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    Bonifacio: “Siamo cariche e ambiziose, possiamo ancora crescere tanto”

    Due test match per rompere il ghiaccio, nulla di più. L’Italia di Velasco contro la Svezia sia a Novara che a Piacenza ha imparato a conoscersi meglio e cercato con impegno di mettere in pratica quanto di nuovo provato in allenamento. La squadra allenata da Giulio Bregoli, seppur priva di qualche pedina illustre, Bella Haak su tutte, è stata il giusto sparring-partner prima di volare in Turchia, destinazione Antalya, per la prima week di VNL (partenza domenica 12 maggio). A parlare al termine del match di giovedì sera al PalaBancaSport sono state Bonifacio e Mingardi.

    Sara Bonifacio: “Con queste due gare abbiamo avuto modo di testare tutto il lavoro fatto in palestra nelle ultime settimane. Sono arrivate due vittorie che ci danno ancora più carica in vista della Volleyball Nations League. Siamo molto cariche e ambiziose, sappiamo che la VNL qualificherà all’Olimpiade e in questo momento è il nostro grande obiettivo. Possiamo ancora crescere tanto, ovviamente, non siamo ancora nemmeno al completo. Quello che siamo state in grado di mettere in campo rappresenta un inizio positivo, dal quale partire per trovare il nostro gioco”.

    Camilla Mingardi: “Sono davvero molto contenta per queste due vittorie nette, a noi serviva provare un po’ di cose in vista della prima tappa della VNL. Tutte siamo riuscite a giocare, trovando un po’ di spazio in vista della prima tappa in Turchia. Alcune ragazze hanno lavorato 5 settimane, mentre altre si sono aggiunte dopo in collegiale, però penso che ci sia già una buona intesa. Nel gruppo c’è tanta voglia di lavorare, tutte abbiamo in testa lo stesso obiettivo”.

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    Novara riparte dalla sua bandiera: Sara Bonifacio

    C’è una nuova bandiera azzurra che svetta alta, al centro del campo: è Sara Bonifacio, otto stagioni in maglia Igor Volley, che è la prima conferma per la stagione 2024-2025. Per lei, che a Novara ha vinto uno Scudetto, due Coppa Italia, una Wevza Cup e una Challenge Cup, un nuovo contratto biennale, con scadenza a giugno 2026. Attualmente impegnata con la nazionale, conquistata grazie a una stagione sopra le righe, la centrale piemontese rappresenta il secondo tassello del nuovo mosaico azzurro, dopo la conferma arrivata già in inverno del tecnico Lorenzo Bernardi.

    Sara Bonifacio (centrale Igor Gorgonzola Novara): “Sono contenta di proseguire il mio percorso con la maglia azzurra: Novara ormai è casa e Igor Volley è stato il primo club che ha voluto puntare su di me da giovanissima, dandomi fiducia e offrendomi anche questa volta un’opportunità importante. Sta nascendo un nuovo corso, siamo reduci da una stagione molto positiva ma dovremo ripartire da zero e ricostruirci quelle sicurezze e quell’entusiasmo che ci hanno portate a vincere la Challenge Cup e a disputare un campionato sopra le righe. Personalmente non vedo l’ora di intraprendere questa sfida”.

    Enrico Marchioni (direttore generale Igor Gorgonzola Novara): “In un momento in cui si è deciso di resettare di fatto il progetto, avviando un nuovo percorso tecnico e non solo, ripartire da Sara vuol dire affidarci a una certezza quale giocatrice e quale donna. Possiamo dire di essere cresciuti assieme e di aver condiviso tanto, siamo convinti che Sara sia perfetta, assieme alle altre compagne confermate, anche per trasmettere i nostri valori e il nostro entusiasmo a chi di nuovo arriverà”.

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    Top & Flop della regular season: Robinson dominante, Giulia Gennari non convince

    Domenica è calato il sipario sulla regular season della Serie A1 femminile 2023-2024. Prima di tuffarci con le magnifiche otto nei Play Off Scudetto, è doveroso dare un’ultima occhiata a quanto successo da ottobre a marzo: abbiamo selezionato 8 giocatrici “top”, che hanno mantenuto elevati standard di rendimento per tutta la stagione, e 8 “flop” che invece, per un motivo o per l’altro, hanno deluso le aspettative.

    TOP

    Foto Imoco Volley

    Joanna Wolosz (Prosecco Doc Imoco Conegliano). Una squadra di pallavolo è un’armoniosa orchestra. Sei persone che devono muoversi all’unisono, con i tempi giusti, sapendo cosa farà il compagno, immaginando dove sarà il pallone tra un attimo. O perlomeno, nelle squadre normali funziona così; poi ci sono quelle di Wolosz. In cui tutto passa tra le sue mani, e in cui tutte le giocatrici si muovono agli ordini delle sue invenzioni, delle sue magie e delle sue pennellate. Sicuramente, poter contare su una ricezione sempre affidabile, su uscite di palla alta solidissime e su centrali spietate in attacco è il sogno di ogni regista, ma se Conegliano gira come un orologio perfetto lo si deve soprattutto all’abilità del fenomeno polacco di trattare il pallone con qualità sopraffina ed esercitare sulle partite un dominio non solo tecnico ma anche mentale e psicologico: è questo che la rende unica.

    Foto Rubin/LVF

    Paola Egonu (Allianz Vero Volley Milano). Per sostenere la sua candidatura tra le migliori giocatrici della regular season si potrebbe iniziare a snocciolare una serie di statistiche in cui è nell’élite del campionato (prendete numeri crudi, percentuali relative ai fondamentali e la trovate sempre vicino se non direttamente in vetta: 545 punti, 40 ace, 55 muri e il 46,5% di positività e il 31,4% di efficienza in attacco). Tuttavia, mai come in questo caso specifico una delle più celebri citazioni del disilluso dinamitardo James Coburn nel film western “Giù la testa” può tornare utile per descrivere il braccio sovraumano di Egonu, la vera arma letale di una Vero Volley che talvolta deve fare i conti con la discontinuità dei suoi posti 4: “Quando ho cominciato a usare la dinamite, allora credevo anch’io in tante cose: in tutte. E ho finito per credere solo nella dinamite”. Nei frangenti decisivi, quando Milano ha bisogno di alzare i giri del motore o portare a casa qualche punto importante, Alessia Orro non ha dubbi su chi chiamare all’esecuzione: e la palla va giù emettendo un suono fortissimo.

    Foto LVF

    Vita Akimova (Igor Gorgonzola Novara). Vedendo il suo impatto con il campionato italiano, ci viene in mente una scena del film “A Futile and Stupid Gesture”, incentrato sulla vita del fondatore della rivista comica National Lampoon, in cui uno degli autori sta incautamente tenendo in mano una bomba spedita in redazione per rappresaglia. Mentre i colleghi cercano di convincerlo a posarla a terra e lasciare che gli artificieri la disinneschino, uno di questi, Brian McConnachie, commenta dicendo: “Sapevo che sarei morto per dell’esplosivo inviato in un ufficio, ma non così”. Questo per dire che sì, sapevamo che l’opposta russa di Novara fosse forte, avendo dalla sua un talento e un potenziale in grado di far immaginare grandi cose, ma non immaginavamo che potesse essere così forte. Troppo presto, dite? Da una goccia d’acqua stiamo tirando fuori un oceano? Forse. Ma i numeri dicono che Akimova può permettersi di sognare in grande: chiude la regular season con 453 punti, il 44,7% di positività e il 27,4% di efficienza in fase offensiva, 29 ace e 31 muri, e soprattutto non fa cadere nessun tifoso azzurro nell’abisso della nostalgia dopo l’addio di Ebrar Karakurt.

    Foto LVF

    Sara Bonifacio (Igor Gorgonzola Novara). Tra le tante declinazioni con le quali è possibile valutare il lavoro di un allenatore, una delle più rimarchevoli risiede nella capacità di portare alla fioritura (oppure alla miglior versione, in base alla fase di carriera) le qualità di una giocatrice, in una sorta di maieutica utile a consentire a quest’ultima di partorire doti inesplorate, seppur dentro la propria essenza. Lorenzo Bernardi sta avendo un effetto del genere su Sara. Dopo tre stagioni in cui non aveva visto il campo con continuità, la centrale piemontese era accompagnata da un dubbio sempre più affilato che l’ottimo rendimento dell’esperienza in prestito alla Uyba non potesse essere confermato a Novara, una piazza in cui le pressioni aumentano e il tempo si comporta come una tenaglia. Qualche volta, però, la fiducia di un coach può fare la differenza e la grande opportunità può arrivare anche al rientro da uno sfortunato infortunio alla mano. Basta farsi trovare pronte, come insegna Bonifacio, che partita dopo partita diventa sempre più importante per la Igor grazie alla presenza a muro (30 block in 52 set giocati), alla velocità del suo braccio e alla capacità di girare la sfera evadendo quasi sempre dal controllo delle braccia avversarie (in totale 136 punti con il 56,6% di positività e il 51,2% di efficienza in primo tempo). Tutte caratteristiche che le permettono di tornare a sognare un prosieguo di carriera luccicante, e chissà, magari anche una chiamata per le Olimpiadi di Parigi.

    Foto Megabox Volley

    Maja Aleksic (Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia). È innegabile che, se delle eccellenti statistiche individuali non sono accompagnati da grandi risultati della propria squadra, quelle cifre perdono buona parte del loro valore. Alcune volte, però, è difficile far passare inosservate certe strisce di prestazioni o delle singole performance, perché il cosiddetto “losing effort” non può sminuire totalmente quanto realizzato dall’atleta in questione. A proposito di ciò, Aleksic è probabilmente uno dei massimi esempi nel campionato 2023-2024: a suon di punti (260), muri (89 block, nessuno meglio di lei) e buone percentuali in attacco (47,2% di positività in primo tempo) la centrale serba dimostra di essere un elemento imprescindibile per una Megabox che riesce a staccare il pass per i Play Off nonostante molti alti e bassi durante la stagione.

    Foto Rubin/LVF

    Kelsey Robinson Cook (Prosecco Doc Imoco Conegliano). Ci abbiamo pensato e ripensato: non c’è un termine più adatto di “dominante”. Facciamo così, anzi, vi sfidiamo a trovare un aggettivo più calzante che racchiuda tutte le sue caratteristiche. Non c’è, a nostro avviso, semplicemente perché “dominante” comprende tutte le qualità della schiacciatrice di Conegliano, ponendole ad un livello di superiorità che il semplice termine “completa”, per usare un altro aggettivo che pure calzerebbe a pennello per descrivere la statunitense, non è in grado di fare. Cook conferma per l’ennesima volta in carriera di saper fare tutto e di essere in grado di farlo con un’efficacia con pochi eguali, sicuramente per quel che riguarda il nostro campionato, ma anche esportando il discorso a livello mondiale non cambierebbe di molto l’assunto. D’altronde le statistiche parlano chiaro: 219 punti con il 45,6% di positività in attacco, il 41,5% di ricezione perfetta, 18 ace e 15 muri vincenti in 68 set giocati.

    foto LVF

    Avery Skinner (Reale Mutua Fenera Chieri ’76). In base a quali criteri diciamo che qualcosa è un “ottimo acquisto”? È una mera questione di costo/rendimento oppure ha più a che fare con un valore emotivo? L’acquisto migliore della vostra vita potrebbe essere stato una casa, ma anche un’automobile, un biglietto aereo, un vestito. Non lo definiamo solo con una valutazione economica, ma anche con l’esaltazione, l’affetto, l’andare oltre le aspettative. Per i tifosi di Chieri la schiacciatrice statunitense – arrivata la scorsa estate dalla Francia – è tutto questo: un appiglio nei momenti più complicati di inizio campionato (3 sconfitte nelle prime 4 gare) e una promessa di felicità nel prosieguo della stagione quando le cose vanno decisamente meglio. Se poi prendiamo in considerazione i numeri (326 punti con il 42,0% di positività e il 28,3% di efficienza in fase offensiva, 17 ace e 21 muri), beh, non c’è da meravigliarsi che Skinner venga considerata unanimemente una delle grandi rivelazioni di questa Serie A1.

    foto LVF

    Brenda Castillo (Allianz Vero Volley Milano). La ricerca delle giocatrici per la costruzione di una squadra dipende da una quantità infinita di fattori, tra cui le statistiche individuali rappresentano solamente uno dei numerosi pezzi di un mosaico che la dirigenza prima e l’allenatore poi dovranno incastrare perfettamente. L’energia, la dedizione in allenamento, l’attitudine, la capacità di leggere il gioco, la corrispondenza delle proprie caratteristiche con quelle delle compagne, il posizionamento e tanti altri aspetti che non finiscono a referto sono qualità che non possono essere trascritte su una tabella Excel ma che per esempio rendono un libero imprescindibile tanto quanto una bomber letale, una centrale fenomenale a muro o una palleggiatrice di livello assoluto. Ecco, Castillo più di tutte possiede queste caratteristiche: il collante perfetto che garantisce equilibrio e solidità a Milano (48,8% di ricezione perfetta, solo 16 errori nel primo tocco e un numero incredibile di difese e salvataggi apparentemente impossibili).

    FLOP

    Foto LVF

    Giulia Gennari (Volley Bergamo 1991). “Il secondo album è sempre il più difficile”, cantava un po’ di tempo fa Caparezza. A giudicare dalla stagione di Gennari, non ha tutti i torti. Infatti, dopo un campionato più che convincente lo scorso anno, la palleggiatrice si perde nel mare di errori commessi dalla società orobica in sede di mercato (a partire dalla scelta del successore di Stefano Micoli). Il suo compito appare difficile fin dalle prime partite, dato che capisce in fretta di non avere più un punto di riferimento in attacco come Khalia Lanier. Prova a velocizzare il gioco, ma spesso e volentieri risulta imprecisa e serve palloni difficili da gestire per le “bocche da fuoco”. Con le centrali va addirittura peggio: in controtendenza al 2022-2023, nessuna di loro riesce mai a creare grattacapi alle avversarie. Nonostante la salvezza raggiunta in extremis, la giocatrice romana è una delle grandi delusioni della stagione e probabilmente il simbolo dell’annata sotto le attese di Bergamo.

    Foto Il Bisonte Volley

    Giorgia Frosini (Uyba Volley Busto Arsizio). Deludere le aspettative a 21 anni porta con sé tutto un codazzo di attenuanti, e non ha mai il suono perentorio di una bocciatura definitiva: c’è un sacco di tempo per recuperare. Se però a guardarsi indietro ci viene da sollevare un piccolo sospiro di rimpianto, ecco significa che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Infatti, quando la giovane opposta è stata annunciata dalla Uyba la scorsa estate, in molti si aspettavano la sua esplosione definitiva dopo una discreta stagione di apprendistato a Bergamo. Tuttavia, Frosini incontra tante difficoltà ad imporsi, passando più tempo in panchina che in campo: alla luce di un impatto troppo timido e di un bottino abbastanza magro (160 punti, 5 ace e 12 errori in battuta, 28 muri e il 12,2% di efficienza in attacco), non possiamo non metterla nella lista dei flop, con la speranza che in futuro e nel giusto contesto possa diventare quel terminale offensivo in grado di prendere per mano la squadra che speravano a Busto Arsizio.

    Lauren Stivrins (Il Bisonte Firenze). Nella hit parade dei flop di questa regular season, la centrale statunitense è scelta obbligata, anche perché in origine era considerata uno dei colpi di mercato più interessanti de Il Bisonte: nonostante che un grave infortunio al ginocchio avesse rimandato di un anno l’approdo in Italia, era difficile non avere delle aspettative elevate sul suo conto. Inoltre, il passaggio da una delle migliori fucine di talento degli USA (quella di Nebraska, la stessa di Jordan Larson, Kelsey Cook, Justine Wong-Orantes, per capirci) a una squadra giovane e ambiziosa come quella di Carlo Parisi sembrava legittimarle ancora di più, specie avendo in mente il suo rendimento in NCAA e nella lega di Athletes Unlimited. Tuttavia, con l’inizio del campionato arrivano i primi dubbi e Alessia Mazzaro comincia presto ad insidiarne la titolarità, fino a relegarla in panchina. Così, non essendo riuscita a dimostrare le proprie potenzialità (81 punti, 2 ace, 17 errori in battuta, 21 muri, il 40,3% di positività e il 25,7% di efficienza in attacco), a fine febbraio Stivrins decide, in accordo con la società toscana, di interrompere anzitempo il proprio contratto.

    Foto Rubin/LVF

    Kara Bajema (Allianz Vero Volley Milano). Aspettando Godot? A Milano va in scena un’opera dal titolo analogo, ovvero “Aspettando Kara”. Perchè la schiacciatrice a stelle e strisce, ad oggi, rappresenta la più grande delusione della Vero Volley. Non l’unica, forse, diranno i detrattori di Helena Cazaute, anche se ultimamente il suo lo sta facendo, a giudizio di chi scrive. Ma non è della francese che vogliamo parlare in questa sede. Finora la grande assente è un’altra e su questo possiamo essere quasi tutti d’accordo. Risponde al nome di Bajema, giocatrice che arrivava da una stagione in crescendo con il VakifBank. Quest’anno era lecito attendersi che esplodesse definitivamente e formasse di nuovo un tandem devastante con Paola Egonu. Nulla di tutto questo. Kara/Godot non sfrutta nemmeno lo stop per infortunio di Nika Daalderop, faticando a trovare ritmo in attacco (91 palloni a terra, 21 errori e 21 murate su 283 assist) e soffrendo tantissimo in ricezione (20,5% di perfetta, 70 negative e 33 errori) ogni volta che viene chiamata in causa. Da una del suo talento ci aspettiamo molto di più.

    Foto LVF

    Tatiana Kosheleva (Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia). Si può inserire il martello russo tra coloro che hanno deluso, tanto più nella stagione in cui la Megabox riesce per la prima volta a qualificarsi per la post-season? La questione è complessa e riguarda anche la dicotomia tra ciò che Kosheleva rappresenta per Vallefoglia e ciò che sta dando alla sua squadra in questo campionato: da un lato c’è la narrazione – che non può essere messa in discussione – di una grande campionessa diventata capitano e simbolo della piazza marchigiana nella fase finale della sua carriera; dall’altra la realtà del campo che racconta di una giocatrice di 35 anni vittima di un notevole downgrade dal punto di vista fisico che le fa perdere il posto da titolare. Una perdita di centralità evidenziata non solo dalle scelte dell’allenatore ma anche dai numeri: 109 punti, 18 muri e 3 ace con il 22,5% di efficienza offensiva e il 14,9% di ricezione perfetta (66 negative e 31 errori nel fondamentale).

    Foto LVF

    Olivia Rozanski (Volley Bergamo 1991). Secondo l’enciclopedia Treccani con “fumoso” intendiamo qualcosa di vago, inconsistente; oppure “pieno di alterigia, borioso”. In un paese la cui cultura sportiva è fondata su un’idea molto spinta di praticità e materialismo, dove tecnici, direttori sportivi e giocatori continuano a definirsi “concreti”, la fumosità è spesso un peccato imperdonabile ed è un termine che associamo a qualcuno che non solo gioca male, ma che lo fa in modo fastidioso, portandosi dietro l’inganno perpetuo di una promessa che non può mantenersi. Ecco, Rozanski rappresenta questa categoria meglio di tante altre. Di lei colpisce la conclamata estraneità, a volte quasi spocchiosa indifferenza, a tutto ciò che dovrebbe fare una buona banda. Una crepa che già a Chieri nella scorsa stagione s’era iniziata ad allargare, e che a Bergamo si fa crepaccio: seconda scelta sia per Matteo Solforati sia per Alberto Bigarelli, la schiacciatrice polacca paga grosse difficoltà nei fondamentali di seconda linea (21,1% di ricezione positiva, 86 primi tocchi negativi e 36 errori su 365 tentativi) ed è troppo discontinua in fase offensiva (159 punti, 7 ace e 29 errori in battuta, 13 block, 6 invasioni e il 20,9% di efficienza sotto rete).

    Foto LVF

    Roslandy Acosta (Trasportipesanti Casalmaggiore – Itas Trentino). Non c’è Serie A1 senza il suo flop del mercato di riparazione, ovvero colei che non è riuscita a riparare praticamente nulla. Nell’olimpo che vede, tra i tanti nomi delle ultime stagioni, giocatrici come Yao Di (Scandicci), Freya Aelbrecht (Perugia), Dobriana Rabadzhieva (Roma) e Saskia Hippe (Brescia), si aggiunge anche Acosta. La schiacciatrice torna nella massima serie italiana grazie a Casalmaggiore, che la rispolvera per sostituire Ali Frantti, anche se poi non si rivelerà all’altezza. A fine novembre arriva la chiamata di Trento, alla ricerca di un elemento di esperienza per rinforzare il reparto delle attaccanti laterali. Ma anche questo nuovo sodalizio delude le aspettative. Infatti, la 33enne venezuelana riesce poche volte a dare una mano concreta all’Itas. Un po’ perché l’intesa con Gaia Guiducci non sembra mai fare passi in avanti, un po’ perché non è quella trascinatrice che si aspettavano in via Trener, fatto sta che il suo 11,4% di efficienza in attacco e le sue incertezze in ricezione (22,3% di perfetta, 77 negative e 87 errori su 345 primi tocchi) contribuiscono a rendere impossibile la rimonta salvezza del club gialloblù.

    Foto LVF

    Francesca Parlangeli (Itas Trentino). Nella stagione della promozione in A1, il libero torinese aveva abituato bene, molto bene, i suoi tifosi: era stata una delle migliori interpreti del suo ruolo, una certezza sulla quale lo staff tecnico dell’Itas sapeva di poter contare e che molto spesso faceva la differenza. Il ritorno sul massimo palcoscenico della pallavolo femminile italiana, però, si rivela decisamente complicato per Parlangeli, dal momento che non riesce mai a portare quella dose di esperienza e leadership per guidare al meglio la seconda linea e facilitare i compiti delle palleggiatrici. Chiude il campionato con il 22,0% di ricezione perfetta, 36 errori e 105 primi tocchi negativi, collocandosi all’ultimo posto nella graduatoria riferita ai liberi titolari, che combina tutti gli indici di rendimento nei fondamentali difensivi: per puntare alla salvezza la formazione trentina avrebbe avuto bisogno anche della miglior versione di Francesca.

    di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Bernardi mastica amaro: “Abbiamo dimostrato di non essere ancora una squadra matura”

    Prima sconfitta del girone di ritorno della Igor Volley, che cade in quattro set a Casalmaggiore subendo la rimonta delle padrone di casa dopo il primo set vinto. Tanti gli errori delle azzurre, cui non basta un’ottima prova della rientrante Bosetti (19 punti e tante giocate decisive per lei) per superare l’entusiasmo di una Casalmaggiore trasformata rispetto al trittico di vittorie novaresi ottenute a inizio stagione tra campionato e Challenge Cup.

    Lorenzo Bernardi (allenatore Igor Gorgonzola Novara): “Purtroppo abbiamo dimostrato di non essere ancora una squadra matura: si è verificato quanto era lecito aspettarsi, cioè che Casalmaggiore potesse metterci in difficoltà, e non siamo riuscite a reagire e porvi rimedio. Dopo la rimonta subita nel secondo set, di fatto abbiamo subito troppo e questo ha portato alla sconfitta; nessun dramma, abbiamo un obiettivo molto importante davanti a noi: dobbiamo prepararci al meglio alla partita di mercoledì”.

    Sara Bonifacio (centrale Igor Gorgonzola Novara): “Purtroppo ci siamo innervosite in quel frangente del secondo set in cui abbiamo subito la rimonta di Casalmaggiore e questo ha girato la partita. Loro sono cresciute tanto in difesa, noi non siamo state lucide nel gestire poi l’attacco e non solo. Dobbiamo fare tesoro di quanto successo affinché non ricapiti e dobbiamo guardare avanti a mercoledì: abbiamo una finale da affrontare e dovremo farlo con un atteggiamento e una prestazione diversi”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Novara verso il derby con Busto, Bonifacio: “Vogliamo riscattarci dopo la Coppa Italia”

    Di Redazione

    Vigilia di derby per la Igor Volley di Stefano Lavarini, che domani alle 19.30 (diretta VolleyballWorld TV) al Pala Igor ospiterà Busto Arsizio per la quarta giornata di ritorno di serie A1 femminile. Le azzurre tornano in campo in campionato due settimane dopo la vittoriosa trasferta di Firenze (2-3 ai danni di Scandicci), in mezzo tra due importanti trasferte di Champions League: mercoledì a Istanbul, contro il Vakifbank, si chiuderà infatti la pool phase della massima competizione europea.

    Sara Bonifacio (centrale Igor Gorgonzola Novara): “Mi aspetto una bella cornice di pubblico, come sempre in questi derby, e mi aspetto una gara complicata, in cui serviranno tanta attenzione e pazienza. Busto Arsizio è una formazione che lotta tanto, che difende… e da parte nostra non dovremo avere fretta di chiudere gli scambi ma dovremo mantenere la giusta lucidità per gestire al meglio ogni fase della partita. Siamo in un momento positivo, in termini di gioco e di risultati, abbiamo il grande rimpianto della semifinale persa di Coppa Italia ma cercheremo di tramutare quella delusione in voglia di riscatto”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’Igor Gorgonzola Novara sfida la Stella Rossa per blindare il secondo posto

    Di Redazione

    Quarto impegno stagionale e cinquantunesimo nella propria storia in Champions League per la Igor Gorgonzola Novara di Stefano Lavarini, che domani sera alle 20 (diretta Discovery +) sfiderà la Stella Rossa Belgrado nella prima giornata di ritorno della Pool C (l’andata terminò 0-3 per le azzurre in Serbia).

    Partita particolarmente importante per Novara, poiché un successo consentirebbe alle azzurre di fatto di blindare la seconda posizione, avvicinando la qualificazione alla seconda fase della competizione, in attesa degli ultimi due incontri. Di contro, la Stella Rossa è a caccia del suo primo e storico successo nella moderna Champions League.

    Sara Bonifacio (centrale Igor Gorgonzola Novara): “Sappiamo che per noi è una partita delicata e importante. Delicata perché le serbe sono abituate a lottare e lo faranno certamente anche domani, come hanno già dimostrato di saper fare a casa loro. Importante perché un successo pieno ci permetterebbe di avvicinare la qualificazione ai playoff della Champions League, obiettivo per noi importante. Servirà essere concentrate e determinate ma anche molto lucide, specie nella gestione degli scambi lunghi“.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Sara Bonifacio: “A Busto Arsizio servirà mantenere sempre la lucidità”

    Foto LVF/Rubin Di Redazione Prosegue senza soste il tour de force della Igor Gorgonzola Novara, che mercoledì 2 novembre alle 20.30 sarà impegnata sul campo della E-Work Busto Arsizio (diretta Volleyball TV) per la quarta partita in appena dieci giorni. A presentare il match della quarta giornata è una delle ex, Sara Bonifacio: “Mi aspetto […] LEGGI TUTTO

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    Sara Bonifacio: “Siamo rimaste in partita, l’unico rammarico è per i troppi errori”

    Di Redazione L’Italia chiude la prima fase della sua VNL femminile con un bilancio di due vittorie e due sconfitte: l’ultima partita disputata con la Cina è stata un po’ il compendio di quanto mostrato nella settimana di gare ad Ankara, con diversi segnali positivi ma anche un tributo pagato all’inesperienza di diverse giocatrici. “Abbiamo un unico rammarico – riassume la centrale Sara Bonifacio –: quello di aver commesso troppi errori. Per il resto siamo rimaste in partita, riuscendo a mettere in difficoltà questa Cina, che sapevamo essere squadra molto forte e rodata. Noi invece abbiamo avuto poco tempo per amalgamarci e pertanto questa prima tappa di VNL è stata molto importante, perché ci ha consentito di giocare, sbagliare, ma anche di vincere due partite“. Grande impatto sulla partita ha avuto l’altra centrale Marina Lubian, che commenta così a fine gara: “A tratti abbiamo giocato molto bene. La Cina gioca una pallavolo molto veloce ed allo stesso tempo fisica. Non era semplice giocare contro questa squadra e noi lo abbiamo fatto bene, a parte il primo set e il finale del quarto. Certo, abbiamo sbagliato molto e avuto fretta in certe fasi break, regalando punti alle avversarie, ma è anche vero che questa prima tappa di VNL serviva per rodarci, avendo giocato davvero poco insieme. Abbiamo tanta voglia di lavorare e migliorare, perché siamo sicure di poter fare molto meglio“. “Abbiamo reagito bene dopo il primo set perso in maniera netta – sintetizza il CT Davide Mazzanti – dopo abbiamo iniziato a giocare la partita come l’avevamo preparata. Purtroppo abbiamo commesso troppi errori, che alla fine ci sono costati cari. Peccato, perché abbiamo fatto faticare e non poco una Cina che per lunghi tratti ha giocato una pallavolo davvero molto bella e spettacolare. Sapevamo che erano forti , ma allo stesso tempo con un minimo di precisione in più avremmo potuto dire la nostra. Sono comunque molto fiero di quanto fatto da questo gruppo di ragazze che ripeto, ha seguito alla lettera il piano partita“. Poi Mazzanti traccia il bilancio dell’esperienza di Ankara: “Chiudiamo questa prima settimana di VNL in crescendo e con entusiasmo. Abbiamo subito contro la Turchia, giocato meglio e vinto con il Belgio e vinto giocando bene con l’Olanda. Con la Cina era complessa ma abbiamo tenuto molto bene il campo. Torniamo in Italia consapevoli di dover lavorare ancora tanto e di potercela giocare con tutti. Il gruppo è solido e sappiamo di dover e poter fare ancora tanto“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO