo che ha certamente funzionato qualche lustro addietro, quando il tennis si stava spostando verso un gioco sempre più aggressivo e di pressione da fondo campo, ma non più sufficiente dal nuovo millennio, quando i migliori giocatori al mondo sono diventati via via sempre più completi, rapidi, flessibili e pronti a passare da difesa ad attacco con un bagaglio tecnico mediamente piuttosto evoluto. Non è un caso da molti anni il tennis di vertice è Europa-centrico: tennisti cresciuti con scuole più reattive al cambiamento, con l’ausilio del tennis sul “rosso” che permette da giovanissimi di affinare meglio la tecnica dovendo affrontare situazioni di gioco meno uguali rispetto ai campi rapidi; con maestri e accademie che hanno maggiormente assecondato le peculiarità di ogni ragazzo, invece di forzarne la direzione tecnica verso un solo modello. Tutti tendono all’efficacia più che alla fantasia, ma lasciando comunque spazio alla differenziazione. Del resto, è la differenza e l’unicità che creano un crack. Un vantaggio competitivo.
    Proprio questo ha parlato Brad Gilbert, ex top10 poi coach e oggi stimato analista di tennistv. Il californiano ha confermato le parole di Shelton in merito alla sua capacità di giocare molto bene anche su terra battuta, e che mediamente i giovani tennisti statunitensi arrivati nei piani alti del ranking hanno un tennis più completo, moderno e soprattutto vario tra di loro.
    “Dopo molti anni, credo che nel 2023 e da qua in avanti potremo (tennis statunitense) fare bene anche in Europa in primavera sulla terra battuta. Prendiamo per esempio Ben: con quel servizio esplosivo, la sua forza nelle gambe e il suo movimento eccellente da fondo campo, Shelton potrebbe essere molto interessante sulla terra battuta”. afferma Gilbert.
    “Sono sicuro di una cosa, e non da oggi: i tennisti americani non sarebbero tornati ai vertici della disciplina finché non fossero diventati abbastanza bravi sulla terra battuta. Non è un discorso di vincere i tornei lì, ma per la qualità del gioco espresso. Troppi dei nostri ragazzi erano solo un servizio e un dritto. Da anni questo non basta più. Ora molti dei nostri ragazzi sono più atletici, quindi possono fare più cose. La cosa bella dei giocatori USA attuali è che giocano tutti in modo diverso. Non sono lo stesso tipo di giocatore, ed è interessante osservarli”.
    “Abbiamo avuto un lungo periodo in cui i nostri ragazzi hanno saltato quasi del tutto la stagione sulla terra battuta”, conclude Brad. “Diversi anni fa avevi forse uno o due ragazzi nei tabelloni dei maggiori tornei in Europa, erano exploit isolati. Credo che nessuno di loro si sentirà solo quest’anno, avrà altri connazionali in gara”.
    Un punto di vista interessante che conferma in pieno la nostra visione. Il tennis si è spostato sempre più verso atleti migliori, con poche debolezze importanti e capaci di rendere lungo tutto l’arco dell’anno. Per tornare ai vertici, anche il “gigante” USA ha dovuto rimboccarsi le maniche e studiare il lavoro fatto (bene) in Spagna, Italia, Francia, nelle migliori accademie e centri di allenamento di alto livello europei. Vedremo se in questa nuova generazione a stelle e strisce ci sarà finalmente un campione Slam, manca da venti anni (Andy Roddick – US Open 2003). Oltre a Fritz, è molto probabile che già alla fine di questa stagione altri tennisti statunitensi siano in top10 o a ridosso, e soprattutto protagonisti nei massimi appuntamenti.
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    Le delusioni della stagione maschile 2022

    Daniil Medvedev, da n.2 a n.7 di fine anno

    Carlos Alcaraz, Rafael Nadal, Novak Djokovic. Questo il podio dei migliori giocatori del 2022. È indubbio che i tre grandi protagonisti della stagione appena andata in archivio sono il fenomenale nuovo n.1 al mondo, l’inossidabile campione maiorchino arrivato a 22 Slam e il serbo, che pur giocando “poco” per i noti problemi ha dominato Wimbledon e chiuso la stagione da vincitore alle Finals. Non è questo tuttavia l’approfondimento sui tre leader stagionali e su chi sia stato il migliore dei tre. Puntiamo invece la lente sulle delusioni del 2022, i giocatori che rispetto al proprio potenziale non hanno convinto, giocando al di sotto delle attese con poche vittorie, magari perdendo pure posizioni nel ranking ATP di fine anno rispetto allo scorso gennaio. Purtroppo anche nel 2022 ne troviamo diversi, e di importanti.

    Daniil Medvedev
    Può forse sembrare ingeneroso mettere in cima alla lista delle delusioni uno che ha toccato la prima posizione del ranking mondiale nella stagione, ma considerare positiva l’annata di Daniil Medvedev sarebbe un’offesa al suo talento e potenziale. Ha vinto due tornei, Vienna e Los Cabos, ma in questi eventi non ha affrontato nemmeno un top10. Qua casca l’asino… Il moscovita infatti quest’anno contro i migliori ha stentato assai. A parte l’Australian Open di gennaio, non ha più battuto uno tra i migliori 10 al mondo per il resto della stagione. Ha giocato un Roland Garros e soprattutto un US Open modesto, a chiusura di un’estate sul cemento nord americano mediocre, assai al di sotto delle aspettative. Ha delle scusanti: il problema alla schiena con la piccola operazione, e pure il non aver potuto giocare a Wimbledon per le note faccende belliche. Tuttavia la sensazione è che qualcosa in lui si sia rotto o almeno guastato con la terribile sconfitta agli Australian Open in finale, rimontato da Nadal. Daniil aveva la partita in pugno, saldamente al comando. È stato a una manciata di game dal secondo Slam in carriera. Per un suo momento di distrazione/follia nel terzo set ha avuto un calo, ha rimesso in corsa l’altro, e se lo trascini alla lotta feroce punto su punto, non lo batti più. Quel tarlo gli è rimasto, perché troppe volte in stagione, anche contro avversari assai meno quotati e attrezzati, nella lotta si è perso. Esempio lampante le sue ATP Finals: indoor il suo tennis fa faville, a Torino lo scorso novembre ha perso i suoi tre match, lotte, occasioni buttate. Poche volte è rimasto focalizzato sul proprio servizio, spesso è sembrato anche confuso su come giocare. Molti avversari hanno capito come giocargli contro, ma Daniil c’ha messo certamente del suo, non ottenendo assolutamente risultati in linea con il suo valore. Chiude il 2022 da n.7, l’aveva iniziato da n.2.

    Denis Shapovalov
    Niente di nuovo sul fronte canadese. E pensare che a Melbourne aveva illuso, con un torneo finalmente di una certa consistenza. Nessuna novità tecnica, fuochi d’artificio a go go, ma meno pallate sparacchiate via e una prima di servizio più continua. Aveva vinto battaglie nei primi turni e brillato contro Zverev negli ottavi, quindi ha ceduto contro Nadal in cinque tirati set nei quarti. Si ipotizzava un passo in avanti. Ennesima delusione. Shapo “Sciupovalov” ha ricominciato ad avvitarsi su stesso, perdendo alcune partite incredibili (vedi la semifinale a Dubai vs. Vesely, o contro Harris a Miami) e continuando a restare nel limbo del talento inespresso. Eccetto l’interessante parentesi di Roma (quarti di finale), dalla primavera all’estate ha inanellato una serie terribile di sconfitte, incluse quelle dolorose a Wimbledon (aveva fatto semifinale nel 2021) e al suo open del Canada, dove ha ceduto di schianto contro De Minaur. Dopo un match durissimo perso a New York contro Rublev (altro psicodramma, per entrambi), è volato in Asia dove ha ritrovato un barlume di efficacia, sprecando a Seoul la chance di vincere il secondo titolo in carriera, superato da un Nishioka che ha avuto solo il merito di tenerla in campo e lasciar sbagliare l’altro. A Vienna è tornato in finale, stavolta battuto da un discreto Medvedev. Shapovalov va per i 24 anni, ma di passi in avanti dal punto di vista mentale, della gestione dello stress nel match e della lucidità in campo non se ne vedono. I rivali corrono, il rischio è quello di restare solo il miglior highlights-maker del tour.

    Sebastian Korda
    Se non ci fosse stato il mese di ottobre, la sua stagione sarebbe stata davvero grigia e negativa. L’avevamo apprezzato alle NextGen Finals 2021 battagliare a viso aperto contro la “furia” Alcaraz, portando in campo un tennis di un’eleganza superiore. L’eleganza è rimasta, ma la consistenza? Il figlio di Petr promette molto, ma nel 2022 ha stentato terribilmente nel fare un salto di qualità, più agonistico che tecnico. Non gli manca molto, alla palla del “tu”, serve bene, forse la risposta è ancora non al livello del resto del suo bagaglio di gioco, ma è soprattutto nelle fasi caldi che “Sebi” è mancato. Ha perso troppe volte nel terzo set, troppi tiebreak, subendo più la personalità dei rivali che il loro gioco. Questo è un aspetto cruciale, che pone seri dubbi sulla sua futura evoluzione. Il lato agonistico non è per niente facile da allenare. Mentre “Shapo” scappa dalla lotta tirando a tutta e non pensando affatto, forse Korda pensa fin troppo ma diventa lento e attendista, e questo lo pone in condizione perdente contro avversari volitivi. È ancora giovane come tennis, quella 2022 è stata la sua prima vera annata completa sul tour, ma c’erano ben altre attese su di lui, come su Jenson Brooksy, altro statunitense che rientra a pieno tra le delusioni del 2022 con motivazioni piuttosto simili. Broosky si è scontrato contro avversari che non si sono fatti incantare dai suoi giochi di prestigio; Korda invece è mancato nell’imporre la sua personalità.

    Alsan Karatsev
    Il “ciclone” russo dopo un 2021 straordinario, soprattutto nella prima parte dell’anno, nel 2022 si è come eclissato, perdendo quella furia e intensità che l’avevano issato tra i migliori 15 al mondo. Ha toccato a febbraio il proprio best (14), forte di un successo a Sydney nella sua “amata” Australia, poi si è perso per strada, inanellando una quindicina di tornei di fila con sconfitte al primo o secondo turno. Tanti errori non forzati, servizio meno stabile, quel tennista che ti travolgeva con una velocità di piedi pazzesca e colpi a tratti straordinari è rimasto un ricordo. Ha chiuso l’anno con sole 17 vittorie e 29 sconfitte, al n.59. Se perderà i 250 punti di Sydney a inizio 2023 con un pessimo risultato uscirà addirittura dai 100. Possibile che la sua pazzesca annata 2021 resti quella della classica meteora. Peccato, perché di tennis ne ha mostrato, e anche parecchio.

    Cristian Garin
    Il 26enne cileno è stato uno dei “gamberi” del 2022: iniziato l’anno da n.17 (il suo best ranking) ha chiuso la stagione al n.85. È stato pure sfortunato, poiché il suo miglior torneo è stato Wimbledon (quarti, battuto da Kyrgios), quindi non ha ottenuto i punti conquistati sul campo per la nota questione legata ai tennisti russi e la ritorsione dell’ATP contro i Championships. Ha giocato non al meglio sull’amato rosso, alternando qualche buona prestazione e momenti di vuoto. Si era pure preso qualche settimana di pausa perché totalmente deluso dal proprio livello di gioco. Non è un campione, ma un tennista solido, uno che devi battere. Nel 2022 sembra aver perso la convinzione nei propri mezzi.

    Ugo Humbert
    9 vittorie e 21 sconfitte, passando dal n.35 di inizio stagione all’attuale n.86. Questo il magrissimo bottino del mancino di Metz, che nell’anno dei suoi 24 aspettavamo a ben altri risultati dopo la buona crescita mostrata nella scorsa stagione. Ha un tennis complicato, leggero, non può prescindere dal miglior servizio e da tanta fiducia per rischiare le sue giocate. Pare proprio averla persa per strada, vista la brutta serie di sconfitte nelle quali è incappato. Fino a Wimbledon non aveva mai vinto due partite di fila… Proprio sui prati più nobili si è preso almeno la soddisfazione di battere Ruud. È rimasta la sua unica gioia fino a settembre, quando ha vinto al Challenger di Rennes, dove tuttavia il miglior avversario sconfitto era il n,150 al mondo (l’olandese Brouwer). Davvero una miseria per un tennista estaticamente delizioso e con un certo talento.

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    ATP 250 Metz: un ottimo Sonego supera Korda, è in semifinale

    Lorenzo Sonego

    Uno dei migliori Lorenzo Sonego del 2022 vola in campo nei quarti di finale all’ATP 250 di Metz e sconfigge in due set Sebastian Korda. 6-4 6-4 lo score conclusivo, giusto un break per set, senza mai cedere il servizio, risultato finale ampiamente meritato di un’ottima prestazione. Oggi tutto ha funzionato piuttosto bene nel tennis del piemontese, a partire dal servizio che gli ha regalato punti importantissimi, soprattutto nella fase centrale del secondo set, quando Korda è (finalmente) salito di livello ed ha messo molta pressione all’azzurro. Ma il gap tra Lorenzo e Sebastian oggi è stato soprattutto nell’intensità di gioco, nella spinta, nella velocità in campo e nella copertura dello stesso. Pur dando ampi meriti all’azzurro, è corretto sottolineare come oggi Korda sia stato l’immagine sbiadita di quel fantastico costruttore di tennis geometrico ammirato contro Musetti. Ha servito così così “Sebi”, soprattutto ha commesso troppi errori in costruzione e non è quasi mai riuscito a tenere fermo in campo Sonego, inchiodandolo con le sue accelerazioni ben in difesa. Lorenzo oggi è stato bravo a spingere col diritto, ma soprattutto bravissimo a contenere in difesa le accelerazioni del rivale che, non così rapido e aggressivo, ha finito per sbagliare l’affondo dopo due o tre rimesse dell’azzurro. Un po’ lento, di piedi e di pensiero, Korda, ha avuto una fiammata di qualità solo nel secondo set, ha ma ceduto un turno di servizio che gli è stato fatale. Nel primo set il break a Sonego è stato quasi “gentilmente offerto”, ma nel secondo invece è stato Lorenzo ad andare a prenderselo, sulla spinta dell’ottimo game salvato al servizio nel turno precedente. Non è ancora il Sonego eccezionale ammirato nel 2021, ma questa versione del piemontese ha una vitalità, intensità e coraggio molto interessante. Al prossimo turno avrà un avversario molto complicato, Hurkacz probabilmente, ma giocando con la sua grinta, con questa velocità e con un servizio finalmente ritrovato, di sicuro Lorenzo non lascerà nulla di intentato e ci proverà. È questo il Sonego che ci piace, e che vince, cogliendo le opportunità.

    La cronaca dell’incontro
    Il match inizia con Korda al servizio. La prima scossa è sull’1 pari. L’americano incappa in un pessimo game, a zero concede il break a Sonego, con un classico non forzato di rovescio. Molto lento coi piedi Sebastian in quest’avvio. Lorenzo gioca solido, non fa niente di incredibile ma facendo scambiare Korda raccoglie i cocci degli errori del “figlio d’arte”. 3-1 Sonego. Va sotto ancora 15-30 lo statunitense, molto rapido ad entrare in campo il piemontese, ma stavolta Korda alza il ritmo, cerca l’affondo con precisione e resta in scia sotto 3-2. Sonego serve bene, nei propri primi 3 turni ha ceduto solo tre punti, molto sicuro, per il 4-2. La differenza nella sua prestazione rispetto a Korda in quest’avvio è di energia, intensità, rapidità nell’aggredire la palla. Lorenzo va a servire per il primo set sul 5-4. Cede il primo 15, dopo uno lunghissimo scambio nel quale è rimasto inchiodato sul rovescio. Si riscatta col servizio, quindi si butta a rete ed è graziato da un passante dell’americano che non passa la rete, quasi a campo aperto. Un errore banale di rovescio in scambio condanna “Sonny” al 30 pari. Con una bella prima di servizio al corpo si procura il primo set point sul 40-30. Sonego spinge col diritto e conquista il punto… anzi no, la verifica del rimbalzo della difesa di Korda costringe Lorenzo a rigiocare il punto. Gioca lo stesso schema, spinge forte sul rovescio di Sebastian, che spara in rete. 6-3 Sonego, un set meritato, ottimo al servizio ha difeso senza patemi il break conquistato.
    Secondo set, Korda serve per primo. Con un buon game si porta 1-0. Più laborioso il primo game dell’azzurro, ma tiene il turno di battuta. Funziona bene lo schema servizio sul rovescio, passo avanti e via affondo col diritto per Lorenzo. S’inventa anche una bella smorzata che gli vale il 2 pari. Avanti 3-2, Korda trova finalmente un game molto efficace in risposta. Spinge, avanza, com una volée elegante e perfetta si porta 15-40, ha le sue prime palle break. Lorenzo cancella prima chance con una botta di servizio al centro. Altra solida prima palla, ancora al T, la risposta arriva a malapena alla rete. Tira un sospiro di sollievo Gipo Arbino in tribuna, con altre due prime (incluso un Ace!), Lorenzo vince 4 punti di fila, di fatto senza far iniziare lo scambio, per il 3 pari. Caldissimo il braccio di Sonego in questa fase, con un diritto splendido pizzica la riga sul 30 pari, ecco la prima palla break per scappare via nel secondo set. Regge in difesa Lorenzo, rincorre, ed è Korda a sbagliare col rovescio. 4-3 e servizio avanti Sonego, e due passi dalla semifinale a Metz. Korda è con le spalle al muro, ha uno scatto violento in risposta e si porta 0-30. Si butta avanti con coraggio il torinese per non lasciare spazio all’iniziativa del figlio di Petr. Ok il primo attacco, quindi incassa un grave errore di Korda, un rovescio passante tutt’altro che impossibile. Si arrampica nel cielo con lo smash Lorenzo, e con un’altra bella prima al centro Sonego tira su un altro game complicato, volando avanti 5-3. Korda sembra non crederci più, commette un altro erroraccio e quindi subisce una smorzata (ben eseguita) da Sonego. È 15-30, a due punti dal match l’azzurro. Con un’altra difesa splendida, coprendo benissimo il campo e tenendo col diritto in corsa, Lorenzo ha il primo match point sul 30-40. Niente prima “in” per Korda… ma spinge l’americano e cancella la prima chance per l’azzurro. Resta in vita nel match l’americano, Sonego serve per chiudere sul 5-4. Inizia alla grande, Ace, quindi comanda lo scambio col diritto, 30-0. Il quinto Ace dell’incontro lo porta a 40-0, altri 3 match point. Basta il primo, con un diritto vincente lungo linea da sinistra lascia fermo il rivale. Splendida prestazione per Lorenzo, che torna in semifinale in un torneo ATP. Aspetta il vincente di Hurkacz – Rinderknech. Un match nel quale partirà sfavorito, ma con questo impeto e rapidità in campo, certamente si giocherà le sue chance. Bravo Lorenzo!
    Marco Mazzoni

    ATP Metz Lorenzo Sonego66 Sebastian Korda44 Vincitore: Sonego ServizioSvolgimentoSet 2L. Sonego 15-0 ace 30-0 40-0 ace5-4 → 6-4S. Korda 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-405-3 → 5-4L. Sonego 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-3 → 5-3S. Korda 0-15 0-30 15-30 30-30 30-403-3 → 4-3L. Sonego 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 ace2-3 → 3-3S. Korda 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-2 → 2-3L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2S. Korda 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2L. Sonego 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1S. Korda 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Sonego 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4S. Korda 0-15 15-15 30-15 40-15 40-305-3 → 5-4L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 5-3S. Korda 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-2 → 4-3L. Sonego 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 4-2S. Korda 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-303-1 → 3-2L. Sonego 0-15 15-15 30-15 ace 40-152-1 → 3-1S. Korda 0-15 0-30 0-401-1 → 2-1L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1S. Korda0-0 → 0-1
    5 ACES 20 DOUBLE FAULTS 037/57 (65%) FIRST SERVE 37/57 (65%)30/37 (81%)1ST SERVE POINTS WON 26/37 (70%)12/20 (60%) 2ND SERVE POINTS WON 9/20 (45%)2/2 (100%) BREAK POINTS SAVED 1/3 (33%)10SERVICE GAMES PLAYED 1011/37 (30%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 7/37 (19%)11/20 (55%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 8/20 (40%)2/3 (67%) BREAK POINTS CONVERTED 0/2 (0%)10 RETURN GAMES PLAYED 1042/57 (74%) SERVICE POINTS WON 35/57 (61%)22/57 (39%) RETURN POINTS WON 15/57 (26%)64/114 (56%) TOTAL POINTS WON 50/114 (44%) LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Metz: Musetti sconfitto da Korda, buona prestazione ma non è bastato

    Lorenzo Musetti

    Gioca una discreta partita e diverte Lorenzo Musetti, ma la sua classe e tocco di palla non sono bastati a sconfiggere la maggior aggressività, progressione e propensione offensiva di Sebastian Korda. Il toscano esce di scena al secondo turno all’ATP 250 di Metz, battuto per 6-3 7-6 (6) dall’americano, al termine di una partita per palati “fini” sul campo indoor francese. Entrambi hanno messo in mostra i pezzi pregiati del proprio repertorio, tecnicamente di grande livello, a creare un contrasto di stile interessante, con molti scambi combattuti e divertenti. Alla fine il match è girato su pochi, pochissimi punti. Nel primo set l’azzurro ha pagato l’unico game in cui ha concesso due palle break, cedendo alla seconda con un brutto doppio fallo. Nel secondo parziale Musetti può recriminare per esser stato ripreso dopo aver allungato sul 2-0. Lì ha forse commesso gli unici veri errori di tutto il match, non tanto a livello di esecuzione quanto di “concetto”. Sull’entusiasmo di un momento positivo, e con l’americano un po’ falloso e frettoloso, si è fatto un po’ prendere dalla frenesia di voler chiudere gli scambi con un bel vincente, col “punto esclamativo”. Ha esagerato in un paio d’occasioni, con rischi eccessivi, che alla fine ha pagato con il contro break. Poi il set è andato avanti in equilibrio, con momenti di tennis notevole da parte di entrambi, fino al tiebreak dove Lorenzo ha strappato per primo il mini-break, subendo immediatamente la reazione veemente (e di grande qualità) del rivale, bravo a giocare sulle righe e vincere l’incontro.
    Nel complesso, applausi a Korda, che in condizioni di gioco perfette del campo coperto ha messo in mostra la sua splendida capacità di accelerare con geometrie sontuose. Ma anche a Musetti, che è uscito dal campo battuto ma con una prestazione più che discreta. Nel tennis, a volte, semplicemente l’avversario gioca meglio nelle fasi decisive e si merita il successo. Lorenzo può rimproverarsi solo quella manciata di punti non giocati alla perfezione tatticamente (ma un creativo come lui è giusto che ci provi, senza esagerare), e anche una prima palla dalla quale ha ricavato poco, soprattutto nelle fasi chiavi del match. Qua deve passare la sua crescita: migliorare la percentuale di prime in campo e la qualità complessiva del colpo, per ricavare più punti diretti ed avere una posizione più offensiva in campo nei propri game.

    La cronaca della partita.
    Il match scatta con Korda alla battuta, ma è Musetti a regalare subito spettacolo con un bel passante di diritto in corsa. Dopo un doppio fallo si aggrappa al servizio Sebastian, ai vantaggi muove lo score dell’incontro. Più comodo il primo game di Lorenzo, spinge in sicurezza e 15 si porta 1 pari. Il primo strappo del match arriva al quarto game. Da 40-15 l’azzurro subisce l’aggressività di Korda e le sue geometrie perfette, esagerando un po’ nella spinta col rovescio. Si salva sulla prima palla break (diritto in rete di Sebastian), ma subisce il break sulla seconda, con un brutto doppio fallo. 3-1 e servizio Korda, bravo a spingere con precisione entrando in campo e consolidare così il vantaggio sul 4-1. Momenti di tennis di qualità, entrambi hanno un gioco elegante ed offensivo, più consistente quello dell’americano. Scorre veloce il set sui turni di servizio, anche Musetti è salito con la prima palla, ma in risposta sul 5-3 è con le spalle al muro, deve prendersi rischi per riaprire il parziale. Sul 15 pari spreca una risposta sulla seconda di servizio dello statunitense, bloccando troppo la palla e finendo in rete. Con una prima perfetta arrivano 2 set point per Korda. Spreca il primo cercando un improbabile serve and volley; trasforma il secondo provocando l’errore in risposta. 6-3 Korda, un parziale complessivamente meritato, più concreto e bravo a sfruttare una delle due palle break ottenute, senza concederne alcuna all’azzurro.
    Lorenzo inizia il secondo set al servizio, ma è subito Korda a pungere con una risposta micidiale. Il gioco si interrompe per un paio di minuti dopo due punti, sugli spalti uno spettatore riceve assistenza. Non si distrae “Muso”, vince il primo game e punge in risposta, molto preciso col diritto (incluso un passante lungo linea in corsa splendido). Strappa sul 15-40 le prime palle break a favore nel match e il break se lo prende, con una sbracciata-passante delle sue, potente e precisa. 2-0 Musetti, per la prima volta avanti nell’incontro. Il livello di gioco è molto buono, da parte di entrambi. Lorenzo si fida fin troppo delle proprie capacità balistiche col rovescio, sbaglia un paio di colpi che gli costano una palla break. Se la gioca bene, stavolta col diritto, profondo e bello carico di spin, provocando l’errore di Sebastian. Un altro errore col rovescio lungo linea, di pochissimo, gli costa la seconda palla break, e stavolta il break c’è, vola via un diritto colpito un po’ in ritardo. 2-1 Musetti, ma ora serve Korda. Arriva un momento delicato per l’azzurro, qualche errore di troppo, con l’americano invece molto aggressivo. Sul 2 pari concede una palla break Lorenzo, con una prima palla sulla riga si salva. Il livello di gioco resta buono, con qualche errore ma entrambi rischiano in accelerazione, aprono il campo (soprattutto Korda) con angoli stretti e via per l’affondo in lungo linea. Spinge in progressione e più proiettato a rete l’americano, cambia ritmo all’improvviso l’italiano. Musetti si porta 5-4, Korda serve per restare nel set. Nonostante una volée disastrosa, l’americano impatta sul 5 pari. Lorenzo rischia in risposta, mette pressione a Sebastian al servizio sotto 6-5, ma non trema. Si va al tiebreak dopo 56 minuti nel set. Eccezionale il secondo punto, uno scambio giocato con cambi di ritmo ed accelerazioni da parte di entrambi, chiuso con un tocco clamoroso sotto rete da Korda. Bravissimi. Si gira sul 3 pari, con un vincente lungo linea col diritto dell’americano. Il primo errore al servizio è di Korda, un diritto lungo linea di scambio non passa la rete. 4-3 e servizio “Muso”. Si riprende, di forza, il punto di svantaggio Sebastian, splendido attacco a smash sicuro. Con un altro scambio divertente, e soprattutto una grande rincorsa sotto rete, Lorenzo si porta 5-4. Korda non trema, con un Ace al T, si porta 6-5 e primo match point, in risposta. Ottima prima palla esterna, Lorenzo guadagna il 6 pari. Purtroppo al punto seguente la prima non entra e la seconda, curva esterna, esce. Secondo MP, stavolta al servizio, per Korda. Chiude con un servizio e diritto il figlio di Petr. Una vittoria meritata, ma anche Musetti ha disputato una buona partita, girata su pochi punti. Korda aspetta il vincente di Sonego vs. Simon. Musetti esce di scena con una buona prestazione, non è bastato.
    Marco Mazzoni

    ATP Metz Sebastian Korda67 Lorenzo Musetti [3]36 Vincitore: Korda ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 2-2* 2*-3 3*-3 3-4* 4-4* 4*-5 5*-5 6-5* ace 6-6* 7*-6 df6-6 → 7-6S. Korda 0-15 15-15 30-15 40-15 40-305-6 → 6-6L. Musetti15-0 30-0 40-05-5 → 5-6S. Korda 15-0 15-154-5 → 5-5L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-404-4 → 4-5S. Korda 15-0 30-15 40-303-4 → 4-4L. Musetti 0-15 15-15 40-153-3 → 3-4S. Korda 15-0 15-15 15-30 30-30 40-302-3 → 3-3L. Musetti 0-15 0-30 df 15-30 30-30 30-40 40-40 ace2-2 → 2-3S. Korda 15-0 30-0 30-15 40-151-2 → 2-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A0-2 → 1-2S. Korda 15-0 15-15 15-30 15-400-1 → 0-2L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1S. Korda 15-0 15-15 30-15 40-305-3 → 6-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-155-2 → 5-3S. Korda 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 ace4-2 → 5-2L. Musetti 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2S. Korda 15-0 30-0 30-15 40-153-1 → 4-1L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A df2-1 → 3-1S. Korda 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1S. Korda 0-15 0-30 df 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0
    3 ACES 41 DOUBLE FAULTS 343/72 (60%) FIRST SERVE 46/74 (62%)33/43 (77%) 1ST SERVE POINTS WON 33/46 (72%)15/29 (52%) 2ND SERVE POINTS WON 15/28 (54%)0/1 (0%) BREAK POINTS SAVED 3/5 (60%)11 SERVICE GAMES PLAYED 1013/46 (28%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 10/43 (23%)13/28 (46%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 14/29 (48%)2/5 (40%) BREAK POINTS CONVERTED 1/1 (100%)10 RETURN GAMES PLAYED 1148/72 (67%) SERVICE POINTS WON 48/74 (65%)26/74 (35%) RETURN POINTS WON 24/72 (33%)74/146 (51%) TOTAL POINTS WON 72/146 (49%) LEGGI TUTTO