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    Felice Sette sbarca a Porto Viro: “Il livello cresce di anno in anno”

    Di Roberto Zucca

    Dopo una stagione personalmente redditizia in quel di Cantù, Felice Sette approda alla Delta Group Porto Viro, una squadra che lo scorso anno ha avuto una stagione altalenante, concludendo tuttavia il percorso con una salvezza sofferta ed esaltante. Sette è sicuramente uno dei colpi messi a segno dalla dirigenza veneta e arriva alla Delta Volley con la voglia di fare bene:

    “Sono molto contento della scelta fatta. Arrivo a Porto Viro in una stagione in cui ho sentito da subito l’entusiasmo di rilanciarsi per la loro seconda stagione in serie A2. L’obiettivo è quello di lavorare da subito ad una salvezza tranquilla e pian piano togliersi delle belle soddisfazioni“.

    Arriva da una stagione a Cantù per lei importante.

    “Personalmente è andata molto bene, più che altro perché ho ritrovato una buona continuità di gioco che vorrei mantenere anche a Porto Viro. È stato un anno complicato in cui oltre alla pandemia, che ha un po’ sparigliato le carte, ci sono stati dei cambi all’interno della squadra, come quello dovuto alla partenza Manuel Coscione, che non hanno reso semplice il fatto di trovare la continuità dei risultati. Ma è stato comunque un anno in cui siamo stati in grado di affrontare tutto e di concludere con serenità al decimo posto“.

    Foto Delta Volley Porto Viro

    Ha già buttato l’occhio sulla nuova squadra?

    “Ci sono delle conferme importanti, e dei nuovi arrivi che promettono molto bene. Sono molto curioso di iniziare la stagione, perché secondo me è davvero buono lo spirito che si respira. Sono curioso di giocare con molti di loro perché li ho conosciuti da avversari e attorno ai confermati so che si è creato un bel gruppo. Credo ci siano le basi per fare una buona stagione“.

    Arriva a Porto Viro con il suo allenatore Matteo Battocchio.

    “Sono contentissimo che mi abbia chiesto di seguirlo in questa nuova avventura. È un segnale di fiducia nei miei confronti ed è assolutamente ricambiato. Quando mi ha presentato il progetto e l’idea di Porto Viro non ho saputo dire di no“.

    Cosa ha visto del resto del mercato della A2?

    “Il livello cresce anno dopo anno. Abbiamo assistito agli annunci di Vibo Valentia, ad esempio, che ha fatto una squadra con alcuni ex della Superlega. Ecco, se devo essere onesto, credo che squadre con presenze di quel calibro, vedi Orduna e Buchegger per fare due nomi, possono in qualche modo partire da favoriti. Per il resto ci sono altre squadre che stanno costruendo delle buone rose. Penso a Cuneo, ma anche a Bergamo o alla stessa Cantù. In realtà tutti stanno costruendo delle squadre con le quali sarà difficile scontrarsi. Sarà una bella lotta“.

    Foto Andrea Iommarini/Federazione Italiana Pallavolo

    Parliamo della sua vita estiva. Come procede il Beach Volley?

    “Alla grande. In queste settimane sono a Pescara e Alessandro Ubaldi sta allenando me e Paolo Di Silvestre. È arrivato un nono posto alla tappa di Bellaria, nella quale con i sorteggi non siamo stati di certo fortunati, ma poi abbiamo vinto ‘in casa’ a Montesilvano“.

    La vostra avventura è partita contro Lupo-Ranghieri…

    “Con le teste di serie numero uno! Ma è stata una gara che ci ha subito dato l’idea del torneo. Adesso stiamo ragionando su quali tappe poter ancora giocare, visto gli impegni che entrambi abbiamo con i club. Ci stiamo divertendo, abbiamo riformato un bel sodalizio e con il supporto di Alessandro stiamo facendo una stagione interessante“. LEGGI TUTTO

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    Matteo Paris apre il capitolo Pineto: “Tomasello saprà darmi gli stimoli giusti”

    Di Roberto Zucca Quando tutto sembra andare verso una direzione, Matteo Paris è capace di stupire tutti e di dirigersi controcorrente, verso qualcosa di nuovo e inaspettato. È così che il regista, che quest’anno non ha nascosto una certa delusione per l’avventura di Palmi, ha ritrovato in breve tempo la lucidità e gli stimoli per scegliere di ripartire verso l’Abba Pineto, dove lo aspetta una nuova avventura: “La verità è che è stata una scelta molto difficile. E da qualche anno lo è sempre di più, ancora di più. Mia figlia e la mia compagna sono in Grecia, e resteranno lì. Io non sono stato in grado di dire di no al lavoro e alla pallavolo. Quindi, nonostante tutto, ho detto di sì al proseguimento della mia carriera in Italia. Sarà dura, ma ce la farò“. foto ABBA Pineto Volley Perché Pineto? “Perché è un bel progetto, e perché sono contento di trovare Giacomo Tomasello alla guida di questo progetto. È un allenatore che ha saputo fare bene e che sarà in grado di darmi gli stimoli giusti. In più c’è Angelo Marolla, un preparatore che viene considerato tra i migliori in Italia, e sono curioso di lavorare anche con lui“. La voglia di continuare da dove arriva? “Mi fa stare bene questo sport. La voglia di arrivare su ogni pallone, di sfracellarmi su ogni pallone, è ancora tanta“. Con lei Pineto può ambire alla serie A2? “È una società importante, che lavora bene da qualche anno. Ha una struttura propria e ha degli obiettivi sicuramente stimolanti. Si vuole cercare di eguagliare la finale raggiunta lo scorso anno, con l’idea di regalare ai tifosi e alla società un finale diverso“. Foto Lega Pallavolo Serie A Una squadra giovane. Paris è l’elemento di esperienza. “Conosco solo Baldari, ma fare parte di un gruppo più giovane con cui crescere è sicuramente interessante. Si ha sempre voglia di mettersi a disposizione e di portare il proprio vissuto e la propria esperienza in un gruppo. Sono qui a Pineto anche per questo“. La delusione della scorsa stagione pesa ancora? “La vita di un atleta è fatta di vittorie e sconfitte, di soddisfazioni e di delusioni. Mi è spiaciuto che a Palmi il finale sia stato così rapido nei play off, ma dopo qualche settimana nelle mie avventure pallavolistiche ho sempre ritrovato la voglia di fare bene altrove. Riparto sempre da questo“. LEGGI TUTTO

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    Simone Starace riparte da Massa Lubrense: “Ho dormito indossando la nuova maglia!”

    Di Roberto Zucca L’entusiasmo per una nuova avventura e la gioia immensa di intraprenderla a pochi passi da casa. È il Simone Starace che non ti aspetti quello che commenta l’approdo nella Shedirpharma Massa Lubrense, squadra che il prossimo anno, grazie anche al giovane talento classe 1999, proverà a centrare obiettivi importanti: “Non l’ho mai raccontato a nessuno, ma la prima volta che ho parlato col presidente, dopo che mi ha proposto il progetto della Folgore, ho dormito con la maglia che mi ha donato! Ci siamo inseguiti per tanto tempo, e quest’anno non ho potuto dire di no ad una proposta così bella“. Quando parla di bellezza, a cosa si riferisce? “Al fatto che ritorno a casa, in un contesto che mi fa sentire ancora più vicino alla famiglia, alla mia fidanzata e ai miei amici. Quando venni a giocare qui, c’erano più familiari miei che tifosi generici. E quel ricordo mi fa venire i brividi perché spero che quest’anno si possa ripetere quella bella cornice di pubblico che viene a sostenere me e la Folgore“. Foto Lega Pallavolo Serie A Con lei dove vuole arrivare Massa Lubrense? “Non solo con me, ma con la buona campagna acquisti che sta intraprendendo la società, vogliamo toglierci qualche soddisfazione. Non sono bravo a fare pronostici, ma penso che possiamo diventare la classica squadra tignosa che darà fastidio a parecchi avversari“. Fuori i nomi. “Beh, la A3 cresce di anno in anno. Posso dire che sto vedendo formarsi una bella squadra a Tuscania, che sta facendo una campagna acquisti importante, ma anche ad Aversa si stanno muovendo bene. Sarà una finale ogni domenica, il livello sta salendo e noi dobbiamo tenerci pronti ad affrontare ogni squadra con costanza nei risultati“. Foto Lega Pallavolo Serie A Parlava di Aversa. Il rammarico per l’uscita c’è? “C’è un ricordo di una società in cui mi sono trovato bene e con la quale ci siamo lasciati con un sorriso e una stretta di mano. Hanno capito la mia esigenza di avvicinarmi ulteriormente a casa e di completare gli studi in Economia. È stata una bella parentesi e ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di fare una stagione in cui ho iniziato ad affacciarmi con maggiore consapevolezza al campo“. Alla Folgore le responsabilità si sentono di più? “È indubbio che un po’ con la maturità le responsabilità si creano, e la società, più che responsabilizzarti, cerca di stimolarti e farti trovare le motivazioni per fare bene. Personalmente, con il fatto che mi ritrovo praticamente a casa, mi sento carico ma anche investito dalla responsabilità di rendere. Sono in un momento di crescita professionale, è normale alzare l’asticella anno dopo anno“. LEGGI TUTTO

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    Andrea Mattei sbarca a Santa Croce: “Ci sarà da lottare. Ma non mi spavento”

    Di Roberto Zucca Da Siena a Santa Croce, con la Toscana sempre nel cuore. Andrea Mattei ha scelto la Kemas Lamipel per la prossima stagione e lo ha fatto con l’entusiasmo che lo contraddistingue in ogni nuova avventura: “Ho detto sì subito, perché ho capito quanto la dirigenza e soprattutto coach Mastrangelo tenessero al mio nome per questa nuova avventura. Ho sentito parlare molto bene negli anni di questa società, e sono convinto che lavorando bene con Vincenzo potremmo toglierci delle buone soddisfazioni“. Mastrangelo arriva da una promozione storica. Voglia di replicare? “Non sbilanciamoci. Le annate come quelle di Reggio Emilia sono un’eccezione. È un finale bellissimo, se vogliamo anche inaspettato rispetto ad altre società che puntavano alla Superlega, ma non succede sempre così. E poi io non sono uno che ama guardare troppo avanti. Vorrei pormi come obiettivo quello di fare, a livello personale, meglio della stagione precedente“. Foto Lega Pallavolo Serie A Lo scorso anno la salvezza è arrivata all’ultima giornata. “È stata una stagione molto lunga, complessa, e posso dire che soprattutto nell’ultima gara ho dato tutto ed è finita nel migliore dei modi. Quest’anno vorrei giocare un campionato diverso“. Si parla di una Santa Croce giovane. “Parlerei di una Santa Croce abbastanza variegata. Ci sono molti atleti che qui hanno iniziato il loro percorso di crescita e poi ci sono elementi che arrivano come me da altre esperienze, ma che vengono a Santa Croce per giocare un bel campionato. Sarà una stagione non semplice, perché ci sono squadre che già si stanno ben attrezzando. Bergamo e Cuneo giocheranno per le prime posizioni, così come stanno facendo un buon mercato altre compagini. Ci sarà da lottare. Ma questo non mi spaventa“. Foto Lega Pallavolo Serie A Mastrangelo quanto ha contato nella scelta? “Moltissimo. È un tecnico con cui ho lavorato molto bene, e che mi ha permesso di trovare una bella continuità di gioco. Oltre al fatto che riesce sempre a trasmettermi gli stimoli giusti, e poi è una persona che apprezza chi lavora duramente“. Mi dica perché ancora la Toscana. “Mi trovo molto bene. Questi giorni sono stato a Santa Croce e l’accoglienza è stata veramente emozionante. Mi hanno fatto sentire subito a casa e hanno usato parole di stima e affetto che mi hanno colpito. Mi piace vivere qui. Poi Santa Croce è uno di quei palazzetti in cui in A2, con 2000 persone sugli spalti, si sente il calore e la differenza. È un luogo che vive di pallavolo e io quest’anno avevo voglia davvero di questo“. LEGGI TUTTO

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    Ludovico Giuliani si dedica al Beach Volley… sotto gli occhi di papà Alberto

    Di Roberto Zucca Passando dalla costa marchigiana, in quel di Senigallia, capita di scorgere a tarda sera Ludovico Giuliani, in procinto di terminare gli allenamenti di Beach Volley, disciplina cui da qualche estate, dedica la giusta attenzione di un appassionato. Poco lontano, appostato nella piccola folla dello stabilimento di turno, capita pure di incontrare papà Alberto Giuliani, che, smessi i panni dell’allenatore, dedica il tempo delle vacanze al figlio. Ludovico ci parla del bellissimo rapporto che intercorre tra i due: “Papà quando si trova in zona viene a vedersi l’allenamento. A me fa molto piacere. Quest’anno giocherò qualche tappa e devo ringraziare il Beach Stadium, nelle persone di Filippo Cecchini e Vittoria Magi, che mi allenano ogni sera con la passione che si respira qui a Marotta. Ho iniziato ad Albissola Marina, alla tappa d’esordio con Claudio Barlassina, e adesso sono in fase di ricerca dei compagni con cui disputare le prossime tappe“. Farà un po’ il jolly. “Affronto le tappe con lo spirito di chi vuole giocare, divertirsi ma anche impegnarsi. Certo non è il mio sport principale, e una volta iniziata la preparazione, dovrò dedicarmi al club, per cui voglio essere libero di sperimentare e di giocare con qualche giovane che abbia voglia di fare le tappe col giusto spirito“. Foto Abba Pineto Volley Parliamo di club: qualche giorno fa è arrivata la riconferma all’Abba Pineto. “Sì. Ricomincio da Pineto. Tenevo molto a continuare un’avventura nella quale lo scorso anno speravo di ottenere una promozione assieme a tutto il gruppo. Lo ammetto, devo ancora digerire la sconfitta in finalissima, ma forse voglio ripartire proprio da ciò che di buono c’è stato nella scorsa stagione e cercare di fare meglio“. Lei ad un certo punto, da Piacenza, è sceso di categoria. Scelta forzata? “No, ma volevo giocare. Intanto, di Piacenza, sono felice di ricordare che ho giocato sotto la guida di papà Alberto. Ed è stato importante. Pensi che quando ora gli chiedo qualcosa, lui mi dice che, fin quando non sarà di nuovo il mio allenatore, devo attenermi a ciò che dice il coach. Ecco, papà è anche questo, ossia un uomo saggio, che mai sconfina dal rapporto che c’è tra padre e figlio. Detto questo, sono stati anni preziosi, anche duri se vogliamo, ma formativi. Ora vorrei risalire la china“. Obiettivo personale è la Serie A2 con Pineto? “Ci si proverà. Ci sono squadre che si stanno formando e che reputo interessanti, da Macerata a Fano, solo per dirne due. Noi speriamo di trovare la quadra giusta. Ciò che più mi stimola è la guida di Tommasello, che arriva a Pineto dopo aver fatto molte cose buone. Sono molto contento di trovarlo sulla nostra strada questa stagione“. Foto Lega Pallavolo Serie A Suo padre resterà all’estero, precisamente all’Olympiacos. Posso chiederle se la domenica vorrebbe il classico papà sugli spalti? “Papà, anche se non è sugli spalti, è presente comunque. Sono cresciuto con l’idea che mio padre faccia un lavoro uguale al mio, e che le circostanze della vita ci portino spesso ad essere lontano per le esigenze legate alla professione. Sono molto contento per lui e per la squadra che sta allestendo, con Travica e Stern che andranno a costituire una bel reparto nei loro rispettivi ruoli“. Le piacerebbe tornare a giocare quella pallavolo? “È e sarà il mio obiettivo dei prossimi anni“. LEGGI TUTTO

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    Michele Grassano: “Sentivo addosso la responsabilità di portare Bari in Serie A”

    Di Roberto Zucca La magia che qualche notte fa ha contornato il cielo di Bari è quella di una realtà che insegue il firmamento della pallavolo che fu. E che, dopo anni di assenza, conquista uno storico accesso alla Serie A3. È la storia della M2G Green Bari ed è la storia del suo capitano, Michele Grassano, che con l’esperienza del veterano e un filo di emozione racconta quella notte magica: “Ero davvero emozionato e felice. Credevo nel progetto della Pallavolo Bari e sentivo addosso la responsabilità di portare questa squadra in serie A. È stata una gara appassionante, conclusasi al Golden Set e con me che festeggiavo sopra il tavolone del palazzetto, insieme ai quasi ottocento tifosi che sono venuti a vederci“. Una storia che parte tre anni fa. “Decido di lasciare la serie A2 e rallentare un pochino, perché volevo fare altre scelte. Approdo a Bari grazie a un ex compagno di squadra e mi trovo bene perché ritorno in Puglia, ossia a casa. Ci siamo conosciuti, e ripromessi che prima o poi sarei rientrato. Poi mi trasferisco a Parma lo scorso anno, in piena pandemia. Ma a fine anno decido di tornare qui. Vincere per la settima volta un campionato è stato davvero bellissimo“. Foto Pallavolo Bari Il più importante è quello conquistato con Piacenza. Le mancano quelle emozioni? “Credo ci sia un tempo per tutto. Quindi no, ciò che dovevo fare in carriera l’ho fatto. Ho avuto le stagioni in A1, così come tante belle stagioni in A2, poi ho deciso di dedicarmi agli studi per una seconda parte della vita professionale fatta di altro. Rimane il bel ricordo, non sono uno che si guarda troppo indietro“. Cosa vorrebbe fare ora? “Sto terminando degli studi per lavorare nel mondo finanziario. È un progetto embrionale che coltivo da tempo. Vedremo come si evolveranno le cose anche con il volley“. Foto Pallavolo Bari Bari farà la Serie A3? “Assolutamente sì!“. E Grassano ci sarà? “Questo non è stato ancora deciso. La promozione è troppo fresca e le basi del futuro sono sia per me che per la società ancora premature. Dobbiamo incontrarci, avviare un dialogo e capire meglio innanzitutto se c’è la volontà di confermarmi, poi di capire meglio come conciliare il tutto. Ci sono molte variabili da considerare“. Qualche giorno fa anche Reggio Emilia, dove lei ha trascorso due belle stagioni, ha conquistato la Superlega, anche se poi è stata costretta a rinunciarvi. Lei che ricordi ha? “Sono state belle stagioni e sono contento per il mio amico Fabio Fanuli e Vincenzo Mastrangelo, che è stato anche il mio allenatore. Come nel caso di Bari, ho trovato un bel gruppo. Certo, questa di Bari è stato davvero una bella compagnia con cui avviarsi in questa avventura della Serie B. E poi ho ritrovato Beppe Spinelli, che è un uomo e un allenatore con cui ho sempre lavorato molto bene. È stata davvero un’annata magica“. LEGGI TUTTO

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    Manuel Bruno, il “Bruninho” della A2: “Coinvolgo il pubblico per creare valore aggiunto”

    Di Roberto Zucca Il beniamino dei tifosi, il trascinatore, lo showman. Incasellare Manuel Bruno in una definizione o in un epiteto che racchiuda il suo essere uno dei giocatori più spumeggianti e travolgenti della Serie A è una missione assai complessa. Conosciuto come il “Bruninho” della A3 (e ora della A2, in cui è stato appena promosso con la Tinet Prata di Pordenone), ha 150.000 seguaci su Tik Tok e quasi trentamila su Instagram. Segno che, con la pallavolo e la sua personalità prorompente, Manuel ha trovato una popolarità mai esibita ma divertente e ironica: “Partiamo dal soprannome. Bruno è sempre stato il mio idolo sin da quando giocavo nelle giovanili. Il mio cognome ha fatto poi tutto il resto“. Lo ha mai conosciuto? “Sì, un vero idolo. Ci siamo conosciuti una sera negli anni in cui giocavo a Macerata. È un atleta incredibile e una persona davvero umile al di fuori del campo“. foto Franco Moret Questo successo social come se lo spiega? “Mi diverto. Sono uno di quelli che utilizza il pubblico e coinvolge le persone per creare valore aggiunto. Mi piace stare in mezzo alla gente, mi diverte vedere ad esempio il palazzetto pieno di tifosi che supportano Prata. Mi emoziona vederli lì per noi e fare festa insieme a loro“. Quest’anno l’avete combinata grossa, come si suol dire. “Un anno irripetibile. Vincere Coppa Italia e campionato di A3, il solo pensiero mi fa ancora venire i brividi. È stata una soddisfazione immensa, soprattutto perché ho amato profondamente questo gruppo di ragazzi con cui ho condiviso l’esperienza“. Foto Lega Pallavolo Serie A In panchina sedevano Boninfante e Papi. Mica male. “Mica male davvero! Due persone che lasciano il segno in ogni allenamento, due professionisti da cui ho davvero imparato moltissimo. Quando si parla di salto di qualità, ecco, io credo che con persone del genere si faccia sul serio“. Il segreto è il gruppo? “Sì. Senza ombra di dubbio“. Quando ha capito che sarebbe finita così? “La sera della Coppa Italia, festeggiando e guardando negli occhi ognuno di loro mi sono detto che saremo riusciti a vincere il campionato. Ci ho creduto davvero, nonostante ci fossero altre squadre che avevano fatto i conti con la promozione. Invece ci siamo riusciti noi, che piaccia o no (ride, n.d.r.)!“. Foto Instagram Manuel Bruno La foto con la Coppa sul letto e il tricolore l’aveva pregustata? “Me la sono goduta. Quella Coppa l’ho fissata per tutta la sera, pensando di aver conquistato qualcosa di bellissimo. Le devo poi confessare che vincerla davanti a quei tifosi e ai miei genitori che hanno fatto 9 ore di macchina per venirmi a vedere è stato troppo emozionante. Piangevo, urlavo. Mi trema la voce se ci penso ancora oggi“. Il prossimo anno in A2. Lei ci aveva scommesso firmando un rinnovo a febbraio? “Ho posto quella firma con entusiasmo, non solo scommettendo nell’esito positivo, ma con la gratitudine verso una squadra che ha saputo coltivarmi, starmi vicino durante l’infortunio lo scorso anno, regalarmi una stagione come questa“. Foto Lega Pallavolo Serie A Che squadra sarà? Ci spoileri qualcosa… “Ci sono stati i rinnovi che ha visto, compreso il mio, e questo è davvero un segno di gratitudine della società verso di noi, oltre ad essere una bella scommessa e un’opportunità. Per il resto, non posso dire altro, ma faremo un campionato di buon livello, se tutto va bene. Basta, non mi faccia dire altro!“. Adesso un po’ di Calabria. La sua terra. “Sì, qui a San Lucido trascorrerò i mesi estivi. Poi tornerò a Prata con la voglia di giocarmi la A2 nel migliore dei modi. Voglio proseguire un bel cammino iniziato due anni fa con la società, sperando di rivivere ancora momenti come quelli di questa stagione“. LEGGI TUTTO

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    L’estate caldissima di Matteo Cecchini: “Sarà un Campionato Italiano impegnativo”

    Di Roberto Zucca Le notizie sono molteplici. La prima è che Matteo Cecchini disputerà la stagione estiva in coppia con Paolo Ingrosso, e i due promettono di diventare una delle nuove coppie outsider o semplicemente dei protagonisti dell’annata. Mentre con Matteo Ingrosso, il fratello di Paolo, Cecchini si è aggiudicato domenica 29 maggio il titolo Gold del Campionato Italiano per Società, giocatosi nell’affollata e splendida cornice di Bibione, con la sua Beach Stadium Marotta: “Abbiamo fatto un buon torneo. Non era facile, perché sono stati tre giorni intensi, tra qualificazioni, main draw e finali. Le condizioni atmosferiche non sono certo state delle migliori, oltre al fatto che il pallone che usavamo in gara noi solitamente non lo utilizziamo. Quindi il risultato è stato doppiamente soddisfacente, perché abbiamo giocato un buon livello di beach con Matteo“. La società Beach Stadium Marotta è a conduzione familiare. “Be’, sicuramente il lavoro fatto da mio fratello Filippo è stato eccezionale. Ha creato un gruppo di corsisti affiatato, e ha lavorato per diventare un punto di riferimento importantissimo per il beach volley nelle Marche. È stato bravo. E io ho iniziato a lavorare con lui“. Foto Instagram Matteo Cecchini Ha drasticamente cambiato vita. Lavorava nella finanza a Milano e ha lasciato tutto per trasferirsi a Senigallia. “Aprendo una pasticceria con mia moglie, e questo era il sogno della mia vita. In più ho potuto conciliare un impegno davvero totalizzante, tornando ad allenare a beach nella società di Filippo. La pasticceria ha aperto da meno di un anno ma i risultati sono andati al di là delle aspettative e la vita milanese non mi manca di certo. Qui il mare e il beach lo abbiamo tutto l’anno!“. Quest’anno le coppie dal beach riserveranno delle importanti novità. Quale teme di più? “Ci sono tante buone squadre contro le quali sarà interessante giocare. Da Bonifazi e Benzi che hanno iniziato bene la stagione, a Manni e Vanni che qualche giorno fa hanno vinto una tappa del World Tour a Cervia, fino al mio compagno di società Matteo Ingrosso che giocherà con Dal Molin. Sarà un Campionato Italiano impegnativo“. Lei e Paolo Ingrosso che obiettivi vi ponete? “Fare i principali tornei della stagione e arrivare pronti a quegli appuntamenti“. LEGGI TUTTO