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    Patteggiamento Red Bull, più una ferita che una soluzione

    TORINO – Christian Horner, il team principal della Red Bull, parla di penalità enorme che peserà molto sul lato finanziario (7 milioni da pagare) e su quello tecnico (il taglio del 10% delle ore spendibili in galleria del vento). Non è uno schiaffo, quello che riceve la Red Bull per aver infranto il regolamento sul budget cap. Assomiglia più a una carezza. Horner vuole tenere il punto (ci sta) e recitare la parte della vittima (anche questo ci sta). Ma certo si lascia andare ad alcune affermazioni che non sono improntate al savoir faire. La prima: «Mi stupisce che nessuno tra i nostri avversari abbia avuto gli stessi problemi». La seconda: «Penso che per qualcuno di loro nessuna pena sarebbe mai abbastanza, non basterebbe nemmeno se la nostra galleria del vento andasse a fuoco».
    Una cifra decisamente gestibile
    Ma la realtà dei fatti è che la cifra di 7 milioni è ampiamente gestibile per una squadra con i mezzi della Red Bull, mica stiamo parlando di una scuderia di secondo piano. E il taglio delle ore in galleria del vento potrebbero anche non influire per niente. Ma quel che si fa notare, da parte di altre squadre, è che lo sforamento di bilancio della Red Bull (quantificato alla fine in poco più di 2 milioni di dollari) equivale allo stipendi di parecchi ingegneri e tecnici, che possono contribuire allo sviluppo e al miglioramento delle prestazioni. Dunque, non è un’infrazione minore, indipendentemente dal fatto che le voci in questione tocchino aree collaterali. Resta l’impressione che il patteggiamento non abbia chiuso in maniera equa la vicenda. La Red Bull se l’è cavata, la Fia non ha fatto certo una bella figura. Sembra più una ferita che una soluzione.
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    F1, Perez e il sorpasso a Leclerc: “Non mi serve Verstappen”

    ROMA – Con il titolo piloti già assegnato a Max Verstappen, e il mondiale costruttori vinto dalla Red Bull a tre Gran Premi dalla fine tiene banco la lotta per il secondo posto tra Sergio Perez e Charles. Checo è distante solo due punti dal monegasco della Ferrari e nel Gp di casa, a Città del Messico cerca il sorpasso in classifica e la prima vittoria in Messico, che cercherà di centrare solo con le sue forze. “Non ho bisogno di aiuti, – spiega a Espn – alla fine penso soltanto al mio lavoro, ovvero essere perfetto questo fine settimana e cercare la vittoria”.
    “Devi essere forte per correre con Max”
    Il messicano ha rinnovato con la scuderia di Milton Keynes fino alla stagione 2024. Questo significa condividere almeno per altre due stagioni un posto in Red Bull con il due volte campione del mondo Max Verstappen. “Devi essere mentalmente molto forte per correre con Max alla Red Bull – conclude Perez – non è un posto che chiunque può occupare in griglia, quindi sono felice e orgoglioso di quanto ottenuto”.
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    F1, Perez: “In Messico posso vincere senza aiuti”

    ROMA – La F1 a tre gare dal termine ha già assegnato titolo piloti, vinto da Max Verstappen, e mondiale costruttori dominato dalla Red Bull dell’olandese e Sergio Perez, ancora in ballo con Charles Leclerc per il secondo posto in classifica generale. Checo è distante solo due punti dal monegasco della Ferrari e nel Gp di casa, a Città del Messico cerca il sorpasso in classifica e la prima vittoria in Messico, che cercherà di centrare solo con le sue forze. “Non ho bisogno di aiuti, – afferma a Espn – alla fine penso soltanto al mio lavoro, ovvero essere perfetto questo fine settimana e cercare la vittoria”.
    “Devi essere forte per correre con Max”
    Il messicano, dopo la vittoria di Monaco, ha firmato il contratto con lo vedrà impegnato con la scuderia di Milton Keynes almeno fino alla stagione 2024, condividendo la vettura con il due volte campione del mondo Max Verstappen. “Devi essere mentalmente molto forte per correre con Max alla Red Bull – ha aggiunto – non è un posto che chiunque può occupare in griglia, quindi sono felice e orgoglioso di quanto ottenuto”.
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    F1, Rosberg brutale: “Red Bull inavvicinabile per la Ferrari”

    ROMA – Il 2022 ha confermato che la Red Bull è la migliore scuderia della F1. La doppietta mondiale firmata Max Verstappen, capace di confermarsi campione del mondo piloti, più il titolo costruttori vinto della Red Bull, dopo sette anni di dominio Mercedes suonano come una sentenza: la scuderia austriaca ora è imprendibile per gli altri, almeno secondo Nico Rosberg, campione del mondo con la Mercedes nel 2016. “Attualmente sarà davvero difficile per la Ferrari, o anche per la Mercedes, avvicinarsi alla Red Bull”.
    “Momento magico in Red Bull”
    Ci sono voluti alcuni Gran Premi per registrarsi pienamente, ma la Red Bull ha conquistato ben 15 dei 19 gran premi disputati in stagione. “Hanno la macchina, ora anche l’affidabilità, il pilota che è il migliore o quantomeno al pari del migliore in F1 in questo momento, una strategia sempre azzeccata e anche il motore sembra essere fantastico – aggiunge Rosberg alla trasmissione SportUk ‘Any driven Monday’ – per questo credo che sarà difficile per qualunque scuderia avvicinarsi ad un team che sta vivendo un momento magico. La Mercedes di sicuro deve lavorare sulla velocità perché al momento è un tallone d’Achille non indifferente”.
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    F1, Rosberg: “Con questa Red Bull per Mercedes e Ferrari sarà dura anche nel 2023”

    ROMA – La doppietta iridata di Max Verstappen, capace di confermarsi campione del mondo nella classifica piloti e il titolo costruttori della Red Bull, tolto alla Mercedes dopo sette anni di dominio sembrano una conferma di come la Red Bull adesso sia la squadra da battere e imprendibile per gli altri, almeno secondo Nico Rosberg, campione del mondo con la Mercedes nel 2016. “Attualmente sarà davvero difficile per la Ferrari, o anche per la Mercedes, avvicinarsi alla Red Bull”.
    “Hanno macchina e pilota migliore”
    Dopo una partenza un po’ ad handicap, la Red Bull ha conquistato 15 dei 19 gran premi disputati nel 2022. “Hanno la macchina, ora anche l’affidabilità, il pilota che è il migliore o quantomeno al pari del migliore in F1 in questo momento, una strategia sempre azzeccata e anche il motore sembra essere fantastico – così Rosberg alla trasmissione SportUk ‘Any driven Monday’ – per questo credo che sarà difficile per qualunque scuderia avvicinarsi ad un team che sta vivendo un momento magico. La Mercedes di sicuro deve lavorare sulla velocità perché al momento è un tallone d’Achille non indifferente”
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    F1, Mercedes: anche Wolff si arrende alla Red Bull

    ROMA – Dopo la vittoria ottenuta da Max Verstappen ad Austin,  la Red Bull ha conquistato il titolo costruttori nove anni dopo l’ultima volta, interrompendo il dominio Mercedes che durava ormai dal 2014. A riconoscere i meriti dei campione anche il team principal Mercedes Toto Wolff. “In questa stagione – afferma a Sky Deutschland – sono stati sempre davanti senza commettere errori. Hanno iniziato con una buona macchina continuando a svilupparla bene: entrambi i titoli vinti sono assolutamente meritati. Tuttavia, anche i nostri aggiornamenti hanno avuto effetto, e ci siamo avvicinati e con un po’ di fortuna avremmo potuto vincere. Stiamo facendo dei passi da criceto, ma ci stiamo avvicinando”.
    “Russel non riesce a ottenere il massimo”
    Nell’ultima gara negli Stati Uniti Lewis Hamilton ha sfiorato il primo successo del 2022, mentre l’altro pilota Mercedes George Russell sta vivendo un momento difficile. “George non ha più fiducia nella macchina – spiega Wolff – è per lui imprevedibile, troppo lunatica in condizioni diverse e suscettibile al vento. Ecco perché in questo periodo non riesce più a ottenere il massimo dalla sua vettura”.
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    Red Bull e budget cap: l'accordo con la Fia è vicino

    TORINO – La conclusione della vicenda si sta avvicinando. La Red Bull, unica squadra che ha oltrepassato il limite di spesa (budget cup), sta trattando con la Fia. Nessuno vuole arrivare al giudizio vero e proprio o trascinare la questione per mesi. Non la Fia, certo. Ma nemmeno la Red Bull. Dunque si va verso una soluzione negoziata. La squadra diretta da Christian Horner ammette la violazione, dicendo che si tratta di voci minori e collaterali, che non hanno influito in nessun modo sulle prestazioni (e dunque sulla vittoria di Max Verstappen l’anno scorso). Ma di fatto siamo al gioco delle parti, alle arringhe difensive, pronunciate in pubblico.
    Gli avversari premono
    Pare che la Fia voglia imporre una forte limitazione alle ore di galleria del vento e che applichi un taglio al budget degli anni a venire (due, probabilmente). La Red Bull punta a limitare entrambe le voci. Ma ormai è chiaro che si va in quella direzione, dettaglio più o dettaglio meno. Gli avversari continuano a premere, la Red Bull finge di scandalizzarsi per questo, ma in passato – quando a Milton Keynes ritenevano di essere loro nel giusto e altri nel torto – facevano la stessa cosa. Dunque è solo questione di tempo. Poi anche questa brutta pagina (non la prima, né la peggiore nella storia della Formula 1) sarà voltata.
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