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    Luisetto si racconta: “Per scaramanzia prenotiamo l’hotel solo il venerdì… Continua a portare bene”

    È bastata una sola tappa, quella di Caorle, esordio assoluto del Campionato italiano di beach volley dell’estate 2024 per rivederlo dove merita, ovvero sul podio. Michele Luisetto e Giacomo Spadoni tornano a vincere un argento a distanza di poco più di nove mesi dalla fine della passata stagione, nella quale hanno rappresentato non tanto una sorpresa, ma il risultato di un lavoro che ha creato una delle coppie più forti del panorama italiano. Questo weekend, nella tappa di Catania, saranno la coppia testa di serie numero uno del tabellone maschile.

    “L’argento ottenuto domenica scorsa a Caorle ha stupito in primis noi, ma è inutile da ribadire, ci ha dato una carica incredibile. Quando abbiamo visto la lista pubblicata, nella quale risultavamo in tabellone, nonostante ormai si perda il punteggio della passata stagione dopo undici mesi, ci siamo detti solo di giocarcela senza pensare al risultato”.

    foto Roberto Perin

    Wild card per Zaytsev-Lupo. Dalle qualifiche arrivavano Martino-Manni. Un inizio di torneo non semplicissimo.

    “Ho detto a Jack di fare il miglior torneo possibile, anche perché le prime dieci coppie del tabellone sono tutti nomi fortissimi. Una volta conclusa la stagione a Motta, ho cercato di ricavare tutti i momenti liberi per potermi allenare con Giacomo, in modo da prepararci ad affrontare un inizio così tosto. Il lavoro ha pagato. Non potevamo iniziare in maniera migliore”.

    Finale con Dal Corso-Viscovich persa, ma un secondo posto che dice molto sulle vostre ambizioni.

    “Ora faremo Catania e forse il silver a Giugliano, prima di pensare a Montesilvano. Per noi il campionato italiano è un pensiero concreto e puntiamo a fare bene. Iniziare così è bello, ma sappiamo che ripetersi non sarà affatto semplice”.

    foto Instagram @micheleluis2

    La partita più bella di questo esordio?

    “La vittoria con Benzi-Bonifazi. Davide e Carlo non hanno bisogno di presentazioni, e lo scorso anno ci hanno sempre battuto, senza lasciarsi un set. Abbiamo giocato una bella gara sul filo del rasoio e ci tenevamo particolarmente a fare una bella figura contro di loro”.

    Mi dica che anche quest’anno c’è il rito delle prenotazioni scaramantiche solo per la prima sera.

    “Ci siamo ovviamente trovati senza hotel sabato perché avevamo prenotato solo la prima notte. Come le avevo detto, questa decisione ci porta sempre fortuna e quindi continueremo a rischiare di trovarci senza un letto il sabato sera, ma felici di conquistarci altre semifinali (ride n.d.r.)”.

    Vedere Zaytsev alle tappe posso chiederle che effetto fa?

    “Purtroppo non l’ho visto all’opera con Daniele se non in qualche piccolissimo scambio perché gli orari delle loro e delle nostre partite combaciavano sempre. Credo che faccia bene al movimento arricchirsi di giocatori come lui, che possono solo essere un volano positivo. Certo, sarà più dura, anche perché l’ho visto servire ad una velocità stratosferica. Ma faccio un discorso da frequentatore e partecipante assiduo del campionato italiano e dico che il futuro si deve basare su un movimento inclusivo che possa innanzitutto coltivare delle nuove coppie giovani che oggi mancano rispetto al passato. Poi, per ciò che riguarda Ivan, ben venga la sua decisione di scegliere il mondo del beach e di puntare come ha detto a Los Angeles. Sono una bella coppia. Sono certo che sapranno fare bene con Lupo”.

    foto Instagram @micheleluis2

    Le sue giornate ora che è finito all’indoor, cosa prevedono?

    “Lavoro al mattino all’Eurocamp a Cesenatico, e al pomeriggio mi alleno con Spadoni a Marina di Ravenna. Power Beach, la nostra società, ha preso il bagno Oasi in gestione e io alleno al pomeriggio sia gruppi di adulti dai diciotto anni in su, sia gruppi di under 16 con Giacomo, supervisionati da Gabriele Mazzotti, che poi è il nostro tecnico. Tra le altre cose, domenica abbiamo ricevuto tantissimi messaggi da Ravenna, Cesenatico, da mezza Italia, che si è collegata a vedere la partita. Siamo contenti di portare in alto la bandiera del beach romagnolo e ci lusinga essere così tanto supportati”.

    Conclusa la parentesi estiva ad attenderla ci sarà Belluno.

    “Il Veneto per me è una seconda casa. Conoscevo già Belluno ed è una bellissima realtà che ha iniziato un progetto finalizzato a riportare la pallavolo ad alto livello e stanno investendo molto bene. Il prossimo il progetto è quello di fare bene, cercando di ottenere più competizioni possibili”.

    Ad allenarla è De Cecco.

    “Mi ha fatto l’in bocca al lupo per la stagione di beach e farà il tifo per me. Mi ha subito fatto immergere nel progetto e arrivo lì con il mio solito entusiasmo. Sarà una bella sfida”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    A tutto Raffaelli: dall’olio di famiglia alla scelta di ripartire dalla Serie A2

    Fino a qualche anno fa eravamo soliti sentirci dai rispettivi lidi estivi e chiacchierare amabilmente di turismo e spiagge. Ora, da attento fattore, Giacomo Raffaelli, una volta smessi i panni da schiacciatore, dedica le sue giornate tardo primaverili ed estive alla sua terra, che lascerà solo nel mese di luglio per avventurarsi presso la Consoli Sferc Brescia, squadra di serie A2 che quest’anno ha annunciato un roster stellare, di cui Raffaelli rappresenta uno dei più ambiziosi colpi di mercato.

    “Quando lei parla di terra, dobbiamo però spiegarla bene. Con la mia famiglia abbiamo preso dei terreni nella zona di Castiglione della Pescaia, dove vivo da sempre, e abbiamo avviato una piccola produzione di olio. Per ora siamo al primo raccolto, avvenuto lo scorso anno, e devo dire che a parte due mesi in estate prima dell’inizio della nuova stagione, sono troppo pochi per seguire direttamente l’attività, quindi delego alla famiglia”.

    Al primo olio Raffaelli che voto diamo?

    “Dieci, era buonissimo!”

    Torniamo al volley Giacomo. Perché ha scelto di ripartire dalla A2 con Brescia?

    “Ho concluso la stagione a Taranto e la prima cosa che ho chiesto al mio procuratore è di trovare un progetto nel quale sentirmi di nuovo al centro. Volevo tornare in campo e rimettermi seriamente in gioco, cosa che nelle ultime stagioni, lo dico senza alcun intento polemico, non è avvenuto. Dopo la parentesi di Cisterna, a Siena e Taranto non sono stato utilizzato molto per le mie caratteristiche. Non ho mai chiesto di partire da titolare, ma di poter essere sfruttato in alcune fasi, trovando le mie occasioni”.

    foto Instagram @giacomo_raffa

    Brescia significa ripartire da un progetto ambizioso.

    “Sono entusiasta di vedere che Brescia abbia l’ambizione di puntare in alto. Ha allestito una squadra lunga, con giocatori che arrivano dalla Superlega e che non arretreranno di un centimetro, conoscendo le persone, dal primo giorno. C’è tantissima voglia di restituire a questo club il coinvolgimento e la passione che ha trasmesso durante la fase di allestimento del roster”.

    Cavuto, Cominetti, Raffaelli. Solo a leggere i posti quattro, si pensa in grande.

    “Non ci nascondiamo, c’è certamente la voglia di vivere questo campionato da protagonisti. Brescia ha terminato la stagione con due trofei vinti nel giro di qualche settimana e ha lasciato nei propri tifosi un grande entusiasmo. Si riparte anche da questo”.

    Leggendo i nomi viene anche il pensiero che molti di voi siano in cerca di un riscatto, ma anche del tornare ad una pallavolo che sia passione e divertimento.

    “Sì, parlo per me, e le dico che trovo giuste le sue parole. Siamo dei privilegiati e facciamo un mestiere che lega certamente la passione al lavoro e al divertimento. Dipende poi però come si esplicita tutto questo. Dico che la voglia di tornare a giocare con continuità e divertirmi con i compagni è davvero tanta”.

    foto Instagram @giacomo_raffa

    Ho visto la mattinata della sua presentazione ufficiale. Traspariva un filo di emozione Raffaelli.

    “Ho apprezzato molto che per la prima volta mi sia stata dedicata una presentazione ufficiale. Per un giocatore vedere l’entusiasmo, ma anche la responsabilità della scelta fatta, è una bella carica di energia. Ero molto felice di trovarmi di fianco alla dirigenza e all’allenatore. Brescia è stato ciò che cercavo e davvero ciò che volevo”.

    Che serie A2 ci dobbiamo aspettare?

    “Molto impegnativa. Ci sono quattro o cinque squadre candidate alla promozione e il livello più passano gli anni e più vedo che cresce. Sarà tosta”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il ritorno di Nicola Salsi: “Piacenza mi ha dato un’opportunità che non potevo rifiutare”

    Quando lo scorso anno, lasciò l’Italia per l’Austria, fui uno dei pochi a gridare al complotto (benevolo). In fondo, Nicola Salsi prima della scorsa stagione aveva svolto un percorso di tutto rispetto, risultando uno dei nuovi palleggiatori scuola Modena più interessanti del panorama nostrano. La bella notizia è che il suo ritorno sia stato annunciato qualche giorno fa dalla Gas Sales Bluenergy Piacenza, dopo un anno austriaco in cui il palleggiatore emiliano ha dimostrato di essere un elemento davvero formidabile.

    “Piacenza mi ha dato un’opportunità duplice, che non potevo rifiutare. Intanto ritorno in Italia, cosa che desideravo tanto, e soprattutto mi hanno fatto capire il loro forte desiderio ad avermi in rosa. Poi, se posso aggiungere è una delle squadre al top della Superlega e questo mi ha lusingato molto perché sapevo quanta concorrenza ci fosse per il ruolo”.

    Piacenza non si nasconde. La squadra finora mostrata è di altissimo livello.

    “Sì, è certamente una squadra di primissimo livello. Penso che questa società non nasconda il fatto di voler fare molto bene nella prossima stagione”.

    Lei arriva da un anno all’estero. Due trofei vinti in Austria.

    “Sì, con l’Hypo Tirol ci siamo tolti delle belle soddisfazioni, andando ad esaudire i desideri del club che aveva allestito una squadra per vincere. È stata una stagione davvero impegnativa, culminata con lo scudetto austriaco che ci siamo aggiudicati, andando a vincere tutte le quattro gare della finalissima. È arrivata anche la Supercoppa a cui puntavamo dopo l’eliminazione nella Coppa d’Austria che ci aveva lasciato l’amaro in bocca. Sarebbe stato bello ottenere il triplete!”

    In CEV avete lottato contro il Fenerbahce.

    “Ce l’abbiamo messa tutto perché ci sarebbe piaciuto giocare le fasi finali della CEV, dove è arrivata la squadra turca appunto. Direi che, al netto delle competizioni giocate, per me è stata un’esperienza davvero formativa”.

    foto Instagram @sals__16

    Pallavolisticamente allontanarsi dall’Italia è un’esperienza al pari di quella culturale?

    “Certamente compiere un’esperienza internazionale è un bene sia per te come persona, che come atleta. Ho imparato l’inglese molto bene, ho avuto la possibilità di giocare in un altro campionato, ho conosciuto culture diverse e vissuto comunque un anno all’estero. Io la annovero tra le esperienze più interessanti che ho fatto”.

    Tornare è la dimostrazione che la voglia di riscatto era tanta. Una sfida vinta Salsi.

    “Forse ricorderà quanto, nonostante la possibilità di andare a giocare all’estero, io volessi proseguire nel giocare il campionato italiano lo scorso anno. Quindi all’inizio lo scetticismo non posso negare ci fosse. Poi ho capito che dovessi sfruttare al meglio l’occasione che mi è stata proposta e soprattutto la possibilità di utilizzare le sfide all’estero come un palcoscenico. La chiamata di Piacenza dimostra il fatto che l’Italia guarda anche noi locali quando scegliamo altri Paesi in cui giocare. Questo naturalmente fa piacere. Io quest’anno appena trascorso mi sento di aver dato il massimo”.

    Foto Modena Volley

    Giocherà contro Modena per la prima volta in carriera.

    “Sarà molto strano, lo ammetto. Giocare in un posto dove sono cresciuto pallavolisticamente, da avversario, sarà un’esperienza. Posso dire? Non vedo l’ora. Anche perché tornare a giocare al Palapanini è sempre una bellissima emozione da vivere”.

    La scelta dell’Italia è accompagnata dal guardare o ripensarsi nel discorso nazionale italiana?

    “Non nego che giocare in una squadra italiana mi dia una visibilità diversa. E ovviamente mi piacerebbe essere considerato. Dipenderà da me, e ce la metterò tutta”.

    Unico pallavolista italiano a raccontarsi su Youtube. Una soddisfazione?

    “Una passione in primis. Ho oltre 2500 iscritti al canale e il numero delle visite cresce di settimana in settimana”.

    Proverà a raccontare l’Italia e soprattutto Piacenza dall’interno?

    “Con il benestare della società mi piacerebbe molto raccontare ciò che ho fatto all’Hypo. Al pubblico piace conoscere le curiosità della nostra vita, quindi perché no. Lo scoprirete nei prossimi mesi. Ho già delle belle idee (ride n.d.r.)”.

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Simone Porro si racconta: “Il segreto mio e dei miei fratelli? Due genitori fantastici”

    Il quadro è ufficialmente completo. Dopo Paolo e Luca, presentissimi nella pallavolo di Superlega e nell’immaginario collettivo come la coppia dell’anno che si è sfidata nei due celeberrimi scontri tra Powervolley Milano e Kioene Padova, è la volta di giocare l’asso. Ed ecco palesarsi Simone Porro, classe 2007, terzo splendido fratello Porro, che la Conad Reggio Emilia ha scelto per vegliare sulla regia di una squadra che nella prossima A2 potrebbe rappresentare sia la sorpresa che l’essere sorprendente.

    “Ho avuto diverse proposte, ma quella di Reggio Emilia è stata quella più interessante. La società mi ha esposto il progetto e mi è sembrato il percorso giusto da scegliere per la stagione. La volontà di poter essere un elemento centrale per la regia in A2 mi stimola moltissimo e sono certo di entrare a far parte di una squadra in cui riuscirò a lavorare con serenità”.

    foto Instagram @simoneeporroo

    Diciassette anni e una certezza, ossia l’essere il più giovane del trio dei fratelli Porro. Siete la famiglia più famosa del volley. Se vogliamo una storia romanzata.

    “Non credo ci siano altre famiglie come la nostra, forse gli Esposito nel calcio, nella quale tutti e tre praticando lo stesso sport, si giocano delle cose come quelle a cui aspiriamo sia io che Paolo e Luca. Lei intende questo per storia romanzabile?”

    Intendo che tutti e tre siete arrivati solo per l’estrema passione e per l’assenza di pressioni.

    “Abbiamo scelto questo sport per la passione, è vero e per l’appartenenza che abbiamo percepito sin dai primi allenamenti. Io facevo nuoto da piccolo e mi è sempre piaciuto il calcio, tranne che per il contatto fisico. Ho giocato poi a tennis fino a pochi anni fa e poi il volley è arrivato naturalmente. A casa si respira e si è sempre respirata un’aria pulita. Abbiamo sempre avuto l’ambizione di alzare l’asticella, ma mai la pressione per farlo”.

    Foto Pallavolo Padova

    Una famiglia che appare solida e unita. Fa specie vedervi gli uni alle partite degli altri. Una sorta di tribù nomade fantastica.

    “Mamma e papà viaggiano e macinano parecchi chilometri per noi. Per assurdo quest’anno è l’anno in cui io in linea d’aria sono più vicino a Genova e siamo tutti equidistanti tra di noi”.

    Per cosa ringrazierebbe mamma e papà?

    “Per le persone che hanno saputo essere. Io ho vissuto a Treviso dalla fine delle scuole medie. È stato difficile cambiare amici, città, allontanarsi dal contesto famigliare. Mamma è stata spesso con me e papà per lavoro visto che viaggiava tanto, si fermava qualche notte a settimana a Treviso. È ovvio che quando una famiglia vede così tanta passione nei propri figli, si sacrifica volentieri. Nel nostro caso, sommando le tre vite e le tre carriere, c’è una passione che sovrasta tutto. Ma ci sono due genitori fantastici che hanno fatto sì che ognuno facesse la propria strada non trascurando nessuno”.

    foto Instagram @simoneeporroo

    Regista creativo. Posso dirle che mi sembra che a lei venga bene qualsiasi cosa nel volley?

    “(ride n.d.r.) Da piccolo mi piaceva più attaccare. Mi piaceva tanto fare punto. Mi sento, devo essere onesto, ancora un pochino attaccante nelle caratteristiche. Anche se di uno sport dove il gioco di squadra è la cosa che apprezzo di più, mi piace molto il potere decisionale del regista nello smistare i palloni”.

    Tra qualche anno fantasticherebbe un cambio ruolo alla Abdel Aziz?

    “(ride n.d.r.) Chi lo sa!”

    A Reggio Emilia che obiettivi si pone?

    “Vorrei trovare una continuità, affacciandomi in un campionato per la prima volta che è tosto e combattuto. Devo fare un percorso serio, migliorarmi ogni giorno e devo affrontare ogni weekend come un’occasione di crescita professionale”.

    Foto CEV

    Ritroverà un amico di famiglia a Ravenna.

    “Riccardo Copelli. Sarà divertente! Sarà un anno in cui non vedo l’ora di giocarmela con i più forti. Ci sono tante squadre che stanno creando dei bei roster”.

    Cosa lascia a Treviso? Una persona come Lorenzo Maggio.

    “Un’esperienza che mi ha regalato tanto. Ho capito le dinamiche utili della vita e di quelle legate alla pallavolo. È stato un percorso partito da lontano. Venendo a Lorenzo, che è stato lo scoutman di Treviso, per me è stato un insegnante in grado di trasmettermi tantissimo. Mancherà molto”.

    Si sente una scommessa come l’hanno definita molti?

    “A livello tecnico direi di sì perché sono qui con l’umiltà di mettermi a disposizione. A livello umano, penso già di poter essere di più perché anche a Reggio Emilia volevano un profilo come il mio. Sono uno capace di investire sull’aspetto umano del gruppo”.

    foto Roberta Marchelli

    Cosa si ricorda del Simone Porro campione d’Italia di beach con Argilagos?

    “Ricordo un mondo che mi manca molto. Un ambiente di spensieratezza estivo in cui non hai alcuna pressione. E anche di Bryan ho un bellissimo ricordo”.

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Domenico Cavaccini, benvenuto al nord: “Ho scelto Cuneo perché mi ha convinto il progetto”

    La presentazione di Domenico Cavaccini (per tutti noi abituatissimi ad aver a che fare con uno dei liberi più simpatici e vincenti della serie A, resta sempre e solo “Mimmo”) lascia poco spazio all’immaginazione dei tifosi e dice molto su quanto per l’atleta salernitano, la sua prima avventura al Nord con il volley sia caratterizzata da una bella ed emozionante attesa.

    “Sono rimasto molto colpito dall’annuncio e dal trattamento che ho ricevuto durante la visita alla città. Quello che mi ha fatto più piacere è stato essere accompagnato a fare un saluto alle giovanili. Se vogliamo, parte tutto da lì. Poi Cuneo sul settore dei più giovani ha sempre dimostrato di avere grande interesse nei confronti della crescita dei talenti e ha sempre saputo coltivare il meglio”.

    Prima volta al Nord Italia. Sembra strano.

    “Ho sempre sviluppato un senso di grande appartenenza nei confronti della mia terra e la carriera mi ha sempre portato a legarmi al Sud Italia. Sono stato benissimo e ho trovato sulla mia strada tante ottime società. Quest’anno, senza fare caso al fatto che fosse al nord o al sud Italia, ho scelto in primis un bel progetto”.

    foto Cuneo Volley

    Perché Cuneo?

    “Non sono un politicante e le dico che dopo l’anno a Catania volevo scegliere con ponderatezza un progetto non tanto per stare in Superlega, ma certamente per la sua qualità. Cuneo in questo mi ha da subito coccolato e accontentato, e so molto bene che in una società la qualità del lavoro, l’organizzazione e la serietà sono un valore aggiunto”.

    Sottile, Pinali, Cavaccini. Per ora questi sono i primi nomi.

    “Sono felice di arrivare e trovare due professionisti come loro. Sarà importante creare l’alchimia giusta e le condizioni per poter affrontare un campionato difficile ed impegnativo”.

    foto Cuneo Volley

    Il messaggio più importante lo daremo quando scenderemo in campo. Parole importanti.

    “Sì. Non sono abituato a fare false promesse o uno che chiama a raccolta i tifosi prima del tempo. So che ci alleneremo moltissimo e che dal debutto in poi dovremo dimostrare di meritarci l’affetto dei tifosi. È solo in campo, come ho detto, che si trasmetterà l’essenza della squadra e dell’essere squadra”.

    Non facciamo pronostici.

    “No. Faremo tutto ciò che è in nostro possesso per far divertire il pubblico e disputare un campionato all’altezza di questa piazza”.

    foto Lega Volley

    Posso chiederle quanto è motivato dopo l’anno di Catania?

    “Molto. Ma sono motivato a voler vivere un anno intenso. Ho il desiderio di ricominciare a divertirmi in mezzo al campo”.

    Le squadre che ha più la curiosità di incontrare?

    “Brescia e Siena certamente. Ma quella che voglio rincontrare quest’anno è Catania perché sulla carta sarà la squadra più forte”.

    foto Lega Volley

    Per ora si è rifugiato alla Sport Sun. Sole, mare e beach volley.

    “Mi ributto sempre volentieri in questo progetto famigliare perché lavorare con mio fratello mi piace sempre tanto. Questo periodo dell’anno mi aiuta a staccare e a rimanere in un ambito sano e bellissimo quale è il mondo del beach”.

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Manuel Alfieri racconta la coppia inedita del beach che formerà con Tiziano Andreatta

    Quando al telefono mi dice una cosa di cui parliamo fra poche righe, ho una specie di sussulto, perché penso che Manuel Alfieri sia un giocatore da estrapolare dal contesto legato al volley e da trapiantare completamente a tempo pieno nel mondo del beach.

    Alfieri rappresenta quel prototipo di giocatore che sogni di vedere con le infradito a giocarsi grandi cose, perché la sua vita mi è sempre sembrata il beach e perché il suo habitat naturale risulta essere la sabbia e soprattutto Pescara. Quest’anno Manuel giocherà con un compagno nuovo, che non ha bisogno di presentazioni e che è Tiziano Andreatta. Tiziano e Manuel formano una delle coppie inedite più interessanti e puntano a diventare uno dei sodalizi di punta dei prossimi anni a livello italiano e non solo.

    “Lo studiavo già dallo scorso anno e ragionavo sul fatto di proporre a Tiziano di avventurarci in questo mondo assieme. Abbiamo poi trovato la quadra durante l’inverno, mentre io ero impegnato con la pallavolo a Marcianise. Tengo molto a ringraziare Davis Krumins con il quale ho giocato delle belle tappe lo scorso anno. È un amico e gli auguro il meglio per il proseguimento. Ora penso al progetto con Tiziano”.

    Che obiettivi vi siete dati?

    “Iniziamo a fare un primo torneo e vedere un po’. Siamo un foglio bianco su cui andrà scritta la storia di due giocatori che devono iniziare a giocare assieme. Tiziano ha avuto un piccolo infortunio e abbiamo incominciato a vederci nel weekend per allenarci soltanto da poco. Abbiamo fatto forse tre finesettimana assieme”.

    Cosa vi attende?

    “Sicuramente Cracovia a livello internazionale e poi Caorle. Dobbiamo incominciare ad unire le pedine del puzzle, però posso già dire che le prime sensazioni sono molto buone”.

    Alfieri-Andreatta è la coppia delle 4 Vele Academy di Pescara?

    “Ci alleneremo a Pescara da metà giugno perché il Prof.Andreatta deve fare gli scrutini finali a scuola e poi passeremo l’estate ad allenarci assieme alle 4 Vele. In questi due mesi, mi sono allenato praticamente in solitaria con mio padre, io e lui da soli. È stato un supporto fondamentale”.

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Si dice che il beach possa tenerla occupata anche oltre l’estate.

    “Solitamente sono più cauto su queste affermazioni, ma posso dire che sto ragionando seriamente sulla possibilità di fare l’istruttore a Pescara e dedicarmi tutto l’anno al beach volley. In fondo è questo che sogno da parecchi anni e ciò che mi ritorna dalla sabbia è un qualcosa che ormai faccio fatica a trovare nel volley”.

    Cosa potrebbe farla ripensare?

    “Al volley resto legato, ma negli ultimi anni penso di aver dato molto di più di ciò che ho ricevuto. Non sono soddisfatto delle scelte fatte e di come sono finite le ultime stagioni, quindi mi piacerebbe trovare qualcosa che mi renda davvero soddisfatto dei sacrifici fatti. Il beach in questo può costituire una bella medicina! Per ora resto in una fase valutativa, anche perché devo capire la parte economica e il budget che potrebbe richiedermi una scelta simile, oltre al fatto che se ci fossero delle proposte serie per giocare a pallavolo le ascolterei molto volentieri”.

    Torniamo al beach. Italiano e internazionale formula vincente?

    “Sì, faremo certamente il campionato italiano e cercheremo per il primo anno di racimolare qualche punticino in Europa”.

    Che scenario si aspetta dalla nuova stagione?

    “Un tutti contro tutti. Tante coppie inedite, alcune delle quali sono curioso di vederle all’opera. Altri si devono confermare e altrettanti rifare. Sarà un inizio nuovo per tutti”.

    La coppia che vuole ritrovare?

    “Sacripanti-Titta sono felicissimo di vederli giocare assieme. Un po’ meno sarò felice di giocarci contro!”

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Falaschi punta in alto: “A questa Padova la salvezza sta stretta, mireremo all’ottavo posto”

    Il comunicato arriva tempestivamente a metà maggio, ed è il segnale di ciò che Marco Falaschi ha fatto alla Pallavolo Padova, ossia lasciare un bel segno distintivo sul suo operato e sulla costruzione di un ruolo che nella pallavolo italiana ormai è giusto riconoscergli universalmente.

    Falaschi è una certezza, un elemento che non solo si cuce addosso una maglia, ma tesse lungo la stagione una rete di gioco e certezze grazie al suo ventennale bagaglio di esperienza. Padova (così come la nazionale, di cui Marco fa parte nel gruppo allargato di Cavalese) sotto questo aspetto non poteva assolutamente rinunciare alla regia del toscano più famoso del volley e ha detto sì anche per la prossima stagione.

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    “Sono soddisfatto dell’annuncio e dico che questo rinnovo me lo sono conquistato dentro e fuori dal campo. La chiamata di Padova lo scorso anno è arrivata perché la società mi ha chiesto di dare un mio contributo personale nella costruzione di un gioco di squadra in cui erano presenti diverse scommesse, che abbiamo vinto assieme. L’aspetto sportivo e umano ha inciso sul fare sì che questo gioco si creasse e che raggiungessimo anche un traguardo fondamentale come la salvezza con diverse giornate d’anticipo”.

    Diamo un nome alle scommesse vinte?

    “Posso dire che Luca Porro e Davide Gardini in posto quattro come titolari stabili in Superlega siano stati una bella scommessa vinta. Su Gardini c’era molta aspettativa dalla passata stagione, per il giocatore che voleva e doveva essere. Luca ha sprigionato un talento indiscutibile e ha dimostrato di poter svolgere questo ruolo con maturità e provando ad alzare l’asticella ancora di più. Posso dire che anche Plak come centrale nel suo primo anno nel ruolo in Italia è stata un’altra bella soddisfazione che la società si è portata a casa. Giocatore forte, con delle doti fisiche importanti e capace di poter dire la sua in questo campionato. Sono contento di ciò che Fabian ha dimostrato di poter fare”.

    Foto Pallavolo Padova

    La prossima scommessa?

    “Tommaso Stefani dovrà prendersi le sue belle certezze la prossima stagione. Arriva da un recupero lungo e intenso. Sono felice di giocare assieme a lui anche il prossimo anno per la terza stagione dopo quella di Taranto”.

    Conosce a menadito questo campionato. Mi dica perché Padova si è salvata con anticipo rispetto alle altre.

    “Credo che non ci sia stato un solo momento in cui abbiamo smesso di lavorare per centrare l’obiettivo, anche quando avevamo qualche difficoltà in più degli altri. Dopo la prova di Cisterna, che ricordo come un momento complicato della stagione, siamo stati capaci di parlare, affrontare i problemi e ripartire con la consapevolezza che ce la potevamo e volevamo fare. Non abbiamo mai mollato e siamo riusciti, oltre a vincere gli scontri diretti, a toglierci degli sfizi, andando a prendere punti contro squadre come Milano e Modena. Siamo stati bravi nel dimostrare che potevamo affrontare chiunque con la stessa grinta e la stessa determinazione”.

    foto Lega Volley

    Quest’anno è sembrato che lei calzasse a pennello con il progetto Padova. Posso dire che non potevamo vederla in un progetto più a misura di Falaschi?

    “Ho sempre apprezzato molto quando una società mi ha chiesto di mettere in campo la responsabilità che ho acquisito dopo tanti anni di esperienza. È stato un piacere lavorare con Padova e poter continuare in tal senso. Va dato atto che Cuttini e lo staff sono sempre stati desiderosi quanto noi di farci esprimere in un certo modo e ci hanno sempre punzecchiato affinché ognuno di noi facesse il suo meglio”.

    foto Lega Volley

    Padova ormai è una certezza per la Superlega.

    “Siamo il quinto pubblico della serie A. Voglio strappare una promessa”.

    Prego.

    “Cercheremo di alzare ancora di più l’asticella quest’anno. Personalmente trovo che questi tifosi meritino qualcosina di più della salvezza e mi impegnerò per fare sì che quell’ottavo posto magari utile per giocare i playoff scudetto diventi un traguardo alla nostra portata. È una bella sfida, ma ci proverò”.

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Mattei, pilastro di Grottazzolina: “Caduto l’ultimo pallone è partito il film della mia carriera…”

    Conosco il protagonista dell’intervista da dieci anni. Tra di noi abbiamo condiviso moltissimo delle rispettive carriere in ambiti diversi. Scrivo con cognizione di causa che questo è l’anno migliore di Andrea Mattei dell’ultimo decennio passato a dimostrare di essere il forte giocatore che è sempre stato. Sono trascorse così tante stagioni da quando questo armadio con gli occhi azzurri, a cui già a vent’anni stava stretto tutto, compresa la maglia dell’allora Kioene, urlando e combattendo con il coltello tra i denti, si conquistava due promozioni in due anni diversi. L’epilogo, dopo anni spesso in cui ha fatto fatica ad esprimere ciò che aveva dentro e fuori dal suo gioco sicuro e costante in posto tre, non è un caso sia arrivato in un’altra bella favola della pallavolo italiana, cioè alla Yuasa Battery Grottazzolina, compagine che quest’anno ha dominato la serie A2 e si appresta con l’entusiasmo di ogni debuttante al gran ballo, a disputare il suo primo campionato di Superlega, sempre con l’apporto dello stesso Mattei.

    “Quando è caduto l’ultimo pallone, è come se fosse partito un film lunghissimo, in cui ho ripercorso tutti gli anni in cui non sono riuscito a portare a casa ciò che mi ero prefissato dall’inizio della stagione. Sono stati anni difficili, non l’ho mai nascosto, e quest’anno sono arrivato a Grottazzolina per la prima volta, senza costruire alcun castello. Ero felice di essere qui, dovevo fare il mio lavoro come sempre al massimo, ma senza alcun retropensiero”.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Ha vinto il campionato, senza alcuna illusione iniziale.

    “Lo abbiamo voluto tutti. Molti di noi sono arrivati qui desiderosi di trovare un riscatto da anni un po’ più in salita di altri. Nel mio caso ha influito tanto l’essermi sentito non solo parte di un progetto, ma al centro del progetto stesso. Grottazzolina ha cercato di essere casa per tutti noi, e questo ha inciso nel far confluire tutte le energie verso l’inseguimento di un sogno per una piccola realtà marchigiana”.

    Per lei la Superlega arriva dopo la vittoria in finalissima contro Siena. Segno del destino?

    “Forse. Lei pensi che io la Superlega me la sono riguadagnata quest’anno e l’ultima società con cui l’ho persa è stata proprio Siena. Un momento catartico, perché mi sono ripreso ciò che volevo in un momento e proprio con la mia ex squadra. L’ho cercata proprio tanto e quest’anno per la prima volta ho detto vada come vada, poi è successo tutto”.

    foto Top Volley Cisterna

    Si era un po’ smarrito quel ragazzo che ho conosciuto dieci anni fa?

    “Non ero smarrito, avevo certamente maturato l’idea che a trent’anni si potesse stare bene anche senza pensare per forza al pensiero ossessivo della massima serie. Era un pensiero, stava lì, ma non più da non dormirci la notte”.

    Sono seguiti giorni di capelli rosa, festeggiamenti e celebrazioni.

    “Non mi era mai successo di essere invitato in comune e di essere insignito della cittadinanza onoraria. Non so se esistano dei precedenti nel volley. Per me è stato un momento molto emozionante quando il sindaco ha incontrato la squadra e ha fatto sentire quanto questa comunità sia legata al volley”.

    foto Instagram @a.mattei10

    La Superlega ora con quale obiettivo?

    “A livello societario sicuramente l’obiettivo è mantenere la categoria. Stanno dando tutti il massimo per fare sì che il progetto della Yuasa Battery possa piacere a tutti”.

    Il momento che tutti aspettano? L’esordio?

    “Credo il derby marchigiano contro la Lube sarà un momento storico curioso, perché qui la pallavolo è più importante del calcio”.

    Il suo?

    “Vorrei giocare con la stessa determinazione dei miei vent’anni quando debuttavo in questa categoria”.

    So che ha un sogno, ora che tornerà in A1.

    “Non ho mai abbandonato l’idea di essere convocato in azzurro. So che sono grande ormai, so che forse il treno per me è già passato. Ma continuare a sognarlo e a lavorare per tutto ciò, non costa niente”.

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO