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    MotoGP, Quartararo avverte Yamaha: “Hanno tempo fino ai test di Misano”

    ROMA – Le cose tra Fabio Quartararo e la Yamaha continuano a non andare bene. Dopo il titolo di MotoGP conquistato nel 2021, la situazione è peggiorata di mese in mese a causa di una direzione di sviluppo che non ha mai soddisfatto il francese, il quale ora sembra giunto a un ultimatum al suo team: “Al test di Misano voglio avere una prova, hanno un mese di tempo – ha detto a “Motorsport” -. Sono tre anni che ricevo promesse dalla Yamaha, mi mandano un documento pdf di dieci pagine, poi in realtà nove pagine e mezzo non vengono soddisfatte”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP. Quartararo, ultimatum alla Yamaha: “Un mese di tempo, poi…”

    ROMA – Prima il titolo Mondiale, poi il lento declino di un rapporto che aveva cominciato a deteriorarsi ben più di un anno fa. Il futuro di Fabio Quartararo alla Yamaha in MotoGP è a dir poco incerto, soprattutto a causa dell’insoddisfazione mostrata dal francese per il lavoro sulla moto, sempre meno competitiva con quelle di vertice. Così, in un’intervista a “Moto LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Aprilia sogna Quartararo e Marquez dal 2025: l’apertura di Rivola

    ROMA – “Puoi iniziare a sognare quando vedi che piloti come Marc Marquez e Fabio Quartararo sono in difficoltà con le loro moto”. Massimo Rivola non nasconde un pizzico di entusiasmo nel parlare delle situazioni legate ai due campioni del mondo che però ora si ritrovano a dover lottare contro una Honda e una Yamaha in enorme difficoltà. Intervistato da Speedweek, l’amministratore delegato di Aprilia ha comunque dimostrato una grande dose di prudenza e senso della realtà, sottolineando subito: “Dobbiamo però tenere i piedi per terra e credere in quello che stiamo facendo. Se si continua a stravolgere tutto, ai piloti dai la sensazione che potrebbero essere sostituiti da un momento all’altro e senza preavviso. Ciò non ti porta da nessuna parte. Io credo nella stabilità, è quella che porta le prestazioni”. Parole che quindi certificano, se ancora ce ne fosse bisogno, la fiducia nella coppia formata da Maverick Vinales ed Aleix Espargaro, entrambi confermati per il 2024, come da contratto.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo costretto all’operazione: frattura dell’alluce

    ROMA – E’ tempo di pausa per la MotoGP che, dopo la gara di Assen, avrà sei settimana di vacanza per resettare e riorganizzare le idee. Le Ducati arrivano alla sosta nelle migliori condizioni possibili, mentre le case motociclistiche giapponesi sono costrette a leccarsi le ferite. Fabio Quartararo e la Yamaha in Olanda hanno dato buone indicazione, ma poi il transalpino è rimasto vittima di una brutta caduta insieme a Johann Zarco e adesso sarà costretto a subire un intervento chirurgico.
    Quartararo: “Dovrò operarmi”
    “Beh… dimostriamo grande velocità questo fine settimana ma purtroppo mi schianto ad inizio gara e mi sono infortunato di più… Nelle prossime ore mi sottoporrò ad un intervento chirurgico e sarà ora di rilassarmi”. Queste le dichiarazioni del pilota della Yamaha, Fabio Quartararo, che attraverso i propri profili social ha annunciato l’imminente operazione per la frattura dell’alluce del piede sinistro, riportata durante il Gran Premio d’Olanda dopo l’incidente con il connazionale Johann Zarco. LEGGI TUTTO

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    Zarco aiuta Quartararo dopo l’incidente nel GP Olanda: bel gesto ad Assen

    ASSEN – Una giornata piena di cadute al Gran Premio d’Olanda, ottavo appuntamento stagionale della MotoGP. Tra i primi a finire a terra nella gara sul circuito di Assen sono stati Fabio Quartararo e Johann Zarco, caduti dopo appena tre giri. Il campione del mondo 2021 ha riportato dei problemi che andranno chiariti nei prossimi giorni con delle visite mediche, ma già dopo l’incidente si era mostrato dolorante. Da sottolineare, quindi, il bel gesto del connazionale Zarco, rialzatosi immediatamente per dirigersi verso Quartararo e aiutarlo a mettersi in piedi per tornare ai box. LEGGI TUTTO

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    Quartararo: “Le Ducati? Altro pianeta. Io e la Yamaha resistiamo”

    Nemmeno la sua moto l’aiuta.«Sento che ci sia qualcosa di strano nella M1, il limite è poco avvertibile e il cento per cento lontano. Ci stiamo provando, ma la moto ha perso d’efficacia nelle curve, di conseguenza ho perso fiducia. Mugello a parte, i tempi registrati sono simili ai riferimenti 2022. Il problema è che gli altri hanno migliorato, mentre noi siamo rimasti fermi. Gli avversari sono andati avanti, mentre noi ci arenavamo».
    Situazione simile vissuta da Marc Marquez e Honda. O sono momenti diversi?«Eviterei di affermarlo. Tra la M1 e la RC213 V ci sono differenze, vantaggi per una e svantaggi per l’altra. Per esempio, in Honda soffrono di confidenza all’anteriore e improvvisi sbalzi causati dal posteriore. In Yamaha non soffriamo così, a noi mancano potenza e capacità di voltare rapidi e precisi. Chiaro, la tecnica è una cosa. La pratica dice quanto e come pure Marc stia patendo».
    Nel progetto Yamaha trova comunque note positive? «Sì, in termini di potenza e numero di cavalli abbiamo compiuto un passo avanti, tuttavia poco percettibile rispetto a quanto fatto dalla concorrenza. D’accordo, durante il GP Italia ho toccato i 360 chilometri orari nel lungo rettilineo, ma grazie alla scia offerta da chi mi precedeva. Le moto avversarie tagliavano l’aria, io ne approfittavo».
    A proposito di aria: Ducati e il resto dei competitor monta ali maggiorate.«Maggiorate se paragonate alle appendici Yamaha. L’aerodinamica funziona in maniera particolare: più si va forte, meglio lavora. Senza potenza, l’utilizzo della sezione aerodinamica è limitato, cioè, quanto sta accadendo a noi».
    Il suo impegno è al pari del lavoro compiuto da Yamaha? «I giapponesi si stanno rivelando interessati alla MotoGP, e lo spiego con una immagine: ci sono tanti nuovi ingegneri spediti da Iwata nel paddock, ma hanno bisogno di tempo. Yamaha sta lavorando sodo oggi, e lo fa programmando il futuro. Chiaro è che il frutto arriverà i prossimi anni, sebbene io stia spingendo per avere un netto cambio di tendenza. Credo non prima del 2024. Io insisto, mica mi tiro indietro».
    Una valida offerta contrattuale da parte di Case diverse la farebbe tirare indietro?«Offerta? Non ho ricevuto alcuna proposta e, se le avessi avute, sarei rimasto a vestire gli abiti Yamaha sino a fine 2024. Sono focalizzato su questo progetto e, malgrado stia vivendo un momento di carriera difficile, sono convinto della scelta».
    Tornando a Marquez, ha detto di voler preservarsi, evitando rischi inutili e infruttuosi. «Gli infortuni li evito volentieri anche io, malgrado quanto accaduto facendo jogging (ride, ndc). Vorrei lottare per posizioni di vertice, oggi lontane per noi. Allora, che faccio? Rischio di cadere, cercando il cento per cento? No, meglio di no. Io spingo al massimo, a volte azzardando mosse particolari. Al Sachsenring abbiamo montato la gomma posteriore morbida, a mò di scommessa: non ha funzionato, qunidi cosa cambia arrivare tredicesimo o dodicesimo?». 
    Nulla, diremmo. «Esatto. Le Ducati viaggiano su un pianeta diverso, sia prestazionalmente che in numero di moto. Qui abbiamo poche M1, siamo in due con Franco Morbidelli. A noi servirebbe un team satellite col quale condividere dati, Ducati ha otto moto e squadre in perpetuo collegamento. Tutti i piloti equipaggiati Desmosedici vanno forte, le informazioni scambiate sono incredibili e preziose. Mica si inventano chissà cosa». 
    Lei può inventarsi qualcosa?  «Ci proverò, sebbene sia onesto dire che questo sia il momento più duro da quando corro in MotoGP. Magari non sto attraversando il periodo più nero, ma mi sento frustrato. Quello sì». 
    Non può piovere per sempre. «Probabilmente, in condizioni di bagnato e con tanta acqua nel weekend andremmo meglio. Saremmo sicuramente efficaci, vicini al gruppo di testa o, addirittura, nel gruppo di testa. Lo abbiamo visto in Argentina. Però c’è un problema: mica mi metto a fare la danza della pioggia».  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo che combini! Il francese cade a piedi alla vigilia di Assen

    ROMA – Fabio Quartararo cade mentre corre a piedi per le strade di Amsterdam, e ora rischia di non essere al meglio per il Gran Premio di Assen, in programma domenica 25 giugno. Sembra incredibile, per un pilota di moto abituato ad andare ad oltre 300 chilometri orari; eppure è successo davvero, come racconta lo stesso campione francese, che ironizza pure sulla pericolosità dell’allenarsi a piedi per le strade della capitale olandese: “Correre ad Amsterdam è pericolosissimo”, dice Quartararo, che poi parla delle sue condizioni LEGGI TUTTO

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    MotoGP Argentina, Quartararo: “Nakagami è un kamikaze, ha fatto una follia”

    ROMA – “Peccato perché Nakagami è entrato come un kamikaze alla 7 e mi sono ritrovato ultimo. Nel primo giro non avevo perso molto terreno, ma dopo il contatto ho perso posizioni. È una follia, sono sempre i soliti a fare certe manovre. È ora che in direzione gara si diano una svegliata e comincino a penalizzare”. Così Fabio Quartararo ai microfoni di Sky Sport dopo il Gran Premio d’Argentina di MotoGP, commentando la propria gara a partire soprattutto dal contatto causato da Takaaki Nakagami nelle prime fasi. Un episodio che ha costretto il francese a una difficile rimonta, poi effettivamente riuscita grazie a una Yamaha apparsa finalmente protagonista: “Come passo mi aspettavo di andare peggio, invece è stato buono; sulla moto mi sono trovato bene: considerando la situazione in cui ero, la mia gara non è stata male, ma avevo il passo per finire molto più avanti”. LEGGI TUTTO