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    F1, Villenueve sulla multa Red Bull: “Soldi alle squadre, non alla Fia”

    ROMA – Lo sforamento del Budget Cup ad opera della Red Bull continua a portare scompiglio nel mondo della F1. La FIA infatti, alla vigilia del weekend di Città del Messico ha ufficializzato la sanzione di 7 milioni nei confronti della casa di Milton Keynes e una riduzione del 10% di tempo di sviluppo per la vettura nella galleria del vento. Tutto questo per aver superato di 2,1 milioni di euro la spesa di 145 milioni consentita alle squadre. Una sanzione troppo leggera per la maggior parte delle scuderie, che non trova d’accordo neanche Jacques Villeneuve.
    “Quasi nessun effetto sulla Red Bull”
    “Mi è difficile dire se la pena sia abbastanza severa ma la cosa più preoccupante riguarda il fatto che la FIA sta incassando sette milioni di dollari. Quindi non ha quasi nessun effetto per la Red Bull, e soprattutto gli altri team non ne ricavano niente. Il dieci per cento di tempo in meno nella galleria del vento – ha spiegato a formule1.nl il campione del mondo 1997 – fa male e sicuramente li rallenterà, ma la decisione presa non farà guadagnare agli altri il tempo sul giro e per questo motivo un po’ di soldi della penalità aiuterebbero. Se possibile divideteli tra le squadre“, così conclude Villeneuve mostrando perplessità sulla modalità della decisione presa dalla Federazione Internazionale.
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    Caso budget cap: pareva una bomba, s’è rivelato un petardo

    TORINO – La Formula 1 si è tolta un peso dallo stomaco. È questa la sensazione che si coglie nel paddock dopo che il patteggiamento tra Red Bull e Fia ha portato a chiudere il caso dello sfioramento del budget cap. Pareva che la pena (oggettivamente lieve) potesse scatenare polemiche infinite, ma non sembra essere così. La multa inflitta alla Red Bull è di un’entità notevole (7 milioni) ma ampiamente gestibile per una squadra di punta; il taglio delle ore in galleria del vento è recuperabile con altri sistemi di progettazione. E tuttavia la Mercedes, per bocca di Toto Wolff, s’è detta soddisfatta («Era importante che la Fia riuscisse a controllare e questo è avvenuto»), mentre la McLaren – che era stata tra le principali accusatrici – s’è rassegnata: «Basta che alla Red Bull smettano di raccontare favole» ha detto Andreas Seidl. Che è cosa molto diversa da quella che aveva detto il “chief” della squadra, Zak Brawn.

    Una grande violazione

    Anche da Maranello giungono toni soft. Si vede, sullo sfondo, che nessuna squadra ha voglia di andare allo scontro con la Fia. Né, in fondo, interesse a farlo (e comunque è una faccenda che riguarda le tre squadre di punta, gli altri spendono meno). Lo certificano le parole di Laurent Mekies, di fatto il secondo di Mattia Binotto: «La Ferrari aveva come priorità che la Fia facesse chiarezza, cosa che è avvenuta confermando l’illegalità. Era il parametro più importante. Anche il team ha ammesso l’infrazione e questo è positivo». Certo, senza usare i toni che aveva usato Brawn, anche Mekies vuole puntualizzare: «Per quanto riguarda l’entità della violazione, sappiamo che 2 milioni sono una grande violazione, equivalgono a un paio di decimi. Sono numeri che hanno un impatto vero sulle gare, è una cifra di una certa importanza. Non potremo mai essere contenti della penalità. Inoltre non c’è stata riduzione del budget per il futuro, loro potranno spendere i soldi risparmiati in galleria del vento in altre aree, migliorando la macchina». Ma tant’è, la vicenda è chiusa. Resta da vedere cosa accadrà in futuro se qualcun altro dovesse trovarsi nella stessa posizione della Red Bull. Nel caso, lo si vedrà.
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    Patteggiamento Red Bull, più una ferita che una soluzione

    TORINO – Christian Horner, il team principal della Red Bull, parla di penalità enorme che peserà molto sul lato finanziario (7 milioni da pagare) e su quello tecnico (il taglio del 10% delle ore spendibili in galleria del vento). Non è uno schiaffo, quello che riceve la Red Bull per aver infranto il regolamento sul budget cap. Assomiglia più a una carezza. Horner vuole tenere il punto (ci sta) e recitare la parte della vittima (anche questo ci sta). Ma certo si lascia andare ad alcune affermazioni che non sono improntate al savoir faire. La prima: «Mi stupisce che nessuno tra i nostri avversari abbia avuto gli stessi problemi». La seconda: «Penso che per qualcuno di loro nessuna pena sarebbe mai abbastanza, non basterebbe nemmeno se la nostra galleria del vento andasse a fuoco».
    Una cifra decisamente gestibile
    Ma la realtà dei fatti è che la cifra di 7 milioni è ampiamente gestibile per una squadra con i mezzi della Red Bull, mica stiamo parlando di una scuderia di secondo piano. E il taglio delle ore in galleria del vento potrebbero anche non influire per niente. Ma quel che si fa notare, da parte di altre squadre, è che lo sforamento di bilancio della Red Bull (quantificato alla fine in poco più di 2 milioni di dollari) equivale allo stipendi di parecchi ingegneri e tecnici, che possono contribuire allo sviluppo e al miglioramento delle prestazioni. Dunque, non è un’infrazione minore, indipendentemente dal fatto che le voci in questione tocchino aree collaterali. Resta l’impressione che il patteggiamento non abbia chiuso in maniera equa la vicenda. La Red Bull se l’è cavata, la Fia non ha fatto certo una bella figura. Sembra più una ferita che una soluzione.
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    F1, Perez e il sorpasso a Leclerc: “Non mi serve Verstappen”

    ROMA – Con il titolo piloti già assegnato a Max Verstappen, e il mondiale costruttori vinto dalla Red Bull a tre Gran Premi dalla fine tiene banco la lotta per il secondo posto tra Sergio Perez e Charles. Checo è distante solo due punti dal monegasco della Ferrari e nel Gp di casa, a Città del Messico cerca il sorpasso in classifica e la prima vittoria in Messico, che cercherà di centrare solo con le sue forze. “Non ho bisogno di aiuti, – spiega a Espn – alla fine penso soltanto al mio lavoro, ovvero essere perfetto questo fine settimana e cercare la vittoria”.
    “Devi essere forte per correre con Max”
    Il messicano ha rinnovato con la scuderia di Milton Keynes fino alla stagione 2024. Questo significa condividere almeno per altre due stagioni un posto in Red Bull con il due volte campione del mondo Max Verstappen. “Devi essere mentalmente molto forte per correre con Max alla Red Bull – conclude Perez – non è un posto che chiunque può occupare in griglia, quindi sono felice e orgoglioso di quanto ottenuto”.
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    F1, Perez: “In Messico posso vincere senza aiuti”

    ROMA – La F1 a tre gare dal termine ha già assegnato titolo piloti, vinto da Max Verstappen, e mondiale costruttori dominato dalla Red Bull dell’olandese e Sergio Perez, ancora in ballo con Charles Leclerc per il secondo posto in classifica generale. Checo è distante solo due punti dal monegasco della Ferrari e nel Gp di casa, a Città del Messico cerca il sorpasso in classifica e la prima vittoria in Messico, che cercherà di centrare solo con le sue forze. “Non ho bisogno di aiuti, – afferma a Espn – alla fine penso soltanto al mio lavoro, ovvero essere perfetto questo fine settimana e cercare la vittoria”.
    “Devi essere forte per correre con Max”
    Il messicano, dopo la vittoria di Monaco, ha firmato il contratto con lo vedrà impegnato con la scuderia di Milton Keynes almeno fino alla stagione 2024, condividendo la vettura con il due volte campione del mondo Max Verstappen. “Devi essere mentalmente molto forte per correre con Max alla Red Bull – ha aggiunto – non è un posto che chiunque può occupare in griglia, quindi sono felice e orgoglioso di quanto ottenuto”.
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    F1, Rosberg brutale: “Red Bull inavvicinabile per la Ferrari”

    ROMA – Il 2022 ha confermato che la Red Bull è la migliore scuderia della F1. La doppietta mondiale firmata Max Verstappen, capace di confermarsi campione del mondo piloti, più il titolo costruttori vinto della Red Bull, dopo sette anni di dominio Mercedes suonano come una sentenza: la scuderia austriaca ora è imprendibile per gli altri, almeno secondo Nico Rosberg, campione del mondo con la Mercedes nel 2016. “Attualmente sarà davvero difficile per la Ferrari, o anche per la Mercedes, avvicinarsi alla Red Bull”.
    “Momento magico in Red Bull”
    Ci sono voluti alcuni Gran Premi per registrarsi pienamente, ma la Red Bull ha conquistato ben 15 dei 19 gran premi disputati in stagione. “Hanno la macchina, ora anche l’affidabilità, il pilota che è il migliore o quantomeno al pari del migliore in F1 in questo momento, una strategia sempre azzeccata e anche il motore sembra essere fantastico – aggiunge Rosberg alla trasmissione SportUk ‘Any driven Monday’ – per questo credo che sarà difficile per qualunque scuderia avvicinarsi ad un team che sta vivendo un momento magico. La Mercedes di sicuro deve lavorare sulla velocità perché al momento è un tallone d’Achille non indifferente”.
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    F1, Rosberg: “Con questa Red Bull per Mercedes e Ferrari sarà dura anche nel 2023”

    ROMA – La doppietta iridata di Max Verstappen, capace di confermarsi campione del mondo nella classifica piloti e il titolo costruttori della Red Bull, tolto alla Mercedes dopo sette anni di dominio sembrano una conferma di come la Red Bull adesso sia la squadra da battere e imprendibile per gli altri, almeno secondo Nico Rosberg, campione del mondo con la Mercedes nel 2016. “Attualmente sarà davvero difficile per la Ferrari, o anche per la Mercedes, avvicinarsi alla Red Bull”.
    “Hanno macchina e pilota migliore”
    Dopo una partenza un po’ ad handicap, la Red Bull ha conquistato 15 dei 19 gran premi disputati nel 2022. “Hanno la macchina, ora anche l’affidabilità, il pilota che è il migliore o quantomeno al pari del migliore in F1 in questo momento, una strategia sempre azzeccata e anche il motore sembra essere fantastico – così Rosberg alla trasmissione SportUk ‘Any driven Monday’ – per questo credo che sarà difficile per qualunque scuderia avvicinarsi ad un team che sta vivendo un momento magico. La Mercedes di sicuro deve lavorare sulla velocità perché al momento è un tallone d’Achille non indifferente”
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    F1, Mercedes: anche Wolff si arrende alla Red Bull

    ROMA – Dopo la vittoria ottenuta da Max Verstappen ad Austin,  la Red Bull ha conquistato il titolo costruttori nove anni dopo l’ultima volta, interrompendo il dominio Mercedes che durava ormai dal 2014. A riconoscere i meriti dei campione anche il team principal Mercedes Toto Wolff. “In questa stagione – afferma a Sky Deutschland – sono stati sempre davanti senza commettere errori. Hanno iniziato con una buona macchina continuando a svilupparla bene: entrambi i titoli vinti sono assolutamente meritati. Tuttavia, anche i nostri aggiornamenti hanno avuto effetto, e ci siamo avvicinati e con un po’ di fortuna avremmo potuto vincere. Stiamo facendo dei passi da criceto, ma ci stiamo avvicinando”.
    “Russel non riesce a ottenere il massimo”
    Nell’ultima gara negli Stati Uniti Lewis Hamilton ha sfiorato il primo successo del 2022, mentre l’altro pilota Mercedes George Russell sta vivendo un momento difficile. “George non ha più fiducia nella macchina – spiega Wolff – è per lui imprevedibile, troppo lunatica in condizioni diverse e suscettibile al vento. Ecco perché in questo periodo non riesce più a ottenere il massimo dalla sua vettura”.
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