Foto: Lega Volley Maschile
Di Redazione
Buone notizie per le formazioni di Serie A di volley che, dopo il nuovo protocollo emanato dalla Federazione Italiana Pallavolo negli scorsi giorni, possono tornare finalmente ad allenarsi “normalmente”, sempre con le dovute precauzioni, con il via libera per il 6 contro 6. Una buona notizia, ma arrivata forse troppo tardi, come dichiarato dal Presidente dell’Itas Trentino Diego Mosna intervistato dal Corriere del Trentino.
Finalmente ci si può allenare, è soddisfatto? «Non capisco ancora il motivo di questo ritardo nell’equiparare lo sport ad altre condizioni sociali visto che ormai da settimane lavoriamo in condizioni di massima sicurezza, tutti sottoposti a controlli e in ambienti completamente sanificati. Nel frattempo però si poteva tranquillamente andare al ristorante o in altri punti d’incontro. Si tratta quindi certamente di una buona notizia ma è indiscutibilmente arrivata tardi».
Basterà un mese di allenamenti per farsi trovare pronti perla nuova stagione? «Sono mesi ormai che ci alleniamo ma senza poterlo fare nelle condizioni ideali per simulare il gioco della pallavolo. Ora abbiamo un solo mese di lavoro vero per preparare l’esordio, non è il massimo ma dobbiamo accontentarci. Non abbiamo alternative. È comunque un problema che accomuna tutte le squadre quindi nessuno sarà agevolato. Penso che per le prime partite saremo tutti meno preparati di quanto sperassimo ma che la grande voglia di tornare in campo sopperirà ad una condizione fisica necessariamente imperfetta. Speriamo almeno di evitare infortuni: sarebbe già molto importante».
Anche perché il calendario appare davvero in salita. «Sono ancora fermamente convinto di quello che dicevo ad aprile, non cambio idea di una virgola. Il campionato poteva essere portato a termine come è accaduto con il calcio: i fatti ce lo dimostrano. Servivano semplicemente organizzazione, buonsenso e assunzione di responsabilità. Anche il Big Camp estivo per i nostri giovani sembrava impossibile e invece è stato un successo. Tornare in campo ci rende felici perché è un ritorno alla vita. Anticipando i tempi del protocollo, avremmo almeno potuto iniziare il campionato un mese prima e invece abbiamo perso tantissimo tempo e adesso ci ritroviamo con un calendario molto fitto a maggior ragione visto che la nostra intenzione è quella di andare avanti sia in Supercoppa che in Champions League. La Legavolley però non può mai decidere in autonomia le proprie date».
Conferma quindi la grande ambizione di Trentino Volley per la prossima stagione? «Ci sono la carica e la consapevolezza che derivano dall’aver allestito una squadra importante che definisco pre-Covid. L’abbiamo costruita infatti i n inverno proponendo i contratti prima che tutto questo entrasse nelle nostre vite. È una squadra fatta per stare ad alto livello e i ragazzi sono pronti a mettere un impegno straordinario in campo. Intanto mi fa piacere vedere che stanno facendo gruppo sotto la guida di Giannelli, il nostro elemento catalizzatore che si è assunto la responsabilità di guidare i compagni in questo percorso. Ho l’impressione che anche quest’anno l’ingranaggio funzionerà bene e affronteremo la stagione con serenità».
Ci racconta la sua prima impressione di Ricardo Lucarelli? «È una persona molto sensibile che vuole davvero dimostrare in Italia quello che ha fatto vedere finora in carriera nei club in cui ha giocato e nella Nazionale brasiliana di cui è un assoluto protagonista. Nel suo caso non parlerei di salto di qualità perché non ne ha davvero bisogno. Si tratta di un giocatore straordinario ma anche di un atleta che cura ogni dettaglio: il paragone proposto da Jack Sintini con CR7 non è assolutamente sbagliato. Dobbiamo però essere tutti pronti ad aiutarlo perché per lui non sarà facile abituarsi ai ritmi e all’intensità del nostro campionato: lo staff e i compagni sono pronti ad accompagnarlo in questo cammino». LEGGI TUTTO