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    Restano tre le squadre italiane in Champions League maschile e femminile

    Di Redazione Saranno ancora tre le squadre italiane al via della prossima Champions League maschile e femminile, nonostante l’esclusione dei club russi e bielorussi a causa della guerra in Ucraina. La nuova formula della competizione decisa dalla CEV, sebbene non ancora comunicata ufficialmente, è stata già resa pubblica da diverse testate internazionali e non prevede variazioni per quanto riguarda l’Italia (che guida il ranking europeo in entrambe le competizioni). Restano dunque deluse le speranze di Leo Shoes PerkinElmer Modena e Savino Del Bene Scandicci, che parteciperanno invece alla CEV Cup. A beneficiare dell’assenza delle squadre russe saranno, in campo maschile, la Germania, che passerà da 2 a 3 squadre ammesse direttamente alla fase a gironi, la Francia, che otterrà il secondo pass, e la Serbia, la cui rappresentante si qualifica alla fase a gironi senza passare dalle qualificazioni. Allo stesso modo, nel torneo femminile la Polonia passa da 2 a 3 squadre (a beneficiarne è il LKS Commercecon Lodz di Valentina Diouf), la Romania da 1 a 2 e la Repubblica Ceca accede alla fase a gironi. Cambia anche la formula delle due competizioni: i gironi continueranno a essere 5, con 4 squadre ciascuno, ma le vincenti di ogni raggruppamento approderanno direttamente ai quarti, mentre le seconde classificate e la migliore terza si sfideranno nei playoff (con gare di andata e ritorno) che determineranno 3 ulteriori squadre qualificate. La CEV, comunque, ha lasciato una finestra aperta per Russia e Bielorussia: nel caso in cui le sanzioni non dovessero essere rinnovate oltre il 1° settembre, le formazioni dei due paesi saranno nuovamente ammesse e la formula della competizione cambierà, passando da 20 a 24 squadre ammesse alla fase a gironi. CHAMPIONS LEAGUE MASCHILEFase a gironi: Italia, Polonia e Germania 3 squadre; Belgio, Turchia e Francia 2 squadre; Slovenia, Repubblica Ceca e Serbia 1 squadra. CHAMPIONS LEAGUE FEMMINILEFase a gironi: Italia, Turchia e Polonia 3 squadre; Francia, Germania e Romania 2 squadre; Bulgaria, Ucraina e Repubblica Ceca 1 squadra. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    F1: il Gp di Russia non sarà rimpiazzato, il calendario scende a 22 gare

    ROMA – La Formula 1 ha annunciato che il Gran Premio di Russia non sarà sostituito nella stagione 2022. La gara era inizialmente in previsione per la fine di settembre, precisamente nel weekend da venerdì 23 a domenica 25. A fine febbraio, dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, è arrivata la decisione della FIA di cancellare la tappa di Sochi. Il calendario del Mondiale in corso, quindi, vedrà calare il numero di gare dalle 23 inizialmente previste a 22.
    Quasi un mese di pausa
    La Formula 1 ha quindi optato per non aggiungere ulteriori date a un calendario che rimane comunque fitto, anche se senza il Gran Premio di Russia vedrà crearsi una pausa di quasi un mese tra il Gp di Monza, in programma l’11 settembre, e quello di Singapore, la cui gara è in programma il 2 ottobre. A settembre, però, si disputerà anche il weekend in Olanda, con la gara di Zandvoort prevista per domenica 4. LEGGI TUTTO

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    Coach De Cecco lascia la Russia: “Finché ci sarà la guerra non tornerò”

    Di Redazione La Russia era diventata una meravigliosa avventura sportiva, poi è arrivata la guerra e tutto è cambiato per Matteo De Cecco, vice allenatore della Dinamo Mosca con cui, dal suo arrivo, ha contribuito (e non poco) alla conquista di cinque titoli, tra cui l’ultimo scudetto russo conquistato contro il Lokomotiv Novosibirsk. “Tutto bello, con la gente stavo bene, avevo rapporti super con tutti nel club, ma ora ero a disagio per quanto stava accadendo” racconta in una dolorosa intervista rilasciata al collega Mario Salvini per La Gazzetta dello Sport. Un disagio profondo perché “quel che accade è una porcheria, una tragedia incommensurabile. Per noi è inaccettabile”. Parole forti che ovviamente De Cecco riesce ad esternare così solo ora che è tornato nella sua Udine via Istanbul, l’unico modo per uscire dalla Russia. Ma questo suo disagio non era comunque passato inosservato alla Dinamo, squadra che per chi non lo sapesse ricordiamo essere il club della polizia fin dai tempi dell’Urss. Il che vuol dire ieri KGB, oggi FSB, ma sempre di servizi segreti si tratta. Inizi di marzo, seconda partita di campionato dall’inizio di quella che lì chiamano ‘Operazione Speciale’. Parte l’inno, tutti guardano la bandiera russa tranne De Cecco, che china il capo e chiude gli occhi. Lì per lì la cosa passa quasi inosservata, ma al match successivo il gesto si ripete e allora il capo allenatore Kostantin Brianski lo chiama subito a rapporto a muso duro. “Gliel’ho spiegato – racconta allora l’allenatore italiano -. Gli ho detto che io non sono russo e che ero a disagio per quanto stava accadendo in Ucraina. Fatti orribili per cui non dormivo la notte”. “Ho vissuto male – prosegue De Cecco nel suo racconto -. L’atmosfera è diventata pesantissima, eppure avevo l’impressione di essere l’unico a percepire la tragicità di quanto stava accadendo. Poi parlando con più persone, giovani e meno giovani, tutti ti raccontano della vittoria della Seconda Guerra Mondiale, della Grande Guerra Patriottica come la definiscono loro, e sembra che per loro non sia una cosa accaduta 75 anni fa ma solo qualche mese fa. Per loro quella con l’Ucraina è una questione interna. Tanti ti ricordano che la parola Ucraina vuol dire terra di confine. Insomma, la Russia non ha invaso la Francia o la Spagna, fa la guerra all’Ucraina perché ha una questione aperta. Ed è pazzesco pensare che tanti, anche tra i ragazzi della squadra, abbiano parenti ucraini. È atroce solo a pensarlo, ma i russi non sono stupidi. Che potrebbero invadere la Polonia o i Paesi Baltici per me non è nemmeno una questione, così come il ricorso alle armi nucleari. Detto questo, quel che accade è inaccettabile”. Tanto inaccettabile che per ora quello alla Dinamo De Cecco lo definisce un capitolo chiuso. “Già a febbraio avevo mandato via Maria (Karlsson, la moglie, ex calciatrice svedese, ndr) e i bambini. Ora abbiamo finito, abbiamo vinto, me ne posso andare. E finché ci sarà la guerra di sicuro non tornerò” conclude. (fonte: Gazzetta dello sport) LEGGI TUTTO

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    Russia: la Dinamo Mosca batte la Lokomotiv e si conferma sul trono

    Di Redazione È ancora la Dinamo Mosca la squadra regina della Superleague maschile in Russia: la squadra della capitale ha superato in una tirata finale la Lokomotiv Novosibirsk, che a sorpresa aveva eliminato i padroni di casa dello Zenit Kazan. 3-2 (26-24, 23-25, 25-20, 20-25, 15-9) il risultato a favore dei moscoviti in una partita lottata punto su punto, con l’eccezione del tie break, in cui la Dinamo ha subito messo la freccia portandosi sull’8-3 e ha mantenuto il vantaggio fino al termine. Si tratta del quarto titolo per la squadra di Mosca nell’era post-sovietica. Decisivo al servizio nel tie break, ma un po’ in tutta la partita, l’apporto di Yaroslav Podlesnykh, top scorer dei suoi con 18 punti; prezioso il contributo di Bogdan e Sokolov (16 punti a testa) così come del centrale Likhosherstov in battuta e a muro. Il tutto orchestrato alla grande dal palleggiatore Pavel Pankov, premiato come MVP delle finali. Dall’altra parte uno strepitoso Drazen Luburic, autore di 26 punti, non basta alla Lokomotiv per firmare un’altra impresa. Lo Zenit Kazan, dopo il terribile smacco di ieri, può consolarsi (si fa per dire) con il terzo posto conquistato grazie al 3-0 (25-19, 25-19, 25-14) ai danni dello Zenit San Pietroburgo. Nel sestetto ideale, a rappresentare la squadra di casa c’è il centrale Alexander Volkov; per la Dinamo, oltre a Pankov, i compagni di squadra Tsvetan Sokolov e Denis Bogdan, per la Lokomotiv il libero Roman Martynyuk, lo schiacciatore Sergey Savin e il centrale Ilyas Kurkaev. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Russia: crolla lo Zenit Kazan, la finale è Dinamo Mosca-Lokomotiv

    Di Redazione Le semifinali della Superleague maschile russa regalano la più clamorosa delle sorprese: lo Zenit Kazan padrone di casa, dominatore della stagione con ben 36 vittorie consecutive, esce sconfitto per 0-3 (23-25, 23-25, 21-25) dalla sfida con la Lokomotiv Novosibirsk e vede sfumare la possibilità di vincere il titolo per il quarto anno di fila. Un risultato davvero impronosticabile alla vigilia, se si pensa che la squadra di Aleksey Verbov non perdeva dal 6 novembre 2021. Per la Lokomotiv una prova straordinaria in battuta e a muro, fondamentali che hanno deciso in volata i primi due set, ma anche in attacco, con Sergey Savin (12 punti), Ilyas Kurkaev (11) e Drazen Luburic (10) sugli scudi. Troppi errori in casa Zenit per Mikhailov, fermo a quota 11 punti. Domani la Lokomotiv sfiderà per il titolo i campioni in carica della Dinamo Mosca, che a loro volta ribaltano il verdetto della prima fase di Final Six (erano arrivati secondi nel girone) imponendosi per 3-1 sullo Zenit San Pietroburgo (25-21, 25-18, 19-25, 25-23). Decisivo nel quarto set il servizio di Denis Bogdan, che ha permesso ai moscoviti di recuperare dal 19-21 al 24-21, firmando così la quattordicesima vittoria consecutiva nei confronti con lo Zenit. Protagonisti del successo anche Sokolov e Podlesnykh, entrambi a quota 16 punti, mentre per la squadra di San Pietroburgo i migliori realizzatori sono stati Iakovlev e Poletaev con 14 centri. Quella che si disputerà domani (alle 18 italiane) sarà la prima finale in assoluto tra la Dinamo e la Lokomotiv, che ha vinto il suo primo e unico scudetto nel 2020. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Russia: l’Uralochka non molla, si va a Gara 5 con la Lokomotiv

    Di Redazione Sarà la decisiva Gara 5 ad assegnare il titolo femminile in Russia: dopo quattro intensissime sfide è parità assoluta tra Uralochka Ekaterinburg e Lokomotiv Kaliningrad. La squadra di Nikolay Karpol è riuscita a portarsi a casa al tie break un’infinita Gara 4 (25-23, 20-25, 33-31, 23-25, 18-16) annullando 6 set point nel terzo parziale, in cui aveva recuperato dal 15-20, e tre match point al quinto (13-14, 14-15, 15-16). La partita decisiva per lo scudetto si disputerà giovedì 12 maggio, alle 18 italiane, in casa della Lokomotiv. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Russia: la Lokomotiv Kaliningrad sbanca Ekaterinburg e si porta in vantaggio

    Di Redazione Sorpasso della Lokomotiv Kaliningrad ai danni dell’Uralochka Ekaterinburg nella finale scudetto della Superleague femminile in Russia. Le campionesse in carica restituiscono alle rivali la sconfitta casalinga subita in Gara 1, imponendosi per 2-3 (25-19, 17-25, 25-16, 22-25, 11-15) sul campo avversario e portandosi avanti sul 2-1 nella serie. Grande occasione persa per la squadra di Nikolay Karpol, che conduceva 2-1 e 20-16 nel quarto set: in quella fase è stato fondamentale per la rimonta il servizio di Irina Voronkova. Al tie break, Zaitseva (13 punti con 5 muri) e ancora Voronkova (top scorer con 26 punti) hanno siglato la fuga decisiva dal 6-6 al 6-10. Domani (alle 14 italiane) la Lokomotiv avrà il primo match point in Gara 4, ancora in casa della squadra di Karpol, mentre in caso di sconfitta si andrà alla “bella” ancora a Kaliningrad. Nel frattempo la Dinamo Mosca ha chiuso in tre gare la finale per il terzo posto, imponendosi con un netto 3-0 (25-21, 25-21, 25-22) sull’altra grande delusa Dinamo Kazan. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO