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    F1 Ferrari, colpo di scena Rueda: verrà sostituito da Jain

    ROMA – Le monoposto di F1 sono finalmente tornate all’azione in pista nei test ufficiali in scena in Bahrain, e subito c’è da registrare una novità importante in casa Ferrari. Infatti, Frederic Vasseur ha deciso per un importante cambiamento di uomini: a gestire le strategie del cavallino al muretto, infatti, sarà il giovane indiano Ravin Jain, arrivato a Maranello nel 2016 e dalla stagione successiva operativo nel gruppo di lavoro che si occupa di strategie. Il nuovo team principal del Cavallino ha scelto, quindi, di spostare di ruolo Inaki Rueda, oggetto di diverse critiche soprattutto nel 2022: lo spagnolo lavorerà nel remote garage di Maranello, passando quindi al lato sportivo del lavoro della scuderia. LEGGI TUTTO

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    F1, in Ferrari si pensa al 2023: “Non vediamo l’ora di lottare per il titolo”

    ROMA – Terminata la stagione 2022 di Formula 1, in Ferrari è tempo di bilanci. Anche Inaki Rueda, responsabile delle strategie di gara di Maranello, ha commentato il Mondiale appena terminato dopo il Gran Premio di Abu Dhabi. ““Per quanto riguarda la gara di Carlos, Hamilton gli ha preso la posizione al via e poi se l’è ripresa in curva-6 con una grande staccata – ha detto ai media del Cavallino parlando della gara di Sainz -. Dovevamo decidere quale strategia adottare con lui e abbiamo scelto per una tattica a due soste, anche perché dovevamo combattere le Mercedes che erano dietro. Hamilton ha scelto di fermarsi una volta ed era molto vicino alla fine, crediamo che Carlos avrebbe comunque avuto la meglio”.
    Su Leclerc
    “Per quanto riguarda la gara di Charles, se la giocava con Perez – ha aggiunto Rueda parlando di Leclerc -. Malgrado il messicano fosse davanti, Charles gli si è avvicinato molto, al punto da entrare al 15esimo giro nella finestra di undercut. Perez si è così dovuto fermare presto ed è stato obbligato alla strategia a due soste. Abbiamo tenuto fuori Charles il più a lungo possibile in modo da poter decidere poi se fermarci una o due volte. Anche nel secondo stint Charles ha guadagnato su Perez, e al 33esimo giro eravamo di nuovo nella finestra di undercut. Perez doveva prendere una decisione: fermarsi ancora o lasciare che facesse Charles l’undercut? Perez ha deciso di fermarsi e dunque Charles è rimasto in pista eha eseguito perfettamente la strategia a una sosta. Dunque, domenica il GP non era chiaramente a una o due soste, ma si trattava di eseguire al meglio il piano-gara. Analizzeremo questa gara e tutte le altre per poter migliorare in vista del 2023.Non vediamo l’ora di combattere per il titolo”.
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    Ferrari, Rueda verso il 2023: “Non vediamo l’ora di lottare per il titolo”

    ROMA – In Ferrari è il momento di tracciare un bilancio sul 2022 in Formula 1. Anche Inaki Rueda, responsabile delle strategie di gara di Maranello, ha commentato il Mondiale appena terminato dopo il Gran Premio di Abu Dhabi. ““Per quanto riguarda la gara di Carlos, Hamilton gli ha preso la posizione al via e poi se l’è ripresa in curva-6 con una grande staccata – ha detto ai media del Cavallino parlando della gara di Sainz -. Dovevamo decidere quale strategia adottare con lui e abbiamo scelto per una tattica a due soste, anche perché dovevamo combattere le Mercedes che erano dietro. Hamilton ha scelto di fermarsi una volta ed era molto vicino alla fine, crediamo che Carlos avrebbe comunque avuto la meglio”.Guarda la galleryRoberto Carlos impazzisce per Sainz, Alonso e Verstappen al GP del Brasile!
    Le parole di Rueda
    “Per quanto riguarda la gara di Charles, se la giocava con Perez – ha aggiunto Rueda parlando di Leclerc -. Malgrado il messicano fosse davanti, Charles gli si è avvicinato molto, al punto da entrare al 15esimo giro nella finestra di undercut. Perez si è così dovuto fermare presto ed è stato obbligato alla strategia a due soste. Abbiamo tenuto fuori Charles il più a lungo possibile in modo da poter decidere poi se fermarci una o due volte. Anche nel secondo stint Charles ha guadagnato su Perez, e al 33esimo giro eravamo di nuovo nella finestra di undercut. Perez doveva prendere una decisione: fermarsi ancora o lasciare che facesse Charles l’undercut? Perez ha deciso di fermarsi e dunque Charles è rimasto in pista eha eseguito perfettamente la strategia a una sosta. Dunque, domenica il GP non era chiaramente a una o due soste, ma si trattava di eseguire al meglio il piano-gara. Analizzeremo questa gara e tutte le altre per poter migliorare in vista del 2023.Non vediamo l’ora di combattere per il titolo”.
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    F1, Rueda su Leclerc: “Un'altra sosta era impossibile”

    ROMA – La pioggia ha influenzato in maniera evidente l’ultimo Gp di F1 andato in scena a Suzuka lo scorso weekend. Una strategia gara che in casa Ferrari puntava a salvare più treni di gomme possibili. Questo secondo quanto afferma il responsabile delle strategie della Rossa Inaki Rueda. “Inizialmente era la nostra idea, poi domenica ci siamo resi conti di come fosse inutile. Avendo possibilità di scegliere con che tipo di gomma partire con pista bagnata, tutti sono andati con l’intermedia perché è una gomma nettamente migliore rispetto alla full wet – ha spiegato Rueda – ma dopo la bandiera rossa la ripartenza dietro alla Safety Car è stata obbligatoriamente con gomme da bagnato estremo. Però, quando due vetture sono rientrate ai box per montare le intermedie, soprattutto dai tempi di uscita di Sebastian Vettel è apparso chiaro quanto fosse vantaggioso il cambio”.
    “Degrado gomme superiore”
    Leclerc, fermatosi ai box insieme a Verstappen, dopo un inizio di gara convincente ha iniziato ad accusare più difficoltà con il passare dei giri. “All’inizio dello stint Leclerc era riuscito ad allungare su Perez, ma poi il nostro degrado gomme è stato superiore rispetto alla Red Bull. Abbiamo anche valutato se optare per un ulteriore sosta, ma non ci sarebbe mai stato abbastanza tempo per tornare al secondo posto, perciò Leclerc ha continuato fino alla fine perdendo di fatto la posizione solo per effetto della penalità”, conclude Rueda. LEGGI TUTTO

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    F1, Rueda: “Impossibile un'altra sosta per Leclerc”

    ROMA – Una gara influenzata dal fattore pioggia che ha reso la strategia gara, nata inizialmente in casa Ferrari per salvare più treni di gomme possibili, abbastanza scontata. Questo afferma il responsabile delle strategie della Rossa Inaki Rueda. “Inizialmente abbiamo pensato a quello, poi domenica ci siamo resi conti di come fosse inutile. Avendo possibilità di scegliere con che gomma partire con pista bagnata, tutti sono andati con l’intermedia perché è una gomma nettamente migliore rispetto alla full wet – ha spiegato Rueda – ma dopo la bandiera rossa la ripartenza dietro alla Safety Car è stata obbligatoriamente con gomme da bagnato estremo. Però, quando due vetture sono subito rientrate ai box per montare le intermedie, soprattutto dai tempi di Sebastian Vettel è apparso chiaro quanto fosse vantaggioso il cambio”.
    “Degrado maggiore per Leclerc”
    Leclerc, fermatosi ai box insieme a Verstappen, poi vincitore della gara, dopo un inizio convincente è calato con il passare dei giri. “All’inizio dello stint Leclerc era riuscito ad allungare su Perez, ma poi – conclude Rueda – il nostro degrado gomme è stato superiore rispetto alla Red Bull. Abbiamo anche valutato se optare per un ulteriore sosta, ma non ci sarebbe mai stato abbastanza tempo per tornare al secondo posto, perciò Leclerc ha continuato fino alla fine perdendo di fatto la posizione solo per effetto della penalità”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Chiamata al limite sul pit-stop di Sainz: i tecnici avevano 17 secondi”

    ROMA – Per la Ferrari il Gran Premio d’Olanda è stato amaro. Non solo per i piazzamenti finali di Carlos Sainz e Charles Leclerc, ma anche per la gomma mancante al momento della sosta del pilota spagnolo, che ha compromesso la sua gara. Per comprendere meglio cosa sia successo al momento del pit-stop, la Rossa si affida alle parole di Inaki Rueda, capo della strategia Ferrari in Formula 1, che afferma: “La chiamata del pit stop di solito ha due fattori: uno è la chiamata al pilota e l’altro è la nostra chiamata ai tecnici. La chiamata al pilota è arrivata al momento giusto. La chiamata al pit crew di solito arriva dai 23 ai 24 secondi prima del pit stop, ma in questo caso, poiché stavamo reagendo a Perez, è arrivata dopo. Abbiamo dato al nostro personale ai box solo 17 secondi per reagire”.
    Il tempismo di Sainz
    Quindi, già la chiamata per il cambio gomme era al limite. Poi c’è stato un altro fattore a complicare le cose: “Sainz – spiega lo spagnolo – è arrivato un po’ prima del solito. Il gommista anteriore sinistro è riuscito a raggiungere la vettura, ma il gommista posteriore sinistro non è riuscito a farlo. Come se non bastasse, a Zandvoort abbiamo una lit-lane molto stretta e questo significava che il gommista posteriore sinistro doveva fare il giro per posizionarsi al suo posto”. Il Gran Premio d’Italia a Monza ora attende la Ferrari, pronta ad essere accolta dalla consueta marea rossa. Gli errori durante questa stagione sono stati vari e frequenti e sarebbe un peccato farne uno così evidente davanti al proprio pubblico, specie nell’anno del centenario dell’Autodromo nazionale. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Ai nostri abbiamo dato 17 secondi per uscire con Sainz”

    ROMA – Il Gran Premio di Olanda è stato segnato da un’altra prova opaca del box Ferrari. In Formula 1 l’efficienza e la sinergia tra muretto, tecnici e piloti sono tutto, ma la gomma mancante di Carlos Sainz ha compromesso la gara dello spagnolo. Per comprendere meglio cosa sia successo al momento del pit-stop, la Rossa si affida alle parole di Inaki Rueda, capo della strategia Ferrari, che afferma: “La chiamata del pit stop di solito ha due fattori: uno è la chiamata al pilota e l’altro è la nostra chiamata ai tecnici. La chiamata al pilota è arrivata al momento giusto. La chiamata al pit crew di solito arriva dai 23 ai 24 secondi prima del pit stop, ma in questo caso, poiché stavamo reagendo a Perez, è arrivata dopo. Abbiamo dato al nostro personale ai box solo 17 secondi per reagire”.
    La spiegazione di Rueda
    Quindi, già la chiamata per il cambio gomme era al limite. Poi c’è stato un altro fattore a complicare le cose: “Sainz – spiega lo spagnolo – è arrivato un po’ prima del solito. Il gommista anteriore sinistro è riuscito a raggiungere la vettura, ma il gommista posteriore sinistro non è riuscito a farlo. Come se non bastasse, a Zandvoort abbiamo una lit-lane molto stretta e questo significava che il gommista posteriore sinistro doveva fare il giro per posizionarsi al suo posto”. Ora, però, in programma c’è il Gran Premio d’Italia a Monza, davanti alla marea rossa. E un errore del genere sarebbe da evitare di fronte ai propri tifosi, che nell’anno del centenario della pista hanno fatto registrare l’ennesimo tutto esaurito. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Vi spiego il perché del pit stop per Sainz”

    ROMA – Nel suo consueto briefing post-gara, il capo della strategia Ferrari in Formula 1, Inaki Rueda, illustra così il Gran Premio di Francia: “Siamo tornati da Le Castellet, dove speravamo di ottenere grandi risultati, ma purtroppo abbiamo finito con un ritiro e una quinta posizione”. La gara al Paul Ricard ha visto Charles Leclerc portare a casa uno zero e Carlos Sainz riuscire a rimontare da 19esimo a quinto. E in tanti sono rimasti perplessi dalla scelta del muretto italiano di far rientrare lo spagnolo verso la fine della gara, facendogli scondare in pit-lane la penalità di 5 secondi, arrivata dopo una ripartenza non sicura dal box. Rueda giustifica così questa decisione: “Quando un pilota va oltre le aspettative di vita di una gomma, deve prendersene cura e guidare molto lentamente, con il rischio di avere problemi. Avere questo tipo di situazione, poteva comportare un altro ritiro. Così, abbiamo deciso di fare un pit-stop ed essere sicuri di ottenere il punto addizionale per il giro veloce”.Guarda la galleryLeclerc a muro nel GP di Francia: la Ferrari si dispera
    Vittoria sfumata
    Altri si sono poi stupiti di come la radio fosse aperta mentre Sainz superava Perez. Ma Rueda spiega così questo fraintendimento: “La televisione propone in ritardo i contenuti agli spettatori. In curva 10 lo abbiamo richiamato ai box. Lui pensava di poter passare Perez al giro successivo e per questo ha detto ‘Per favore, non la sosta in questo giro’. Questa conversazione è andata in onda in curva 15, subito dopo l’entrata nella pit-lane, e non avrebbe avuto senso per lui dire quella frase in quel momento”. Poi il commento sulla gara di Leclerc, terminata al giro 18 per un testacoda finito poi contro le barriere: “Ha fatto un lavoro eccezionale su Verstappen, che poi ha anticipato di molto la sosta. A quel punto Leclerc era pronto a ignorare la sua strategia e a continuare al meglio la sua gara. Sfortunatamente, Leclerc si è poi ritirato. Ma siamo abbastanza sicuri che, se fosse andata diversamente, avremmo fatto fermare il pilota 5 o 6 giri dopo e avremmo avuto il passo per riprendere Verstappen e superarlo per andare a prenderci la vittoria”. Il Gran Premio di Ungheria potrebbe essere un’occasione per riportare entrambe le Ferrari sul podio. “Ci aspetta una pista dove sarà difficile sorpassare e sappiamo di avere una vettura molto forte anche in qualifica. Quindi cercheremo di assicurarci la prima fila e di piazzare una doppietta domenica”, ha concluso Rueda. LEGGI TUTTO