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    La Honda verso il ritorno in F1 dal 2026

    ROMA – Manca sempre meno al ritorno di Honda in F1. Le power unit della casa giapponese spingono già in pista l con Red Bull e Alpha Tauri, ma con nome Red Bull Powertrains, e il raggiungimento delle vittorie negli ultimi due anni, più la svolta del Circus verso una maggiore elettrificazione a partire dal 2026, hanno fatto rinascere l’entusiasmo in Honda che, secondo quanto afferma Autosport, potrebbe rientrare con una collaborazione ufficiale proprio con la scuderia di Milton Keynes.
    La conferma di Watanabe
    Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma anche Koji Watanabe, presidente di Honda Racing ha confermato la registrazione, condizione indispensabile per il rientro in F1. “Come HRC ci siamo registrati in veste di costruttore Power Unit a partire dal 2026 – spiega lo stesso Watanabe – bisogna considerare che la scadenza per l’iscrizione era al 15 novembre ed è stata nostra premura effettuarla per continuare la ricerca nelle corse”
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    F1, Horner: “Stagione svoltata a Imola, con doppia vittoria a casa della Ferrari”

    ROMA – La stagione 2022 di F1 ha rappresentato un trionfo totale per la Red Bull, che, oltre al titolo costruttori, ha visto Max Verstappen bissare il proprio successo iridato con ben quattro gare di anticipo. Un successo maturato nel tempo, al termine di una stagione fatta di diverse tappe. A riviverle è il team principal Christian Horner, intervistato da Motorsport.com a margine della serata di gala organizzata dalla FIA a Bologna, per celebrare i protagonisti della stagione da poco conclusa: “Sapevamo che sarebbe stato un campionato da giocare sulle 21 gare, dopo il doppio ritiro del Bahrain. La Ferrari in partenza aveva la macchina migliore della nostra, e sapevamo di dover mantenere il contatto. Secondo me, uno dei weekend cruciali è stato quello di Imola. La doppia vittoria a casa loro, nella sprint race e nella gara della domenica, è stata molto importante psicologicamente per noi, come squadra. E penso lo sia stato anche per loro. Da lì, con lo sviluppo dell’auto e la perdita di peso, è arrivata anche la velocità”. 
    Horner: “Binotto ha lavorato bene”
    Il team principal della Red Bull non si è poi potuto esimere dal commentare quello che è forse il tema più caldo nel Circus, ovvero l’addio di Mattia Binotto dalla Ferrari, dopo le dimissioni di poche settimane fa. “In tutta onestà, penso che Binotto abbia fatto un ottimo lavoro per il 2022, presentandosi ai nastri di partenza con una monoposto molto competitiva. Poi certamente hanno avuto qualche difficoltà a livello operativo – spiega Horner -. Mattia ha dedicato un lungo periodo della sua carriera e della sua vita per la Ferrari, e sono certo che per lui sia stato difficile lasciare. C’è molta pressione in Ferrari, perché nei fatti è un team nazionale. C’è una grande responsabilità e pressione su chi ricopre quel ruolo”. 
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    Red Bull contro Ferrari, Horner: “Ecco momento spartiacque del 2022”

    ROMA – La Red Bull ha concluso in modo trionfale il 2022 in F1, aggiudicandosi con ampio anticipo il mondiale piloti con Max Verstappen, e certificando la supremazia con il titolo costruttori poco dopo. Un successo maturato nel tempo, al termine di una stagione fatta di diverse tappe. A riviverle è il team principal Christian Horner, intervistato da Motorsport.com a margine della serata di gala organizzata dalla FIA a Bologna, per celebrare i protagonisti della stagione da poco conclusa: “Sapevamo che sarebbe stato un campionato da giocare sulle 21 gare, dopo il doppio ritiro del Bahrain. La Ferrari in partenza aveva la macchina migliore della nostra, e sapevamo di dover mantenere il contatto. Secondo me, uno dei weekend cruciali è stato quello di Imola. La doppia vittoria a casa loro, nella sprint race e nella gara della domenica, è stato molto importante psicologicamente per noi, come squadra. E penso lo sia stato anche per loro. Da lì, con lo sviluppo dell’auto e la perdita di peso, è arrivata anche la velocità”. 
    Horner e l’addio di Binotto
    Il team principal della Red Bull non si è poi potuto esimere dal commentare quello che è forse il tema più caldo nel Circus, ovvero l’addio di Mattia Binotto dalla Ferrari, dopo le dimissioni di poche settimane fa. “In tutta onestà, penso che Binotto abbia fatto un ottimo lavoro per il 2022, presentandosi ai nastri di partenza con una monoposto molto competitiva. Poi certamente hanno avuto qualche difficoltà a livello operativo – spiega Horner -. Mattia ha dedicato un lungo periodo della sua carriera e della sua vita per la Ferrari, e sono certo che per lui sia stato difficile lasciare. C’è molta pressione in Ferrari, perché nei fatti è un team nazionale. C’è una grande responsabilità e pressione su chi ricopre quel ruolo”. 
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    F1 Abu Dhabi, Leclerc e Sainz attardati: doppietta Red Bull nelle libere 3

    ABU DHABI – Le Red Bull sono le più veloci nelle prove libere 3 del GP di Abu Dhabi, ultimo appuntamento della stagione 2022 di F1. La classifica vede infatti Sergio Perez comandare il gruppone in 1:24.982, precedendo di un decimo Max Verstappen. Il terzo posto è di Lewis Hamilton, su cui pende, però, un’investigazione: il pilota della Mercedes ha effettuato un doppio sorpasso su Norris e Magnussen negli istanti in cui è stata esposta la bandiera rossa per la presenza in pista di un elemento perso da Gasly. Il numero 44 è stato convocato dalla direzione gara per valutare l’episodio: nel caso in cui l’infrazione venisse accertata, Hamilton rischierebbe anche un arretramento sulla griglia di partenza. Le Ferrari hanno chiuso le FP3 più attardate in classifica: Charles Leclerc e Carlos Sainz si sono dedicati soprattutto al passo gara, e anche per questo hanno chiuso, rispettivamente, in sesta e settima posizione. 
    La classifica delle prove libere 3

    Sergio Perez (Red Bull) 1:24.982
    Max Verstappen (Red Bull) +0.152
    Lewis Hamilton (Mercedes) +0.240
    George Russell (Mercedes) +0.413
    Lando Norris (McLaren) +0.536
    Charles Leclerc (Ferrari) +0.589
    Carlos Sainz (Ferrari) +0.623
    Daniel Ricciardo (McLaren) +0.968
    Sebastian Vettel (Aston Martin) +1.030
    Alexander Albon (Williams) +1.069

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    F1 Abu Dhabi, Perez il più veloce nelle FP3: Leclerc e Sainz indietro

    ABU DHABI – La terza sessione di prove libere del GP di Abu Dhabi, ultimo appuntamento della stagione 2022 di F1, vede le Red Bull al comando. La classifica è infatti guidata da Sergio Perez in 1:24.982, precedendo di un decimo Max Verstappen. Il terzo posto è di Lewis Hamilton, su cui pende, però, un’investigazione: il pilota della Mercedes ha effettuato un doppio sorpasso su Norris e Magnussen negli istanti in cui è stata esposta la bandiera rossa per la presenza in pista di un elemento perso da Gasly. Il numero 44 è stato convocato dalla direzione gara per valutare l’episodio: nel caso in cui l’infrazione venisse accertata, Hamilton rischierebbe anche un arretramento sulla griglia di partenza. Le Ferrari hanno chiuso le FP3 più attardate in classifica: Charles Leclerc e Carlos Sainz si sono dedicati soprattutto al passo gara, e anche per questo hanno chiuso, rispettivamente, in sesta e settima posizione. 
    La top-ten della sessione

    Sergio Perez (Red Bull) 1:24.982
    Max Verstappen (Red Bull) +0.152
    Lewis Hamilton (Mercedes) +0.240
    George Russell (Mercedes) +0.413
    Lando Norris (McLaren) +0.536
    Charles Leclerc (Ferrari) +0.589
    Carlos Sainz (Ferrari) +0.623
    Daniel Ricciardo (McLaren) +0.968
    Sebastian Vettel (Aston Martin) +1.030
    Alexander Albon (Williams) +1.069

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    Honda e Red Bull, partita sul filo del rasoio

    TORINO – Domenica si corre il penultimo GP della stagione a San Paolo, in Brasile. In verità sabato va in scena l’ultima Sprint Race, che comunque fa parte dell’evento brasiliano. Chiuso il bilancio sportivo con due titoli iridati e dopo aver scampato una vera penalità nel caso del budget cap, ora la Red Bull guarda avanti. Nei giorni scorsi c’è stato l’annuncio del riassetto del gruppo, deciso in vita dal fondatore Dieter Mateschitz (scomparso da poco) e ratificato dal figlio ed erede Mark. La Red Bull, intesa come squadra di Formula 1, ha la strada segnata: continuare come oggi sulla (eccellente e vincente) parte telai e scuderia, proseguire a implementare la divisione motori, indicata da Christian Horner come chiave per affrontare al meglio le sfide del futuro.
    Armonizzare le competenze, non facile!
    Tuttavia i prossimi giorni (c’è tempo sino a metà novembre) saranno fitti di contatti e trattative. Sullo sfondo c’è la Honda che, dopo aver lasciato il Mondiale, potrebbe essere ora tentata dall’idea di tornare. E siccome è stata partner della squadra di Milton Keynes appare del tutto naturale che se vuole tornare lo faccia rinnovando la partnership. Tuttavia si porrebbe il problema di armonizzare la presenza giapponese con le nuove competenze motoristiche della squadra. Questione di immagine, ma anche di investimenti, nonché di denaro: ai nuovo costruttori (come la Red Bull aspira ad essere) spetta un bonus milionario (anche se gli avversari un po’ nicchiano sull’idea che possa beneficiarne) che alla Honda non spetterebbe. Insomma, si gioca una partita molto complessa sul filo del rasoio. Si vedrà a breve con quali possibili esiti.
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    F1, Villenueve sulla multa Red Bull: “Soldi alle squadre, non alla Fia”

    ROMA – Lo sforamento del Budget Cup ad opera della Red Bull continua a portare scompiglio nel mondo della F1. La FIA infatti, alla vigilia del weekend di Città del Messico ha ufficializzato la sanzione di 7 milioni nei confronti della casa di Milton Keynes e una riduzione del 10% di tempo di sviluppo per la vettura nella galleria del vento. Tutto questo per aver superato di 2,1 milioni di euro la spesa di 145 milioni consentita alle squadre. Una sanzione troppo leggera per la maggior parte delle scuderie, che non trova d’accordo neanche Jacques Villeneuve.
    “Quasi nessun effetto sulla Red Bull”
    “Mi è difficile dire se la pena sia abbastanza severa ma la cosa più preoccupante riguarda il fatto che la FIA sta incassando sette milioni di dollari. Quindi non ha quasi nessun effetto per la Red Bull, e soprattutto gli altri team non ne ricavano niente. Il dieci per cento di tempo in meno nella galleria del vento – ha spiegato a formule1.nl il campione del mondo 1997 – fa male e sicuramente li rallenterà, ma la decisione presa non farà guadagnare agli altri il tempo sul giro e per questo motivo un po’ di soldi della penalità aiuterebbero. Se possibile divideteli tra le squadre“, così conclude Villeneuve mostrando perplessità sulla modalità della decisione presa dalla Federazione Internazionale.
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    Caso budget cap: pareva una bomba, s’è rivelato un petardo

    TORINO – La Formula 1 si è tolta un peso dallo stomaco. È questa la sensazione che si coglie nel paddock dopo che il patteggiamento tra Red Bull e Fia ha portato a chiudere il caso dello sfioramento del budget cap. Pareva che la pena (oggettivamente lieve) potesse scatenare polemiche infinite, ma non sembra essere così. La multa inflitta alla Red Bull è di un’entità notevole (7 milioni) ma ampiamente gestibile per una squadra di punta; il taglio delle ore in galleria del vento è recuperabile con altri sistemi di progettazione. E tuttavia la Mercedes, per bocca di Toto Wolff, s’è detta soddisfatta («Era importante che la Fia riuscisse a controllare e questo è avvenuto»), mentre la McLaren – che era stata tra le principali accusatrici – s’è rassegnata: «Basta che alla Red Bull smettano di raccontare favole» ha detto Andreas Seidl. Che è cosa molto diversa da quella che aveva detto il “chief” della squadra, Zak Brawn.

    Una grande violazione

    Anche da Maranello giungono toni soft. Si vede, sullo sfondo, che nessuna squadra ha voglia di andare allo scontro con la Fia. Né, in fondo, interesse a farlo (e comunque è una faccenda che riguarda le tre squadre di punta, gli altri spendono meno). Lo certificano le parole di Laurent Mekies, di fatto il secondo di Mattia Binotto: «La Ferrari aveva come priorità che la Fia facesse chiarezza, cosa che è avvenuta confermando l’illegalità. Era il parametro più importante. Anche il team ha ammesso l’infrazione e questo è positivo». Certo, senza usare i toni che aveva usato Brawn, anche Mekies vuole puntualizzare: «Per quanto riguarda l’entità della violazione, sappiamo che 2 milioni sono una grande violazione, equivalgono a un paio di decimi. Sono numeri che hanno un impatto vero sulle gare, è una cifra di una certa importanza. Non potremo mai essere contenti della penalità. Inoltre non c’è stata riduzione del budget per il futuro, loro potranno spendere i soldi risparmiati in galleria del vento in altre aree, migliorando la macchina». Ma tant’è, la vicenda è chiusa. Resta da vedere cosa accadrà in futuro se qualcun altro dovesse trovarsi nella stessa posizione della Red Bull. Nel caso, lo si vedrà.
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